Universo – Noi

Un workshop di Paolo Ristonchi
A cura della prof.ssa Gaetanina Campisi
Dedicato ai Bienni di Grafica d’Arte Corso di Stampa d’Arte
La partecipazione darà diritto all’acquisizione di 1 CFA.
Per info ed iscrizioni: g.campisi@abaroma.it

Il workshop si svolgerà dalle ore 10:00 alle ore 16:00

Sabato 6, Lunedì 8, Martedì 9 Maggio, si svolgerà il workshop “Universo Noi”, per gli studenti dei Bienni di Grafica d’Arte corso di Stampa d’arte, curato dalla Prof.ssa Gaetanina Campisi. Per tre giorni gli studenti potranno confrontarsi con Paolo Ristonchi, artista da sempre legato al colore, al disegno e al libro d’arte.
Il workshop muoverà dalla sua esperienza artistica e coinvolgerà gli studenti nella progettazione di un libro comune, una serie di opere di “corrispondenza” fra i partecipanti.
L’indagine è la sostanza fondativa dell’arte, la scelta tra le possibilità espressive che hanno origine dalla relazione tra noi e il mondo: nel workshop prenderà forma un libro collettivo, un “catalogo di possibilità”. Alla fine del workshop saranno stampati alcuni esemplari del libro in serie limitata. (…) “sfogliare un libro implica un’azione, un passaggio, è come prendere un sentiero, navigando in un una differente dimensione temporale. In un libro la linea del tempo torna ad essere un fattore determinante, ma prende un nuovo ruolo e apre a ulteriori complessità.” Paolo Ristonchi, 2013.

Paolo Ristonchi, (Firenze, 1936), frequenta l’Accademia di Belle Arti di Firenze, quindi si trasferisce a Roma dove si diploma all’Accademia nel 1967. Tra le mostre: Art Book Berlin, Kunstraum Bethanien, Berlin, (2017); Die Tätigkkeit des Zeichnens, Galerie 5020, Salzburg, (2014); Paolo Ristonchi: a world of poetic light, Pici Gallery, Seoul (2006); Nuove Acquisizioni, Museo Luigi Pecci, Prato (2002); Galleria G7, Bologna, (2001); Irradiazioni, Museo Luigi Pecci, Fabbrica ex Fibretex, a cura di Tommaso Trini, Prato (1993); Paolo Ristonchi: Micce, Monte Saraceno, Puglia, a cura di Bruno Corà (1993); Palais
Municipal, Lyon, a cura di Bruno Corà, (1992). Vive e lavora a Roma e a San Casciano Val di Pesa.

Didascalia della fotografia in cover: Paolo Ristonchi, Senza titolo, 2013 – Tecnica mista e grafite su carta, cm 75×100

 

Ufficio Comunicazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma
Coordinamento: Prof. Guglielmo Gigliotti g.gigliotti@abaroma.it
Collaborazione: Chiara Picco, Martina Macchia, Marianna Pontillo comunicazione@abaroma.it

Centro di Gravità Permanente

Centro di Gravità Permanente che mi faccia cambiare idea sull’agire e l’esistente

 

Un workshop a cura di Chiara Mu
Workshop dedicato agli studenti del Biennio
La partecipazione dà diritto al conseguimento di 1 CFA

Per info ed iscrizioni: f.ripadimeana@abaroma.itm.reggio@abaroma.it

Nel periodo di formazione della propria pratica artistica, è frequente per gli studenti incontrare difficoltà nel processo di formalizzazione: spesso la messa in pratica non risulta coerente con il progetto iniziale. L’ “idea” sembra snaturarsi man mano si approfondisce il confronto con il medium scelto: la confusione che se ne genera coinvolge intenti e strumenti, allontanando lo studente dalla propria urgenza espressiva.
Il workshop è progettato per intervenire su questo “glitch” concettuale e pratico: lo scopo è attivare altri processi di scoperta e focalizzazione delle proprie capacità analitiche e di sintesi. Si mira ad individuare non solo la motivazione-guida alla base delle proprie scelte artistiche ma anche una metodologia efficace che consenta all’espressione individuale di accogliere diversificazione e ostacoli come parti integranti della produzione dell’opera.

Il laboratorio si prevede esteso nel corso di tre anni e inizia nel 2023 con un progetto di messa a fuoco: ogni studente verrà guidato nel processo di realizzazione di un’opera, utilizzando il proprio medium ma orientando le proprie scelte in base agli spunti emersi durante la relazione con gli altri partecipanti.
Le ore di incontro saranno ripartite in: lezioni teoriche ed esercizi di embodiment, training corporeo di messa in relazione con gli altri, confronti critici sul proprio processo produttivo e conversazione finale sull’opere nelle loro fasi di realizzazione.

Per partecipare si richiede la presenza a tutti gli incontri e una presentazione di sé e del proprio lavoro mediante una descrizione, un racconto, immagini o altri media, tra cui video (in tal caso max durata 7 minuti).

 

Calendario degli incontri:

  • Martedì 2 maggio dalle 15 alle 18. Aula 1 Fienili
  • Mercoledì 3 maggio dalle 09.30 alle 14.30. Aula 3 Fienili
  • Giovedì 4 maggio dalle 14.00 alle 19.00 – esterna
  • Venerdì 5 maggio dalle 14.00 alle 19.00. Aula 3 Fienili
  • Sabato 6 maggio dalle 14.00 alle 19.00. Aula 2 Fienili

Chiara Mu. Nata a Roma nel 1974. Diplomata nel 2001 in Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Roma ed in Fotografia nel 2002 alla scuola E. Rolli di Roma, ha vissuto in UK dal 2002 al 2012 dove ha conseguito il diploma biennale di Master in Fine Art al Chelsea College of Art and Design (Londra). È stata selezionata per il Dottorato di ricerca realizzato dall’Accademia di Belle Arti di Roma in collaborazione con il Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo.dell’Università Roma Tre, grazie al quale svilupperà nel triennio 2023/2026 una ricerca centrata sulle problematiche etiche che originano dalla performance one-to-one.

Chiara Mu opera nell’ambito di interventi specifici su luogo e/o situazione, utilizzando performance, installazioni, fotografia e video come modalità preferenziali di lavoro. Si definisce una ‘time-based artist’ che abita spazi e tematiche creando strategie relazionali tra luogo, oggetti e corpi, il suo e quello dei visitatori. Nella costruzione e realizzazione dei suoi lavori, intende intervenire in modo intimo e provocatorio sulla qualità a del tempo di fruizione di chi esperisce il lavoro, mettendo in discussione costante il ruolo dell’artista e del visitatore nel posizionarsi rispetto all’opera. Considerando la sua pratica artistica come mezzo, intende con essa assorbire, elaborare e restituire aspetti del reale che sembrano essere preclusi o nascosti, contribuendo al processo di “cura” collettiva che spesso l’arte ha il privilegio di far nascere come esigenza e possibilità.

Didascalia della fotografia in cover: ListenToMe – 2019

 

Ufficio Comunicazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma
Coordinamento: Prof. Guglielmo Gigliotti g.gigliotti@abaroma.it
Collaborazione: Chiara Picco, Martina Macchia, Marianna Pontillo comunicazione@abaroma.it

Punti di vista: Raccontare il mondo con le immagini in movimento

Il workshop è rivolto agli studenti delle scuole di Scenografia, Nuove Tecnologie dell’Arte, Cinema, Fotografia, Audiovisivo.

Per info e prenotazioni: g.salvati@abaroma.it

Lo scopo del workshop è quello di illustrare quegli aspetti del lavoro dell’operatore di ripresa che sono necessari per tradurre in immagini una storia, uno spettacolo televisivo o teatrale: uno tra tutti, la ricerca delle posizioni più efficaci della macchina da presa. Perché ogni “punto di vista” che sceglieremo dovrà veicolare con efficacia il contenuto e, insieme alle altre inquadrature scelte, dovrà concorrere a costruire una sequenza adatta a raccontare cosa succede sulla scena. Verranno illustrate le declinazioni più importanti della ripresa: cinematografica, televisiva e della videoarte, ponendo il focus sull’aspetto corale del processo di produzione dell’audiovisivo.
L’impostazione del workshop sarà sia pratica che teorica. Attraverso il commento critico di alcuni filmati e mediante esercitazioni in aula, verranno studiate le diverse possibilità di rappresentazione di un soggetto e le esigenze specifiche della ripresa audiovisiva.
Le esercitazioni pratiche saranno realizzate riunendo gli allievi in piccoli gruppi.

Programma

  • Giorno 1. L’inquadratura fotografica: i campi, i piani e il punto di vista;
  • Giorno 2. La ripresa cinematografica alla base di tutta la produzione video. La macchina da presa in movimento e i mezzi speciali. Le inquadrature indispensabili al racconto, significato e loro sequenziazione;
  • Giorno 3. Esercitazione: realizzazione di fotografie o brevi filmati per costruire un racconto e loro analisi;
  • Giorno 4. La ripresa televisiva: esempi di posizionamento delle telecamere all’interno di un set televisivo e ripresa con simulazione degli “stacchi di regia”;
  • Giorno 5. L’audiovisivo e l’arte: teatro, ripresa documentaria e cenni alle applicazioni pratiche nella videoarte. I mezzi di fruizione del prodotto finale, cinema, televisione, streaming, mostre e gallerie;
  • Giorno 6. Esercitazione: la catena produttiva. Ruoli e mansioni delle altre figure professionale che contribuiscono alla realizzazione di un video e la relazione con l’operatore. Montaggio video-audio dei lavori realizzati dagli allievi.

 

Ufficio Comunicazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma
Coordinamento: Prof. Guglielmo Gigliotti g.gigliotti@abaroma.it
Collaborazione: Chiara Picco, Martina Macchia, Marianna Pontillo comunicazione@abaroma.it

Music Video Making

Gli autori italiani di videoclip: generazioni a confronto

Per info e prenotazioni: l.valerio@abaroma.it bb.dimarino@abaroma.it

Il panorama della videomusica in Italia è oggi estremamente variegato e composto da registi di diverse generazioni, dai ventenni ai cinquantenni, tutti caratterizzati da stili e approcci differenti, da quello più classico e (semi)narrativo, a quello sperimentale che utilizza sia tecniche di animazione tradizionale sia effetti e post-produzione digitale, fino al concettuale e al performativo. Il workshop vuole fare il punto della situazione, sottolineando come il rapporto tra le immagini e i suoni in Italia rappresenti un campo sempre più vivo e fertile.

Siamo lontani dall’era archeologica degli anni ’80, quando la mancanza di soldi faceva la differenza rispetto alla produzione videomusicale anglosassone. Oggi i nostri video, pur essendo in gran parte low-budget, non hanno nulla da invidiare a quelli internazionali, poiché le idee contano più delle risorse e anche la scena musicale, totalmente rinnovata, offre figure e stimoli nuovi.

Il workshop ha come obiettivo quello di approfondire alcuni aspetti legati al music video, attraverso l’esperienza di cinque autori (o collettivi) italiani specializzati nella videomusica. Gli incontri affronteranno questioni di carattere estetico, tecnico e produttivo, mettendo in dialogo gli allievi dell’accademia con i professionisti del settore. Durante il workshop saranno proiettati non solo videoclip, ma anche spezzoni di altri lavori dei medesimi autori.

Il workshop è organizzato dal corso di Teoria e Analisi del cinema e dell’audiovisivo e dalla Scuola di Cinema, Fotografia, Audiovisivo ed è aperto a tutti gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Roma.

La partecipazione a 3 incontri dà diritto all’attribuzione di 1 credito formativo; la partecipazione a tutti gli incontri dà diritto all’attribuzione di 2 crediti formativi. La presenza agli incontri è cumulabile con quella di Aperitivi al Cinema.

Calendario degli appuntamenti:

  • sabato 22 aprile (Ganga: Francesco Cabras e Alberto Molinari) aula 209 dalle 10.00 alle 13.30
  • sabato 29 aprile (Bendo: Lorenzo Silvestri e Andrea Santaterra) aula Magna dalle 10.00 alle 13.30
  • sabato 13 maggio (Alessandra Pescetta) aula Magna dalle 10.00 alle 13.30
  • sabato 20 maggio (Jacopo Farina + Tutti fenomeni) aula Magna dalle 10.00 alle 13.30
  • venerdì 26 maggio (Zavvo Nicolosi) aula Magna dalle 13.30 alle 17.00

Gli incontri verranno registrati e potranno essere visionati successivamente sui canali di comunicazione dell’Accademia di Belle Arti.

 

Bio degli autori:

Bendo, sigla dietro cui si celano i due videomaker Lorenzo Silvestri e Andrea Santaterra, che nell’arco di sette anni hanno realizzato oltre 160 music video. Tra gli artisti con cui hanno lavorato ricordiamo: Gazzelle (Belva, Destri e Polynesia), Mara Sattei (Scusa), Emma (Latina), Achille Lauro (Me ne frego), Fulminacci (Tattica). I Bendo sono legati all’etichetta Maciste Dischi, tra le più interessanti della scena indie italiana. Versatili nello stile, in grado di passare dalla sontuosità di Scusa all’immediatezza da filmato amatoriale ricco di ritmo e di stacchi di Latina, dal bianco e nero basato su tagli di luce e ombre in formato 1:33 da cinema classico di Pezzo di cuore (Emma e Alessandra Amoroso) all’esplosione cromatico-scenografica di Destri (Gazzelle) dove il surreale set la fa da padrona. E se la trap multietnica di Defuera (DRD ft Ghali, Madame e Marracash) richiede una messa in scena rituale adatta al genere, Bendo sorprende con guizzi sperimentali (Carrillon di Nahaze ft Achille Lauro) e derive underground (Goodbye Goodbye di Canova), per non parlare delle escursioni verso la danza (Per te di Canova o Sopra di Gazzelle).

Frame per videoclip “Belva", 2021, musica: Gazzelle, regia: Bendo

“Belva”, 2021, musica: Gazzelle, regia: Bendo

 

Ganga Film è stata fondata nel 1999 da Francesco Cabras e Alberto Molinari (registi, autori, produttori e direttori della fotografia) insieme al montatore, digital composer e colorist Francesco Struffi (uscito nel 2006 ma tornato a collaborare in diverse occasioni). La società ha avuto tra i suoi soci nel corso degli anni anche Francesco G. Raganato. Al loro attivo hanno una trentina di music video realizzati per artisti come Sergio Cammariere, Nada, Max Gazzé, Giorgia, Leo Pari, CapaRezza e molti altri. Tra i documentari realizzati da Ganga ricordiamo: Una grande fortuna (2002) e Il Compromesso. La tragedia di Michelangelo e la tomba di Giulio II (1999), giudicato come il miglior documentario prodotto dalla RAI in quell’anno. Ma è soprattutto a The Big Question (2006) che devono la notorietà: questo documentario lungometraggio girato sul set di The Passion di Mel Gibson (che lo ha anche prodotto) e, successivamente, censurato e bloccato per divergenze religiose con il regista americano, ma poi “rilasciato” a detta dello stesso per meriti artistici, è uscito in distribuzione nei cinema USA con grande successo di critica internazionale. Una delle costanti del marchio di fabbrica Ganga, oltre all’incredibile eclettismo, è stata quella di realizzare quasi esclusivamente lavori autoprodotti o co-prodotti, diretti e scritti da sé. Con un’attitudine tesa sempre al perfezionismo del dettaglio, senza scendere a compromessi con le logiche del mercato. Questo pur lavorando in diverse occasioni su commissione (come per i lavori televisivi o per i video musicali e la pubblicità). L’estremo rigore e la dedizione per ottenere un risultato finale di qualità, sono caratteristiche che si sono coniugate con una vocazione artistica e artigianale. Dopo lo scioglimento del gruppo, Cabras e Molinari hanno continuato a realizzare lavori in autonomia.

Zavvo Nicolosi, catanese, classe 1983, fondatore del collettivo Ground’s Oranges, è uno dei registi di videoclip più interessanti del panorama italiano odierno. Al suo attivo ha ormai oltre una quarantina di lavori dal 2011 a oggi, tra gli altri per Baustelle, Zen Circus e Mario Venuti. Ma il suo nome è legato soprattutto al cantautore suo conterraneo Colapesce, per il quale ne ha realizzato numerosi, tra cui Maledetti italiani, Sospesi, Totale, oltre ai due music video sanremesi per i brani composti ed eseguiti insieme a Dimartino, ovvero Musica leggerissima (che ha superato i 100 milioni di visualizzazioni su Youtube) e Splash. Lo stile di Nicolosi è caratterizzato da un forte surrealismo (che sfocia nell’iperrealismo) e i suoi music video sono scanditi da una serie di quadri concatenati, pieni di associazioni, rimandi, citazioni, paradossi. I suoi promo, insomma, si inseriscono nella categoria del clip concettuale, acquistando un sapore poco italiano, ma internazionale, anzi siculo, anche perché Nicolosi e soci hanno saputo dimostrare che, pur all’interno del sistema musicale, è possibile creare una vera e propria factory lontano dal mondo discografico milanese, restando in Sicilia, terra di forte creatività e di spettacolari location, che diventano spesso il fulcro di un immaginario molto colorato e, a tratti, straniante, ma profondamente mediterraneo. Nicolosi di recente ha debuttato nel lungometraggio a soggetto con La primavera della mia vita, insolito on the road tra i luoghi mitici e leggendari della Trinacria, protagonisti Colapesce e Dimartino.

Frame del videoclip “Splash”, 2023, musica: Colapesce e Dimartino, regia: Zavvo Nicolosi

“Splash”, 2023, musica: Colapesce e Dimartino, regia: Zavvo Nicolosi

 

Alessandra Pescetta (Verona, 1966). Si è diplomata in pittura nel 1989 all’Accademia di Belle Arti Venezia (docente Fabrizio Plessi). Dopo diverse esperienze nel campo della videoarte, nel ’92 ha iniziato a dirigere i primi videoclip per alcune band indipendenti italiane. Al suo attivo ne ha una cinquantina per artisti come Timoria, 99 posse, Articolo 31, Ligabue, Elisa. Grande la sua passione per la danza e la coreografia, che ha studiato dal ’72 all’87, mentre a Milano ha lavorato dal 1999 al 2003 in campo pubblicitario. Accanto ad alcuni cortometraggi come L’ombra della sposa (2017) e Solstizio d’inverno (2018), Pescetta ha realizzato nel 2015 il lungometraggio La città senza notte e attualmente sta lavorando a un nuovo film a soggetto dal titolo 100 preludi. Pescetta non ha mai tralasciato del tutto il campo del music video e della sperimentazione: ad esempio nel 2017 ha realizzato il music video Till The Sunrise Comes, per il supergruppo composto da Lef (Obake), Pipitone (Marta sui tubi), Edwin (Porcupine Tree) e Mastelotto (King Crimson).

 

Ufficio Comunicazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma
Coordinamento: Prof. Guglielmo Gigliotti g.gigliotti@abaroma.it
Collaborazione: Chiara Picco, Martina Macchia, Marianna Pontillo comunicazione@abaroma.it

Performing Media Storytelling – Experience Lab

Una lezione speciale
A cura del professor Gianfranco D’Alonzo

Ore 9:30 – 13:30 / 14:30-18:00
Iniziativa aperta a tutti gli studenti.
Possibile richiedere CFA per la partecipazione.

Performing Media è un campo di ricerca che trova origine nell’ambito delle culture digitali e ancora prima del teatro di ricerca affinato ai media, un fenomeno che si è poi esteso alle più diverse articolazioni, tra performance e multimedialità. Oggi il performing media riguarda sempre più la condizione antropologica data dallo sviluppo delle tecnologie abilitanti, di per sé performanti, dei nuovi media interattivi, mobili e geolocalizzati in un performing media storytelling che, con geopodcast e intelligenza artificiale, fa parlare i “paesaggi umani”.

Programma:

Mattinata – Lezione frontale con screening web sulle diverse espressioni del Performing Media (videoteatro, interaction design, cyber performance, intelligenza artificiale). Punti di sviluppo: Happening, Fluxus, PostAvanguardia, videoteatro e nuove scritture sceniche.
La simulazione del virtuale;dalla Realtà Artificiale al Metaverso . Cyber- performance, dalla radicalità cyberpunk all’artivismo. L’interaction design.
L’interazione uomo-macchina. Videomapping e Light Experience. Psicogeografia e Performing media storytelling: Paesaggi Umani.
Esplorazione per misurarsi con un contesto territoriale (Tordinona, dall’esperienza dell’”Asino che vola” di cui resta come emblema un murale emblematico all’ “Oculus”, progetto utopico di urbanismo tattico per riconquistare il rapporto con il Tevere e poi Chiostro San Salvatore in Lauro, per focus sul Performing Media Storytelling su Cristina di Svezia), su metodologia di “apprendimento dappertutto” (guardandosi intorno, raccogliendo storie lungo il percorso) attuata in walkabout (esplorazioni partecipate radionomadi).
Instant report per rilevare informazioni e immagini prodotto lungo il percorso esperienziale con foto da rilanciare sui social media.

Pomeriggio – Alle ore 15:30 il talk-evento sul libro-librido “Performing Media – un futuro remoto. Il percorso di Carlo Infante tra Memoria dell’Avanguardia e Transizione Digitale”
(Editoria & Spettacolo, 2022) a cura di Gaia Riposati e Massimo Di Leo.

 

Ufficio Comunicazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma
Coordinamento: Prof. Guglielmo Gigliotti, g.gigliotti@abaroma.it
Collaborazione: Martina Macchia, Chiara Picco, Marianna Pontillo, comunicazione@abaroma.it

Semi di un mondo che attende di germinare

Residenza in Salento / “Vinculum”

In collaborazione con Casa delle Agriculture di Castiglione d’Otranto (LE)
Con la partecipazione di Luigi Coppola e Grupppo Gbr (Berlin)
Workshop a cura della prof. Anna Muskardin

Il laboratorio si pone come obiettivo la sperimentazione riguardante le potenzialità dell’arte connessa ai processi agroecologici, attraverso un approccio incentrato sul curare e riparare, costruendo una connessione necessaria tra l’uomo e il paesaggio.

La residenza pedagogica, che coniuga pratica artistica, tecniche di permacultura ed ecologia politica, si svolgerà in Puglia, dove è in corso un dramma paesaggistico e ambientale che interessa milioni di alberi di ulivo affetti da disseccamento rapido. Contagio, epidemia, zona infetta: vocaboli che in Salento sono diventati parte del vocabolario già da molto tempo. Il paesaggio è stato modellato da una monocoltura di ulivi senza tregua e ora ne rimangono solo i fantasmi. Comunemente tutti parlano di ulivi morti, ma il più delle volte questi alberi hanno ancora le radici vive. Anche se non sono più produttivi, è necessario convivere con questi fantasmi e prendersi le proprie responsabilità, pensando che il paesaggio siamo noi.
L’unica pacificazione possibile è operare in modo generativo, recuperando un contatto diretto con l’ecosistema a cui apparteniamo.

Luigi Coppola è artista, ricercatore, agroecologo, promotore di progetti partecipativi e di arte pubblica. La sua pratica artistica è accomunata da un relazione innovativa ai beni comuni attraverso delle azioni capaci di attivare potenziali e immaginari collettivi, partendo dall’analisi di specifici contesti sociali, politici e culturali. E’ coattivatore del movimento legato alla Casa delle Agriculture di Castiglione d’Otranto (Lecce) con cui, oltre a partecipare alla direzione artistica del festival Notte Verde: Agriculture, utopie e comunità, sviluppa i progetti a lungo termine del Parco Comune dei Frutti Minori (dal 2013) e Scuola di Agriculture (2018).

Grupppo GbR (Berlin) è uno studio creativo transdisciplinare a cavallo tra comunicazione visiva, videomaking e storytelling, nato nel 2022 dall’incontro di 2 professionisti italiani e un brasiliano. L’obiettivo è aiutare istituzioni, artisti e comunità a comunicare valori e raccontare storie, trasformando media diversi in strategie visive. Grupppo collabora con realtà locali e internazionali, specialmente nel settore culturale.

Casa delle Agriculture è un’organizzazione attiva nella difesa dell’agro-biodiversità, nelle pratiche di inclusione e nella sperimentazione di modelli inediti di restanza nei territori marginali. Opera dal 2012 con gli obiettivi di ridare vita ai terreni abbandonati, ripopolare le campagne, generare economia sostenibile e rafforzare i vincoli di comunità. Tra le diverse attività culturali organizzate il festival “Notte Verde: agriculture, utopie e comunità” è divenuto un appuntamento imprescindibile per tutti coloro che si interessano alle pratiche di agricoltura naturale nel territorio salentino. L’associazione è molto attiva sul fronte dell’inclusione sociale attraverso i progetti “Scuola di Agriculture” con giovani e migranti, “Verso l’agriludoteca di comunità” per l’inclusione dei più piccoli e le diverse abilità, i laboratori, le residenze e le visite pedagogiche di scuole di ogni ordine e grado.
L’associazione sperimenta economia circolare e agisce in simbiosi con l’omonima cooperativa agricola, che ha sede presso il Mulino di Comunità, mulino a pietra nonché centro di trasformazione polivalente dei cereali e creatore di buona occupazione (considerato per questo simbolo della restanza).

Ufficio Comunicazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma
Coordinamento: Prof. Guglielmo Gigliotti g.gigliotti@abaroma.it
Collaborazione: Chiara Picco, Martina Macchia, Marianna Pontillo comunicazione@abaroma.it

Spazi architettonici e paesaggio

Monumenti naturali, orizzontali, effimeri

Incontro con Maurizio Coccia, Direttore Palazzo Lucarini Contemporary.

Un workshop della Scuola di Decorazione, corso del Prof. Marco Brandizzi
Organizzato da Guixia Luo.

9:40 – 14:30
Workshop aperto a tutti gli studenti, la partecipazione darà diritto a 2 CFA

Il workshop rifletterà sugli spazi naturalistici come architetture che possono contenere o produrre arte. Il workshop si dividerà in due parti: una introduttiva e l’altra laboratoriale in cui gli studenti proveranno a progettare un evento che contempli un luogo naturalistico reale o immaginario.

Materiali: si consiglia di portare un computer portatile o un album per disegnare, acquarelli e matite. I progetti potranno essere completati in seguito e il materiale inviato al prof. Maurizio Coccia. Si prevede una pubblicazione che documenti l’iniziativa

Ufficio Comunicazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma
Coordinamento: Prof. Guglielmo Gigliotti g.gigliotti@abaroma.it
Collaborazione: Chiara Picco, Martina Macchia, Marianna Pontillo comunicazione@abaroma.it

La carta come linguaggio

Un workshop a cura del Prof. Sandro Tiberi (Accademia di Belle Arti di Roma), finanziato dalla Regione Marche e in collaborazione con il Comune di Fabriano.

Destinato agli iscritti al biennio di tecnologia della carta.

Lo scopo di questo evento di formazione è coinvolgere i giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti di Roma in un percorso che li vedrà protagonisti, generando in loro una consapevolezza diversa ed ampliata della carta e delle sue tecniche di fabbricazione.

Il workshop si svolgerà nella cornice della città di Fabriano, nominata dalla Regione Marche ‘’Città della Carta’’ ed inserita nel circuito delle Città Creative dell’Unesco.
La carta e la sua lavorazione manuale, nel corso della durata del workshop, verranno visti non come un semplice sistema di produzione, ma come un vero e proprio processo creativo, al pari della pittura, della scultura o di altre tecniche artistiche. Carta quindi non solo come supporto, ma come opera che vive per sé e diventa protagonista.
Un’occasione unica che vedrà l’unione di due realtà prestigiose come quella di Fabriano e quella dell’Accademia di Belle Arti di Roma, all’insegna della valorizzazione del territorio; i siti di interesse del workshop saranno Il Palazzo del Podestà, il Museo della Carta e della Filigrana e la bottega del maestro Sandro Tiberi, dove gli studenti avranno a disposizione un laboratorio attrezzato per lavori fino alle dimensioni di cm 70×100.

L’evento formativo durerà una settimana, i dieci partecipanti selezionati saranno coinvolti sin dall’inizio in un percorso che va dalla creazione degli strumenti di lavoro fino all’opera ultimata. Alla fine dell’esperienza, le opere realizzate dagli studenti saranno valorizzate all’interno di un percorso espositivo che sarà ospitato dall’Oratorio della Carità, sito di prestigio collocato al centro della Città e sede del Museo della Carta e della Filigrana di Fabriano. La mostra, che verrà realizzata dagli studenti stessi, potrà essere ammirata per almeno dieci giorni, nei seguenti orari: da martedì a domenica: 9.30 – 13.30 e 15.00 – 18.00

Feltro scultoreo

Un workshop organizzato nell’ambito della Scuola di Scultura
a cura di Oriana Impei

L’intero ciclo dà diritto ad 2 CFA (con presenza di tre incontri)
Posti limitati al corso promotore
Per info e iscrizioni, scrivere a Oriana Impei : o.impei@abaroma.it

__________________________________________

Incontri: Lunedì 16 Gennaio, lunedì 13 e martedì 14 febbraio dalle 9:00 alle 14:00
13/14 Febbraio, parteciperà in presenza dalle ore (9.00- 14:00), presso l’aula 3A di Campo Boario l’artista Diana Biscaioli , incontrando gli studenti della Scuola di Scultura , per avvicinare gli studenti dell’Accademia a professionisti, artisti in un laboratorio intensivo, con l’utilizzo di un materiale naturale partendo dalla lana cardata lavorandola con le tecniche ad ago e ad acqua, per creare delle sculture tridimensionali e bassorilievi.

Lo scopo è di realizzare opere completamente biologiche ecocompatibili attraverso la lana di pecora.
Cos’è il feltro: il feltro è una stoffa prodotta dall’infeltrimento del vello animale (principalmente lana di pecora). È stato il primo “tessuto non tessuto” prodotto dall’uomo.
Pur essendo molto antica, questa tecnica è in continua evoluzione, ogni anno esperte feltraie sviluppano originali tecniche per lavorare lana e altre fibre vegetali e animali come ad esempio il nunofeltro che combina lana e seta o lo shibori cucito e feltro per ottenere effetti scultorei. Particolarmente interessanti sono anche le tecniche di tintura naturale come l’ecoprint per stampare con foglie e fiori su lana e seta.
Le tecniche di infeltrimento sono due, ad acqua, si parte stendendo la lana per strati sovrapposti, dopodiché le fibre vengono bagnate con l’aggiunta di sapone di Marsiglia, massaggiate, follate e infine battute fino a infeltrirsi nella forma voluta. Una volta formato il feltro, il processo è irreversibile.
Mentre la tecnica ad acqua è antichissima quella ad ago è recente, fine anni ottanta, quando un artigiano scopri che l’ago barbato usato nella produzione del feltro industriale poteva scolpire la lana cardata.
Perché il feltro: il feltro è un materiale estremamente versatile, multifunzionale, caldo, morbido, avvolgente, impermeabile ed è anche un po’ magico! Lavorarlo è divertente e distensivo. A seconda della tecnica usata, ad acqua o a secco (con gli aghi) il suo effetto sulla psiche può essere liberatorio o contenitivo. Ogni incontro si articolerà in due momenti:

  1. Parte teorica e dimostrazioni: varierà di volta in volta. Inizialmente si partirà con le basi, presentazione delle varie fibre usate per i feltrire, analisi di vari manufatti realizzati con. Differenti tecniche, progettazione. Successivamente a seconda degli elaborati prescelti da ciascuno si procederà ad una dimostrazione frontale con tutto il gruppo per studiare come creare le varie forme, differenziando le tecniche.
  2. Realizzazione dell’opera: Partendo dalla lana cardata realizzeremo con la tecnica ad ago o ad acqua le varie parti da assemblare successivamente sulla struttura in filo metallico creata durante la fase di progettazione.

Diana Biscaioli: è artista tessile specializzata in counseling a mediazione artistica (arteterapia).
Si dedica con passione all’arte del feltro, tecnica che insegna dal 2010 nei contesti più vari, a persone e gruppi di tutte le età.
Nel 2012 partecipa alla mostra “Il feltro dello sciamano sulle orme di Joseph Beuys” e ad “Open Design Italia” con i suoi manufatti in feltro. All’estero ha esposto a New York, Amsterdam, Praga.

Nel 2012 entra nel Coordinamento Tessitori, partecipando attivamente alla vita associativa promuovendo le arti tessili attraverso eventi, mostre, conferenze, corsi, animazioni, incontri ed è redattrice della rivista Tessere a mano.
Partecipa inoltre a mostre internazionali di “artistic doll” organizzate dalla fondazione belga “Dabida” di cui è membro.
Nel 2016 partecipa alla Collettiva d’Arte Contemporanea “Apostoli” presso la galleria Hands a Vicenza, con le sue sculture di lana infeltrite a tecnica mista.
Crea pupazzi per il teatro di figura, marionette e burattini e conta varie collaborazioni con autori, registe ed attrici, tra cui: Giuseppe Festa, Valentina Salerno, Letizia Volpicelli.

In ambito formativo ha condotto laboratori con ogni scuola, dalla materna alle superiori, nelle aule come docente esterna e nell’ambito della didattica dell’arte ha lavorato a Roma per Coop culture nei vari musei loro assegnati. Nella provincia di Varese ha lavorato per la rete dei musei civici archeologici e per la Rocca di Angera. Nell’arco di circa dieci anni di attività ha animato workshop in ludoteche, piazze ( durante eventi e mercati ), campi estivi, comunità residenziali ( case famiglia, residenze per anziani), biblioteche, ospedali, ma anche in fiere e festival.
Ha insegnato l’arte del feltro a diversi gruppi di adulti, educatori, insegnanti, artisti. Prima della pandemia ha collaborato per un anno come maestranza con Retrobalera di Roberto Cuoghi e ha insegnato la tecnica alle sue collaboratrici.

When art becomes tangible

Workshop when art becomes tangible
a cura di Cristian Rizzuti

Tutor: prof.ssa Elena Giulia Rossi

13 e 14 maggio dalle ore 10.00 alle 19.00, sede di Campo Boario AULA 7B.