Ideazione e Coordinamento Scientifico Vita Segreto, Principal Investigator, Accademia di Belle Arti di Roma Marco Biffi, Università degli Studi di Firenze Salvatore Carannante, Università di Trento
Comitato Scientifico
Marco Biffi, Salvatore Carannante, Edizione Nazionale delle opere di Federico Zuccari, Vita Segreto
Immagine di copertina: Giulia Caffari, Tra i pensieri di Leonardo e Federico, 2024
Le Giornate di Studio «Infinite più che quelle che fa natura» | Leonardo da Vinci & Federico Zuccari artisti universali sono organizzate nell’ambito del progetto PRIN2022 IDEA | Corpus Digitale Zuccari / Testi Contesti Fonti e Lessico, finanziato dall’Unione Europea (NextGenerationEU), dal Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e co-finanziato dall’Accademia di Belle Arti di Roma, in collaborazione con l’Edizione Nazionale delle opere di Federico Zuccari.
Gli studiosi coinvolti si confrontano, per la prima volta, sull’inedito rapporto tra Federico Zuccari e Leonardo da Vinci, entrambi pittori, scrittori e teorici, nonché promotori, a distanza di un secolo, di una rivoluzionaria accademia del disegno. Il proposito delle due Giornate è di tracciare, da una prospettiva transdisciplinare, cioè complessa, connessioni plausibili e coerenti tra l’opera di Leonardo, capostipite dell’autoriflessione degli artisti agli inizi dell’età moderna, e l’opera di Zuccari, che al principio del Seicento appare come uno dei suoi primi e più compiuti continuatori.
La giovanile postilla alla Giuntina (1575 circa), con cui Zuccari critica la maniera «seca e di pocho gusto» di Leonardo fino al punto di arrivare a escluderlo per decenni dal proprio canone degli eccellenti pittori del passato, testimonia una lettura in superficie degli scritti vinciani: «il detto Lionardo […] se ne consumò la vita in sustantie di parole e giribizi sufistichi, o di poca utilità a se steso et al arte». Gli scritti speculativi della maturità di Zuccari (1604-1608), invece, e alcune idee portanti della sua teoria dell’arte quali disegno, natura, imitazione, artista universale, risultano in debito con le idee di Leonardo e dimostrano una lettura, prolungata e approfondita nel corso dei soggiorni veneziani, fiorentini e milanesi, non già degli inarrivabili manoscritti originali di Leonardo, bensì della silloge melziana, tanto nella versione cosiddetta abbreviata che nella versione estesa: quella che, in una data non ancora precisata tra il 1565-1568, quando il libro manoscritto fu visionato a Firenze da Giorgio Vasari, e il 1626, giunse nella biblioteca di Francesco Maria II della Rovere, duca di Urbino.
Programma completo:
8 Ottobre 2024
Saluti
15.00 – Annarita Angelini, Università degli Studi di Bologna Il disegno nella dialettica microcosmo – macrocosmo: alcune ipotesi
15.30 – Salvatore Carannante, Università di Trento
«Madre, ò pur Madregna di noi». Rappresentazioni della natura tra Leonardo e Zuccari
16.00 – Pausa 16.30 – Barbara Tramelli, Libera Università di Bolzano
«Delle scienze necessarie al pittore». Un confronto tra gli scritti di Giovanni Paolo Lomazzo e Federico Zuccari
17.00 – Maria Giulia Cervelli, Fondazione Camillo Caetani Roma
«Adunque mirabile e celeste fu Leonardo». Leonardo nel canone degli scrittori del XVI secolo Dibattito
9 Ottobre 2024
Saluti
10.00 – Marco Biffi, Università degli Studi di Firenze Prime osservazioni sul lessico artistico di Federico Zuccari
10.30 – Barbara Fanini, Università degli Studi di Firenze Il Libro di pittura da Leonardo a Zuccari. Osservazioni linguistiche
11.00 – Pausa
11.30 – Riccardo Montalto, Università di Napoli Federico II
«Le penne gareggiar con li pennelli». Per un esame paleografico della scrittura di Federico Zuccari e del suo contesto
12.00 – Vita Segreto, Accademia di Belle Arti di Roma Accademia circa 1576-1579: Leonardo, Zuccari & i giovani del Disegno Dibattito | Conclusioni
Giornate di Studio organizzate nell’ambito del PRIN2022-NGEu IDEA Corpus Digitale Zuccari dell’Accademia di Belle Arti di Roma, in collaborazione con l’Edizione Nazionale delle opere di Federico Zuccari.
La conferenza può essere seguita da remoto sulla piattaforma Teams
Ufficio Comunicazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma
Coordinamento: Prof. Guglielmo Gigliotti g.gigliotti@abaroma.it
Collaborazione: Chiara Picco, Marianna Pontillo comunicazione@abaroma.it
Campo Boario – Largo Dino Frisullo Pelanda Mattatoio – Piazza Orazio Giustiniani, 4 Orto botanico – Largo Cristina di Svezia, 23A
Ingresso libero
Progetto interdipartimentale della Scuola di Cinema, Fotografia, Audiovisivo e della Scuola di Nuove Tecnologie dell’Arte, con la collaborazione del Dipartimento di Comunicazione e Didattica dell’Arte
Spazi naturali / spazi artificialiè un progetto di ricerca artistica nato dalla collaborazione della Scuola di Cinema, Fotografia, Audiovisivo e della Scuola di Nuove Tecnologie dell’Arte, con la collaborazione del Dipartimento di Comunicazione e Didattica dell’Arte dell’Accademia di Belle Arti di Roma con l’obiettivo di operare una riflessione collettiva sui temi più attuali nel campo delle arti visive e delle arti multimediali, dando visibilità alle sperimentazioni degli studenti.
Diversi interventi si svolgeranno tra settembre e ottobre a Campo Boario (una delle sedi dell’accademia), all’interno dello ShortTheatre (che si svolge alla Pelanda) e nell’ambito del festival Cinema in verde (che si tiene all’Orto botanico) esplorano il tema a 360° attraverso mostre fotografiche, proiezioni, installazioni interattive, talk, incontri, performance e, infine, una giornata di studio (Specie di spazi) e un dj set. Nei vari interventi artistici e di ricerca si affronterà infine l’ambito dell’Intelligenza Artificiale, sempre più al centro del dibattito mondiale.
I tre concetti in gioco nel titolo, “spazio”, “naturale” e “artificiale” offrono una serie di spunti sia singolarmente che combinati insieme. Certo, il binomio naturale/artificiale appare in questo momento storico-culturale fondamentale per comprendere come e quanto si sta trasformando il mondo circostante. Il termine “naturale” rimanda anche alla nozione di “reale”, mentre il termine “artificiale” può anche essere affiancato o sostituito dal concetto di “virtuale”. Tutto ciò, come sappiamo, ha implicazioni ontologiche e tecnologiche che stanno modificando giorno dopo giorno la nostra esistenza.
Per spazio naturale intendiamo soprattutto un luogo fisico, un paesaggio ma anche una veduta urbana, mentre quando parliamo di spazio artificiale l’ambiguità diventa maggiore, poiché possiamo intendere tanto uno spazio concreto quanto uno spazio trasformato mediante elementi scenografici che lo rendono spazio finzionale; uno spazio che può essere implementato attraverso un dispositivo tecnologico, ma anche uno spazio totalmente irreale, virtuale (il metaverso ad esempio).
Gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Roma sono naturalmente i protagonisti dell’intero progetto e presenteranno le loro opere al di fuori dell’ambito accademico, esplorando il tema del “fare comunità”, che nasce dall’esigenza di indagare le nuove forme di aggregazione e di attivismo che caratterizzano in modo particolare la generazione dei ventenni. Anche questo sottotema rimanda, comunque, al concetto di spazio, se pensiamo alle comunità virtuali (i social) che, tuttavia, non sostituiscono le comunità reali: i movimenti che si formano intorno a temi sociali e politici.
Il progetto ingloba anche La notte europea dei ricercatori e delle ricercatrici, alla quale anche quest’anno l’Accademia di Belle Arti di Roma partecipa nel quadro di LEAF (heaL thE plAnet’s Future, progetto europeo coordinato dall’Associazione Frascati Scienza nell’ambito delle azioni Marie Skłodowska-Curie). L’evento sarà l’occasione ideale per presentare i temi e le pratiche artistiche al centro del progetto.
Per altre informazioni: https://www.frascatiscienza.it/fsapp/visualizza-eventi-tutti/22
Di seguito il calendario degli eventi, che potrebbe subire variazioni:
5-15 Settembre Mattatoio Short Theatre 2024
Spazio Atelier
18.00-24.00 Solo suono – selezione opere sonore a cura di Francesco Giovannetti e Claudio Libero Pisano
Galleria delle Vasche
18.00-24.00 Avverbi di luogo – rassegna video a cura di Luca Valerio
27 Settembre Campo Boario Notte Europea dei Ricercatori e delle Ricercatrici 2024
Cortile 15.30 – 20:30 In Situ/1 – live performance di Leonardo Barbierato
Aula 1a
16.00 Cos’è l’IA? - ricerca a cura di Michele Rinaldi e Manuela Violi
17.00 presentazione del cortometraggio Hara - Quando l’IA incontra il cinema
18.00 La ricerca artistica nelle istituzioni – Raffaele Gavarro dialoga con Emilio Vavarella
19:00 NexusArt – presentazione delle opere selezionate per il progetto Nexus-ness / Manifesta XV (Barcellona). Intervengono: Cecilia Casorati, Fernando Nardi, Sabina Alessi
21.00 Serendipity – rassegna video con le opere presentate ai Rencontres de la photographie di Arles 2023.
21.30 Ripetta 222 - documentazione video della maratona di performance svoltasi dal 22 al 25 maggio 2024. Intervengono: Claudio Libero Pisano, Stefania Teodonio, Monkeys Video Lab
Aula 2a 16.00-22.00 Variazioni al limite – installazioni interattive selezionate da Mauro Palatucci e Cristian Rizzuti
Aula 5a
16.00-22.00 Resonance Galactica - installazione interattiva (vincitrice del
Premio Nazionale delle Arti 2023)
Aula 8b
20.00 presentazione delle opere selezionate per la mostra al Sant Pau Recinte Modernista di Barcellona
11-12 Ottobre 2024 Campo Boario – Roma Europa Festival
Aula 8b
14.00-20.00 Collisioni – installazione interattiva di Cristian Rizzuti e Biagio Di Micco (Fisico Sperimentale – Università di Roma Tre e INFN), con il contributo di Giulia Ciappi, Walter Maiorino, Andreaelisa Sausa, Eleonora Scarponi In collaborazione con la rassegna “Digitalive” del Romaeuropa Festival
25 Ottobre Campo Boario
Specie di Spazi – giornata studi
Aula 1a
9.30-13.30 / 15.00-19.00 Specie di spazi – giornata di studi
a cura di Bruno Di Marino, Raffaele Gavarro, Elena Giulia Rossi, Franco Speroni
Campo Boario 16.00-24.00 Spazi naturali / spazi artificiali – installazioni interattive, rassegne video, performance
Aula 2A – Campo Boario
Dalle 18:00 alle 20:00 Installazioni multimediali e interattive
Contrile Centrale – Campo Boario
20.30 Proiezioni video. Specie di spazi – selezione di opere video.
Intervengono gli autori e Cecilia Casorati.
26 Ottobre Campo Boario 16.00-24.00 Spazi naturali / Spazi artificiali – videoinstallazioni, rassegne video, performance
Aula 2A – Campo Boario Dalle 16:00 alle 20:00 Installazioni multimediali e interattive
Cortile centrale – Campo Boario
20.30 proiezione del cortometraggio Hara – Quando l’IA incontra il cinema 21.00 proiezioni video 22.00-24.00 Dj Live Night – performance audio/video sulla musica di Hyperacustica
Ufficio Comunicazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma Coordinamento: Prof. Guglielmo Gigliottig.gigliotti@abaroma.it Collaborazione: Chiara Picco, Marianna Pontillocomunicazione@abaroma.it
Dal 2020 l’Accademia di Belle Arti di Roma collabora con il festival di arti performative Short Theatre con tirocini formativi. Negli anni gli studenti sono stati coinvolti nelle varie fasi organizzative del festival, nelle attività di comunicazione e promozione, nella documentazione fotografica e audiovisiva degli eventi entrando a contatto con una consolidata struttura organizzativa e con artisti internazionali.
Dal 2022 in uno spazio espositivo nei locali del Mattatoio – la Pelanda ABARoma propone, durante la durata del festival, una selezione di opere realizzate da artisti che studiano o hanno studiato in accademia.
Nella programmazione di Short Theatre 2024 l’Accademia di Belle Arti di Roma presenta una selezione delle opere sonore dell’archivio Solo Suono e una rassegna di opere video, prima fase del progetto interdipartimentale Spazi Naturali / Spazi Artificiali che si sviluppa in diverse location nell’arco dell’inverno 2024.
Fotografia: Monkeys Video Lab
SOLO SUONO
Selezione a cura di Francesco Giovanetti e Claudio Libero Pisano
Solo Suono è un archivio di circa 5.000 files audio, in costante aggiornamento, che Zerynthia ha scelto di donare all’Accademia di Belle Arti di Roma con l’idea che non sia soltanto un luogo di consultazione e di documentazione, ma uno spazio di sperimentazione vivo da cui partire per suscitare riflessioni, approfondire la conoscenza e costruire eventi. L’archivio è a disposizione degli studenti, dei professori ma anche degli artisti, dei curatori e del pubblico.
Per Short Theatre Festival è stata selezionata dall’archivio un’opera sonora di Donatella Landi, Freihafen, e tre brevi opere sonore di Sonya Sheridan, Sound of a hand, Paul Fretwell, Doors close, Brandon LaBelle, Diagram of a private space. In tutte il suono traccia una linea di comprensione dell’agire umano nelle azioni trascurabili di ogni giorno, disegnando uno spazio fisico dell’ambiente circostante, ridefinito senza un’immagine.
Donatella Landi | Freihafen
38′ 27”, 1992 (estratto)
Sonya Sheridan | Sound of a hand
02′ 00”, 1999
Paul Fretwell | Doors close…
01′ 00”, 1998
Brandon LaBelle | Diagram of a private space
02′ 27”, 2009
Donatella Landi
Freihafen, 1992 | 38′ 27” (estratto)
Freihafen è zona di confine, luogo di distacco, allontanamento, viaggio. Qui l’acqua è un tappeto sonoro tra container scaricati nella notte, piattaforme e sirene di navi che entrano ed escono ininterrottamente dal porto. Il suono è la registrazione di tutte le zone del porto, sia quelle industriali che le darsene, e rappresenta una mappa ricomposta di tutto il porto di Amburgo.
Donatella Landi, dagli anni ’90, lavora con suono, video-installazioni, film, fotografia, scultura. Tra i film e le video produzioni: Le Déjeuner Sur l’Herbe, 2009, (Museum Goch, 2009, D); Casting Madonna, 2011; Mio Caro Mia Adorata/ My Dear my Beloved, 2013/15, La résonance de l’Image, Galerie de l’UQAM, Montreal, 2013; Auditorium Arte, Parco della Musica, Roma, 2015; Scusi, ma lei è felice? 2018, Wacht am Rhein, 2021 (Museum Goch, 2022). Vive e lavora tra Roma e Berlino.
Sonia L. Sheridan
Sound of a Hand, 1999 | 2′ 00”
Il suono di una mano è inizialmente raccontato dall’artista, che spiega a parole il rumore dell’immagine riprodotta su carta, seguita dai segnali acustici della stampa in fotocopia della stessa mano che, potendo essere riprodotta in serie, può essere re-immaginata all’infinito.
Sonia L. Sheridan è stata un’artista visiva, ricercatrice e docente emerita della School of the Art Institute di Chicago, dove nel 1970 ha fondato il Dipartimento Generative Systems, un programma dedicato allo studio dei sistemi di interconnessione tra arte, scienza e tecnologia. Il suo lavoro comprende opere multimediali, disegni, dipinti, stampe e fotografie, molte delle quali fanno parte delle collezioni permanenti di importanti istituzioni museali. Per il suo lavoro con i sistemi generativi è stata nominata Guggenheim Fellow e per tre volte National Endowment for the Arts.
Paul Fretwell
Doors Close…, 1998 | 1′ 00”
Doors Close… fa parte del progetto Hope, una raccolta in edizione limitata di opere sonore della durata di un minuto realizzate da artisti del suono internazionali, compositori sperimentali, produttori di rumore e altri creatori di audio.
Paul Fretwell è un compositore e un avventuriero sonico, impegnato nell’indagine del quotidiano, del rumoroso e dell’inascoltabile con l’obiettivo di scovare nuovi valori musicali. Il suo vocabolario sonoro è al contempo drammatico, sensuale ed evocativo, generato dall’incontro di strumenti tradizionali come l’orchestra o il piccolo ensemble e la tecnologia informatica. Le sue opere sono state eseguite in festival e concerti in tutto il. Dal 2005 contribuisce allo sviluppo dei programmi di ricerca del Centro per la Tecnologia Musicale dell’Università di Kent.
Brandon LaBelle
Diagram of a Private Space, 2009 | 2′ 27”
Il sonoro si focalizza sulle dinamiche del suono all’interno di spazi pubblici e interazioni tra linguaggio e corpo. L’interesse di LaBelle per la site-specificity riflette il desiderio di considerare le relazioni e le tensioni tra arte e ambiente sociale in un orizzonte più ampio.
Brandon LaBelle è un artista, scrittore e teorico statunitense con base a Berlino. Il suo lavoro si concentra su agency sonora, comunità, pirate culture ed estetica, traducendosi in iniziative extra-istituzionali e collaborative. Nel 2021 fonda The Listening Biennial e la relativa Academy, di cui è direttore artistico. Nel 1995 crea Errant Bodies Press, progetto editoriale indipendente dedicato ad arte sonora e performatività, ricerca artistica e pensiero politico contemporaneo. Tra le sue pubblicazioni, Dreamtime X (2022), Acoustic Justice (2021), The Other Citizen (2020), Sonic Agency (2018), Lexicon of the Mouth (2014).
Still dal video An Act of Un-Seeing di Milica Ćirović
AVVERBI DI LUOGO
Rassegna video a cura di Luca Valerio
avvèrbio /av’vɛrbio/
singolare maschile [dal latino adverbium, composta di ad- «accanto a» e verbum «parola, verbo»]. Parte invariabile del discorso che determina il verbo e anche l’aggettivo o un altro avverbio. In grammatica, avverbî di luogo, gli avverbî che indicano il luogo dove un oggetto o una persona si trova, dove un fatto avviene, il luogo al quale è diretto un movimento, ecc. Gli avverbi di luogo servono a specificare il luogo di un’azione, la collocazione di una persona o di un oggetto nello spazio e la distanza di una persona o di un oggetto rispetto a chi parla o ascolta.
luògo /’lwɔgo/
singolare maschile [latino lŏcus] 1. a. In senso ampio, una parte dello spazio, idealmente o materialmente circoscritta. b. In geometria, si definisce luogo geometrico un insieme di punti del piano o dello spazio che soddisfano a certe condizioni, che hanno cioè, tutti insieme ed essi soli, una stessa proprietà. c. In astronomia, la posizione che un astro ha sulla sfera celeste e che è espressa mediante le sue coordinate. 2. a. Parte limitata della superficie terrestre. Per la sua genericità, la parola può essere riferita di volta in volta a vaste regioni del globo o di un continente, a paesi, contrade, città, oppure a zone più ristrette di campagna o dentro centri abitati, e non di rado a ristrettissime porzioni di spazio sia all’aperto sia nell’interno di un edificio. b. Città, paese, centro abitato. c. Terreno, possesso di campagna, villa, podere. d. Edificio, o parte di esso, destinato a determinati scopi o attività. 3. Parte dello spazio assegnata a persona o cosa.
Da sempre l’arte visiva, certamente quella che ha un preciso referente reale, si interroga sulla rappresentazione dello spazio. Esemplificando, l’invenzione della prospettiva rinascimentale codifica e applica tecniche di riproduzione della realtà in modo da raggiungere l’effetto della terza dimensione su una superficie bidimensionale. Ogni rappresentazione è comunque sempre simulazione di uno spazio, in quanto l’effetto della tridimensionalità è in realtà schiacciato sulla superficie dello schermo.
L’audiovisivo, figlio degenere della fotografia, conserva di questa il vizio della delimitazione, della selezione di una parte per il tutto, costretto com’è a adeguarsi al formato dell’inquadratura. Lo sguardo meccanico della camera sul reale è necessariamente una possibile interpretazione, viziata dalla scelta dell’ottica, angolazione, esposizione, messa a fuoco, profondità di campo. Una ricostruzione dello spazio che dalla storia della pittura eredita regole di composizione, sezione aurea, effetti di scala, scelte cromatiche.
Al lascito delle altre arti il video aggiunge il movimento e una sua peculiare modalità di costruzione del tempo, e soprattutto sperimenta una concatenazione tra le immagini attraverso il montaggio che in maniera del tutto peculiare contribuisce alla costruzione, alla reinvenzione dello spazio.
In rassegna opere che definiscono un luogo e che consapevolmente costruiscono uno spazio illusorio che prende (e pretende) una forma attraverso gli espedienti del linguaggio video.
Non lasciatevi illudere dall’apparente aderenza al reale. Non esiste altro spazio. Quel che appare sullo schermo è in primo luogo uno spazio mentale, un luogo altro. Un altro luogo.
Opere in rassegna:
Pietro Paolo Boccio | Insperato
colore, sonoro, 2’ 56”, 2021
Rosa Campagnola | R.E.M.
colore, sonoro, 2’ 27”, 2022
Milica Ćirović | An Act of Un-Seeing
bianco nero, muto, 5’ 52”, 2016
Beatrice De Sano | Due facce
due canali HD, colore, sonoro, 2’ 08”, 2024
Milica Ćirović | An Act of Un-Seeing video HD, bianco e nero, muto, 5’52”, 2016
Un video in cui le immagini, quasi astratte, ricreano il percorso fatto dall’artista con una benda sugli occhi, lungo le strade della città di Roma. Il video è realizzato montando, con la tecnica photo-still, una serie di foto che l’artista ha scattato ad occhi bendati cercando di memorizzare soltanto i dettagli, generalmente impercettibili.
Il video è accompagnato di un testo di erotismo sottile della scrittrice francese Helene Cixous. L’ampiezza dello spazio tra l’immagine e la parola favorisce associazioni, ricordi e relazioni che stimolano una visione astratta, mentale, distante dall’ovvietà didascalica del racconto.
Rosa Campagnola | R.E.M. video HD, colore, sonoro, 2’27”, 2022
“REM” è un viaggio onirico entro la logica simmetrica dell’inconscio, uno spazio che non conosce principi di identità e di non contraddizione, dove tutto è uguale a ciò che è diverso da sé, uno spazio dove tutto è indefinitamente possibile.
Realizzate con la tecnica del foro stenopeico, talvolta multiplo, le riprese danno vita a delle immagini che si sovrappongono, fondendosi l’una nell’altra in modo confuso e sfocato, proprio come in un sogno, guidate dal sonoro che svela l’inquietudine e l’ambiguità di questo viaggio.
Pietro Paolo Boccio | Insperato video HD, colore, sonoro, 2’56”, 2021
Il video “Insperato” è pensato per essere visto in modalità diverse in relazione al luogo dell’installazione in cui è inserito. Qui è mostrato a schermo unico o con l’immagine suddivisa in due schermi separati dove la parte sinistra entra in dialogo con quella destra. La clip è mostrata a rallentatore e la sequenza temporale si svolge all’inverso. Il video è idealmente accompagnato dalla seguente frase incisa al contrario su una lastra di zinco attraverso la tecnica dell’acquaforte: “L’incertezza irrimediabile a cui è sottoposta la storia umana e l’imprevedibilità della sua avventura ignota che ci fa sperare nell’insperato”.
Beatrice De Sano | Due facce installazione video a due canali colore, sonoro, 2’08”, 2024
“Due facce” parte da una riflessione sull’ambiguità del linguaggio e su come il tono con cui qualcosa viene detto cambia la percezione dello spettatore. Quando ciò che si mostra e ciò che si racconta lascia volutamente dei buchi, delle zone d’ombra, delle incompletezze narrative, la mente è sollecitata a creare collegamenti e interpretare il non detto.
I due video immortalano luoghi e dettagli di luoghi. Isolati, disabitati. Una vecchia casa di campagna, uno stabilimento balneare. I toni e le atmosfere sono differenti. Le inquadrature spesso strette, volutamente ambigue. L’audio consiste in un testo pronunciato all’unisono da due voci: una di una donna, l’altra di un uomo. Dicono le stesse cose. Il più delle volte.
Flore Gervais | Un po’ bianco video HD, colore, sonoro, 9’37”, 2024
Il corpo dell’artista, esposto nella sua nudità depurata da qualsiasi connotazione erotica, si appropria quasi meccanicamente, senza alcuna nostalgia romantica, degli strumenti della pittura e si fa soggetto agente affermando un proprio ruolo che è culturale, estetico, identitario. Un’azione performativa in cui l’artista lentamente cancella e allo stesso tempo delimita e definisce uno spazio che si rivela luogo privilegiato della visione. Un’attesa che ci chiede di definire le coordinate della nostra postura di spettatori sottolineandone, di fatto, la precarietà.
Il video è nato dal desiderio di sperimentare con il medium video, concentrandomi in particolare sulla capacità del montaggio di decontestualizzare aspetti della realtà fino a renderli quasi irriconoscibili. “Untitled” ritrae il tratto di laguna che collega la terraferma alla città di Venezia, in una stretta interazione con un paesaggio sonoro ottenuto modificando la registrazione ambientale enfatizzando i glitch conseguenti a un malfunzionamento del microfono. Attraverso il capovolgimento della visione e l’esposizione multipla del video con tempistiche diverse il lavoro crea una stratificazione di immagini che riflette la complessità del luogo in cui è stato girato e mette in dubbio il suo statuto di realtà.
L’ingresso alla mostra è gratuito.
Gli studenti e i docenti dell’Accademia di Roma hanno diritto a una scontistica sul prezzo dei biglietti degli eventi a pagamento. Per accedere alla tariffa riservata di 6€ + commissioni sarà sufficiente visitare la pagina di ciascun evento sul sito di Short Theatre, cliccare su “Acquista qui” e, dopo aver selezionato la tariffa STUD_ST24, inserire il codice STUD374_ST24.
Il biglietto con codice sconto non è cedibile a terzi e, una volta acquistato, dovrà essere presentato in biglietteria insieme a un’attestazione dell’iscrizione all’accademia.
In caso di mancata presentazione della suddetta, la biglietteria si riserverà il diritto di applicare la tariffa intera.
Inaugurazione mostra: Lunedì 22 Luglio 2024 Ore 17.30 12 Rue du Président Wilson, Arles, Francia
Opere in mostra dal 22 al 25 Luglio 2024 Orari di apertura: 10.00 – 12.30 / 15.30 – 20.00
Lunedì 22 luglio 2024 inaugura la mostra fotografica collettiva degli studenti del workshop di camera oscura e post produzione b/n dell’Accademia di belle arti di Roma che si terrà ad Arles da 22 al 25 luglio durante ”Les Rencontres de la photographie d’Arles”.
Gli studenti hanno seguito il workshop tenuto da marzo a maggio 2024 da Luciano Corvaglia, durante il quale hanno prodotto le opere in esposizione.
In mostra 18 gigantografie in bianco e nero di cm 70×100, insieme a una selezione di video a cura di Luca Valerio – Coordinatore del Dipartimento di Progettazione e Arti Applicate dell’Accademia di Belle Arti di Roma.
In mostra le foto di:
Alessia Baldi, Irene Binarelli, Letizia Chesini, Alessia Corvino, Mattia Dell’omo, Valentina di Palma, Sofia Farfaglio, Santo Gabriele, Katia Maugeri, Giulia Passaseo, Zahra Rastekar, Michele Rizzi, Andreaelisa Sausa, Alisea Scuderi, Federica Serafini, Eleonora Silvestri, Alice Tamiazzo, Eric Alex Turel.
I video sono realizzati da:
Davide Coverchiata, Emma D’Alessandro, Olimpia Paldi, Anton Tkalenko, Sara Pantanella, Giorgia Perrone, Nicola Salerno, Micol Testoni, Gaetano Zazzera.
Ufficio Comunicazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma
Coordinamento: Prof. Guglielmo Gigliotti g.gigliotti@abaroma.it
Collaborazione: Chiara Picco, Marianna Pontillo comunicazione@abaroma.it
Nell’ambito della rassegna “Incisione e …” 2024, il Centro di Grafica d’Arte propone la mostra Graphé e Eidos d’Artista: tra viaggi e sogni.
In apertura introduzione di Vinicio Prizia e presentazione di Marilena Sutera del seminario che avrà inizio alle 16,30 e verterà su una dimostrazione teorico-pratica di stampa serigrafica realizzata da giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti di Roma del corso di Serigrafia della Prof.ssa Marilena Sutera.
Curatrici:
Floriana Celani Maria Pennacchia Marilena Sutera
“Il Centro di Grafica d’Arte del Comune di Formello diretto dal 2003, anno della sua fondazione, da Vinicio Prizia e da allora speciale luogo di incontro e di scambio culturale per gli artisti e per discipline diverse, svolge attività di valorizzazione delle arti grafiche, del disegno e della stampa d’arte con particolare attenzione all’incisione originale ed alle metodiche grafiche più antiche, quali l’acquarello, il bistro e altre pratiche pittoriche. Attiva seminari, convegni, corsi, mostre a scopo formativo e promozionale. Ha collaborato a premi internazionali e curato la produzione di opere d’arte. Per esporre le opere, oltre agli spazi della sede, utilizza alcuni prestigioso locali del Comune di Formello.
E’ in contatto e collabora con artisti contemporanei di maggior rilievo, Musei, Accademie, Centri Culturali, Enti Pubblici e Privati sia italiani che stranieri. Per mezzo di esso sono state attivate importanti iniziative di carattere nazionale ed internazionale attraverso molteplici mostre, simposi, corsi, premi e pubblicazioni.
Dal 2023 si pregia di un ulteriore progetto: la rassegna “Incisione e …” 2024.
La rassegna consiste nel proporre varie mostre a cadenza settimanale o quindicinale composte da quattro artisti alla volta che prospettano i molti aspetti dell’arte e della grafica contemporanea nazionale ed internazionale. Tale ciclo, iniziato a novembre 2023, si svolgerà per tutto il 2024; le esposizioni si terranno presso la sede del Centro per l’Incisione e la Grafica d’Arte di Formello, in via Regina Elena 3. Questo evento riguarda tutti gli incisori di varie nazionalità che spesso sono anche: pittori, scultori, architetti ecc …, ciò vale anche nella storia dell’arte tipo Piranesi che era incisore ed architetto o Rembrandt pittore e incisore, Tiepolo, Picasso ecc. Tale rassegna sta a dimostrare la diffusione capillare della grafica che viene prodotta da artisti di vario tipo.”
Vinicio Prizia
VIGOROSE EVIDENZE GRAFICHE TRA IMPRESCINDIBILI CONSAPEVOLEZZE ONIRICHE
“Chi non vorrebbe immergersi in una Fontana della Giovinezza e riemergere spoglio di preoccupazioni, di acciacchi, di avvilimenti, insomma di quei fardelli quotidiani che amareggiano le nostre vite? Ecco, allora, che si presenta l’occasione utile per ottenere proprio quelle stesse utili finalità! Si aprirà, infatti, alle ore 17.00 di Sabato 22 Giugno 2024 una mostra virtuosa d’Arte giovanile nel Centro per l’Incisione e la Grafica del Comune di Formello, in Via Regina Elena, 3. L’esposizione, intitolata “Graphé e Eidos d’artista: tra viaggi e sogni” permetterà al pubblico d’immergersi in una rinfrescante galleria d’immagini grafiche inedite appositamente create da otto artisti, allievi di Marilena Sutera, Maria Pennacchia e Floriana Celani docenti presso l’Accademia di Belle Arti di Via Ripetta a Roma. Tutte le opere in mostra traducono i sapori perduti in colori rigeneranti dell’anima umana dove gli oltremare, gli azzurri, i gialli, i rossi, i marroni, i neri parlano sfumando o erodendo o integrando i segni profondi dei protagonisti che così rimodulano la loro spensieratezza, la loro felicità, la loro stessa leggerezza dell’essere umano impegnato ad attraversare dis-misure, ondulazioni o ondeggiamenti pari a quelli tradotti in note musicali di spartiti di compositori contemporanei abili nei crescendi e decrescendi dei pentagrammi. C’è un’accensione inebriante e fabbrile nella loro attenzione alle varie e raffinate tecniche grafico-incisorie, tanto che Arte, Artisticità e Artificiosità s’incarnano qui senza soluzione di continuità, senza attriti o frizioni o stridii. Tutta la mostra, all’interno del Centro abilmente diretto da Vinicio Prizia, è un tripudio di sfide intellettuali con sfavillii di esiti artistici, mentre le traduzioni incisorie lasciano sopravvivere l’animus d’ogni singolo artista, in un continuum allusivo così magico da risultare più storicizzabile del vero. Il sillabario d’Arte è qui coniugato all’insegna d’una varietas, vera testimonianza di curiositas non ancora appagata di forme simboliche, e la voracità coloristica si rivela inesauribile, non nascondendo la necessità di lambire un approccio intimistico indispensabile nel solcare spazi incontaminati di nostalgia e di esperienza onirica aggiogati alla Bellezza. Ogni artista lusinga lo spettatore che non sappia districarsi tra le Avanguardie d’arte contemporanea, e non teme le agitazioni viscerali dentro di sé pur nell’ardore di cuore bruciante di desiderio, di verità e di pace stellata. Tutte le opere in mostra sono inondate di dolce ebbrezza effusa in fresca e vibrante atmosfera mai zittita da spossatezze o snervature, ma selezionando e ristrutturando con acume quelle stonate contrapposizioni che arrugginiscono il quotidiano riducendolo a silenzio individuale, in un’esplosione pur inaspettata di nuove stagioni di luci giovanili e benevole. I singoli primaverili artisti introiettano eleganze spirituali, prive d’impegni controvoglia, prive di noie, vivissimi in un unificato sogno d’infanzia senza rimorsi ma ricchissimo di meraviglie.”
Testo critico di Sebastiano Giordano
La mostra si terrà dal 23 al 29 giugno orario 16,00 – 18,30
Saluti istituzionali Cecilia Casorati, Direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Roma
Interventi: Caterina Morigi, artista Gaia Bobò, curatrice della Fondazione La Quadriennale di Roma Gabriela Graziani, ricercatrice al Politecnico di Milan
Sea Bones è un progetto di ricerca artistica che indaga le possibilità della materia attraverso lo sguardo contemporaneo e l’incontro con l’ambito scientifico.
Presentazione del libro “Giacomo Matteotti. Nel Centenario della morte. L’arte come ricordo e memoria” (Silvana Editoriale), a cura di Claudio Modena e Luciano Zerbinati, con opere d’arte di studenti e docenti dell’Accademia di Belle Arti di Roma, coordinati dal prof. Eclario Barone e Ilaria Rezzi.
Saluti istituzionali: Cecilia Casorati, direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Roma
Interventi di: Giuseppe Carmine Soriero, presidente dell’Accademia di Belle Arti di Roma Claudio Modena, storico Luciano Zerbinati, ingegnere e collezionista Eclario Barone, docente dell’Accademia di Belle Arti di Roma Elena Matteotti, nipote di Giacomo Matteotti Alessandro Blasioli, attore
Modera: Guglielmo Gigliotti, docente dell’Accademia di Belle Arti di Roma
Chi era Giacomo Matteotti – Giacomo Matteotti (Fratta Polesine, 22 maggio 1885 – Roma, 10 giugno 1924) è stato un politico, giornalista e antifascista italiano, segretario del Partito Socialista Unitario, formazione nata da una scissione del Partito Socialista Italiano al Congresso di Roma dell’ottobre 1922.
Fu rapito e assassinato il 10 giugno 1924 da una squadra fascista capeggiata da Amerigo Dumini, a causa delle sue denunce delle illegalità commesse dalla nascente dittatura di Benito Mussolini.
Il corpo di Matteotti fu ritrovato circa due mesi dopo l’omicidio, il 16 agosto 1924.
Il 3 gennaio 1925, di fronte alla Camera dei deputati, Benito Mussolini si assunse pubblicamente la «responsabilità politica, morale e storica» del clima nel quale l’assassinio si era verificato.
A tale discorso fece seguito, nel giro di due anni, l’approvazione di leggi antidemocratiche e la decadenza dei deputati che avevano partecipato alla secessione dell’Aventino in protesta al delitto Matteotti.
L’Accademia di Belle Arti di Roma incontra Giacomo Matteotti a cento anni dal suo assassinio – A cento anni della tragica morte di Giacomo Matteotti, lo scorso 8 novembre 2023, all’Accademia di Belle Arti di Roma, i docenti e gli studenti si sono incontrati, nell’aula magna della sede di via Ripetta, per rendere omaggio alla figura dello statista assassinato dalla violenza fascista della prima ora.
L’incontro è iniziato con il racconto dei fatti da parte dello storico e scrittore Claudio Modena ed è proseguito con la lettura dell’ultimo discorso di Matteotti alla Camera dei Deputati da parte dell’attore e drammaturgo Antonio Sanna. L’emozione da parte dei presenti è stata palpabile ed è continuata con gli interventi successivi di Carmen Costanzo e di Ilaria Rezzi fino al ricordo, da parte del professor Francesco Mazzenga, di come il giovane Albe Steiner, parente di Matteotti e futuro geniale graphic designer, partecipò coraggiosamente all’emozione per la morte dello zio, realizzando e diffondendo un manifestino con la caricatura di Mussolini accusandolo del delitto.
In seguito a ciò, l’Accademia di Belle Arti di Roma ha deliberato di patrocinare e contribuire alla realizzazione del presente volume, ideato da Claudio Modena e Luciano Zerbinati, per raccontare con l’arte un personaggio che ha sacrificato la vita per difendere la libertà dalla dittatura fascista.
Docenti e allievi, presenti e passati, coordinati dal prof. Eclario Barone, hanno creato delle opere originali, inserite nel volume che verrà presentato nelle sedi istituzionali e in varie località del territorio nazionale.
Gli artisti:
Luis Alberto Alvarez Solis, Arvedo Arvedi, Eclario Barone, Sabina Bernard, Gianpaolo Berto, Fanika Coren, Martina Donati, Ambra Ferrari, Giovanni Frangi, Andrea Giuliani, Sergio Illuminato, Chiara Manca, Giorgia Marzi, Alfredo Pini, Jacopo Ravenna, Ilaria Rezzi, Daria Salerni, Vittorio Serrenti, Alessia Severi, Daniela Tollis, Giulio Xie, Giovanni Zardinoni.
Ufficio Comunicazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma
Coordinamento: Prof. Guglielmo Gigliotti g.gigliotti@abaroma.it
Collaborazione: Chiara Picco, Marianna Pontillo comunicazione@abaroma.it
Martedì 4 giugno 2024 alle ore 17:00 nell’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti di Roma (Via Ripetta 222) sarà assegnato il “Premio Speciale Montale Fuori di Casa” al poeta e scrittore Elio Pecora.
Dopo i saluti di Cecilia Casorati, Direttrice dell’Accademia di Belle Arti, di Adriana Beverini, Presidente “Premio Montale Fuori di Casa”, della Vice Presidente Barbara Sussi e di Arnoldo Mosca Mondadori, Presidente “Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti”, a dialogo con il Premiato saranno lo scrittore e giornalista Paolo Petroni e il Gallerista Mario Pieroni. Coordina AliceLorgna, Communication & PR manager “Premio Montale Fuori di Casa”.
Pecora, classe 1936, arrivato a Roma poco più che ventenne, dopo l’università a Napoli e un soggiorno di formazione in Germania, si è fermato nella “Città eterna” per più di mezzo secolo. Anni proficui durante i quali ha scritto molti libri non solo di poesia, ma romanzi, saggi critici, testi teatrali, prose e poesie per bambini, ha curato antologie di poesia italiana e letture pubbliche di poesia e ha collaborato a quotidiani, settimanali, riviste, programmi Rai. Ha diretto e dirige la rivista internazionale “Poeti e poesia”.
“Un’intera vita dedicata alla Cultura, alla letteratura – dice la presidente del Premio Adriana Beverini – a cui vogliamo con questo premio rendere merito. Una vita trascorsa tra i libri e amici letterati fra i quali, oltre a Juan Rodolfo Wilcock, del quale nel 1969 è stato ospite per alcuni mesi nella campagna di Velletri, persone a lui molto care come Elsa Morante, Alberto Moravia, Aldo Palazzeschi, Sandro Penna, Dario Bellezza, Amelia Rosselli, Elsa De Giorgi, Francesca Sanvitale, Maria Luisa Spaziani. E ancora musicisti fra cui Goffredo Petrassi Fabrizio De Rossi Re e Mauro Bortolotti, pittori come Fabrizio Clerici, Carlo Cattaneo, Domenico Colantoni, registi come Carlo Lizzani, a critici come Tullio Kezich, ad antropologi come Giancarlo Scoditti, Ida Magli, Luigi Lombardi Satriani”.
“Roma ed Elio Pecora sono stati per più di 50 anni inscindibili – aggiunge il Consigliere del Premio Arnoldo Mosca Mondadori – ed è per questo motivo che abbiamo voluto assegnargli il Premio proprio in questa città e invitiamo letterati e artisti ad unirsi a noi e a Cecilia Casorati, Direttrice dell’Accademia di Belle Arti per festeggiare Elio Pecora”.
Come si legge nella motivazione del Premio: “Mezzo secolo di versi consacrano ormai Elio Pecora come un “classico”, e non solo per l’attenzione che ha sempre manifestato per la letteratura, la tragedia, la mitologia e la religione greca, ma perché è un autore dal quale sarà impossibile prescindere per chi vorrà conoscere in un prossimo futuro la grande Poesia del secondo Novecento e dei primi anni del XXI secolo”.
L’Accademia di Belle Arti di Roma, evidenziando una costante attenzione alla interdisciplinarietà dei linguaggi della cultura, è particolarmente lieta di offrire agli studenti la possibilità di conoscere, attraverso le sue parole, una delle personalità letterarie più interessanti della panorama italiano.
A fine premiazione verranno donati al pubblico, sino ad esaurimento, copie del libro del Premiato “L’avventura di restare. Poesie 1970-2020” (Crocetti Editore) e “Tre monologhi: Penna, Morante, Wilcock” della casa editrice romana Il Ramo e la Foglia”.
Elio Pecora è nato a Sant’Arsenio (Salerno) nel 1936, ha trascorso a Napoli una lunga adolescenza, dal 1966 abita a Roma. Ha pubblicato raccolte di poesie, racconti, romanzi, saggi critici, testi per il teatro, poesie per i bambini. Ha collaborato a quotidiani, settimanali, riviste e ai programmi Rai. 2 e 3. Ha curato antologie della poesia italiana del Novecento. Dirige la rivista internazionale “Poeti e Poesia”. I suoi libri di poesia più recenti: Nell’aria del mattino (frammenti di un prologo) con immagini di Giulia Napoleone, ed. Il Bulino 2001; L’avventura di restare, ed. Crocetti 2023. I suoi più recenti libri di prosa: I IL libro degli amici, Neri Pozza 2017; Quasi un diario, Empiria 2020.
Nel 2006 l’Università di Palermo, Facoltà di Scienze della Formazione, lo ha insignito della Laurea ad honorem in Scienze della Comunicazione.
Nel 2017, per decreto del Presidente della Repubblica, è stato insignito del titolo di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Nel 2024 l’Accademia delle Arti di Perugia lo ha nominato Accademico d’Onore.
Sue raccolte di poesia sono state edite in volume in portoghese, olandese, inglese, francese e sue poesie sono apparse in quotidiani e riviste di diversi paesi.
Fra i numerosi premi I premi ricevuti per la poesia: Premio Salerno-Alfonso Gatto; Premio Dessì; Premio Internazionale Mondello; Premio Frascati; Premio Penne; Premio Fondazione Roma-Ritratti di Poesia; Premio Laudomia Bonanni-Citta di Aquila; Premio Laurentum.
Hanno scritto, fra gli altri, dei suoi libri: Dario Bellezza, Alfonso Berardinelli, Tommaso Chiaretti, Franco Cordelli, Stefano Crespi, Elena Croce, Milo De Angelis, Luce D’Eramo, Roberto Deidier, Tommaso Di Francesco, Paolo Di Paolo, Paolo Febbraro, Alessandro Fo, Bianca Maria Frabotta, Roberto Galaverni, Enzo Golino, Elvio Guaglini, Ida Magli, Daniela Marcheschi, Giorgio Manacorda, Matteo Marchesini, Giuseppe Marchetti, Paolo Mauri, Alberto Moravia, Giorgio Nisini, Sandro Penna, Felice Piemontese, Domenico Prisco, Giovanni Raboni, Enzo Siciliano, Giacinto Spagnoletti, Achille Tartaro, Emanuele Trevi.
Introduce:
Cecilia Casorati, Direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Roma
Intervengono: Patrizia Speciale, Archivio Mambor Gianna Mazzini, regista del film
In collaborazione con Archivio Mambor
Il 31 maggio alle ore 17.00 presso l’Aula magna dell’Accademia di Belle Arti di Roma verrà proiettato il film Mambor in collaborazione con l’Archivio Mambor.
Il documentario, secondo le parole della regista Gianna Mazzini è: “Uno sguardo intimo e inedito sulle opere e la biografia di Renato Mambor, artista della Scuola romana di Piazza del Popolo, che si svela qui nella sua interezza e nella sua singolarità.” Il film, più che un racconto, è un vero e proprio ritratto di Mambor fatto di immagini che delineano un’esistenza intimamente connessa con il suo essere artista.
“Io gli sto dando il ritratto che mi aveva chiesto, il film. Lui mi ha dato fiducia assoluta. Ho voluto fare un ritratto ‘intero’. Tutto insieme, arte e vita. Per essergli fedele. Perché, da quando l’avevo conosciuto, l’avevo sempre visto cercare di smontare la dualità, che è un’illusione.
Lui, parlandone, la definiva oscena, com’è oscena una bugia, come è osceno tagliare, e pensare che un brandello possa vivere senza il resto. È stata la sua ossessione calma e ricorrente: l’interezza”, dichiara Gianna Mazzini.
Il documentario delinea una figura di artista complesso e vario, con molti lati ancora da scoprire ed evidenza la straordinaria capacità di Mambor di anticipare e di aprire nuovi percorsi artistici attraverso le sue idee e il suo fare.
L’Accademia di Belle Arti di Roma è lieta di offrire ai suoi studenti l’occasione di incontrare Renato Mambor attraverso le immagini di questo film, pensato proprio per chi non ha avuto la possibilità di conoscerlo. Il film è soprattutto per loro, come si evince dalle parole della regista: “Ho pensato molto a chi oggi ha vent’anni, a chi non ha nessuna idea di chi Renato sia stato e di cosa abbia prodotto. Mi è sembrata la condizione ideale per capirlo. Rileggerlo da capo. Perché è il suo percorso tutto che è incantevole: la parabola dice più dei singoli punti. E la sua ultima opera, per me, è la più nuova di tutte. Renato mi aveva anche chiesto: “niente musica”. E così è stato.”
Gianna Mazzini è una scrittrice e regista: le sue attività spaziano dal cinema al teatro, dalla letteratura alla pubblicità, dalla radio al documentario. Ha lavorato a più riprese negli anni per il settore Ricerca e Sperimentazione Rai e realizzato diversi documentari per Rai Educational (tra gli altri, per i programmi La storia siamo noi e Vuoti di memoria). Nel 2001 vince la Menzione Speciale al Minimum Prize, Università delle Idee di Michelangelo Pistoletto con il progetto “Quel tanto di differenza”. Ideatrice e Fondatrice con l’economista Giovanna Galletti, di Labodif: istituto di ricerca e comunicazione, dedica la propria vita allo svelamento dello sguardo femminile.’
Renato Mambor
“Voglio fare di tutto, ballare, cantare, scrivere, recitare, fare il cinema, il teatro, la poesia, voglio esprimermi con tutti i mezzi, ma voglio farlo da pittore perché dipingere non è un modo di fare ma un modo di essere”.
Renato Mambor, nato a Roma 1936, è uno dei più interessanti protagonisti della ricerca nelle arti visive degli anni Sessanta, quando inizia il suo percorso nell’ambito della Scuola di Piazza del Popolo. Le sue opere spaziano dalla pittura alla sperimentazione teatrale, alla installazione, benché Mambor si è sempre definito pittore. Nel 1975 fonda il gruppo teatrale Trousse, all’interno del quale sperimenta linguaggi diversi, identificando la totalità dello spettacolo come opera. “La Trousse” – dice l’artista- “da spazio fisico è diventata spazio mentale con soglie fluide per il passaggio dall’interno dell’individuo all’esterno del palcoscenico e viceversa.”
Negli anni 90 ritorna alla pittura, concentrando la sua attenzione sugli oggetti, in particolare su quelli che lo avvicinano al rapporto tra uomo e natura.
Negli anni 2000 realizza alcune grandi sculture e numerose installazioni nelle quali la sagoma umana è messa costantemente in relazione con lo spazio; queste opere pongono lo spettatore nella condizione particolare di essere, contemporaneamente testimone e attore della stessa.
Ufficio Comunicazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma
Coordinamento: Prof. Guglielmo Gigliotti g.gigliotti@abaroma.it
Collaborazione: Chiara Picco, Marianna Pontillo comunicazione@abaroma.it
Martedì 28 maggio 2024 alle ore 10:00 presso l’aula Magna ‘’Lea Mattarella’’ dell’Accademia di Belle Arti di Roma l’artista Mirko Pagliacci incontrerà gli studenti dell’Accademia.
Artista storico attivo nel panorama artistico-culturale internazionale, Pagliacci nasce nel 1959 a Losanna, in Svizzera, studia con Nicola Carrino, Amelio Roccamonte e all’Accademia di Belle Arti di Roma con Guido Avanessian e Giulio Turcato.
Nel 2000 aderisce al movimento Metropolismo teorizzato da Achille Bonito Oliva.
Vive e lavora tra Roma e Castiglion del Lago, in Umbria.
Recentemente ha realizzato un’installazione per il MAAM Museum. Ha esposto alla Fondazione Michelangelo Pistoletto.
Il suo lavoro, di rilevanza internazionale, è seguito da reti televisive come ArteInvesimenti di Milano.
Ufficio Comunicazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma
Coordinamento: Prof. Guglielmo Gigliotti g.gigliotti@abaroma.it
Collaborazione: Chiara Picco, Marianna Pontillo comunicazione@abaroma.it