Dal 2020 l’Accademia di Belle Arti di Roma collabora con il festival di arti performative Short Theatre con tirocini formativi. Negli anni gli studenti sono stati coinvolti nelle varie fasi organizzative del festival, nelle attività di comunicazione e promozione, nella documentazione fotografica e audiovisiva degli eventi entrando a contatto con una consolidata struttura organizzativa e con artisti internazionali.
Dal 2022 in uno spazio espositivo nei locali del Mattatoio – la Pelanda ABARoma propone, durante la durata del festival, una selezione di opere realizzate da artisti che studiano o hanno studiato in accademia.
Nella programmazione di Short Theatre 2024, negli di Roma, l’Accademia di Belle Arti di Roma presenta una selezione delle opere sonore dell’archivio Solo Suono e una rassegna di opere video, prima fase del progetto interdipartimentale Spazi Naturali / Spazi Artificiali che si sviluppa in diverse location nell’arco dell’inverno 2024.
Fotografia: Monkeys Video Lab
SOLO SUONO
Selezione a cura di Francesco Giovanetti e Claudio Libero Pisano
Solo Suono è un archivio di circa 5.000 files audio, in costante aggiornamento, che Zerynthia ha scelto di donare all’Accademia di Belle Arti di Roma con l’idea che non sia soltanto un luogo di consultazione e di documentazione, ma uno spazio di sperimentazione vivo da cui partire per suscitare riflessioni, approfondire la conoscenza e costruire eventi. L’archivio è a disposizione degli studenti, dei professori ma anche degli artisti, dei curatori e del pubblico.
Per Short Theatre Festival è stata selezionata dall’archivio un’opera sonora di Donatella Landi, Freihafen, e tre brevi opere sonore di Sonya Sheridan, Sound of a hand, Paul Fretwell, Doors close, Brandon LaBelle, Diagram of a private space. In tutte il suono traccia una linea di comprensione dell’agire umano nelle azioni trascurabili di ogni giorno, disegnando uno spazio fisico dell’ambiente circostante, ridefinito senza un’immagine.
Donatella Landi | Freihafen
38′ 27”, 1992 (estratto)
Sonya Sheridan | Sound of a hand
02′ 00”, 1999
Paul Fretwell | Doors close…
01′ 00”, 1998
Brandon LaBelle | Diagram of a private space
02′ 27”, 2009
Donatella Landi
Freihafen, 1992 | 38′ 27” (estratto)
Freihafen è zona di confine, luogo di distacco, allontanamento, viaggio. Qui l’acqua è un tappeto sonoro tra container scaricati nella notte, piattaforme e sirene di navi che entrano ed escono ininterrottamente dal porto. Il suono è la registrazione di tutte le zone del porto, sia quelle industriali che le darsene, e rappresenta una mappa ricomposta di tutto il porto di Amburgo.
Donatella Landi, dagli anni ’90, lavora con suono, video-installazioni, film, fotografia, scultura. Tra i film e le video produzioni: Le Déjeuner Sur l’Herbe, 2009, (Museum Goch, 2009, D); Casting Madonna, 2011; Mio Caro Mia Adorata/ My Dear my Beloved, 2013/15, La résonance de l’Image, Galerie de l’UQAM, Montreal, 2013; Auditorium Arte, Parco della Musica, Roma, 2015; Scusi, ma lei è felice? 2018, Wacht am Rhein, 2021 (Museum Goch, 2022). Vive e lavora tra Roma e Berlino.
Sonia L. Sheridan
Sound of a Hand, 1999 | 2′ 00”
Il suono di una mano è inizialmente raccontato dall’artista, che spiega a parole il rumore dell’immagine riprodotta su carta, seguita dai segnali acustici della stampa in fotocopia della stessa mano che, potendo essere riprodotta in serie, può essere re-immaginata all’infinito.
Sonia L. Sheridan è stata un’artista visiva, ricercatrice e docente emerita della School of the Art Institute di Chicago, dove nel 1970 ha fondato il Dipartimento Generative Systems, un programma dedicato allo studio dei sistemi di interconnessione tra arte, scienza e tecnologia. Il suo lavoro comprende opere multimediali, disegni, dipinti, stampe e fotografie, molte delle quali fanno parte delle collezioni permanenti di importanti istituzioni museali. Per il suo lavoro con i sistemi generativi è stata nominata Guggenheim Fellow e per tre volte National Endowment for the Arts.
Paul Fretwell
Doors Close…, 1998 | 1′ 00”
Doors Close… fa parte del progetto Hope, una raccolta in edizione limitata di opere sonore della durata di un minuto realizzate da artisti del suono internazionali, compositori sperimentali, produttori di rumore e altri creatori di audio.
Paul Fretwell è un compositore e un avventuriero sonico, impegnato nell’indagine del quotidiano, del rumoroso e dell’inascoltabile con l’obiettivo di scovare nuovi valori musicali. Il suo vocabolario sonoro è al contempo drammatico, sensuale ed evocativo, generato dall’incontro di strumenti tradizionali come l’orchestra o il piccolo ensemble e la tecnologia informatica. Le sue opere sono state eseguite in festival e concerti in tutto il. Dal 2005 contribuisce allo sviluppo dei programmi di ricerca del Centro per la Tecnologia Musicale dell’Università di Kent.
Brandon LaBelle
Diagram of a Private Space, 2009 | 2′ 27”
Il sonoro si focalizza sulle dinamiche del suono all’interno di spazi pubblici e interazioni tra linguaggio e corpo. L’interesse di LaBelle per la site-specificity riflette il desiderio di considerare le relazioni e le tensioni tra arte e ambiente sociale in un orizzonte più ampio.
Brandon LaBelle è un artista, scrittore e teorico statunitense con base a Berlino. Il suo lavoro si concentra su agency sonora, comunità, pirate culture ed estetica, traducendosi in iniziative extra-istituzionali e collaborative. Nel 2021 fonda The Listening Biennial e la relativa Academy, di cui è direttore artistico. Nel 1995 crea Errant Bodies Press, progetto editoriale indipendente dedicato ad arte sonora e performatività, ricerca artistica e pensiero politico contemporaneo. Tra le sue pubblicazioni, Dreamtime X (2022), Acoustic Justice (2021), The Other Citizen (2020), Sonic Agency (2018), Lexicon of the Mouth (2014).
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Still dal video An Act of Un-Seeing di Milica Ćirović
AVVERBI DI LUOGO
Rassegna video a cura di Luca Valerio
avvèrbio /av’vɛrbio/
singolare maschile [dal latino adverbium, composta di ad- «accanto a» e verbum «parola, verbo»]. Parte invariabile del discorso che determina il verbo e anche l’aggettivo o un altro avverbio. In grammatica, avverbî di luogo, gli avverbî che indicano il luogo dove un oggetto o una persona si trova, dove un fatto avviene, il luogo al quale è diretto un movimento, ecc. Gli avverbi di luogo servono a specificare il luogo di un’azione, la collocazione di una persona o di un oggetto nello spazio e la distanza di una persona o di un oggetto rispetto a chi parla o ascolta.
luògo /’lwɔgo/
singolare maschile [latino lŏcus]
1. a. In senso ampio, una parte dello spazio, idealmente o materialmente circoscritta. b. In geometria, si definisce luogo geometrico un insieme di punti del piano o dello spazio che soddisfano a certe condizioni, che hanno cioè, tutti insieme ed essi soli, una stessa proprietà. c. In astronomia, la posizione che un astro ha sulla sfera celeste e che è espressa mediante le sue coordinate.
2. a. Parte limitata della superficie terrestre. Per la sua genericità, la parola può essere riferita di volta in volta a vaste regioni del globo o di un continente, a paesi, contrade, città, oppure a zone più ristrette di campagna o dentro centri abitati, e non di rado a ristrettissime porzioni di spazio sia all’aperto sia nell’interno di un edificio. b. Città, paese, centro abitato. c. Terreno, possesso di campagna, villa, podere. d. Edificio, o parte di esso, destinato a determinati scopi o attività.
3. Parte dello spazio assegnata a persona o cosa.
Da sempre l’arte visiva, certamente quella che ha un preciso referente reale, si interroga sulla rappresentazione dello spazio. Esemplificando, l’invenzione della prospettiva rinascimentale codifica e applica tecniche di riproduzione della realtà in modo da raggiungere l’effetto della terza dimensione su una superficie bidimensionale. Ogni rappresentazione è comunque sempre simulazione di uno spazio, in quanto l’effetto della tridimensionalità è in realtà schiacciato sulla superficie dello schermo.
L’audiovisivo, figlio degenere della fotografia, conserva di questa il vizio della delimitazione, della selezione di una parte per il tutto, costretto com’è a adeguarsi al formato dell’inquadratura. Lo sguardo meccanico della camera sul reale è necessariamente una possibile interpretazione, viziata dalla scelta dell’ottica, angolazione, esposizione, messa a fuoco, profondità di campo. Una ricostruzione dello spazio che dalla storia della pittura eredita regole di composizione, sezione aurea, effetti di scala, scelte cromatiche.
Al lascito delle altre arti il video aggiunge il movimento e una sua peculiare modalità di costruzione del tempo, e soprattutto sperimenta una concatenazione tra le immagini attraverso il montaggio che in maniera del tutto peculiare contribuisce alla costruzione, alla reinvenzione dello spazio.
In rassegna opere che definiscono un luogo e che consapevolmente costruiscono uno spazio illusorio che prende (e pretende) una forma attraverso gli espedienti del linguaggio video.
Non lasciatevi illudere dall’apparente aderenza al reale. Non esiste altro spazio. Quel che appare sullo schermo è in primo luogo uno spazio mentale, un luogo altro. Un altro luogo.
Opere in rassegna:
Pietro Paolo Boccio | Insperato
colore, sonoro, 2’ 56”, 2021
Rosa Campagnola | R.E.M.
colore, sonoro, 2’ 27”, 2022
Milica Ćirović | An Act of Un-Seeing
bianco nero, muto, 5’ 52”, 2016
Beatrice De Sano | Due facce
due canali HD, colore, sonoro, 2’ 08”, 2024
Flore Gervais | Un po’ bianco
colore, sonoro, 9’ 37”, 2017
Gaetano Zazzera | Untitled
bianco nero, sonoro, 2’ 08”, 2024
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Milica Ćirović | An Act of Un-Seeing
video HD, bianco e nero, muto, 5’52”, 2016
Un video in cui le immagini, quasi astratte, ricreano il percorso fatto dall’artista con una benda sugli occhi, lungo le strade della città di Roma. Il video è realizzato montando, con la tecnica photo-still, una serie di foto che l’artista ha scattato ad occhi bendati cercando di memorizzare soltanto i dettagli, generalmente impercettibili.
Il video è accompagnato di un testo di erotismo sottile della scrittrice francese Helene Cixous. L’ampiezza dello spazio tra l’immagine e la parola favorisce associazioni, ricordi e relazioni che stimolano una visione astratta, mentale, distante dall’ovvietà didascalica del racconto.
Rosa Campagnola | R.E.M.
video HD, colore, sonoro, 2’27”, 2022
“REM” è un viaggio onirico entro la logica simmetrica dell’inconscio, uno spazio che non conosce principi di identità e di non contraddizione, dove tutto è uguale a ciò che è diverso da sé, uno spazio dove tutto è indefinitamente possibile.
Realizzate con la tecnica del foro stenopeico, talvolta multiplo, le riprese danno vita a delle immagini che si sovrappongono, fondendosi l’una nell’altra in modo confuso e sfocato, proprio come in un sogno, guidate dal sonoro che svela l’inquietudine e l’ambiguità di questo viaggio.
Pietro Paolo Boccio | Insperato
video HD, colore, sonoro, 2’56”, 2021
Il video “Insperato” è pensato per essere visto in modalità diverse in relazione al luogo dell’installazione in cui è inserito. Qui è mostrato a schermo unico o con l’immagine suddivisa in due schermi separati dove la parte sinistra entra in dialogo con quella destra. La clip è mostrata a rallentatore e la sequenza temporale si svolge all’inverso. Il video è idealmente accompagnato dalla seguente frase incisa al contrario su una lastra di zinco attraverso la tecnica dell’acquaforte: “L’incertezza irrimediabile a cui è sottoposta la storia umana e l’imprevedibilità della sua avventura ignota che ci fa sperare nell’insperato”.
Beatrice De Sano | Due facce
installazione video a due canali colore, sonoro, 2’08”, 2024
“Due facce” parte da una riflessione sull’ambiguità del linguaggio e su come il tono con cui qualcosa viene detto cambia la percezione dello spettatore. Quando ciò che si mostra e ciò che si racconta lascia volutamente dei buchi, delle zone d’ombra, delle incompletezze narrative, la mente è sollecitata a creare collegamenti e interpretare il non detto.
I due video immortalano luoghi e dettagli di luoghi. Isolati, disabitati. Una vecchia casa di campagna, uno stabilimento balneare. I toni e le atmosfere sono differenti. Le inquadrature spesso strette, volutamente ambigue. L’audio consiste in un testo pronunciato all’unisono da due voci: una di una donna, l’altra di un uomo. Dicono le stesse cose. Il più delle volte.
Flore Gervais | Un po’ bianco
video HD, colore, sonoro, 9’37”, 2024
Il corpo dell’artista, esposto nella sua nudità depurata da qualsiasi connotazione erotica, si appropria quasi meccanicamente, senza alcuna nostalgia romantica, degli strumenti della pittura e si fa soggetto agente affermando un proprio ruolo che è culturale, estetico, identitario. Un’azione performativa in cui l’artista lentamente cancella e allo stesso tempo delimita e definisce uno spazio che si rivela luogo privilegiato della visione. Un’attesa che ci chiede di definire le coordinate della nostra postura di spettatori sottolineandone, di fatto, la precarietà.
Gaetano Zazzera | Untitled
video HD, bianco nero, sonoro, 2’08”, 2024
Il video è nato dal desiderio di sperimentare con il medium video, concentrandomi in particolare sulla capacità del montaggio di decontestualizzare aspetti della realtà fino a renderli quasi irriconoscibili. “Untitled” ritrae il tratto di laguna che collega la terraferma alla città di Venezia, in una stretta interazione con un paesaggio sonoro ottenuto modificando la registrazione ambientale enfatizzando i glitch conseguenti a un malfunzionamento del microfono. Attraverso il capovolgimento della visione e l’esposizione multipla del video con tempistiche diverse il lavoro crea una stratificazione di immagini che riflette la complessità del luogo in cui è stato girato e mette in dubbio il suo statuto di realtà.
L’ingresso alla mostra è gratuito.
Gli studenti e i docenti dell’Accademia di Roma hanno diritto a una scontistica sul prezzo dei biglietti degli eventi a pagamento. Per accedere alla tariffa riservata di 6€ + commissioni sarà sufficiente visitare la pagina di ciascun evento sul sito di Short Theatre, cliccare su “Acquista qui” e, dopo aver selezionato la tariffa STUD_ST24, inserire il codice STUD374_ST24.
Il biglietto con codice sconto non è cedibile a terzi e, una volta acquistato, dovrà essere presentato in biglietteria insieme a un’attestazione dell’iscrizione all’accademia.
In caso di mancata presentazione della suddetta, la biglietteria si riserverà il diritto di applicare la tariffa intera.