Corsi per tutti di Lingua dei Segni, per interrelarsi ai sordi

L’Accademia di Belle Arti di Roma organizza, in collaborazione alla CREI – professionisti delle Lingua dei Segni -, un corso di sensibilizzazione sulla Lingua dei Segni Italiana (LIS). Il corso è aperto a tutti, studenti, docenti e personale ATA, e ha come obiettivo favorire l’inclusione delle persone sorde e sviluppare, attraverso le potenzialità della lingua dei segni, la reciproca comprensione.

Il corso, della durata di 25 ore, è valido per gli studenti e garantisce 1 CFA. Sarà tenuto da docenti sordi madrelingua e interpreti LIS, si svolgerà il lunedì dalle h. 16:00 alle h. 18:00 nell’aula 04 a via del Corso con frequenza obbligatoria.

Le iscrizioni dovranno pervenire a Roberta Vasta referente CREI entro il 29 febbraio al seguente indirizzo: r.vasta@abaroma.it e in copia a inclusione@abaroma.it.

Il corso si avvierà con un minimo di 10 e un massimo di 25 partecipanti e inizierà lunedì 4 marzo 2024.

Pittura e velature

Segreti di ieri e di oggi

 

Giovedì 21 marzo,
giovedì 4 aprile,
giovedì 18 aprile,
giovedì 9 maggio,
giovedì 16 maggio,
giovedì 23 maggio 2024.
Dalle 13.30 alle 18.30

 

Il workshop ha lo scopo di introdurre i partecipanti alla tecnica della Pittura figurativa a velature, in un viaggio teorico-pratico dall’Antico al Contemporaneo. Il workshop verrà condotto dalla prof.ssa Isabella Tirelli e ospiterà il pittore Stefano di Stasio in Aula Magna il 10 aprile 2024 dalle ore 15.00 alle 18.00.

 

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Incontro con il pittore Stefano Di Stasio:

 

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Character Design 3D per videogiochi

Dal concept al low poly con sound design customizzato

27 e 28 febbraio 2024
05 e 06 marzo 2024
Dalle 08.00 alle 16.00

Docenti del workshop:
Silvia Agosti (3d artist)
Giacomo Scoppola (level designer e 2d artist)
Carlo Tuzza (music composer e sound designer)

Posti disponibili: 47 (esauriti)

 

Il settore del video game è in crescente espansione mondiale e anche in Italia vi è un’interesse nei confronti di questa industria che conta una serie di figure professionali quali il graphic designer, il 2d e 3d artist, l’animator 2d e 3d, il VFX artist e il sound designer, per lo più provenienti da Accademie e Università d’Arte.
Questo workshop nasce nell’intento di fornire agli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Roma una finestra di osservazione e pratica diretta con questo mondo al fine di ampliare gli sbocchi professionali dell’offerta formativa e fornire un’esperienza di ampliamento delle proprie conoscenze.
Il workshop sarà di tipo laboratoriale finalizzato alla progettazione e realizzazione di un character stilizzato per videogiochi partendo dal concept fino all’implementazione di un sound design personalizzato legato al personaggio.
Durante le giornate di studio verranno affrontati tutti gli steps necessari alla creazione del personaggio. I temi trattati saranno: il processo creativo, la direzione artistica, la progettazione di un tourn around e di una posa di un personaggio in 2D e la riproduzione/trasposizione del concept in 3D in formato low poly con relativa ideazione di una texture handpainted. Inoltre, il character verrà valorizzato grazie alla creazione di sound effect e ambienti sonori personalizzati al fine di arricchire l’esperienza del videogiocatore nel contesto di gioco, imparando a progettare effetti sonori che si integrano con il design visivo del personaggio.

Le giornate del workshop saranno suddivise nel seguente modo:
27.02.2024 Giacomo Scoppola (creazione del character 2d, dal concept alla realizzazione)
28.02.2024 Giacomo Scoppola e Silvia Agosti (trasposizione del character 2d nel modello 3d)
05.03.2024 Silvia Agosti e Carlo Tuzza (Definizione del modello 3d con texture e realizzazione del video di presentazione, concept del sound effect del character)
06.03.2024 Carlo Tuzza (uso dei tools per la realizzazione dei sound effect associati al character e ottimizzazione dei suoni)

 

Ufficio Comunicazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma
Coordinamento: Prof. Guglielmo Gigliotti g.gigliotti@abaroma.it
Collaborazione: Chiara Picco, Martina Macchia, Marianna Pontillo comunicazione@abaroma.it

Camera oscura (stampa in grande formato)

Workshop tenuto da Luciano Corvaglia

 

Il Workshop si rivolge oltre che agli studenti di Fotografia del primo anno di Fotografia editoriale anche a studenti di biennio di altri corsi che abbiano una particolare attenzione per la fotografia analogica.
Sono disponibili 12 posti per studenti di altri bienni, pertanto si chiede di inviare eventuali candidature al prof. Ernani Paterra (e.paterra@abaroma.it) entro il 29 febbraio. Il workshop inizierà la settimana del 18 marzo 2024 e terminerà la prima settimana di giugno.

Il programma prevede, oltre che la tecnica e pratica della stampa ai sali d’argento Fin Art, anche lo studio della post-produzione di file fotografici per la stampa B/N digitale su grandi formati (a partire da negativi su pellicola). Il lavoro su entrambe le tecniche è finalizzato alla produzione di stampe di grandi formati per l’esposizione che ormai da 3 anni l’accademia presenta al Festival di Arles.

Gli studenti saranno divisi in 2 gruppi per consentire un corretto utilizzo dello spazio della camera oscura.

Antiche tecniche fotografiche

Workshop tenuto da Studio Giano

 

Il workshop di antiche tecniche fotografiche tenuto da Studio Giano è un’occasione per gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di entrare nel vivo dei processi che hanno dato origine alla fotografia.
I partecipanti apprenderanno la tecnica di stampa Gumoil, imparando a elaborare i loro scatti per creare dei negativi digitali, a realizzare l’emulsione fotosensibile potendo poi stampare a contatto l’immagine finale.
La seconda parte del workshop sarà incentrata sulla tecnica del Collodio Umido e gli studenti utilizzeranno il banco ottico per scattare, sviluppare e fissare fotografie su lastre di vetro come nel 19° secolo. Il tempo passato durante il workshop sarà impresso da ogni studente sfruttando la solarigrafia, una moderna applicazione dell’antica tecnica del foro stenopeico.

Il workshop avrà un tema sul quale verrà sviluppato un progetto collettivo, di cui sarà prevista un’esposizione alla fine del periodo laboratoriale.
Una volta a conoscenza delle antiche tecniche, i partecipanti potranno essere in grado di riprodurle in progetti personali e sperimentare con i processi in modo creativo.

Semiosi dal suono alla scultura

Workshop con Ivan Macera

 

15 e 16 aprile 2024
Aula 1

17 aprile
Aula 2


Attraverso la capacità di creare connessioni tra materie e campi di interesse differenti, il workshop fornirà competenze di fisica acustica, ricerca sul timbro, musica concreta e attenzione all’ascolto, elaborazione digitale del suono, elementi di composizione musicale. Il workshop è finalizzato alla costruzione e realizzazione di sculture interattive e installazioni di natura elettroacustica.

La partecipazione al workshop darà diritto al conseguimento di 1 cfa.

Avremo anche giorni migliori

Venerdì 26 gennaio 2024
ore 10:00
Aula Magna ‘’Lea Mattarella’’
ore 14:30
Aula 406
Accademia di Belle Arti di Roma
Via di Ripetta, 222.

Sabato 27 gennaio
ore 10:00
Aula 1A
Accademia di Belle Arti di Roma
Campo Boario – Largo Dino Frisullo s.n.c.

Avremo anche giorni migliori è un workshop che si sviluppa a partire dall’esperienza dell’artista Zehra Doğan e si terrà nei giorni 26-27 gennaio. Venerdì 26 dalle ore 10 si terrà in Aula Magna una lectio magistralis, mentre dalle ore 14.30 in aula 406 si svolgerà la parte pratica. Sabato 27 il workshop si sposta a Campo Boario, dove si continuerà a lavorare in aula 1A dalle ore 10 e dove l’Associazione Ararat ci ospiterà per un pranzo all’insegna della condivisione culturale. Attraverso l’utilizzo di materiali non tradizionali, con questo workshop ci si propone di indagare il significato che assume oggi il corpo e di come esso, in particolare quello femminile, venga influenzato dal concetto di possesso. In che modo mi relaziono col mio corpo soprattutto in un contesto estremo come una prigione? Come definisco la mia identità attraverso di esso? In che modo l’idea di possesso influenza le relazioni che si intrecciano tra il mio corpo e il corpo dell’altro? In che modo il sentito individuale si può connettere alle vicende collettive? Considerando la dimensione politica in cui si inserisce il lavoro di Zehra Doğan, nonché l’ecletticità dei mezzi espressivi impiegati, il workshop punta ad analizzare i motivi che sottendono alla percezione del corpo come una prigione, come qualcosa che si ha e non come parte integrante del sé. Con un linguaggio artistico versatile come quello di Zehra Doğan, fatto di disegni, dipinti, performance, video, istallazioni, articoli di giornale, si ha la possibilità di portare l’esperienza personale sul piano collettivo. Il workshop intende porsi come mezzo di discussione al fine di esplorare nuove possibilità creative e come mezzo di analisi e riflessione su tematiche di profonda attualità che si riflettono non solo sull’esperienza individuale, ma anche a livello globale, con particolare attenzione ai conflitti che affliggono il mondo contemporaneo.

I partecipanti al workshop dovranno munirsi di alcuni materiali tra quelli proposti per la realizzazione di un’opera:
Tessuti (di colore chiaro, come lenzuoli, federe, vecchie t-shirt)
Pagine di giornale, cartoni da imballaggio
Caffè,
Thè
Acqua
Candeggina, varecchina
Curcuma, spezie
Sangue mestruale
Matite, pennarelli neri, penne a sfera nere
Capelli
Ago e filo
Forbici
Pennelli, spugne, colori acrilici
Ciotole, contenitori per miscelare.

Per confermare la partecipazione al workshop, gli studenti sono pregati di inoltrare una mail a: a.segafredo@abaroma.it indicando nell’oggetto: WORKSHOP DOGAN e nel testo: COGNOME DEL PARTECIPANTE.

SULL’ARTISTA
Artista ed attivista nata in Turchia, ma che si definisce curda, Zehra Doğan è stata arrestata ed imprigionata nel 2016 per via del dissenso politico espresso attraverso le sue opere. Accusata di fare propaganda per il PKK, in carcere si vede negata la possibilità di fare arte nella maniera tradizionale. Zehra Doğan, infatti, è riuscita a portare avanti la sua ricerca artistica nonostante la scarsa reperibilità di materiali e supporti per dipingere, attraverso l’impiego di tappeti, spezie, caffè, ma anche urina e sangue mestruale. Le sue opere esplorano l’identità ed il corpo, inteso non come oggetto, ma come espressione dell’individualità di ciascun essere umano, in particolare di quella femminile. L’artista si interroga in particolare sui concetti di istinto e ambizione al possesso, collegandoli ad una dimensione al tempo stesso individuale e collettiva. Sono queste le dinamiche che generano situazioni di conflitto irrisolvibile, sia tra stati che tra individui. Nel 2023 viene pubblicata in italiano la graphic novel Prigione No. 5, che raccoglie i disegni e le riflessioni prodotti durante la prigionia, che l’artista è riuscita a far uscire di contrabbando dal carcere di Diyarbakir dove era rinchiusa. Intervistata sul suo linguaggio artistico, Zehra Doğan sottolinea che è attraverso l’arte e i materiali che impiega che manifesta la sua resistenza. A partire da giugno, Prigone No. 5 entra a far parte della collana Mondo Graphic Novel, curata da la Repubblica, dedicata alle graphic novel più rappresentative degli anni 2000. Per il coraggio dimostrato in ambito giornalistico, Zehra Doğan è stata insignita di diversi premi a livello internazionale. Tra questi si ricordano il Courage in Journalism Award nel 2018, il Freethinker prize nel 2017 ed il Metin Goktepe journalistic award nel 2015 per i suoi articoli sulle donne Yazidi in fuga dalla prigionia dell’ISIS. Zehra Doğan ha inoltre visto esposte le sue opere d’arte in diversi paesi. Tra le mostre più recenti a cui ha preso parte vi sono: Les Maternités de A à Z, MUCEM, Marsiglia (2023); Observatory on Deculturalization, OXYD Kunsträume, Winterthur (2023); Splendid Isolation, SMAK, City Museum for Contemporary Art, Ghent (2023); En la selva eau mucho por hacer, curata da Maria Barrios per il Museo de la Solidaridad Salvador Allende, Santiago, Cile (2022); Beyond, alla Prometeo Gallery, Milano, 2020; Avremo anche giorni migliori, Opere dalle carceri turche, dalla quale questo workshop prende il nome, al Museo di Santa Giulia, Brescia, 2019; The Pencil Is a Key, Drawings by Incarcerated Artists, Drawing Center, New York. Il suo impegno politico è stato riconosciuto ed apprezzato anche da due grandi artisti contemporanei. Nel 2018 l’artista britannico Banksy ha lanciato una campagna social a favore della liberazione dell’artista curda e parallelamente ha dipinto il Bowery Wall in un gesto di solidarietà nei confronti di Zehra Doğan, ancora prigioniera. Nel novembre 2017 l’artista cinese Ai Weiwei ha pubblicato una lettera in cui esprimeva solidarietà nei riguardi della giornalista-artista incarcerata, paragonando la repressione dell’espressione artistica che avviene in Cina e in Turchia. “In che modo il corpo è diventato una prigione per le donne, quando invece dovrebbe essere considerato una parte di ciò che siamo e non solo una forma di possesso? Come è stato possibile trasformare la biologia in ideologia? In che modo gli esseri umani, definendo se stessi attraverso i loro corpi, si sono chiusi in norme sessiste?” “Non capisco perché veniamo gettati in prigione. Ne usciamo ancora più forti.”

Maps and Dialogue

Workshop con Matt Adams e Kizzie Furini di Blast Theory


24.01

ore 10:00 – 13:00 / 14:0 – 19:00
aula 2 Fienili

25.01
ore 10:00 – 13:00 / 14:0 – 19:00
aula 2/3 Fienili

26.01
dalle 10:00 alle 12:00 – aula 1A Campo Boario
dalle 13:30 alle 19:00 – aula 8B Campo Boario

15 posti disponibili 
La partecipazione al workshop da diritto al conseguimento di 1cfa


Matt Adams e Kizzie Furini
, del gruppo Blast Theory, condurranno un workshop su localizzazione e Interattività.
Nell’arco di tre giorni i partecipanti al workshop potranno conoscere l’approccio di Blast Theory ai giochi, alle performance e alle opere in spazi espositivi.
Gli studenti sperimenteranno diverse tecniche per mappare gli spazi in modi diversi e per esplorare il dialogo attraverso la progettazione dell’interazione.
Come possiamo usare l’interattività per esplorare questioni sociali e politiche?

Blast Theory 
https://www.blasttheory.co.uk/

Fondati nel 1991, i Blast Theory hanno sede a Brighton, nel Regno Unito.
I Blast Theory realizzano arte interattiva per esplorare questioni sociali e politiche. Il lavoro del gruppo pone il pubblico al centro di esperienze insolite e talvolta sconvolgenti, per creare nuove prospettive e aprire la possibilità di un cambiamento.
Guidato da Matt Adams e Nick Tandavanitj, il gruppo attinge alla cultura popolare e alle nuove tecnologie per realizzare performance, giochi, film, applicazioni e installazioni.
I Blast Theory hanno esposto i loro lavori alla Biennale di Venezia, al Tribeca Film Festival, all’ICC di Tokyo, all’Hebbel am Ufer di Berlino, al Barbican e alla Tate Britain. Tra i committenti figurano Channel 4, il Sundance Film Festival e la Royal Opera House.
Gli artisti lavorano a stretto contatto con ricercatori e scienziati e collaborano con il Mixed Reality Lab dell’Università di Nottingham dal 1997, collaborando con oltre 45 ricerche.
Realizzano lavori collaborativi e interdisciplinari che sono innovativi nel processo e nell’esecuzione, affrontando temi come la violenza, la pornografia e la politica. Realizzano lavori impegnativi utilizzando la tecnologia, spesso nello spazio pubblico. Il loro uso della realtà virtuale, dei media per la localizzazione, della realtà mista e dei dispositivi mobili ha avuto un ampio impatto. Gli artisti insegnano e tengono conferenze a livello internazionale, tra cui alla Sorbona, all’Università di Stanford e al Royal College of Art. Hanno curato la serie Screen per Live Culture alla Tate Modern. I Blast Theory sono stati nominati per quattro BAFTA e hanno vinto il Golden Nica al Prix Ars Electronica e il Nam June Paik Art Center Award.
L’edificio di Blast Theory, al 20 di Wellington Road a Brighton, dispone di quattro studi, una sala di montaggio, una sala riunioni e uno spazio per le residenze. I nostri residenti sono professionisti regionali, nazionali e internazionali nel campo dei giochi, dei media locativi e dell’arte interattiva.
Matt Adams è co-fondatore del gruppo dal 1991 insieme con Ju Row Farr.

 

When Sound Becomes Tangible

Progettare installazioni sonore

Workshop con Roberto Pugliese

 

Il workshop di Roberto Pugliese si rivolge agli studenti iscritti al biennio della scuola di Nuove Tecnologie per l’Arte con l’obiettivo di fornire ai partecipanti le conoscenze basilari per la progettazione e la realizzazione di installazioni, sculture ed ambienti sonori, in associazione o meno al mondo visivo, in diversi contesti multimediali e secondo modalità diverse. Gli studenti lavoreranno alla progettazione di una installazione sonora in tutte le sue fasi avvalendosi dell’esperienza ventennale di Pugliese nel campo della sperimentazione visivo – sonora, ma anche nella ricerca e nella didattica.

La lecture di Giovedi 11 gennaio, 2024 si rivolge ad un pubblico più ampio di studenti. In questa occasione Pugliese traccia una panoramica sui diversi ruoli del suono in ambito artistico partendo dal suo percorso tanto nella sound art quanto nell’arte cinetica e programmata. Servendosi dell’utilizzo di apparecchiature meccaniche pilotate da software che interagiscono tra di loro, con l’ambiente che le circonda e con il fruitore, Pugliese esamina nuovi punti di ricerca su fenomeni legati al suono, sul rapporto tra uomo e tecnologia e sul rapporto tra arte e tecnologia, includendo spesso la componente visiva.

Note, requisiti e programmi da scaricare per i partecipanti al workshop.

Strumenti utilizzati: Cubase, Pure Data, Max/Msp, Microcontrollori, Sensori

Requisiti e dotazioni richiesti: è necessario essere equipaggiati di un proprio laptop con sistema operativo Mac o Windows e scaricare le versioni demo dei programmi.
È preferibile ma non necessaria una conoscenza di base dell’uso di Cubase, Max/Msp, Pure Data (MAC/PC).

 

Lecture:
11 gennaio, 2024
Dalle 10.00 alle 12.00
Aula 7, Campo Boario (Fienili)
Accademia di Belle Arti di Roma
Largo Dino Frisullo, s.n.c.

La lezione dell’11 gennaio è aperta fino ad esaurimento posti nel rispetto del contenimento dell’aula e non dà diritto a CFA.
Info: e.rossi@abaroma.it

Fotoperformance

Fotoperformance e Fotografia documentaria legata alla poesia come dinamica creativa

Artista, poetessa e performer V. Nicola Martinez si prefiggerà di sviluppare e realizzare un laboratorio teorico pratico sulle arti performative e visive di carattere inclusivo. Un’occasione per scambiare conoscenze e dinamiche creative che rafforzano i processi di apprendimento. Come lei stessa scrive: “Credo che la fotografia performativa o ispirata all’azione sia inclusiva e possa essere uno stimolo creativo positivo per qualsiasi studente”. E ancora, “Si tratta di stabilire interrelazioni tra elementi e azioni diversi tra loro, che apparentemente non hanno alcun punto in comune”.

Gli studenti che vorranno prendere parte attiva e non solo come uditori dovranno portare con sé alcuni oggetti e dispositivi. Possono lavorare in gruppo e, a seconda delle loro preferenze, lavorare con performance, fotografia, editing di fanzine, ma anche modificare e lavorare su fotografie, progettare e comporre con testi, intervenire su oggetti, ecc. Anche nella proposta performativa c’è un senso dell’assurdo che è in un certo senso vicino all’umorismo e allo stesso tempo alla creatività.

Materiali studenti: 1 oggetto che possa interagire con il proprio abbigliamento e/o la propria acconciatura; telefono o dispositivo fotografico; 1 poesia. Laptop o tablet su cui lavorare.

Programma del workshop:

  • Giovedì 16 Novembre 2023
    Dalle 10:30 alle 14:30
    Aula 1A
  • Venerdì 17 Novembre 2023
    Dalle 14:00 alle 18:00
    Aula 8B

Violeta Nicolás Martínez lavora presso la Facoltà di Scienze della Formazione all’Università Internazionale di La Rioja. È Dottore di ricerca in arti performative e arte contemporanea, con una tesi riguardante Esther Ferrer e la creatività. Attualmente insegna all’ Università Internazionale di La Rioja UNIR e collabora con università come l’UCM o l’UAM. Ha partecipato a mostre nazionali e internazionali curate da prestigiose professioniste come Nieves Correa, Marisol Salanova, Nekane Aramburu o Fernando Castro Flórez. In spazi come il Museo Vostell, La Casa Encendida, La Casa de las Conchas, CENDEAC, il Museo Thyssen Málaga ha ricevuto diversi premi e borse di studio per la creazione di opere artistiche e letterarie.

 

Ufficio Comunicazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma
Coordinamento: Prof. Guglielmo Gigliotti g.gigliotti@abaroma.it
Collaborazione: Chiara Picco, Marianna Pontillo comunicazione@abaroma.it