Video e fotografie dall’Accademia di Belle Arti di Roma
àbito: s. m. [dal lat. habĭtus -us, der. di habere nel senso di «comportarsi»]
abitare: v. tr. e intr. [dal lat. habitare, propr. «tenere», frequent. di habere «avere»]
Grazie alla collaborazione tra Short Theatre 2023 – Festival di Arti Performative e l’ABARoma, negli spazi della Pelanda – Mattatoio di Roma, vengono presentati i lavori di quattro allievə e ex allievə dell’Accademia di Belle Arti di Roma: Giulia Barone, Tullia Nocca, Marco Pepi, Maria Giovanna Sodero.
Una riflessione sul concetto di casa che indaga la dimensione del domestico attraverso i linguaggi artistici della fotografia e dell’audiovisivo. Opere che spaziano dal documentario all’atto performativo, dall’installazione all’utilizzo dell’archivio familiare.
L’uomo ama tutto ciò che serve alla sua comodità
e odia tutto ciò che lo infastidisce e vuole strapparlo dalla posizione sicura che ha raggiunto.
È per questo che ama la casa e odia l’arte.
Adolf Loos, architetto
L’ingresso alla mostra è gratuito.
Gli studenti e i docenti dell’Accademia di Roma hanno diritto a una scontistica sul prezzo dei biglietti degli eventi a pagamento.
Per accedere alla tariffa riservata di 5€ + diritti di prevendita sarà sufficiente visitare la pagina di ciascun evento sul sito di Short Theatre, cliccare su “Acquista qui” e, dopo aver selezionato la tariffa STUDENTI, inserire il codice STUD2023ST.
Il biglietto con codice sconto non è cedibile a terzi e, una volta acquistato, dovrà essere presentato in biglietteria insieme a un’attestazione dell’iscrizione all’accademia.
In caso di mancata presentazione della suddetta, la biglietteria si riserverà il diritto di applicare la tariffa intera.
Orari e indirizzo:
7 – 10 settembre dalle 19 alle 23
11 – 12 settembre dalle16 alle 20
13 settembre dalle 16 alle 18:30
8 – 13 settembre dalle 10 su appuntamento
La Pelanda – Mattatoio di Roma (Spazio Atelier)
Piazza Orazio Giustiniani, 4
Fotografia in cover: Maria Giovanna Sodero, La maison de Babel, Video monocanale, HD, colore, sonoro, 9’40”, 2022
Una casa mobile, senza radici, migrante, che si aggira in terra straniera, una casa di strada, che si abita come un abito, che si espone alla città e si nasconde, che incontra gente e si tiene a distanza, che protegge come il guscio di una lumaca e si perde, e si trova, e contempla.
Un’opera video a cavallo tra l’atto performativo, il documentario e la video arte. Filmata a Liegi alla fine della pandemia, si interroga poeticamente sull’abitare come portato di identità. I singoli individui come parte integrata (o forse no) di un tessuto sociale e culturale complesso, osservati con gli occhi della meraviglia.
È stato il mio segreto, ora sarà il vostro segreto.
Avete bisogno di me, più di quanto immaginate.
Mi cercate, mi osservate e mi giudicate, succede che mi scegliete e mi lasciate.
Non sempre potete permettervi di avermi.
Delle volte mi distruggono anche se voi non vorreste.
Innaffiate le piante rimaste vive dalle macerie, perché quello pensate sia l’ultimo legame che ci resta. Come può una pianta proteggerti dal vento?
Il confine che ci unisce lo scegliete voi, spesso è uno spazio piccolo, così piccolo che è un oggetto, siete buffi, ve lo portate dietro nella vita e avete sempre la paura che possa cadere e rompersi per sempre.
Memorizzate dei gesti, delle sensazioni cercando di riprodurle, senza mai lasciarle andare, perché sapete benissimo che qualcosa non tornerà, ma vi ha resi importanti per un momento.
Vi proteggo, perché da soli non sapete farlo, non potete, vi separo perché spesso se vi incontrate vi attaccate, siete fatti anche così.
C’è un momento in cui create, fate entrare la luce, mi scegliete anche per quello, scegliete una tenda rossa, per colorare i miei pavimenti, vi chiudete per ripararvi dal freddo, parlate arredando le mie stanze, spesso in modi che solo voi sapete comprendere.
Sapete sorridere, creare momenti che custodirete nel tempo. Sono proprio questi i momenti che lasciate a me, che lasciano il senso negli angoli, dove quella che costantemente provate a togliere pensate sia polvere.
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