AntonellaMarotta
Obiettivo
L’obiettivo del corso è quello di arrivare ad un livello di conoscenza funzionale alla realizzazione di rappresentazioni prospettiche di volumi nello spazio.
Lo scopo didattico è rendere capace lo studente di rappresentare, con disinvoltura, in una inquadratura ben definita, tutto ciò che è collocato in uno spazio, allo scopo di consegnarlo a fruitori ben identificati.
Contenuti
-Nomenclatura.
-Enti geometrici: punto, retta, piano ecc…
-Proiezioni Ortogonali o di Monge: concetti generali.
-Proiezioni Coniche: concetti generali.
-Prospettive: Centrale, Accidentale.
-Metodi di rappresentazione prospettica.
-Cerchio, Arco, Scala in varie posizioni rispetto all’osservatore.
-Teoria delle ombre: concetti generali.
Esercitazioni e Revisioni
Esercizi ogni lezione, ex-tempore, revisioni tavole assegnate. Indispensabili per sostenere l’esame.
Esame
Ex-tempore il giorno dell’esame. Presentazione delle tavole prospettiche realizzate durante il corso.
Bibliografia suggerita
Prospettiva e teoria delle ombre. Il fascino del disegno e della pittura, Collana Leonardo.
Marco Bussagli, Prospettiva Materiali Metodi Realizzazioni, Giunti Demetra,2005.
Sergio Dellavecchia Assonometria, prospettiva e teoria delle ombre B, Sei Marchesini Milani Pavanelli Arte del disegno, rappresentazione grafica, Hoepli.
LA SCENOGRAFIA È UN AMBIENTE CARICO DI UNA CERTA ATMOSFERA ADATTO A OSPITARE UN EVENTO CHE COINVOLGE EMOTIVAMENTE LO SPETTATORE.
L’ambiente è costituito da un insieme composto di elementi diversi, come fosse un accordo musicale. Colui che è disponibile, capace di creare, articolare, coordinare la realizzazione di questo insieme è lo SCENOGRAFO.
Per una adeguata formazione di scenografi in grado di collocarsi nella realtà attuale, bisogna considerare che è sopraggiunta la cosiddetta civiltà dell’immagine la quale ha reso ‘spettacolari’ altre situazioni, prima non considerate dai tipici distretti dello spettacolo. Questa circostanza, pur presentando settori estranei alle abitudini precedenti, ha tuttavia incrementato la richiesta di scenografi disponibili a coordinare l’immagine e lo spazio nella tipicità dei nuovi eventi.
Si intende offrire un percorso che collochi lo studente all’altezza di monitorare costantemente le problematiche e le varie possibilità offerte dalle tecnologie, che ininterrottamente si presentano nella società, allo scopo di predisporlo a progettare, coordinare e supervisionare l’azione verso quelle prassi che lo vedranno coinvolto al momento della sua futura responsabilità.
Oggetto del CORSO TRIENNALE:
Analisi e pratiche metodologiche sulla funzione dello spazio adottata nei diversi settori al fine di scoprirne le peculiarità specifiche. Attuare una panoramica sui diversi settori fornisce maggiore consapevolezza sulle opportunità professionali offerte dal mercato.
PRIMO ANNO:
GESTIONE DELLO SPAZIO: si ritiene necessario costituire una base rigorosa per affrontare al meglio la formazione negli anni del corso e per allenarsi a risolvere i ‘prevedibili imprevisti’ della professione.
Si acquisiscono gli elementi basilari per la gestione dello spazio nella sua funzione narrativa, inoltre vengono analizzate le prime problematiche della rappresentazione, nonché del trattamento dei piani e delle profondità e i preliminari della metodologia progettuale.
Elaborazioni:
IL SEGNO DELLO SPAZIO e INDIZI DI PROFONDITÀ
MODELLINO PLASTICO da riferimenti GESTALT
INSTALLAZIONE SITE/SPECIFIC
SECONDO ANNO:
METODOLOGIA PROGETTUALE: messa in pratica dei mezzi e strumenti per intraprendere soluzioni scenografiche, con la finalità di controllarle sulla base di riscontri obiettivi del lavoro.
Vengono sostenute le applicazioni metodologiche per progettare lo spazio per i settori della Pubblicità e del Cinema ambiti che, per essere efficaci, richiedono una attenta elaborazione degli elementi scenici per produrre risultati con valori di ‘verosimiglianza’.
Tematiche:
SPOT pubblicitario
CINEMA
VISUAL MERCHANDISING (allestimento)
TERZO ANNO:
CONSAPEVOLEZZA PROGETTUALE: accertata la conoscenza della metodologia progettuale si può intervenire nei settori in cui la capacità di evocare atmosfere non viene risolta con reiterate formule di maniera.
Dopo aver raggiunto maggior consapevolezza, si potrà portare a buon esito gli ambi più impegnativi del Teatro e della Televisione, caratterizzati da un segno ‘evocativo’.
Nella stessa misura, un’accesa dedizione viene impiegata nel settore Allestimento.
Tematiche:
TELEVISIONE
TEATRO
ALLESTIMENTO SPAZIO ESPOSITIVO
Finalità del corso:
L’obiettivo è assicurare COMPETENZA METODOLOGICA DINAMICA adeguata a progettare lo ‘Spazio Narrativo’ più appropriato alla domanda/offerta delle nascenti applicazioni professionali.
Bibliografia minima consigliata:
Renato Lori, Il lavoro dello scenografo Cinema, teatro, televisione, ed. Gremese, Roma 2011.
Nicola Console, Piccolo manuale dello spazio scenico volume I L’architettura teatrale e la scenografia dalla Grecia antica al Medioevo, Dino Audino, Roma 2017.
Nicola Console, Piccolo manuale dello spazio scenico volume II L’architettura teatrale e la scenografia dal Rinascimento alla fine del ‘900, Dino Audino, Roma 2017.
Benedetta Dalai, Manuale professionale di scenografia e scenotecnica il progetto scenico, il disegno tecnico, la realizzazione in laboratorio, Dino Audino, Roma 2017.
AA.VV, Breve storia del teatro per immagini , Carocci 2008.
Franco Perelli, Storia della scenografia Dall’antichità al XXI secolo, Carocci 2017.
Renato Lori, Scenografia e scenotecnica per il cinema, Gremese 2016.
Stven D. Katz, Shot by shot Progettare inquadrature scene e sequenze volume I Dallo storyboard alla composizione dell’inquadratura, Dino Audino, Roma 2006.
Stven D. Katz, Shot by shot Progettare inquadrature scene e sequenze volume II Dall’ inquadratura fissa a quella in movimento, Dino Audino, Roma 2006.
Dario Maria Gulli, Inquadrature e regia dallo storyboard alle riprese di un film, Gremese 2014.
Benedetta Dalai, Eventi Dal concept alla realizzazione. La creazione dell’ allestimento scenico, Dino Audino, Roma 2019.
Malagugini Massimo, Allestire per comunicare. Spazi divulgativi e spazi persuasivi, Franco Angeli, 2008.
Giorgio Stockel, Vedere rappresentare comunicare, Kappa, Roma 2006.
All’interno dell’ampia offerta formativa del corso di TEORIE E TECNICHE DELL’AUDIOVISIVO c’è spazio anche per la scenografia cinematografica.
Senza la pretesa di formare veri scenografi, si intende fornire allo studente dell’audiovisivo un assaggio del complesso lavoro dello scenografo, quale “progettista del verosimile”, attraverso la conoscenza delle fasi di lavorazione, dall’ideazione all’impegno spettante al reparto di scenografia nella lavorazione di un film o di uno spot, sino ad arrivare ad una personale progettazione di un ambiente scenografico.
Il corso si svilupperà su incontri settimanali per un totale di 75 ore di lezione frontale, (6 CFA) dove teoria e pratica saranno affiancati, nonché revisioni (anche online, laddove necessarie).
Orario di lezione: martedì dalle ore 12,30 alle 17,30 primo semestre aula 206
Puntualità, frequenza e revisioni sono necessarie per poter sostenere l’esame.
Svolgimento corso: 3 livelli
– TEORIA prima parte della lezione; argomenti tecnici, storici e pratici.
– LABORATORIO seconda parte della lezione; applicazione degli argomenti tecnici e pratici affrontati.
– REVISIONI seconda o terza parte della lezione; controllo degli elaborati.
Visite a studi cinematografici.
Modalità ESAME FINALE:
Presentazione dell’elaborato scenografico progettato durante il semestre di lezione.