Geografie Elastiche

Incontro con l’artista: dialogo aperto intorno alla sua pratica artistica in relazione alla produzione fotografica ed editoriale

Su invito e in dialogo con il prof. Lorenzo Casali, Documentazione fotografica

Aperto a tutti le studentesse e gli studenti

 

Antonio Rovaldi studia alla NABA di Milano con Hidetoshi Nagasawa e Mario Cresci. Da allora la sua pratica artistica indaga la percezione del paesaggio attraverso la fotografia, il video, la scultura e l’installazione sonora, consolidando una ricerca che si avvale dell’esplorazione diretta dei luoghi, tramite il camminare e il sostare. Nato nel 1975 a Parma, vive a Milano, dove ha dato vita anche al progetto espositivo Cler (@clerviapadova27) presso il suo studio, in cui crea dialoghi con le pratiche di altri artisti e artiste. Trasferitosi a New York tra 2006 e il 2016, nel 2006 vince il New York Prize della Columbia University e nel 2009 è Artist in Residence all’ISCP di Brooklyn. Per Humboldt Books nel 2015 escono Orizzonte in Italia, che documenta la sua performance fotografica lungo tutte le coste italiana percorse in bicicletta per fotografarne la linea dell’orizzonte e nel 2018 The Sound of the Woodpecker Bill: New York City, un romanzo fotografico dedicato ai margini dei cinque boroughs di New York, percorsi a piedi tra il 2016 e il 2018. Il suo ultimo libro Morgen – Torno indietro un attimo, edito da Quodlibet, racconta un attraversamento a piedi di tutto il percorso del fiume Adige, dalla fonte alla foce.

Foto credits: Antonio Rovaldi, Torno indietro un attimo (dalla serie), 2024

 

N. 12 l’ultimo studio d’artista di Villa di Strohl Fern

Intervengono:
Cecilia Casorati, direttrice Accademia di Belle Arti di Roma
Donatella Trombadori, presidente Associazione Amici di Villa Strohl Fern
Giovanna Caterina de Feo, responsabile Archivi Villa Strohl Fern
Patrizia Cacciani, Andrea Scappa, Ufficio studi Archivio storico Luce
I docenti responsabili del progetto e gli studenti

L’Accademia di Belle Arti di Roma presenta ‘’N. 12 l’ultimo studio d’artista di Villa Strohl Fern’’, il primo lavoro del Progetto Memorie. Un documentario realizzato dagli studenti della Scuola di Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico Contemporaneo e della Scuola di Cinema, Fotografia, Audiovisivo.

Il progetto, nato nell’a.a. 2022/2023, come programma dei corsi dei professori Francesca Longo, Assunta Porciani, Luca Valerio e del Laboratorio di Documentazione audiovisiva Controcampo di Alessio Rucchetta, Valerio Sammartino e Simone Nazzareno Valente, è stato reso possibile grazie alla collaborazione dell’Associazione Amici di Villa Strohl Fern e dell’Archivio storico Istituto Luce-Cinecittà.

Ideato all’interno del più ampio Progetto Memorie, che ha come obiettivo di rendere note, soprattutto alle giovani generazioni, “storie dell’arte” poco conosciute, ‘’N. 12 l’ultimo studio d’artista di Villa Strohl Fern’’ nasce dalla volontà di valorizzare l’unica casa-studio d’artista situata nel parco di Villa Strohl Fern, oggi rimasta integra. “Un luogo fatato”, come ricorda nel video Donatella Trombadori, cresciuta proprio in quello studio n. 12, appartenuto a suo padre il pittore Francesco Trombadori (1886-1961), di cui lei è ancora oggi affittuaria e testimone di quel luogo speciale.
La Villa Strohl Fern, estesa per circa 9 ettari, è stata una sorta di cittadella degli artisti a Roma, confinante con Villa Borghese, a due passi dall’Accademia di Ripetta, appena fuori da Piazza del Popolo. Fondata da Alfred Wilhelm Strohl Fern (1847-1927), illuminato artista mecenate alsaziano, tra il 1882 e la seconda metà del Novecento ha ospitato artisti italiani e stranieri, in piccole e spartane case-studio, dotate di lucernario, date in affitto a buon prezzo, immerse in un incantevole parco romantico.
Ai ricordi di Donatella si associa nel video il racconto di Giovanna Caterina de Feo, storica dell’arte che ha curato mostre e pubblicazioni sulla Villa e sugli artisti che lì hanno vissuto e lavorato. Come una lente d’ingrandimento, la straordinaria storia del sito e dello studio n. 12, narrata attraverso il suo contenuto e il contesto unico e sostenibile della Villa, ci dà uno spunto di riflessione anche sull’importanza di vivere l’arte in una relazione virtuosa con l’ambiente.

La Villa nel 1927 è stata ereditata, per volontà del suo fondatore, dallo Stato francese che ne è il proprietario e dal 1956 è sede della Scuola Chateaubriand.

Dal 29 maggio il video, accompagnato da un articolo, sarà disponibile online sul sito Luce per la didattica (luceperladidattica.com), portale che offre l’opportunità di fare esperienza di studio, dialogo e ricerca con l’Archivio storico Istituto Luce-Cinecittà.

Gli studenti che hanno partecipato alla realizzazione del video documentario dei corsi di Valorizzazione Beni Architettonici e Paesaggistici e Comunicazione e Valorizzazione Beni Archivistici sono: Pamela Albuera, Chiara Canova, Eleonora Caratelli, Edoardo Da Giau, Beatrice Prenna, Debora Russo, Noemi Zappalà.
E del Laboratorio Controcampo: Francesco Agnelli, Pasquale Armenante, Gilda Ballarini, Francesco Cammarata, Giuseppe Epicoco, Walter Maiorino, Francesca Paganelli, Pasquale Palladino, Yixin Yang, Wenke Zhang.

 

Ufficio Comunicazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma
Coordinamento: Prof. Guglielmo Gigliotti g.gigliotti@abaroma.it
Collaborazione: Chiara Picco, Marianna Pontillo comunicazione@abaroma.it

 

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Le comari dell’arte

 

Incontro a cura di Dalma Frascarelli e Floriana Boni

Hai presente tutto quello che ti hanno raccontato sull’arte? Dimenticalo!
Questo è l’invito della compagnia delle Comari, formata da «quattro teste con background, interessi e approcci diversi per rendere il discorso sul patrimonio culturale un dialogo aperto».  È così che loro stesse si presentano nel manifesto con cui festeggiano e consolidano il successo riscosso dal podcast “Le Comari dell’Arte”, che ha esordito il 7 marzo del 2023, ricreando il contesto di un balcone affacciato sul mondo, dove quattro professioniste del lavoro culturale vestono metaforicamente i panni di quattro signore in vestaglietta di viscosa e ciabatte, per commentare il panorama attuale del mondo dell’arte e della cultura attraverso un taglio tutto nuovo: colloquiale, ironico e serissimo al tempo stesso.
Le comari in questione rispondono ai nomi di Noemi Tarantini, Barbara Caltabiano, Tea Fonzi e Yasmin Riyahi. Per approfondire il loro lavoro vi invitiamo a prendere visione del sito lecomaridellarte.it, e se anche voi avete a cuore la funzione sociale del patrimonio, non perdete l’occasione di prendere parte all’incontro organizzato dall’Accademia di Belle Arti di Roma”.

Segui la conferenza in diretta sulla piattaforma Teams.

 

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Coordinamento: Prof. Guglielmo Gigliotti g.gigliotti@abaroma.it
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Francesca Woodman a Roma

Introduce:
Cecilia Casorati, direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Roma

 

Courtesy foto: Francesca Woodman, Self-deceit #1, Roma 1978 © Woodman Family Foundation / SIAE, Rome

francesca woodman self deceit roma 1978

 

Il prossimo giovedì 23 maggio si svolgerà nell’aula magna dell’Accademia di Belle Arti di Roma la conferenza FRANCESCA WOODMAN A ROMA, condotta da Rossella Caruso, introdotta dalla direttrice Cecilia Casorati e curata da Sergio Sarra e Anna Muskardin.

L’artista statunitense Francesca Woodman (Denver 1958 – New York 1981) arriva a Roma a maggio del 1977 per frequentare i corsi europei della Rhode Island School of Design (RISD) e vi risiede fino all’agosto del 1978.
Una lunga permanenza durante la quale realizza numerose fotografie e le viene organizzata la prima personale alla Libreria Maldoror.

Rossella Caruso – storica dell’arte contemporanea; prof.ssa di Storia e Cultura del Design e di Storia e Critica del Design Contemporaneo all’ISIA Roma Design – è una studiosa esperta del lavoro fotografico di Francesca Woodman; ha pubblicato numerosi saggi sulla fotografa statunitense lavorando sulle foto originali (vintage prints) e sui documenti conservati nell’archivio di New York (The Estate of Francesca Woodman; ora The Woodman Family Foundation).

 

Breve bibliografia (isiaroma.academia.edu/):

R. Caruso, Francesca a Roma; Apparati, Biografia, Bibliografia, in Francesca Woodman: Providence Roma New York, catalogo della mostra a cura di R. Caruso e C. Casorati, Roma, Palazzo delle Esposizioni, 2 febbraio – 27 marzo 2000.

Rossella Caruso e Charles Duncan: testi dello slide-show I quaderni di Francesca Woodman, New York 2000.

R. Caruso, Paolo, Francesca Woodman, il tempo di ora, in Conversione di Saulo, catalogo della mostra a cura di S. Sarra, Roma, Palazzo Odescalchi, settembre 2000.

R. Caruso, Riflessioni nell’ombra. Ritratti e camouflage nell’opera fotografica di Francesca Woodman, in Autobiografia/Autoritratto, catalogo della mostra a cura di L. Iamurri, Palombi, Roma 2007.

R. Caruso, Camere con vista interna, in Francesca Woodman, catalogo della mostra a cura di M. Pierini, Siena, SMS Contemporanea, settembre 2009-gennaio 2010, Silvana editoriale.

R. Caruso, Percorsi cinematici nel lavoro fotografico di Francesca Woodman, in Donna: avanguardia femminista negli anni ’70, catalogo della mostra a cura di G. Schor, Roma, GNAM, febbraio-maggio 2010, Electa.

R. Caruso, Francesca Woodman: installazioni e blueprints (1978-1980), in I. Schiaffini, C. Zambianchi (a cura di), Contemporanea. Scritti di storia dell’arte per Jolanda Nigro Covre, Campisano Editore, Roma 2013, pp. 283-290, ill. nn. 115-118.

R. Caruso, Corpi confinati (aprile 2021), in ROOTS § ROUTES. Research on Visual Cultures, §Educazione nel corpo. Per una somatica della relazione pedagogica.

 


Ufficio Comunicazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma

Coordinamento: Prof. Guglielmo Gigliotti g.gigliotti@abaroma.it
Collaborazione: Chiara Picco, Marianna Pontillo comunicazione@abaroma.it

I Bambini di Gaza

 

Saranno presenti il regista Loris Lai e la fotografa Melissa McClaren.

A cura di: Olivia Spadolini.

Aperto a tutti gli studenti.

Un’opportunità imperdibile per scoprire i retroscena dietro questo potente film e approfondire le storie e le visioni che lo hanno reso Possibile.
Il film è il debutto direttoriale di Loris Lai, regista italoamericano, che ha scritto la sceneggiatura insieme a Dahlia Heyman, ispirata al romanzo del 2013 Sulle onde della libertà di Nicoletta Bortolotti. Lai ha lavorato sul film per quasi un decennio. Ha avuto l’idea per il film durante un viaggio a Gaza mentre lavorava come fotogiornalista per London Times nel 2003. Ha descritto il film come “una storia di pace e speranza”.

Il film è interamente girato in Tunisia ma ambientato a Gaza e racconta la storia di due ragazzini, uno palestinese e l’altro israeliano, che stringono un’improbabile amicizia a causa della loro comune passione per il surf. È importante sottolineare che il film è stato completato prima degli eventi più recenti a Gaza.

Lai ha detto che è stata un’impresa avere i passaporti per entrambi i cast, sia quello palestinese che quello israeliano. Dopo mesi di attese, sono riusciti ad avere i passaporti per il cast palestinese dopo essersi avvicinati con il presidente palestinese Mahmud Abbas durante la sua visita alle Nazioni Unite a New York. Lai ha anche avuto problemi quando una giovane soldatessa israeliana ha strappato la sua foto sul suo passaporto italiano e ha detto che il documento non era più valido. Una famiglia israeliana si è anche rifiutata di apparire nel film.

Il film è prodotto da Jean Vigo Italia, Eagle Pictures, B-Roll, Panoramic Film, Rai Cinema, Lawrence Bender Productions e Potemkino con il sostegno di Eurimages, Lazio Cinema International e il Ministero della Cultura. È stato prodotto da Elda Ferri, Lawrence Bender (noto braccio destro di Quentin Tarantino), Frédéric Ollier, Peter De Megd e Loris Lai. Patric Palm, Cindy Cederlund e Dahlia Heyman erano anche i produttori esecutivi.

La musica è composta dal premio oscar italiano Nicola Piovani. Il piano originale era di girare il film in Israele e a Gaza, ma le riprese in Israele erano troppo costose e non era possibile fare le riprese a Gaza, perciò bisognava scegliere un altro luogo. Lai ha detto che per evitare grane, gli è stato suggerito di dire che era un film sul surf in modo da poter girare in Tunisia.
La lavorazione ha preso luogo in Tunisia tra il settembre e il dicembre del 2022. Le riprese a Tunisi sono terminate nel novembre del 2022. Il cast e la troupe si sono spostati a Capo Verde in cerca di onde da surf. La post-produzione è terminata nel settembre del 2023.
Lai ha detto che le rapporti tra palestinesi e israeliani sul set non erano facili, ma che i bambini attori che hanno interpretato Mahmud e Alon sono diventati amici inseparabili, ma le loro madri si evitavano. Papa Francesco ha detto: “Questo film con le voci piene di speranza dei bambini palestinesi e israeliani sarà un grande contributo alla formazione nella fraternità, l’amicizia sociale e la pace”. L’evento si preannuncia come un’opportunità unica per gli studenti di incontrare e interagire con professionisti del settore cinematografico, nonché per approfondire la comprensione di tematiche importanti attraverso la visione di un film coinvolgente e significativo. Durante l’evento verranno presentate le maschere utilizzate nel film realizzate dal reparto costumi del film offrendo così agli studenti un’occasione di comprendere il processo creativo dietro alla realizzazione di un’opera cinematografica.

Il film verra’ proiettato in lingua originale (arabo – inglese) con sottotitoli in italiano.

 

Bambini sul set in posa con maschere (che saranno portate all’incontro) - Foto di Melissa Mc Claren

Foto backstage tra una scena e un’altra - Foto di Melissa Mc Claren

Foto di bambino che interpreta il bambino Israeliano al confine tra Gaza ed Israele - nome bambino: Mikhael Fridel, ruolo nel film: Alon - Foto di Melissa Mc Claren

Primo piano di un personaggio che interpreta un terrorista nel film - Foto di Melissa Mc Claren

Foto di donne che indossano lo hijab - Foto di Melissa Mc Claren

Foto di backstage che mostra il pannello scenografico con il risultato della lavorazione per rappresentare un solco causato dai bombardamenti della guerra." - Foto di Melissa Mc Claren

Bambino che “gioca” alla guerra - Foto di Melissa Mc Claren

Foto dove si vede la troupe nello sfondo e bambino con maschera in primo piano - Foto di Melissa Mc Claren

Foto di scena dove appare un cane randagio che non era previsto nelle riprese - Foto di Melissa Mc Claren

Foto di scena dove si vede un bambino che gioca alla guerra - Foto di Melissa Mc Claren

Foto di bambina che viene truccata per simulare ferite causate dai bombardamenti - Foto di Melissa Mc Claren

Bambina in backstage che mangia una mela - Foto di Melissa Mc Claren

Palazzo con davanti pannello con graffito realizzato dal reparto di scenografia - Foto di Melissa Mc Claren

bambino protagonista sulla sx - Marwad Hamdan che interpreta il personaggio Mahmud che ride con un’altro Bambino durante il backstage - Foto di Melissa Mc Claren

Marwad che nel film interpreta il protagonista Mahmud con un cane randagio - Foto di Melissa Mc Claren

Bambino in scena con fucile - Foto di Melissa Mc Claren

Bambini sul set in posa con maschere (che saranno portate all’incontro) - Foto di Melissa Mc Claren

Foto backstage tra una scena e un’altra - Foto di Melissa Mc Claren

Foto di bambino che interpreta il bambino Israeliano al confine tra Gaza ed Israele - nome bambino: Mikhael Fridel, ruolo nel film: Alon - Foto di Melissa Mc Claren

Primo piano di un personaggio che interpreta un terrorista nel film - Foto di Melissa Mc Claren

Foto di donne che indossano lo hijab - Foto di Melissa Mc Claren

Foto di backstage che mostra il pannello scenografico con il risultato della lavorazione per rappresentare un solco causato dai bombardamenti della guerra." - Foto di Melissa Mc Claren

Bambino che “gioca” alla guerra - Foto di Melissa Mc Claren

Foto dove si vede la troupe nello sfondo e bambino con maschera in primo piano - Foto di Melissa Mc Claren

Foto di scena dove appare un cane randagio che non era previsto nelle riprese - Foto di Melissa Mc Claren

Foto di scena dove si vede un bambino che gioca alla guerra - Foto di Melissa Mc Claren

Foto di bambina che viene truccata per simulare ferite causate dai bombardamenti - Foto di Melissa Mc Claren

Bambina in backstage che mangia una mela - Foto di Melissa Mc Claren

Palazzo con davanti pannello con graffito realizzato dal reparto di scenografia - Foto di Melissa Mc Claren

bambino protagonista sulla sx - Marwad Hamdan che interpreta il personaggio Mahmud che ride con un’altro Bambino durante il backstage - Foto di Melissa Mc Claren

Marwad che nel film interpreta il protagonista Mahmud con un cane randagio - Foto di Melissa Mc Claren

Bambino in scena con fucile - Foto di Melissa Mc Claren

 

Ufficio Comunicazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma
Coordinamento: Prof. Guglielmo Gigliotti g.gigliotti@abaroma.it
Collaborazione: Chiara Picco, Marianna Pontillo comunicazione@abaroma.it

Unfolding Digital Curation

Introduce:
Cecilia Casorati, critico d’arte e direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Roma

Interventi di:
Martina De Luca, membro di ICOM Italia
Ramona Quattrini, docente presso il Dipartimento Ingegneria Civile, Edile e Architettura (DICEA) dell’Università Politecnica delle Marche
Dalma Frascarelli, docente e storica dell’arte presso l’Accademia di Belle Arti di Roma
Valeria Friso, docente presso il Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna
Antonia Agapiou, assistente di ricerca in Archeologia Digitale presso The Cyprus Institute
Chiara Mariotti, architetto e ricercatrice di Restauro Architettonico all’Università Politecnica delle Marche

 

Martedì 21 maggio 2024, alle ore 10.00, si terrà presso l’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti di Roma l’evento “Unfolding Digital Curation”, con il patrocinio di ICOM Italia, per promuovere la condivisione di esperienze e facilitare il dialogo sul tema della digitalizzazione dei Beni Culturali con un focus specifico sul profilo professionale emergente del Curatore Digitale.

La partecipazione è aperta al personale accademico e di ricerca, studenti, professionisti dei musei, di tecnologie culturali e specialisti che si occupano di digitalizzazione e realtà virtuale, e a chiunque sia interessato ad esplorare le opportunità che la digitalizzazione può offrire per la valorizzazione della cultura.

Grazie all’intervento di esperti e professionisti del settore, sarà possibile analizzare diversi punti di vista ed esplorare il collegamento tra le moderne tecnologie e il patrimonio culturale.

L’evento si svolge nell’ambito del progetto DCBox – Digital Curator Training and Tool Box, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Erasmus Plus “Cooperation Partnerships in Higher Education”, coordinato dal gruppo di ricerca Distori della Università Politecnica delle Marche e che coinvolge l’Università di Cordoba (Spagna), l’Università di Nis (Serbia), The Cyprus Institute (Cipro), l’Università Lusofona di Lisbona (Portogallo), Sinergia Consulenze Srl (Italia) e UNIMED-Unione delle Università del Mediterraneo (Italia).

Il progetto DCBox mira a creare una nuova generazione di professionisti europei che operano nel settore dei beni culturali, dotati di competenze digitali riconosciute, trasversali e di alto livello e ha rilasciato un MOOC, che ha coinvolto più di 150 studenti delle istituzioni partner e non solo.

Nello specifico, l’evento illustrerà i risultati dei due anni di attività del progetto, includerà tavole rotonde su vari temi legati alla digitalizzazione del patrimonio culturale, nonché opportunità di networking e condivisione di esperienze tra i partecipanti. Comprenderà anche sessioni demo con visori per la realtà virtuale per poter immergersi nei prototipi sviluppati dagli studenti.

 

Ufficio Comunicazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma
Coordinamento: Prof. Guglielmo Gigliotti g.gigliotti@abaroma.it
Collaborazione: Chiara Picco, Marianna Pontillo comunicazione@abaroma.it

Ripetta 222

 

Performances di:
Alastair MacLennan (Irlanda), Tomasz Szrama (Polonia), Andriy Helytovych (Ucraina), Gwendoline Robin (Belgio), Laima Kreivyté (Lituania), Myriam Laplante (Italia-Canada), Grossi Maglioni (Italia), Thomas Valerio (Italia), Lucia Bricco (Italia), Tiziana Pers (Italia) e Ucci Ucci, Cosimo Mollica, Giuseppe Epicoco, Ainda Fabbricini e Diana Grebla.

Ripetta 222 coinvolge artisti italiani e internazionali e si svolge nello storico edificio di Via di Ripetta, sede centrale dell’Accademia di Belle Arti di Roma, che ha una lunghissima storia da raccontare.
Con questo progetto le sue mura diventano protagoniste della ricerca degli artisti, che hanno scelto personalmente gli spazi dove realizzare le loro performance, prendendo ispirazione dal romanzo di Thomas Mann I Buddenbrook, dove la storia di una famiglia ottocentesca viene narrata attraverso la storica dimora della stirpe.
Per portare avanti la loro narrazione alcuni artisti hanno consultato gli archivi storici, per altri la suggestione è nata dalla particolarità degli ambienti interni, dalle grandi sale connotate da imponenti sculture alle aule più piccole.
Ripetta 222 propone un fitto programma che prevede quattordici performance in quattro giorni, con cambi di scenario continui e tutti gli artisti presenti negli spazi di Via Ripetta.

L’Accademia di Belle Arti di Roma come luogo di produzione artistica ha coinvolto diversi dipartimenti nella realizzazione del progetto. Ripetta, 222 è curato dal Dipartimento di Comunicazione e Didattica dell’arte, con la collaborazione dei Dipartimenti di Progettazione e Arti Applicate, Fashion Design e Arti Visive.
Il coordinamento del progetto è di Francesco Giovanetti.

Programma delle performances:
gli orari e i luoghi delle performance potrebbero subire variazioni, ne sarà data eventuale comunicazione

 


Programma delle performances:

gli orari e i luoghi delle performance potrebbero subire variazioni, ne sarà data eventuale comunicazione.

Mercoledì 22 maggio 2024
Ore 10:00 – Conferenza di apertura alla presenza degli artisti, moderata da Teresa Macrì
Ore 12:30Tiziana Pers – Cortile interno
Ore 14:30 – Ainda Fabbricini e Diana Grebla – Ferro di cavallo
Ore 15:00 – Tomasz Szrama – Aula Colleoni

Giovedì 23 Maggio 2024
Ore 15:00 – Myriam Laplante – Aula Colleoni
Ore 16:00 – Gwendoline Robin – Aula 410
Ore 17:00 – Giuseppe Epicoco – Ex bar – cortile interno

Venerdì 24 maggio 2024
Ore 11:00 – Lucia Bricco – Cortile interno
Ore 12:00 – Alastair MacLennan – Aula Colleoni
Ore 14:00 – Grossi Maglioni – Aula Magna
Ore 15:30 – Thomas Valerio – Aula 410

Sabato 25 maggio
Ore 11:00 e 15:00 – Ucci Ucci – Aula Magna
Ore 12:00 – Andriy Helytovych – Aula Colleoni
Dalle 15:00 alle 18:00 – Cosimo Mollica – Da definire

 

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istituto polacco roma

Le polemiche sul restauro della volta Sistina: una visione domestica

 

All’interno dei corsi di Storia dell’arte delle prof.sse Gabriella Bernardini e Dalma Frascarelli il giorno 15 maggio alle ore 11 in aula 308 Simone Colalucci, figlio di Gianluigi Colalucci, restauratore capo del laboratorio di Restauro dei Musei Vaticani negli anni Ottanta e Novanta e responsabile del restauro della Cappella Sistina, incontrerà gli studenti dell’Accademia per raccontare da un punto di vista ‘domestico’ le vicende che accompagnarono uno dei più importanti interventi di restauro del secolo scorso mettendo a disposizione immagini e documenti dell’archivio di famiglia.
L’incontro è aperto a tutti e valido per l’acquisizione dei CFA.

 

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Colori e Mestieri delle Arti Multimediali

L’incontro è rinviato a data da destinarsi

 

Venerdì 31 maggio 2024
Dalle 10.00 alle 12.00
Aula 1A – Campo Boario 
Largo Dino Frusillo, s.n.c.

Serie di incontri con professionisti, artisti e studiosi per discutere di produzione artistica multimediale.

 

Prossimo appuntamento della serie di conferenze “Colori e Mestieri delle Arti Multimediali” è con Caterina Tomeo, tra le più importanti studiose a livello internazionale di sound art, impegnata tra ricerca e pratica curatoriale. L’incontro, dove si parlerà di produzione artistica anche attraverso la sua esperienza legata a mostre e festivals, muove dal lavoro di Carsten Nicolai (aka Alva Noto), figura di spicco della scena internazionale – che ha segnato la sperimentazione artistica più radicale, dando vita a nuove pratiche e forme espressive, a cavallo tra arti visive e musica elettronica.

Attraverso la ricerca peculiare dell’artista tedesco, Tomeo sviscera la “rivoluzione digitale”, che ha cambiato il significato ed il senso stesso dell’arte, rinnovando il clima culturale, imponendo nuovi criteri di valutazione dell’opera artistica. La sperimentazione tecnologica avanzata ha generato un nuovo assetto, proposto elevate potenzialità esperienziali e partecipative, nuove attitudini, inedite possibilità comunicative; sono fioriti una grande quantità di elementi espressivi, sono sfumati definitivamente i confini disciplinari, si sono dissolte molte categorie. D’altro canto il computer, con l’implementazione di alcune sue applicazioni principali – oltre alla progettazione 3D, alla sperimentazione di internet e tanto altro – ha portato alla manipolazione di immagini e suoni e alla loro difficile gestione (in tempo reale). Grazie all’utilizzo di software audio digitali, la relazione tra arte visiva e suono è stata esplorata in un campo di indagine, transdisciplinare ed in continua evoluzione, definito con il termine “Sonic Art” (Tomeo, 2019), la cui presenza è sempre più rilevante non solo nei luoghi canonici e tradizionali, quali musei e gallerie, ma in particolare nei grandi eventi culturali e nei festival, incentrati sulle ultime evoluzioni tecnologiche, linguistiche e stilistiche.

L’incontro con Caterina Tomeo è parte della serie di incontri Colori e mestieri nelle arti multimediali, a cura di Elena Giulia Rossi per la Scuola di Nuove Tecnologie per l’Arte, con l’obiettivo di tracciare i vari aspetti – anche pratici- che la produzione multimediale comporta, attraverso una pluralità di esperienze, grazie al coinvolgimento di artisti e studiosi, attivi in questo ambito con esperienza pluridecennale in Italia e all’estero. A cosa deve pensare un artista prima di avviare una progettazione multimediale? Cosa comporta la realizzazione di progetto visivo-sonori? Quali aspetti affrontare in relazione alla conservazione dei lavori multimediali?
Queste sono alcune delle domande alle quali si cerca risposta nelle professionalità attive in questi ambiti di produzione e ricerca.

Caterina Tomeo è storica dell’arte e affianca all’attività di ricerca una pratica critica e curatoriale. Si occupa di Arte Contemporanea con particolare interesse per la transdisciplinarietà e le ricerche nell’ambito della New Media Art e delle Sonic Art. È Department Head “Progettazione e Arti Applicate. Scuola di Nuove Tecnologie dell’Arte” e coordinatrice del Corso di Laurea magistrale in “Multimedia Arts and Design” presso RUFA – Rome University of Fine Arts. È Lecturer nel Master di “Lighting Design” presso la Facoltà di Architettura dell’Università degli studi di Roma La Sapienza; nel Master di “Economia e Management dell’Arte e della Cultura” della Business School Sole 24 Ore di Roma; nel Master di “Management dell’Arte e dei Beni Culturali” di Giunti Academy – School of Management di Firenze. Collabora come curatrice con festival italiani ed internazionali – dedicati alla musica elettronica ed alla cultura contemporanea. Tra le pubblicazioni più recenti si annoverano: Sound Art. Ascoltare è come vedere (Castelvecchi, 2017); Sonic Arts. Tra esperienza percettiva e ascolto attivo (Castelvecchi, 2019); L’elettronica è donna. Media, copri, pratiche transfemministe e queer, co-curato con C. Attimonelli; di prossima pubblicazione VOICE (Castelvecchi, 2024). È curatrice della sezione “sound” per la rivista scientifica “Connessioni Remote” del “Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali”, diretta da Anna Maria Monteverdi e Laura Gemini.

 

Ufficio Comunicazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma
Coordinamento: Prof. Guglielmo Gigliotti g.gigliotti@abaroma.it
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La Pitturessa

 

Incontro con la regista Fabiana Sargentini
A cura dei prof. Giovanni Albanese e prof.ssa Sara Santarelli, Biennio Cinematografia e Spettacolo

Saluti istituzionali: Cecilia Casorati, direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Roma

 

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