Le voci degli altri

Mostra prorogata al 31 gennaio 2025
ingresso ore 14:00 – 18:00
sabato 25 gennaio ore 10:00 – 18:00

Sala Colleoni, Accademia di Belle Arti di Roma
Via di Ripetta, 222


Una mostra a cura di Project xx1

In collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Roma e l’Accademia di Arte Drammatica CASSIOPEA.
Progetto Co-finanziato dall’Unione Europea.

“Le voci degli altri” è una mostra dedicata alla tecnica di narrazione interattiva dei Talking Objects, sviluppata da Project xx1 in collaborazione con partner nazionali e internazionali. I Talking Objects, in questa occasione, offrono una voce a categorie di soggetti con minori opportunità e a rischio di emarginazione.

Ognuna di queste opere è un invito ad entrare in uno spazio privato: un’intimità che si svela nell’interazione, offrendosi all’incontro. L’invito a trovare il coraggio per fare quel passo verso l’ignoto, nel nascosto, nelle verità che vengono solo sussurrate.
Ciascuna opera rappresenta una vita, un’unicità, un respiro – una persona spinta ai margini della società dal giudizio degli altri.
Un’opportunità per avvicinarsi a ciò che forse, nella vita quotidiana, evitiamo.

Progetto di produzione artistica della scuola di Decorazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma.
Co-finanziato dall’Unione Europea all’interno del progetto Erasmus+ Partenariato su scala ridotta “UNIQUE – Fostering inclusion through creativity and youth work”.

 

La giornata di apertura di “Le Voci degli Altri” è stata accolta con entusiasmo e partecipazione. I primi visitatori hanno esplorato con curiosità e sensibilità le 10 opere esposte, lasciandosi coinvolgere dalle storie uniche raccontate dai Talking Objects.

Abbiamo visto sguardi meravigliati, momenti di riflessione e condivisione ispirati dalle tematiche di inclusione e diversità che permeano la mostra. È stato emozionante vedere come ogni opera abbia saputo toccare il cuore di chi è venuto a trovarci.

Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questo successo, e a chi ha scelto di condividere con noi questa esperienza unica!

 

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Ufficio Comunicazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma
Coordinamento: Prof. Guglielmo Gigliotti g.gigliotti@abaroma.it
Collaborazione: Chiara Picco, Marianna Pontillo comunicazione@abaroma.it

 

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Matteotti chi?

Dal 4 ottobre al 3 novembre, prorogata fino al 4 dicembre 2024

Orari di apertura
mercoledì e giovedì ore 9,00 -12,00 / 15,00 – 18,00
venerdì, sabato e domenica ore 10,00 – 13,00 / 16,00 – 19,00

 

1924 – 2024 a Colleferro si celebra la memoria di Giacomo Matteotti.
Dal 4 ottobre, la nuova area espositiva in corso Garibaldi 22, nel prestigioso Palazzo Morandi, sede del Consiglio Comunale, ha aperto le porte all’evento MATTEOTTI CHI? un filo rosso lungo cento anni – arte per la memoria.

MATTEOTTI CHI?
Mito, eroe nazionale, simbolo della difesa coraggiosa dei valori di democrazia, pace, libertà, antifascismo.
Eppure, in molti non lo conoscono o lo ricordano unicamente in relazione alla sua morte violenta.
L’evento nasce per far conoscere a tutti, anche ai più giovani, Giacomo Matteotti nelle sue battaglie politiche e nel privato della sua struggente relazione con Velia Titta, sua moglie, semplicemente per condividerne l’eredità.

UN FILO ROSSO LUNGO CENTO ANNI
A cento anni dal sacrificio di Matteotti incontri, mostre ed esperienze artistiche relazionali per non interrompere il filo della memoria.
Il filo rosso è quello dell’opera che apre il percorso espositivo e che conduce alle parole pronunciate dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella dichiarazione del 10 giugno 2024.
Il filo prosegue tra le pagine della graphic novel TEMPESTA e poi corre tra le opere, i pensieri e le parole degli artisti in mostra.
Il filo rosso cuce insieme, unisce, collega visioni e pensieri.

ARTE PER LA MEMORIA
Un contenitore d’arte grande quanto la città di Colleferro, con il suo spazio espositivo a Palazzo Morandi, la biblioteca, le scuole, l’auditorium, popolato dalla mostra d’arte, proiezione di film, presentazione di libri, performance musicali e teatrali, conferenze, laboratori di teatro della memoria, mostra itinerante della graphic novel ‘Tempesta’, realizzazione di un’opera di street art relazionale da parte degli studenti delle scuole superiori accompagnati da street artist e tanto altro ancora.

PATROCINI E COLLABORAZIONI all’evento:
Camera dei Deputati, Regione Lazio, Città metropolitana di Roma Capitale, Comune di Fratta Polesine, Comitato provinciale Polesano per le celebrazioni Matteotti 1924/2024, Anpi Provinciale Roma, Anpi staffetta partigiana Colleferro, Accademia di Belle Arti di Roma, Fondazione Giacomo Matteotti Roma, Claudio Modena, Luciano Zerbinati e Fondazione Villa Morosini Polesella Rovigo, Associazione Veneti a Roma, Associazione Csf Adams di Roma, Associazione Corale polifonica GB Martini di Colleferro, Accademia Musicale Ars nova di Colleferro, Scuole superiori Colleferro IPIA Paolo Parodi Delfino , Liceo Guglielmo Marconi, ITIS Stanislao Cannizzaro, Gruppo di lavoro Arte per la Memoria.

MOSTRA D’ARTE A PALAZZO 4 ottobre – 4 dicembre
Dal 4 ottobre al 3 novembre, prorogata fino al 4 dicembre 2024, la mostra immerge nell’arte il Palazzo Morandi di Colleferro.
Opere appassionate di artisti contemporanei ispirati dalla figura di Matteotti e dai valori di giustizia e libertà che rappresenta, rivelano interpretazioni personali e innovative. Pittura, scultura, incisioni, fotografia, installazioni, legate dal filo rosso quasi luminoso che corre in mezzo ad esse, creano un dialogo proficuo tra passato e presente.
Visitatori di tutte le età sono invitati a immergersi nel percorso espositivo che stimola riflessione e dibattito, sui valori della democrazia, della partecipazione, del rispetto delle istituzioni.

60 GLI ARTISTI IN MOSTRA
Vittoria Andreacchi, Gabriele Agostini, Anderson Josè Diaz Arenas, Luis Alberto Alvarez Solis, Arvedo Arvedi, Flavia Attili, Eclario Barone, Sabina Bernard, Stefano Bove, Stefano Borgi, Luisa Briganti, Luigi Caflisch, Claudia Catalano, Valeria Cademartori, Aldo Carlan, Loris Carlan, Silvia Capretti, Simona Caprioli ,Vincenzo Corsi , Stefania Cuozzo, David D’Amore, Giorgia De Micheli, Alberto Di Leo, Marco Di Meo, Carlo D’Orta, Martina Donati, Ambra Ferrari, Giovanni Frangi, Andrea Giuliani, Chiara Manca, Valentina Marino, Claudio Marini, Sara Marcelletti, Daniela Mastrangelo, Parsa Masoudifar, Giorgia Marzi, Rossella Menichelli, Emanuela Mentuccia, Marina Mingazzini, Patrizia Micoli, Beatrice Morsilli, Antonella Mosca, Giorgio Negrin, Giacomo Perna, Alfredo Pini, Gabriella Pitarresi, Jacopo Ravenna, Ilaria Rezzi, Katia Rossi, Daria Salerni, Lavinia Giada Santandrea, Vittorio Serrenti, Alessia Severi, Azadeh Shirmast, Roberto Suriano, Daniela Tollis, Pamela Treppiccioni, Diletta Ugolini, Giulio Xie, Giovanni Zardinoni.

La Mostra è curata da Eclario Barone, Rossella Menichelli, Marina Mingazzini, allestimento Stefania Pierucci.

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Ufficio Comunicazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma
Coordinamento: Prof. Guglielmo Gigliotti g.gigliotti@abaroma.it
Collaborazione: Chiara Picco, Marianna Pontillo comunicazione@abaroma.it

Ciascun telaio ha un nome

Il 22 ottobre 2024 alle ore 16:30 si inaugura in Sala Colleoni la mostra “CIASCUN TELAIO HA UN NOME, opere serigrafiche degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Roma”, a cura di Marilena Sutera docente del corso di Serigrafia.

L’esposizione presenta una varietà di opere realizzate in tecnica serigrafica che testimoniano come per lo studente un telaio possa diventare un efficace e valido strumento di ricerca formale, cromatica e e concettuale. La serigrafia è una tecnica di stampa flessibile e versatile e, per sua natura adatta alla sperimentazione. Gli studenti hanno lavorato su diversi supporti, hanno realizzato stampe d’arte e libri d’artista dove il colore della serigrafia si unisce al segno ed alla preziosità della carta. Inoltre, sono presenti stampe su oggetti inusuali come teli leggeri, garze, mattoni, cuscini. Questi lavori, caratterizzati da una varietà di temi, esprimono i diversi percorsi di riflessione degli autori, e sono spesso il risultato di una ricerca condivisa con gli altri laboratori della Scuola di Grafica d’Arte. Frequenti sono anche le collaborazioni con altre Scuole dell’Accademia, come Scultura, Decorazione e Moda.

L’esposizione vuole anche documentare l’attività di un laboratorio, che è nato nel 2006, qualche anno dopo la Riforma delle Accademie del 1999, e che è andato nel tempo sempre più migliorando a livello di spazi e di attrezzature, grazie alla passione e all’interesse che gli studenti hanno manifestato per questa tecnica. Vi saranno opere eseguite in questi ultimi anni, ma anche opere meno recenti per ritrovare e recuperare una storia che non si vuole che vada perduta.

La mostra CIASCUN TELAIO HA UN NOME presenta un catalogo con testi di Gianluca Murasecchi, Valeria Contarino e Marilena Sutera.

Espongono gli artisti: Simone Benetti, Consuelo Bonfà, Carolina Campanelli, Diana Campanelli, Marina Caputo, Grazia Castellana, Chiara Cecchetti, Flaminia Cicerchia, Francesca Cinelli, Luca Coticelli, Giulia Congi, Julia D’Andrea, Ambra Ferrari, Maria Ginzburg, Maria Pia Ioni, Marco Intermoia, Maicol Marini, Alessia Martinelli, Jonathan Mavrovic, Giulia Messina, Eva Monaco, Alessia Natale, Anna Pala, Martina Palmieri, Chiara Pasqualotto, Francesco Passannante, Gaetana Pitarresi, Mattia Pintabona, Francesco Schintu, Emanuela Sandu, Marco Ramoni, Claudia Roma, Claudia Terenzi, Matteo Traballoni, Ilaria Vitteritti, Alessia Zagaria.

Borderline

Inaugurazione mostra: Mercoledì 16 ottobre 2024
Dalle 18:00 alle 21:00

TAG – Tevere Art Gallery
Via di Santa Passera 25

Orari di apertura: 17.00 – 19.00
Ingresso Gratuito

 

Mercoledì 16 ottobre 2024 inaugura la mostra fotografica collettiva degli studenti del workshop di camera oscura e post-produzione b/n dell’Accademia di belle arti di Roma. La mostra, già presentata ad Arles da 22 al 25 luglio durante ”Les Rencontres de la photographie d’Arles”, verrà riproposta presso la TAG – Tevere Art Gallery di Roma.

Gli studenti hanno seguito il workshop tenuto da marzo a maggio 2024 da Luciano Corvaglia, durante il quale hanno prodotto le opere in esposizione.

In mostra 18 gigantografie in bianco e nero di cm 70×100, insieme a una selezione di video a cura di Luca Valerio – Coordinatore del Dipartimento di Progettazione e Arti Applicate dell’Accademia di Belle Arti di Roma.

In mostra le foto di:
Alessia Baldi, Irene Binarelli, Letizia Chesini, Alessia Corvino, Mattia Dell’omo, Valentina di Palma, Sofia Farfaglio, Santo Gabriele, Katia Maugeri, Giulia Passaseo, Zahra Rastekar, Michele Rizzi, Andreaelisa Sausa, Alisea Scuderi, Federica Serafini, Eleonora Silvestri, Alice Tamiazzo, Eric Alex Turel.

I video sono realizzati da:
Davide Coverchiata, Emma D’Alessandro, Olimpia Paldi, Anton Tkalenko, Sara Pantanella, Giorgia Perrone, Nicola Salerno, Micol Testoni, Gaetano Zazzera.

 

Ufficio Comunicazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma
Coordinamento: Prof. Guglielmo Gigliotti g.gigliotti@abaroma.it
Collaborazione: Chiara Picco, Marianna Pontillo comunicazione@abaroma.it

Short Theatre 2024

Dal 2020 l’Accademia di Belle Arti di Roma collabora con il festival di arti performative Short Theatre con tirocini formativi. Negli anni gli studenti sono stati coinvolti nelle varie fasi organizzative del festival, nelle attività di comunicazione e promozione, nella documentazione fotografica e audiovisiva degli eventi entrando a contatto con una consolidata struttura organizzativa e con artisti internazionali.
Dal 2022 in uno spazio espositivo nei locali del Mattatoio – la Pelanda ABARoma propone, durante la durata del festival, una selezione di opere realizzate da artisti che studiano o hanno studiato in accademia.

Nella programmazione di Short Theatre 2024 l’Accademia di Belle Arti di Roma presenta una selezione delle opere sonore dell’archivio Solo Suono e una rassegna di opere video, prima fase del progetto interdipartimentale Spazi Naturali / Spazi Artificiali che si sviluppa in diverse location nell’arco dell’inverno 2024.

 

 

abaroma short theatre solo suono 2024
Fotografia: Monkeys Video Lab

SOLO SUONO
Selezione a cura di Francesco Giovanetti e Claudio Libero Pisano

Solo Suono è un archivio di circa 5.000 files audio, in costante aggiornamento, che Zerynthia ha scelto di donare all’Accademia di Belle Arti di Roma con l’idea che non sia soltanto un luogo di consultazione e di documentazione, ma uno spazio di sperimentazione vivo da cui partire per suscitare riflessioni, approfondire la conoscenza e costruire eventi. L’archivio è a disposizione degli studenti, dei professori ma anche degli artisti, dei curatori e del pubblico.

Per Short Theatre Festival è stata selezionata dall’archivio un’opera sonora di Donatella Landi, Freihafen, e tre brevi opere sonore di Sonya Sheridan, Sound of a hand, Paul Fretwell, Doors close, Brandon LaBelle, Diagram of a private space. In tutte il suono traccia una linea di comprensione dell’agire umano nelle azioni trascurabili di ogni giorno, disegnando uno spazio fisico dell’ambiente circostante, ridefinito senza un’immagine.


Donatella Landi
| Freihafen
38′ 27”, 1992 (estratto)

Sonya Sheridan | Sound of a hand
02′ 00”, 1999

Paul Fretwell | Doors close…
01′ 00”, 1998

Brandon LaBelle | Diagram of a private space
02′ 27”, 2009

 

Donatella Landi
Freihafen, 1992 | 38′ 27” (estratto)

Freihafen è zona di confine, luogo di distacco, allontanamento, viaggio. Qui l’acqua è un tappeto sonoro tra container scaricati nella notte, piattaforme e sirene di navi che entrano ed escono ininterrottamente dal porto. Il suono è la registrazione di tutte le zone del porto, sia quelle industriali che le darsene, e rappresenta una mappa ricomposta di tutto il porto di Amburgo.

Donatella Landi, dagli anni ’90, lavora con suono, video-installazioni, film, fotografia, scultura. Tra i film e le video produzioni: Le Déjeuner Sur l’Herbe, 2009, (Museum Goch, 2009, D); Casting Madonna, 2011; Mio Caro Mia Adorata/ My Dear my Beloved, 2013/15, La résonance de l’Image, Galerie de l’UQAM, Montreal, 2013; Auditorium Arte, Parco della Musica, Roma, 2015; Scusi, ma lei è felice? 2018, Wacht am Rhein, 2021 (Museum Goch, 2022). Vive e lavora tra Roma e Berlino.

Sonia L. Sheridan
Sound of a Hand, 1999 | 2′ 00”

Il suono di una mano è inizialmente raccontato dall’artista, che spiega a parole il rumore dell’immagine riprodotta su carta, seguita dai segnali acustici della stampa in fotocopia della stessa mano che, potendo essere riprodotta in serie, può essere re-immaginata all’infinito.

Sonia L. Sheridan è stata un’artista visiva, ricercatrice e docente emerita della School of the Art Institute di Chicago, dove nel 1970 ha fondato il Dipartimento Generative Systems, un programma dedicato allo studio dei sistemi di interconnessione tra arte, scienza e tecnologia. Il suo lavoro comprende opere multimediali, disegni, dipinti, stampe e fotografie, molte delle quali fanno parte delle collezioni permanenti di importanti istituzioni museali. Per il suo lavoro con i sistemi generativi è stata nominata Guggenheim Fellow e per tre volte National Endowment for the Arts.

Paul Fretwell
Doors Close…, 1998 | 1′ 00”

Doors Close… fa parte del progetto Hope, una raccolta in edizione limitata di opere sonore della durata di un minuto realizzate da artisti del suono internazionali, compositori sperimentali, produttori di rumore e altri creatori di audio.

Paul Fretwell è un compositore e un avventuriero sonico, impegnato nell’indagine del quotidiano, del rumoroso e dell’inascoltabile con l’obiettivo di scovare nuovi valori musicali. Il suo vocabolario sonoro è al contempo drammatico, sensuale ed evocativo, generato dall’incontro di strumenti tradizionali come l’orchestra o il piccolo ensemble e la tecnologia informatica. Le sue opere sono state eseguite in festival e concerti in tutto il. Dal 2005 contribuisce allo sviluppo dei programmi di ricerca del Centro per la Tecnologia Musicale dell’Università di Kent.

Brandon LaBelle
Diagram of a Private Space, 2009 | 2′ 27”

Il sonoro si focalizza sulle dinamiche del suono all’interno di spazi pubblici e interazioni tra linguaggio e corpo. L’interesse di LaBelle per la site-specificity riflette il desiderio di considerare le relazioni e le tensioni tra arte e ambiente sociale in un orizzonte più ampio.

Brandon LaBelle è un artista, scrittore e teorico statunitense con base a Berlino. Il suo lavoro si concentra su agency sonora, comunità, pirate culture ed estetica, traducendosi in iniziative extra-istituzionali e collaborative. Nel 2021 fonda The Listening Biennial e la relativa Academy, di cui è direttore artistico. Nel 1995 crea Errant Bodies Press, progetto editoriale indipendente dedicato ad arte sonora e performatività, ricerca artistica e pensiero politico contemporaneo. Tra le sue pubblicazioni, Dreamtime X (2022), Acoustic Justice (2021), The Other Citizen (2020), Sonic Agency (2018), Lexicon of the Mouth (2014).

Per maggiori informazioni clicca qui.

 

 

abaroma short theatre avverbi di luogo 2024
Still dal video An Act of Un-Seeing di Milica Ćirović

AVVERBI DI LUOGO
Rassegna video a cura di Luca Valerio

avvèrbio /av’vɛrbio/
singolare maschile [dal latino adverbium, composta di ad- «accanto a» e verbum «parola, verbo»]. Parte invariabile del discorso che determina il verbo e anche l’aggettivo o un altro avverbio. In grammatica, avverbî di luogo, gli avverbî che indicano il luogo dove un oggetto o una persona si trova, dove un fatto avviene, il luogo al quale è diretto un movimento, ecc. Gli avverbi di luogo servono a specificare il luogo di un’azione, la collocazione di una persona o di un oggetto nello spazio e la distanza di una persona o di un oggetto rispetto a chi parla o ascolta.

luògo /’lwɔgo/
singolare maschile [latino lŏcus]
1. a. In senso ampio, una parte dello spazio, idealmente o materialmente circoscritta. b. In geometria, si definisce luogo geometrico un insieme di punti del piano o dello spazio che soddisfano a certe condizioni, che hanno cioè, tutti insieme ed essi soli, una stessa proprietà. c. In astronomia, la posizione che un astro ha sulla sfera celeste e che è espressa mediante le sue coordinate.
2. a. Parte limitata della superficie terrestre. Per la sua genericità, la parola può essere riferita di volta in volta a vaste regioni del globo o di un continente, a paesi, contrade, città, oppure a zone più ristrette di campagna o dentro centri abitati, e non di rado a ristrettissime porzioni di spazio sia all’aperto sia nell’interno di un edificio.  b. Città, paese, centro abitato.  c. Terreno, possesso di campagna, villa, podere. d. Edificio, o parte di esso, destinato a determinati scopi o attività.
3. Parte dello spazio assegnata a persona o cosa.

Da sempre l’arte visiva, certamente quella che ha un preciso referente reale, si interroga sulla rappresentazione dello spazio. Esemplificando, l’invenzione della prospettiva rinascimentale codifica e applica tecniche di riproduzione della realtà in modo da raggiungere l’effetto della terza dimensione su una superficie bidimensionale. Ogni rappresentazione è comunque sempre simulazione di uno spazio, in quanto l’effetto della tridimensionalità è in realtà schiacciato sulla superficie dello schermo.

L’audiovisivo, figlio degenere della fotografia, conserva di questa il vizio della delimitazione, della selezione di una parte per il tutto, costretto com’è a adeguarsi al formato dell’inquadratura. Lo sguardo meccanico della camera sul reale è necessariamente una possibile interpretazione, viziata dalla scelta dell’ottica, angolazione, esposizione, messa a fuoco, profondità di campo. Una ricostruzione dello spazio che dalla storia della pittura eredita regole di composizione, sezione aurea, effetti di scala, scelte cromatiche.
Al lascito delle altre arti il video aggiunge il movimento e una sua peculiare modalità di costruzione del tempo, e soprattutto sperimenta una concatenazione tra le immagini attraverso il montaggio che in maniera del tutto peculiare contribuisce alla costruzione, alla reinvenzione dello spazio.

In rassegna opere che definiscono un luogo e che consapevolmente costruiscono uno spazio illusorio che prende (e pretende) una forma attraverso gli espedienti del linguaggio video.
Non lasciatevi illudere dall’apparente aderenza al reale. Non esiste altro spazio. Quel che appare sullo schermo è in primo luogo uno spazio mentale, un luogo altro. Un altro luogo.

 

Opere in rassegna:

Pietro Paolo Boccio  |  Insperato
colore, sonoro, 2’ 56”, 2021

Rosa Campagnola  |  R.E.M.
colore, sonoro, 2’ 27”, 2022

Milica Ćirović  |  An Act of Un-Seeing
bianco nero, muto, 5’ 52”, 2016

Beatrice De Sano  |  Due facce
due canali HD, colore, sonoro, 2’ 08”, 2024

Flore Gervais  |  Un po’ bianco
colore, sonoro, 9’ 37”, 2017

Gaetano Zazzera  |  Untitled
bianco nero, sonoro, 2’ 08”, 2024

Per maggiori informazioni clicca qui.

 

 

abaroma short theatre milica Cirovic 2024
Milica Ćirović | An Act of Un-Seeing
video HD, bianco e nero, muto, 5’52”, 2016

Un video in cui le immagini, quasi astratte, ricreano il percorso fatto dall’artista con una benda sugli occhi, lungo le strade della città di Roma. Il video è realizzato montando, con la tecnica photo-still, una serie di foto che l’artista ha scattato ad occhi bendati cercando di memorizzare soltanto i dettagli, generalmente impercettibili.
Il video è accompagnato di un testo di erotismo sottile della scrittrice francese Helene Cixous. L’ampiezza dello spazio tra l’immagine e la parola favorisce associazioni, ricordi e relazioni che stimolano una visione astratta, mentale, distante dall’ovvietà didascalica del racconto.

 

abaroma short theatre rosa campagnola 2024
Rosa Campagnola | R.E.M.
video HD, colore, sonoro, 2’27”, 2022

“REM” è un viaggio onirico entro la logica simmetrica dell’inconscio, uno spazio che non conosce principi di identità e di non contraddizione, dove tutto è uguale a ciò che è diverso da sé, uno spazio dove tutto è indefinitamente possibile.
Realizzate con la tecnica del foro stenopeico, talvolta multiplo, le riprese danno vita a delle immagini che si sovrappongono, fondendosi l’una nell’altra in modo confuso e sfocato, proprio come in un sogno, guidate dal sonoro che svela l’inquietudine e l’ambiguità di questo viaggio.

 

abaroma short theatre pietro paolo boccio 2024
Pietro Paolo Boccio | Insperato
video HD, colore, sonoro, 2’56”, 2021

Il video “Insperato” è pensato per essere visto in modalità diverse in relazione al luogo dell’installazione in cui è inserito. Qui è mostrato a schermo unico o con l’immagine suddivisa in due schermi separati dove la parte sinistra entra in dialogo con quella destra. La clip è mostrata a rallentatore e la sequenza temporale si svolge all’inverso. Il video è idealmente accompagnato dalla seguente frase incisa al contrario su una lastra di zinco attraverso la tecnica dell’acquaforte: “L’incertezza irrimediabile a cui è sottoposta la storia umana e l’imprevedibilità della sua avventura ignota che ci fa sperare nell’insperato”.

 

abaroma short theatre beatrice de sano 2024
Beatrice De Sano | Due facce
installazione video a due canali colore, sonoro, 2’08”, 2024

“Due facce” parte da una riflessione sull’ambiguità del linguaggio e su come il tono con cui qualcosa viene detto cambia la percezione dello spettatore. Quando ciò che si mostra e ciò che si racconta lascia volutamente dei buchi, delle zone d’ombra, delle incompletezze narrative, la mente è sollecitata a creare collegamenti e interpretare il non detto.
I due video immortalano luoghi e dettagli di luoghi. Isolati, disabitati. Una vecchia casa di campagna, uno stabilimento balneare. I toni e le atmosfere sono differenti. Le inquadrature spesso strette, volutamente ambigue. L’audio consiste in un testo pronunciato all’unisono da due voci: una di una donna, l’altra di un uomo. Dicono le stesse cose. Il più delle volte.

 

abaroma short theatre flore gervais 2024
Flore Gervais | Un po’ bianco
video HD, colore, sonoro, 9’37”, 2024

Il corpo dell’artista, esposto nella sua nudità depurata da qualsiasi connotazione erotica, si appropria quasi meccanicamente, senza alcuna nostalgia romantica, degli strumenti della pittura e si fa soggetto agente affermando un proprio ruolo che è culturale, estetico, identitario. Un’azione performativa in cui l’artista lentamente cancella e allo stesso tempo delimita e definisce uno spazio che si rivela luogo privilegiato della visione. Un’attesa che ci chiede di definire le coordinate della nostra postura di spettatori sottolineandone, di fatto, la precarietà.

 

abaroma short theatre gaetano zazzera 2024
Gaetano Zazzera | Untitled
video HD, bianco nero, sonoro, 2’08”, 2024

Il video è nato dal desiderio di sperimentare con il medium video, concentrandomi in particolare sulla capacità del montaggio di decontestualizzare aspetti della realtà fino a renderli quasi irriconoscibili. “Untitled” ritrae il tratto di laguna che collega la terraferma alla città di Venezia, in una stretta interazione con un paesaggio sonoro ottenuto modificando la registrazione ambientale enfatizzando i glitch conseguenti a un malfunzionamento del microfono. Attraverso il capovolgimento della visione e l’esposizione multipla del video con tempistiche diverse il lavoro crea una stratificazione di immagini che riflette la complessità del luogo in cui è stato girato e mette in dubbio il suo statuto di realtà.

 

L’ingresso alla mostra è gratuito.

Gli studenti e i docenti dell’Accademia di Roma hanno diritto a una scontistica sul prezzo dei biglietti degli eventi a pagamento. Per accedere alla tariffa riservata di 6€ + commissioni sarà sufficiente visitare la pagina di ciascun evento sul sito di Short Theatre, cliccare su “Acquista qui” e, dopo aver selezionato la tariffa STUD_ST24, inserire il codice STUD374_ST24.
Il biglietto con codice sconto non è cedibile a terzi e, una volta acquistato, dovrà essere presentato in biglietteria insieme a un’attestazione dell’iscrizione all’accademia.
In caso di mancata presentazione della suddetta, la biglietteria si riserverà il diritto di applicare la tariffa intera.

 

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Borderline

Inaugurazione mostra: Lunedì 22 Luglio 2024
Ore 17.30
12 Rue du Président Wilson, Arles, Francia

Opere in mostra dal 22 al 25 Luglio 2024
Orari di apertura: 10.00 – 12.30 / 15.30 – 20.00

 

Lunedì 22 luglio 2024 inaugura la mostra fotografica collettiva degli studenti del workshop di camera oscura e post produzione b/n dell’Accademia di belle arti di Roma che si terrà ad Arles da 22 al 25 luglio durante ”Les Rencontres de la photographie d’Arles”.

Gli studenti hanno seguito il workshop tenuto da marzo a maggio 2024 da Luciano Corvaglia, durante il quale hanno prodotto le opere in esposizione.

In mostra 18 gigantografie in bianco e nero di cm 70×100, insieme a una selezione di video a cura di Luca Valerio – Coordinatore del Dipartimento di Progettazione e Arti Applicate dell’Accademia di Belle Arti di Roma.

In mostra le foto di:
Alessia Baldi, Irene Binarelli, Letizia Chesini, Alessia Corvino, Mattia Dell’omo, Valentina di Palma, Sofia Farfaglio, Santo Gabriele, Katia Maugeri, Giulia Passaseo, Zahra Rastekar, Michele Rizzi, Andreaelisa Sausa, Alisea Scuderi, Federica Serafini, Eleonora Silvestri, Alice Tamiazzo, Eric Alex Turel.

I video sono realizzati da:
Davide Coverchiata, Emma D’Alessandro, Olimpia Paldi, Anton Tkalenko, Sara Pantanella, Giorgia Perrone, Nicola Salerno, Micol Testoni, Gaetano Zazzera.

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Ufficio Comunicazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma
Coordinamento: Prof. Guglielmo Gigliotti g.gigliotti@abaroma.it
Collaborazione: Chiara Picco, Marianna Pontillo comunicazione@abaroma.it

Graphé e Eidos d’Artista

 

Nell’ambito della rassegna “Incisione e …” 2024, il Centro di Grafica d’Arte propone la mostra Graphé e Eidos d’Artista: tra viaggi e sogni.

In apertura introduzione di Vinicio Prizia e presentazione di Marilena Sutera del seminario che avrà inizio alle 16,30 e verterà su una dimostrazione teorico-pratica di stampa serigrafica realizzata da giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti di Roma del corso di Serigrafia della Prof.ssa Marilena Sutera.

Partecipanti:
Marina Caputo, Ambra Ferrari, Maicol Marini, Antonella Mosca, Alessia Natale, Marta Paladini, Francesca Placentino, Pamela Treppiccioni.

Curatrici:
Floriana Celani Maria Pennacchia Marilena Sutera

 

“Il Centro di Grafica d’Arte del Comune di Formello diretto dal 2003, anno della sua fondazione, da Vinicio Prizia e da allora speciale luogo di incontro e di scambio culturale per gli artisti e per discipline diverse, svolge attività di valorizzazione delle arti grafiche, del disegno e della stampa d’arte con particolare attenzione all’incisione originale ed alle metodiche grafiche più antiche, quali l’acquarello, il bistro e altre pratiche pittoriche. Attiva seminari, convegni, corsi, mostre a scopo formativo e promozionale. Ha collaborato a premi internazionali e curato la produzione di opere d’arte. Per esporre le opere, oltre agli spazi della sede, utilizza alcuni prestigioso locali del Comune di Formello.

E’ in contatto e collabora con artisti contemporanei di maggior rilievo, Musei, Accademie, Centri Culturali, Enti Pubblici e Privati sia italiani che stranieri. Per mezzo di esso sono state attivate importanti iniziative di carattere nazionale ed internazionale attraverso molteplici mostre, simposi, corsi, premi e pubblicazioni.
Dal 2023 si pregia di un ulteriore progetto: la rassegna “Incisione e …” 2024.
La rassegna consiste nel proporre varie mostre a cadenza settimanale o quindicinale composte da quattro artisti alla volta che prospettano i molti aspetti dell’arte e della grafica contemporanea nazionale ed internazionale. Tale ciclo, iniziato a novembre 2023, si svolgerà per tutto il 2024; le esposizioni si terranno presso la sede del Centro per l’Incisione e la Grafica d’Arte di Formello, in via Regina Elena 3. Questo evento riguarda tutti gli incisori di varie nazionalità che spesso sono anche: pittori, scultori, architetti ecc …, ciò vale anche nella storia dell’arte tipo Piranesi che era incisore ed architetto o Rembrandt pittore e incisore, Tiepolo, Picasso ecc. Tale rassegna sta a dimostrare la diffusione capillare della grafica che viene prodotta da artisti di vario tipo.”

Vinicio Prizia

 

VIGOROSE EVIDENZE GRAFICHE TRA IMPRESCINDIBILI CONSAPEVOLEZZE ONIRICHE
“Chi non vorrebbe immergersi in una Fontana della Giovinezza e riemergere spoglio di preoccupazioni, di acciacchi, di avvilimenti, insomma di quei fardelli quotidiani che amareggiano le nostre vite? Ecco, allora, che si presenta l’occasione utile per ottenere proprio quelle stesse utili finalità! Si aprirà, infatti, alle ore 17.00 di Sabato 22 Giugno 2024 una mostra virtuosa d’Arte giovanile nel Centro per l’Incisione e la Grafica del Comune di Formello, in Via Regina Elena, 3. L’esposizione, intitolata “Graphé e Eidos d’artista: tra viaggi e sogni” permetterà al pubblico d’immergersi in una rinfrescante galleria d’immagini grafiche inedite appositamente create da otto artisti, allievi di Marilena Sutera, Maria Pennacchia e Floriana Celani docenti presso l’Accademia di Belle Arti di Via Ripetta a Roma. Tutte le opere in mostra traducono i sapori perduti in colori rigeneranti dell’anima umana dove gli oltremare, gli azzurri, i gialli, i rossi, i marroni, i neri parlano sfumando o erodendo o integrando i segni profondi dei protagonisti che così rimodulano la loro spensieratezza, la loro felicità, la loro stessa leggerezza dell’essere umano impegnato ad attraversare dis-misure, ondulazioni o ondeggiamenti pari a quelli tradotti in note musicali di spartiti di compositori contemporanei abili nei crescendi e decrescendi dei pentagrammi. C’è un’accensione inebriante e fabbrile nella loro attenzione alle varie e raffinate tecniche grafico-incisorie, tanto che Arte, Artisticità e Artificiosità s’incarnano qui senza soluzione di continuità, senza attriti o frizioni o stridii. Tutta la mostra, all’interno del Centro abilmente diretto da Vinicio Prizia, è un tripudio di sfide intellettuali con sfavillii di esiti artistici, mentre le traduzioni incisorie lasciano sopravvivere l’animus d’ogni singolo artista, in un continuum allusivo così magico da risultare più storicizzabile del vero. Il sillabario d’Arte è qui coniugato all’insegna d’una varietas, vera testimonianza di curiositas non ancora appagata di forme simboliche, e la voracità coloristica si rivela inesauribile, non nascondendo la necessità di lambire un approccio intimistico indispensabile nel solcare spazi incontaminati di nostalgia e di esperienza onirica aggiogati alla Bellezza. Ogni artista lusinga lo spettatore che non sappia districarsi tra le Avanguardie d’arte contemporanea, e non teme le agitazioni viscerali dentro di sé pur nell’ardore di cuore bruciante di desiderio, di verità e di pace stellata. Tutte le opere in mostra sono inondate di dolce ebbrezza effusa in fresca e vibrante atmosfera mai zittita da spossatezze o snervature, ma selezionando e ristrutturando con acume quelle stonate contrapposizioni che arrugginiscono il quotidiano riducendolo a silenzio individuale, in un’esplosione pur inaspettata di nuove stagioni di luci giovanili e benevole. I singoli primaverili artisti introiettano eleganze spirituali, prive d’impegni controvoglia, prive di noie, vivissimi in un unificato sogno d’infanzia senza rimorsi ma ricchissimo di meraviglie.”

Testo critico di Sebastiano Giordano

 

La mostra si terrà dal 23 al 29 giugno orario 16,00 – 18,30

CENTRO DI GRAFICA D’ARTE

Via Regina Elena, 3 – Formello RM

Orario 16:00 – 18:30

Da lunedì a sabato

 

Contatti e Informazioni:
Vinicio Prizia
+39 339 4975706
vinicioprizia@gmail.com

 

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Visioni emergenti. La Galleria A.O.C.F58 ospita giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti di Roma

Queste personali di due giovanissime artiste, molto diverse tra loro, rappresentano il primo segmento di un progetto destinato a svilupparsi nel tempo: la vocazione della storica galleria romana, A.O.C. F58, a scoprire e promuovere artisti emergenti e nuove voci dello scenario contemporaneo si incontra con l’Accademia di Belle Arti di Roma, luogo di eccellenza nella formazione artistica italiana e vivaio di nuovi talenti, inaugurando una nuova e importante collaborazione. La diversità di linguaggi e di visione tra le due artiste, Gahel Zesi e Virginia Lorenzetti, testimonia la pluralità di linguaggi e visioni generata dall’ambiente fecondo e stimolante dell’Accademia di Roma.

 

Virginia Lorenzetti
A bassa voce

Inaugurazione 28 marzo 2024, ore 18

La Galleria presenta un insieme di carte dipinte a mano intelaiate e alcuni libri d’artista da lei realizzati.
La mostra è accompagnata da una brochure con testi di Marina Bindella e Beatrice Peria, realizzata con il contributo dell’Accademia di Belle Arti di Roma.
Il lavoro di Virginia Lorenzetti, pienamente e liricamente astratto, è caratterizzato da una continua sperimentazione sulle tecniche e sui colori, in una ricerca di sottili e delicati equilibri formali, in cui il rigore progettuale mantiene un’alea rispetto all’esito finale; un atteggiamento logico, che però non esclude una grande sensibilità poetica, un rischio controllato, che aggiunge un margine di libertà e imprevedibilità alle opere. Nella tintura dei fogli, infatti, il caso ha certamente la sua parte, ma si tratta di una casualità parziale e, mediante un’operazione manuale, forzata a non oltrepassare i limiti stabiliti.
Le immagini sono il risultato di prove incessanti, fino al raggiungimento degli accordi giusti, della giusta frequenza e intensità, luminosa e cromatica. E forse proprio questa dimensione quasi classica dell’immagine, questo provvisorio, fragile e effimero momento, in cui tutti gli elementi si bilanciano tra loro, sembra essere la nota dominante di questo prezioso lavoro, che già si volge verso nuovi orizzonti.

Biografia
Virginia Lorenzetti, nata a Genzano di Roma nel 1998, studia e lavora attualmente a Dresda, in Germania. Si è formata tra l’Accademia di Belle Arti di Roma, dove si è diplomata nel 2023 in Grafica d’Arte con Marina Bindella, e la Germania, dove ha frequentato il dipartimento di Arte del Libro alla Kunsthochschule Burg Giebichenstein Halle (Saale) e il dipartimento di Arti Visive alla Hochschule für Bildende Künste Dresden, dove è attualmente iscritta al Master post-graduate con Anne Neukamp. Ha esposto dal 2017 ad oggi in varie gallerie e istituzioni in Italia e all’estero, vincendo nel 2021 il concorso del Ventaglio del Presidente, XII edizione, Roma.

Tra le mostre recenti si ricordano:
“Beyond the glitch”, bias FLINTA* projects, Dresda (2024); “(re)presents”, Gallery Goldene Pforte, Dresda (2023); “Da questa a quella stella”, Museo diocesano di Albano (Roma) (2023; “Oltre il Ventaglio”, Castello di Moncalieri, Torino (2023); ”Books as Art”, Gramma_Epsilon Gallery, Atene (2023); “Fading II”, Atelier Punktbrot, Berlino (2023); “Incontri nel tempo”, Scuderie di Palazzo Orsini-Colonna, Tagliacozzo (L’Aquila) (2023); “Immagini e colori della scienza”, Palazzo delle Esposizioni, Roma (2022); “Impressum est”, Biblioteca Vallicelliana, Roma (2022); Biennale di Fiber Art, Palazzo della Signoria, Spoleto (2021); “Io e Me”, Sala 1 – Centro Internazionale d’Arte Contemporanea, Roma (2021); “Existenz Kapitel 2: Spuren – im Oktogon”, Kunsthalle der HfBK Dresden, Dresda (2021).

 

Gahel Zesi
Doveri coniugali: castità, fedeltà e maternità

Inaugurazione 21 marzo 2024, ore 18

La Galleria presenta una serie di dipinti e alcune xilografie, che compongono una sequenza narrativa dai contenuti spesso violenti e sgradevoli, centrati su tematiche di genere, ma trattati con un’ironia dissacrante.
La mostra è accompagnata da una brochure con testi di Marina Bindella, Beatrice Peria e Claudio Libero Pisano, realizzata con il contributo dell’Accademia di Belle Arti di Roma.
Gahel Zesi ci racconta in modo impietoso, e dichiaratamente perturbante, le perversioni e la violenza che si nascondono dietro la perbenistica e stereotipata facciata dei valori tradizionali, nell’intimità di una famiglia, ma con una riduzione quasi fumettistica delle forme, un’ironia giocosa che costruisce una narrazione certo inquietante, ma quasi irreale nella sua deriva pop. Sono immagini aspre, taglienti, che non danno scampo allo spettatore, costretto a confrontarsi con lo svelamento di tutte le ipocrisie e le logiche di potere che, da sempre, si nascondono nel rapporto tra maschile e femminile. Così, nelle xilografie, troviamo scene di sessualità violenta o cappucci del Ku Kux Klan che compaiono accanto a carta da parati con roselline, o ancora, le svastiche sono usate come motivo ornamentale o si vedono sulla copertina di un libro da leggere ai bambini. Questa costruzione ossimorica dell’immagine è forse l’aspetto più originale del lavoro di Gahel, che si presenta come una nuova e promettente voce della narrazione artistica contemporanea.

Biografia
Gahel Zesi, nata a Latina nel 2001, si è diplomata al Liceo Artistico Statale di Latina nel 2020, e si è appena diplomata al triennio di Pittura nell’Accademia di Belle Arti di Roma, con Sergio Sarra. La sua ricerca affronta diversi linguaggi come la pittura, il disegno, matrice del suo lavoro, che si snoda e si sviluppa in numerosi taccuini, e la xilografia. 2022 – Mostra collettiva “Sensi futuri”, Teatro del Lido di Ostia
2022- Mostra collettiva “Cinguettii”, Formia, centro storico di Maranola
2023-Mostra personale “Inseminazione traumatica”, Bar.lina, Roma
2023-Mostra collettiva “Secondo piano”, Ex Fervisma, Lanciano
2023-2024-Mostra collettiva “ArtEuropa”, Europa Experience, Roma

 

 

Virginia Lorenzetti
A bassa voce
Dal 28 marzo al 5 aprile

Gahel Zesi
Doveri coniugali: castità, fedeltà e maternità
Dal 21 marzo al 26 marzo

 

Galleria A.O.C.F58 – Galleria Bruno Lisi
via Flaminia 58 – 00196 Roma
tel. 06 88937375 – 333 9652149

Orario apertura
Dal martedì al venerdì ore 17.00-19.30 (gli altri giorni per appuntamento)
aocf58@virgilio.itwww.aocf58.itwww.facebook.com/AOCF58www.instagram.com/aocf58

 

Logo Accademia di Belle Arti di Roma   Logo della galleria A.O.C.F58

A mezz’aria

A cura di Marina Bindella e Beatrice Peria

 

Inaugurazione: venerdì 1 marzo 2024, ore 18:00

La LINEA CONTEMPORANEA

 

La Linea Arte Contemporanea presenta dal l marzo al 19 marzo 2024 la mostra di Corina Surdu A mezz’aria, a cura di Marina Bindella e Beatrice Peria. La mostra si compone di una quindicina di medie e grandi xilografie, e un libro d’artista. La mostra è accompagnata da una brochure con testi di Marina Bindella e Beatrice Peria, realizzato con il contributo dell’Accademia di Belle Arti di Roma.

Natura, visione e memoria si intrecciano strettamente nel lavoro della giovane e talentuosa artista che traduce liricamente e con grande consapevolezza espressiva e formale una poetica che, pur ancorata alla rappresentazione della meraviglia della natura, costruisce dei mondi altri, un analogon affettivo di percezioni lontane, già vissute ed elaborate, mutate di segno e di intensità nella solitudine della coscienza, dove si caricano di risonanze simboliche e di riferimenti illustri all’arte del passato.

I segni incisi dal l’artista si attraggono e si respingono come in un campo magnetico e determinano, con i loro ritmi, la struttura della luce. Luce che è la vera protagonista del lavoro xilografico, esaltata in questi fogli dal blu di Prussia, il quale perde qui la sua referenzialità per acquistare una valenza spirituale.

Corina Surdu nasce nel 1993 in Moldavia. Nel 2015 ottiene il diploma triennale in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma con Pierluigi Berto e nel 2018 quello magistrale in Grafica d’Arte con Marina Bindella. Nel 2020 consegue il master in Grafica d’Arte Artlab, scuola laD / Accademia di Belle Arti di Roma. Partecipa a varie mostre collettive e a diversi concorsi, fra i quali: nel 2023 Xl Biennale dell’incisione italiano Contemporaneo Domenico Frationni, Campobasso; Morfogenesi, Struttura, Palazzo Odescalchi, Roma; lmpressum est, Biblioteca Vallicelliana, Roma; Lasciare un segno, Palazzo Chigi, Formello. Nel 2021: Limes, Persistenze dell’universo dantesco nel tempo, Museo Civico della Media Valle del Liri; Mysterium Noturae, Spazio Urano, Roma; nel 2019 Antico Presente L’Accademia disegno, Museo Gregoriano Profano, Città del Vaticano (alla mostra è legata una donazione di tre lavori).

Tiene due mostre personali: nel 2018 Oltre la formo a cura di Pierluigi Berto, Galleria Chiaroscuro, Roma e nel 2019 Romanze senza parole, Auditorium Piero Calamandrei di La Scala Società tra Avvocati, Milano.

Ottiene i seguenti premi internazionali: nel 2023 primo premio XXXVII Edizione Fibrenus “Premio Cornello cArte ad Arte”; nel 2022 primo premio (sezione giovani) Biennale internazionale per l’incisione – Acqui Terme; nel 2019 il primo premio Espoce Bonnefoys, Triennale Europea della Stampa contemporanea Estompodura, Toulouse.

Nel 2020 vince inoltre ex – aequo il Premio Paolo Picozza e il primo premio La Scala Art -Youth Artist Contesi Milano; nel 2018 riceve una menzione speciale al Premio di Grafico Pietro Parigi, Firenze; Lavora come tecnico di laboratorio presso la scuola di Grafica dell’Accademia di Roma, città dove vive e lavora.

 

LA LINEA ARTE CONTEMPORANEA
Via Di San Martino Ai Monti, 46, (Roma)
+39 0648900156
+39 3892729418
www.spaziolalinea.it
info@spaziolalinea.it

 

Ufficio stampa:
Simona Pandolfi
pandolfisimona.sp@gmail.com

 

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La Giornata delle arti al Palazzo Lateranense

vicariato roma


Sabato 17 febbraio, dalle 17 alle 20.30, un’occasione per visitare gratuitamente la struttura e assistere a esibizioni degli allievi dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”, dell’Accademia Nazionale di Danza, del Conservatorio di Musica Santa Cecilia e dell’Accademia di Belle Arti di Roma

Porte aperte nel Palazzo Lateranense, con possibilità di ammirarne affreschi e arazzi allietati dalle note di un tango, fermandosi ad assistere a esibizioni di danza e teatro. Sarà possibile nel pomeriggio di sabato 17 febbraio, grazie alla “Giornata delle arti. La via della Bellezza”, iniziativa organizzata in occasione della festa del Beato Angelico dall’Ufficio per la pastorale universitaria della diocesi di Roma, in collaborazione con l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”, l’Accademia Nazionale di Danza, il Conservatorio di Musica Santa Cecilia e l’Accademia di Belle Arti di Roma.

Alle 17 di sabato, nell’Aula della Conciliazione, il saluto del cardinale vicario Angelo De Donatis aprirà l’evento. Per l’occasione i visitatori potranno accedere senza prenotazione e gratuitamente – dalle 17 alle 20.30 – alle sale del Palazzo Lateranense che, come detto, ospiteranno performance artistiche. Gli studenti delle quattro istituzioni accademiche saranno infatti impegnati in diverse esibizioni che verranno ripetute più volte nel corso del pomeriggio: nella Sala della Conciliazione gli allievi del I anno della Silvio d’Amico proporranno “Lì dov’è la nostra dimora”, drammaturgia di Francesco d’Alfonso da Scruton, Borges, Agostino d’Ippona, von Balthasar e Auden, che verrà proposta alle 17.15, alle 18 e alle 19; nella Sala degli Imperatori le allieve dell’Accademia Nazionale di Danza presenteranno uno studio coreografico sullo “Stabat Mater” di Pergolesi, alle 17.50, alle 18.30 e alle 19.30; nella Sala degli Apostoli i giovani musicisti di Santa Cecilia si esibiranno in brani di Manuel de Falla, Mario Castelnuovo-Tedesco e Astor Piazzolla, alle 18.20, alle 19 e alle 20. La Sala di Daniele, infine, ospiterà l’installazione artistica “…dai lacci del mondo si sciolse”, con opere realizzate dagli studenti della Scuola di Grafica d’arte dell’Accademia di Belle Arti di Roma.

«L’evento nasce dal desiderio di celebrare la memoria di fra’ Giovanni da Fiesole, che venne soprannominato Beato Angelico perché già vedeva il mondo con gli occhi del Paradiso – spiega monsignor Andrea Lonardo, direttore dell’Ufficio diocesano –. A mio avviso è decisivo richiamare alla bellezza dell’arte in un mondo che, in seguito alle derive del marxismo, della psicanalisi e del nichilismo, si è abituato a pensarla come una sovrastruttura finta. Non solo la rivelazione dello sporco, ma soprattutto indicare il bello è la grande missione dell’arte. Papa Francesco in Evangelii Gaudium ha parlato nuovamente – a questo proposito – di via della bellezza. L’evento vuole essere un segno di fiducia e di stima verso gli studenti allievi delle Accademie universitarie di teatro, danza, musica e belle arti e un incontro con loro, che si stanno formando per diventare gli artisti del domani».

Gli studenti «sono i veri protagonisti di questo progetto, perché la storia delle arti non è soltanto storia di opere, ama anche storia di uomini e donne che “creano” per il bene comune. È la prima volta – sottolinea il direttore artistico della manifestazione Francesco d’Alfonso – che la Chiesa di Roma accoglie tutti gli aspiranti artisti nella sua casa, che sarà, per l’occasione il punto di convergenza dei vari linguaggi dell’arte. Speriamo che possa diventare un appuntamento annuale».

Felici di questa collaborazione le istituzioni accademiche coinvolte, come Daniela Bortignoni, direttrice dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”: «L’Accademia è felice di confermare la collaborazione ormai decennale con il Vicariato di Roma e, in particolare, con l’Ufficio per l’Università, con cui ha condiviso importanti iniziative, con la partecipazione di docenti e allievi dell’Istituzione. La Giornata delle arti, dedicata al Beato Angelico, che si celebra in questa occasione, è un momento fondamentale per ribadire l’impegno delle Istituzioni formative della Capitale per la ricerca artistica e la crescita culturale e sociale della comunità cittadina». Cecilia Casorati, direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Roma, dichiara: «L’Accademia di Belle Arti è particolarmente lieta di partecipare alla Giornata delle Arti al Museo Lateranense. Un evento che intende evidenziare l’importanza della creatività come strumento di sviluppo sociale e il rapporto tra le diverse arti come elemento di scambio fecondo tra realtà differenti». Sulla stessa linea Anna Maria Galeotti, direttrice dell’Accademia Nazionale di Danza: «L’Accademia Nazionale di Danza è lieta di partecipare a questo importante progetto del Vicariato di Roma che riunisce le quattro storiche Accademie di Roma. Condividiamo con piacere questo percorso sulla “via della bellezza” nella spettacolare sede del Palazzo Lateranense immaginando in prospettiva future occasioni di dialogo e collaborazione». Mentre il maestro Leonardo De Angelis, che cura l’esibizione dei ragazzi del Conservatorio di Santa Cecilia, commenta: «È molto importante sia la ricorrenza sia questa forma di collaborazione – osserva –; i musicisti coinvolti stanno per laurearsi alla specializzazione, quindi hanno già esperienza concertistica e sono molto contenti di portare questo programma; anche la tipologia di performance è indicata, così come quest’alternanza con le altre forme di espressione, che mi sembra molto interessante».

I giornalisti e gli operatori media che intendono partecipare, devono inviare richiesta entro 24 ore dall’evento, esclusivamente attraverso il Sistema di accreditamento online della Sala Stampa della Santa Sede, all’indirizzo: press.vatican.va/accreditamenti.

13 febbraio 2024

 

Giulia Rocchi, Ufficio stampa e Comunicazioni sociali
del Vicariato di Roma,
tel. +390669886343/150; +393393749085
e-mail stampa@diocesidiroma.it; giulia.rocchi@diocesidiroma.it

 

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