Scultura

L’imprevedibile nella scultura Raku

Workshop per venti allievi del Corso di Scultura di Campo Boario

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Quando: 08/04- 10/04/2024
dalle 10.30 alle 17.00
Dove: Aula 3, ABARoma Campo Boario, Largo Dino Frisullo
1 Credito Formativo, obbligatoria la presenza ai tre giorni del workshop

Coordinamento:
Prof. ssa Oriana Impei

Laboratorio condotto dagli artisti:
Azadeh Shirmast e Michele Flammia

Il workshop si propone di fornire agli allievi dell’Accademia di Belle Arti un’introduzione teorico-pratica alla tecnica della ceramica raku e intende sperimentare nella scultura l’antica tecnica Raku, lavorazione ceramica usata dai vasai giapponesi fin dal XVI sec. per la produzione delle ciotole destinate alla cerimonia del tè. Raku significa “gioia di vivere in armonia con gli uomini e la natura”. Rinnovata e reinventata in occidente, questa tecnica, arriva in Italia negli anni ’60. Particolarità nella ceramica Raku è l’imprevedibilità degli effetti sugli oggetti, al momento della fusione degli smalti, in quanto vengono estratti incandescenti dal forno e immersi nell’ acqua, o sottoposti a riduzione all’interno di contenitori riempiti di materiale combustibile come segatura, erba, foglie e altro. In questo modo l’ambiente “riducente” provoca particolari lustri e riflessi. Ne deriva che ogni oggetto risulterà sempre un pezzo unico e irripetibile nella sua colorazione, nella semplicità e naturalezza delle forme. Il Raku è diventato in occidente una maniera nuova di fare ceramica, un modo di esprimersi e confrontarsi con gli elementi della natura.
Gli obiettivi specifici del workshop sono i seguenti:
1) Acquisire le conoscenze di base sulla tecnica raku, dalla preparazione dell’argilla alla cottura finale;
2) Conoscere i componenti chimici degli smalti Raku e imparare a prepararli partendo dalle materie prime alla sperimentazione, all’imprevedibilità dei risultati, mediante gli smalti, la temperatura.
3) Sviluppare le capacità decorative e creative degli studenti attraverso la realizzazione di oggetti artistici in ceramica raku;
4) Favorire la sperimentazione e l’espressione personale degli studenti.

Descrizione:
I partecipanti realizzeranno un lavoro ciascuno in argilla refrattaria raku precedentemente cotto in prima cottura e realizzato nell’aula di Scultura a Campo Boario.
I lavori dovranno necessariamente essere di forma cilindrica, e avere una misura massima di h 10×15 cm e spessore massimo di 1 cm. Così da avere un oggetto adatto a sperimentare al meglio l’essenza del raku, i suoi effetti pittorici-decorativi, di riduzione e affumicazione. Il workshop si svolgerà in italiano.

Programma:
Introduzione storica dalle origini orientali agli sviluppi occidentali. Lezioni teorico-pratiche sugli impasti, i rivestimenti, la cottura, la riduzione, l’utilizzo del forno. Preparazione degli smalti e realizzazione dei test. Decorazione con ossidi, sali metallici e smalti colorati. Seconda cottura raku e tecniche di affumicazione e riduzione.


Azadeh Shirmast

Artista iraniana trapiantata in Italia, ha studiato arte tradizionale e scultura in Iran e ha continuato il suo percorso di studi alla Facoltà di Architettura La Sapienza a Roma.
Nel secondo anno del corso di arte tradizionale all’Università di Teheran ha scelto come argomento e tecnica da approfondire la Ceramica, lavorando contemporaneamente, per diversi anni, presso la prestigiosa e più antica fabbrica di maioliche di Teheran, la Khak Negar Moghadam.
Ha collaborato inoltre con architetti nella progettazione di disegni per interni e nella successiva realizzazione su ceramica e vetro.
Alcune esperienze anche nel teatro contemporaneo, sia in Iran che in Italia, come scenografa e realizzatrice di marionette, maschere e pupazzi.
Da alcuni anni si dedica a una sua personale ricerca artistica utilizzando varie tecniche soprattutto sulla ceramica. Dal 2020 ha messo in attività il suo attuale atelier-laboratorio ad Anticoli Corrado, noto paese d’arte in provincia di Roma, scegliendo di dedicarsi principalmente alla ceramica, ma non solo, seguendo la sua tradizione originaria ma aprendosi anche alle tecniche della tradizione italiana attraverso la frequentazione di diversi maestri, come a Deruta, o a Faenza presso il Maestro Mirko De Nicolò, o in Veneto in un laboratorio sulle terre crude con la Maestra Isabella Breda.
Durante questo periodo è anche tornata in Iran per frequentare dei corsi intensivi presso il Maestro Rasoul Jalili importante esperto delle tecniche di ceramica Raku e presso il Maestro Omid Qajarian, altrettanto importante esperto nella composizione e preparazione degli smalti.


Michele Flammia
nato a Roma in giovane età apprende i rudimenti dell’arte ceramica. Contemporaneamente nutre interesse per qualsivoglia forma d’arte – pittura, scultura, musica e poesia – che lo conduce a concepire l’arte come contaminazione: questo diverrà il punto di forza nelle sue creazioni.
In una prima fase i suoi esperimenti sono quadri a olio e china di chiara ispirazione astrattista con riferimenti a Picasso e Kandinsky. In seguito, una volta entrato in contatto con l’opera di Klee ed in particolare con la sua “Teoria della Forma e della Figurazione”, riesce a trovare ispirazione autonoma rispetto ai grandi del ‘900.
Alla fine degli anni ’70 si trova in Sicilia dove riesce a perfezionare la sua tecnica di lavorazione al tornio e tramite l’esperienza acquisita inizia il suo personale ed originalissimo percorso artistico.
Nei primi anni ’80 inizia ad esporre nella provincia di Roma fino ad arrivare, nei primi anni ’90, ad uno dei poli d’attrazione della ceramica italiana in Emilia-Romagna.
Nel frattempo, collabora con artisti e ricercatori nell’ambito delle scienze dei materiali in Italia e nel mondo. Entra in contatto con importanti galleristi giapponesi a cui affida le sue opere ed ottiene importanti riconoscimenti internazionali. Affina poi la sua ricerca nello studio delle proprietà fisiche ed ottiche dei materiali più disparati; effettua esperimenti con i metalli per la produzione di ceramica artistica, scoprendo le infinite possibilità di creare arte attraverso l’unione di questi materiali.

 

Ufficio Comunicazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma
Coordinamento: Prof. Guglielmo Gigliotti g.gigliotti@abaroma.it
Collaborazione: Chiara Picco, Marianna Pontillo comunicazione@abaroma.it

 

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