Editoria e sperimentazione artistica

Tra controcultura Punk e scena musicale estrema, Avanguardia Futurista, Neo-pop giapponese e Lowbrow, fino alla scena indipendente italiana degli anni ’90.

 

A cura del prof. Luciano Fabale.

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Quando: 13/05- 31/05/2024
Dove:

Date e orari del workshop:

Presso gli spazi dei Fienili
13 Maggio 2024: aula 2 Fienili – 15:00-19:00
15 Maggio 2024: aula 2 Fienili – 14:00-18:00

Presso gli spazi di Campo Boario
14 Maggio 2024: aula 1A Campo Boario – 14:00-19:00
17 Maggio 2024: aula 6B Campo Boario – 12:00-16:00
24 Maggio 2024: aula 6B Campo Boario – 12:00-16:00
31 Maggio 2024: aula 6B Campo Boario – 12:00-16:00

 

Il workshop è rivolto agli studenti del triennio di Grafica editoriale ed è suddiviso in due macrotemi. Ogni macrotema è suddiviso in due moduli con una specifica attività laboratoriale. Il workshop ha una durata complessiva di 25 ore suddivise in 6 lezioni tenute dai docenti Giancarlo Carpi e Helena Velena e permette di conseguire 1 CFA.

Primo macrotema: AVANGUARDIA E CONTROCULTURA.

Futurismo – Il seguente modulo riguarda la grafica futurista, intesa sia come sperimentazione artistica d’avanguardia sia come produzione editoriale d’epoca costituita dalle pubblicazioni legate al Movimento marinettiano, in primis copertine di libri e riviste. Saranno presentate le innovazioni teorico formali principalmente di Filippo Tommaso Marinetti, Francesco e Pasqualino Cangiullo, Fortunato Depero, Tullio D’Albissola. Dalla nuova centralità della tipografia nelle “parole in libertà” (“L’immaginazione senza fili e le parole in libertà”) alla “tavola parolibera”, dalla ricerca di Depero nella grafica pubblicitaria a quella nel lettering, le quali prestavano attenzione alle potenzialità creative della serialità. Fino poi alla reinvenzione materica del supporto editoriale (libro imbullonato), tema declinato anche da Tullio d’Albisola e Marinetti nel libro di latta. Quanto alla produzione editoriale canonica, se ne delineerà il precorso lungo circa trent’anni. Per le riviste degli anni dieci: “Poesia”, “Lacerba”, “L’Italia Futurista”, “Dinamo”, per gli anni venti: “Roma Futurista”, “Noi”; per gli anni Trenta “Futurismo”, anche toccando realtà minori quali “La Balza”, “Stile futurista” e altre. Quanto alle opere in volume il discorso si concentrerà principalmente sulle “Edizioni Futuriste di Poesia”, la produzione dei primi anni dieci e sulla produzione femminile: da Benedetta Maria Ginanni, da Irma Valeria ad Adele Gloria, da Laura Serra a Maria Goretti, da Franca Maria Corneli a Dina Cucini, fino a raccolte poetiche come il “Canzoniere futurista amoroso guerriero” (1943). Attività laboratoriale del modulo “Futurismo”: gli studenti dovranno elaborare un’opera editoriale volta a integrare in un unico oggetto sperimentale le variegate istanze di sconfinamento tra codici linguistici messe in atto dal futurismo italiano, anche in chiave di superamento della dimensione narrativa a vantaggio della simultaneità. Potranno combinare secondo la loro creatività il materiale dell’epoca messo a disposizione dal docente che consiste in: tavole “parolibere”, dipinti che sollecitano i valori pittorici e compositivi delle parole e delle lettere anziché la loro semantica, dipinti pubblicitari, formati e materiali eterodossi, lettering, inversioni del ductus sinistrorso, sequenze fotodinamiche, fotografie di sculture e opere di arte applicata collegate allo spazio ambientale, le quali potranno a loro volta essere prese a modello per la forma finale del libro-oggetto.

Punk – Il seguente modulo, tenuto da Helena Velena, protagonista della storia del punk italiano e della musica e cultura alternativa italiana, introduce gli studenti alla grafica delle controculture musicali e editoriali. Saranno trattate l’estetica e le forme espressive del punk, come immaginario di ribellione sociale che si esprime nella forma oltre che nella sostanza; la grafica delle copertine punk, dove l’immagine è già messaggio; la grafica dei manifesti e flyers dei concerti, come momenti di aggregazione (politica) più che di fans delle bands; la grafica delle punkzines, ovvero la totalità contenutistica dell’espressione di ribellione. Insieme al Punk verranno trattate le principali culture estreme che hanno influenzato la moda, la grafica, l’estetica e le forme espressive in maniera coerente, come il “metal estremo” (con i suoi sottogeneri come l’”industrial metal” che utilizza l’immaginario cyberpunk post-umano operando una fusione tra corpo e tecnologia), la “black e dance music” che graficamente ritorna al punk, il “trap” con il suo rapporto con il lusso e le riviste di moda, il “free jazz”, etc.

Attività laboratoriale del modulo “Punk”: gli studenti dovranno elaborare un concept editoriale rivolto a una specifica controcultura, mettendo in pratica l’esperienza preziosa del punk e delle sottoculture come narrativa socioartistica e immaginario complesso e integrale in tutte le sue forme espressive. In particolare, partendo dall’analisi di materiale grafico di un determinato periodo temporale, dovranno dimostrare di essere in grado di ricondurlo allo specifico ambito culturale e di saperlo elaborare cogliendone i tratti distintivi che ne determinano il senso di appartenenza alla determinata controcultura musicale, e che possono variare in uno spettro che va dall’intimamente personale al prettamente sociale, pur rimanendo in un ambito fortemente legato alla quotidianità.

 

Secondo macrotema: EDITORIA, PRODOTTO, MERCI.

Neopop giapponese e Lowbrow – Il seguente modulo concerne l’interazione storica tra la grafica editoriale della produzione underground americana e della produzione nipponica, dagli anni Trenta agli anni Novanta del Novecento, e la produzione artistica del Lowbrow californiano e il Superflat nipponico. L’estetica di tali movimenti artistici, infatti, è indebitata e storicamente originata dalla suddetta vicenda editoriale. Quanto al Lowbrow si analizzerà la sua origine nella Kustom Kulture (Ed Roth) e nel fumetto underground californiano degli anni Sessanta, “Zap!” (1963), nella grafica discografica, tra Rick Griffin e Victor Moscoso, fino poi alla svolta avanguardistica di Robert Williams che portò quegli stilemi nel campo della pittura, inaugurando il movimento. Quanto alla parte dedicata al Giappone, si vedrà come dagli anni Trenta agli anni Novanta – tramite i lavori di illustratori quali Nakahara Jun’ichi, Nishitani Yoshiko e altri – si sia sviluppato un continuum iconologico basato su stilemi “cute” e occidentalizzanti che ha determinato la nascita del Superflat Giapponese di Takashi Murakami nel 1990. Questa parte mira anche a rendere edotti gli studenti di un problema concettuale canonico della pop art come la sovrapposizione tra arti commerciali e arte, e dunque l’incertezza su ciò che ricada propriamente nell’ambito di quest’ultima, affrontandolo a partire dalla confusione/differenza tra la grafica editoriale e l’opera pittorica, tra l’opera narrativa e l’“opera d’arte” che tali movimenti artistici hanno articolato in modo sperimentale.Attività laboratoriale del modulo “Neopop giapponese e Lowbrow”: gli studenti dovranno preliminarmente elaborare una storia grafica, i cui contenuti saranno basati sugli stereotipi massmediali della sottocultura Otaku esemplificati dal docente. A seguire, la storia verrà decostruita per sviluppare, in un catalogo editoriale, prodotti derivati:
action-figures, gadget, merchandising di varia natura, oggetti d’uso, finanche inserendo tra questi una riscrittura narrativa della storia iniziale. Infine, lo studente sarà sollecitato a creare un’opera d’arte “pura” a partire dagli stereotipi massmediali, per tentare di invertire il processo di decostruzione commerciale della narrazione, recuperando un significato profondo.
Editoria indipendente italiana anni ‘90 – Il seguente modulo, basandosi anche sulle esperienze di collaborazione diretta del docente Giancarlo Carpi come autore ed editore, è dedicato alla vicenda editoriale, specie del comparto grafico, di alcune case editrici romane: la Castelvecchi Editore che negli anni Novanta emerse come una delle principali interpreti delle nuove culture digitali, la Tunué (Latina), che negli anni 2000 presentò una innovativa proposta editoriale tra fumetti e saggistica, la Lantana Editore, co fondata dal docente nel 2010, e la Jimenez edizioni, fondata da Michela Carpi nel 2018, specializzata in saggistica musicale. Quest’ultima parte del workshop vedrà anche la partecipazione della fondatrice della casa editrice Jimenez, utile a mostrare dall’interno le problematiche anche pratiche del lavoro editoriale.

Attività laboratoriale del modulo “Editoria indipendente italiana anni ‘90”: gli studenti, seguendo l’impostazione grafica di alcuni libri emblematici pubblicati negli anni ’90 dalla Castelvecchi Editore e da altre piccole case editrici romane, poi diventate celebri, ne replicheranno la grafica applicandola a proposte editoriale di loro invenzione.