DanielePuppi
Fin dal suo esordio nel 1996 con Fatica n.1, installazione video-sonora site specific, lavora a scardinare quell’ idea di spazio, che ancora si percepisce e ruota all’interno delle coordinate euclidee. Puppi concepisce il lavoro come un vero e proprio work in regress, che nasce dopo un periodo di gestazione trascorso all’interno degli spazi, durante il quale l’artista sperimenta l’ambiente e stabilisce con esso una relazione quasi carnale, valutandone limiti e potenzialità.
Privilegiando la video installazione ha manifestato una nuova attitudine al mezzo enfatizzando e rovesciando radicalmente l’utilizzo del suono e della riconfigurazione visivo – architettonica che sempre diventa altro da sé.
Le tecnologie utilizzate – videoproiettori, led screen, sincronizzatori, amplificatori, subwoofers, speakers, microfoni – sono funzionali all’attivazione delle facoltà percettive, visive e uditive dello spettatore, come parte integrante dell’opera stessa. Lo spettatore/visitatore è chiamato a entrare in una nuova e straniante dimensione spazio- sensoriale.
Tra le principali mostre personali: INFRASUB (Fondazione Ado Furlan, Pordenone, 2022); VENTIVENTUNO (Magazzino Gallery, Roma, 2021); ALIE(N)ATION (Minnesota Street Project San Francisco, 2018); RESPIRA (Galleria Borghese, Roma 2017); GOTHAM PRIZE (Istituto italiano di cultura, New York 2015); 432 HERTZ, (Australian Experimental Art Foundation, Adelaide 2013); HAPPY MOMS (MAXXI, Roma 2013); FATICA n.23 (Galleria Nazionale, Roma 2010); FATICA n.16 (HangarBicocca, Milano 2008); FATICA n. 27 (Melbourne International Arts Festival. Melbourne 2005)
Tra le principali mostre collettive a cui ha partecipato: VIDEOARTE IN ITALIA, IL VIDEO RENDE FELICE (Palazzo delle esposizioni – Roma, 2022); THE CIRCUS WE ARE! (Namur, BE, 2022)
18° FESTIVAL INTERNACIONAL DE LA IMAGEN (Manizales, CO, 2019); ID. ART:TECH EXHIBITION (Ca’ Foscari Zattere Cultural Flow Zone. Venezia, VE, 2019);
THE RAFT – Art Is (Not) Lonely (Mu.ZEE – Oostende, 2017); CYFEST 12 (International Media Art Festival – Media Center – New York, NY 2018); 17 NEW ARTISTS INTEGRATION (Jan Fabre Troubleyn/ Laboratorium, Antwerp, 2015); EL TOPO (Nuit Blanche, Paris, 2013); DIGITALIFE – HUMAN CONNECTIONS (Ex-Gil/ Macro Museum, Rome, 2012); SPHERES 4 (Galeria Continua/ La Moulin, France, 2011/12); TAKING TIME (M.A.R.C.O. Museum, Vigo, Spain, 2007); TUPPER UND VIDEO (Marta Herford Museum, Germany, 2006).
PROGRAMMA DIDATTICO SINTETICO
Dinamiche relazionali tra spazio suono e immagine
La metodologia d’insegnamento che verrà utilizzata in questo corso prevede l’alternanza di lezioni teoriche in aula e di lezioni dimostrative e/o esercitazioni volte ad approfondire, attraverso la pratica e l’esperienza diretta, i contenuti portanti della disciplina. Concettualmente sarà diviso in tre parti. Una prima parte teorica focalizzata sulla visione di materiali inerenti al corso e sullo scambio di idee con gli studenti.
Una seconda parte progettuale tramite l’elaborazione di un progetto video/scultoreo/site specific che incorpori contenuti multimediali. Lo scopo è di affinare la capacità di sintesi degli studenti, un vero e proprio work-in-regress. Togliere, sottrarre, ridurre all’essenziale. La terza parte sarà completamente operativa, ovvero portare a compimento il progetto elaborato nel tempo prestabilito. Nella verifica di fine anno del corso i lavori realizzati potrebbero essere installati in modo preciso all’interno dell’Accademia sviluppando nuove relazioni sinergiche tra classicità e multimedialità.
Pavel Florenskij, Lo spazio e il tempo nell’arte, Adelphi, 1995.
Heinrich Von Kleist, Sul teatro di marionette – aneddoti saggi, Guanda, 1986.
Gilles Deleuze, Francis Bacon, Logica della sensazione, Quodlibet, 1995.
Gilles Deleuze, Félix Guattari, Nomadologia – Pensieri per il mondo che verrà, Castelvecchi, 1995.
Gilles Deleuze, Che cos’è l’atto di creazione?, Cronopio, 2003.
Roland Barthes, L’impero dei segni, Einaudi, 1984.
Giangiorgio Pasqualotto, Estetica del vuoto – arte e meditazione nelle culture d’Oriente, Marsilio, 1992.
Antonin Artaud, Eliogabalo o l’anarchico incoronato, Adelphi, 1991.
Luca Buoncristiano, Panta Bene, Bompiani, 2012.
Uppaluri Gopala, La mente è un mito, Aequilibrium, 1988.