Oltre

Mostra di giovani artisti

Opening: giovedì 29 maggio
ore 17:30
Aula Colleoni
Accademia di Belle Arti di Roma
Via di Ripetta, 222

Artisti in mostra:

Chiara Baiocchi
Ilenia Calvani
Amira Chamroukhi
Daniela Flores
Jacopo Majnardi
Alessia Pagano
Francesco Ronchi
Chiara Viviani

Il prossimo 29 maggio, presso l’Aula Colleoni dell’Accademia di Belle Arti di Roma verrà inaugurata la mostra ‘’Oltre’’. L’esposizione ospiterà le opere di giovani artisti del workshop “Il viaggio come percorso artistico e introspettivo”, tenuto da Mario Rizzi, nell’ambito del corso di Storia dell’Arte Contemporanea della prof.ssa Francesca R. Morelli.
Il progetto espositivo nasce dalla concezione del viaggio come profondo processo di arricchimento personale e inesauribile fonte di ispirazione artistica. In questa esperienza collettiva di dialogo e confronto, gli otto giovani artisti si sono dedicati con partecipazione autentica alla realizzazione delle loro visioni, cercando una coerenza concettuale ed estetica nei rispettivi progetti individuali. Sono stati invitati a coltivare il dubbio come strumento critico, a mettere in discussione le insidiose certezze e a comprendere che il talento non può emergere senza impegno, senza rigore, e senza una costante volontà di guardare “oltre”. Le opere in mostra esplorano una varietà di linguaggi, dall’acrilico su tela alla fotografia e all’installazione sonora. Accanto alle opere individuali degli otto giovani artisti, la mostra presenta anche il lavoro collettivo “Il Viaggio”, un’opera a tecnica mista su tela di 2 × 3 metri.

 

Ufficio Comunicazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma
Coordinamento: Prof. Guglielmo Gigliotti g.gigliotti@abaroma.it
Collaborazione: Chiara Picco, Marianna Pontillo comunicazione@abaroma.it


Una collettiva personale

In occasione della conclusione della mostra Una collettiva personale, il 29 maggio 2025 alle ore 18.00 si terrà la restituzione del workshop condotto dalle studentesse e dagli studenti del corso di Management per l’Arte dell’Accademia di Belle Arti di Roma insieme alla loro docente Marta Silvi, storica dell’arte, curatrice.
L’incontro vede il coinvolgimento di alcune artiste e alcuni artisti in mostra, tra cui LU.PA, Ala d’Amico, Numero Cromatico, Fabrizio Sartori, Luca Grechi, Paolo Assenza, Cristiana Pacchiarotti, Valentina Palazzari, Anna Tuccio (in collegamento da Tolosa) che intervengono coralmente al corpo studentesco, creando un’opportunità di dialogo con il pubblico.

Una collettiva personale a cura di Isabella Vitale, storica dell’arte e fondatrice del progetto pianobi, include 31 opere edite e inedite, selezionate senza un ordine tematico o eventuali affinità di ricerca, ma piuttosto seguendo le “affinità interpersonali” come incontri accidentali ed empatici tra artista e curatrice, in collaborazione con Alex Aymerich, giovane curatrice spagnola in formazione presso la RUFA.

Il proseguo di queste conversazioni si concretizzerà nella realizzazione di contenuti multimediali resi visibili in un secondo momento sui social che costituiranno un’onda lunga di risonanza successiva alla chiusura della mostra.

pianobi è un progetto per l’arte contemporanea pensato in una forma sperimentale, collaborativa e trasversale, fondato da Isabella Vitale, storica dell’arte e curatrice, inaugurato nel giugno del 2021. La sua base operativa è situata nel cuore del quartiere Quadraro Vecchio, in via dei Ciceri 97-99. Suddivisa in due spazi indipendenti l’uno dall’altro, ma comunicanti tra loro, si pone come strumento dedito alla diffusione artistica, dove bi sta per duplice spazio: sia studio-luogo di ricerca, sia atelier-spazio espositivo. Il progetto mira a un rapporto concreto con le forme di espressione artistica contemporanea, avvicinando artisti di ogni dove e interessando un pubblico diversificato.
www.pianobi.info

Partner istituzionali: Accademia di Belle Arti di Roma, Institut Français Italia, Ambasciata di Francia in Italia, Creatività Contemporanea, Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, RUFA Rome University of Fine Art, Università La Sapienza, École Nationale Supérieure des Beaux Arts de Paris.

Studenti coinvolti del corso Management per l’Arte, Accademia di Belle Arti di Roma: Alessia Balzi, Silvia De Stefano, Pilar Etcheverria Couto, Giusi Dilettuso, Maria Chiara Gliottone, Marina González Fuhr, Alessandra Laudando, Giulia Mangiagli, Chiara Morganti, Benedetta Moriconi, Ginevra Nuti, Sara Piluso, Gianmarco Rossi, Alina Smietana, Corinna Spaziani, Melinda Torrelli, Sara Vitale.

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Open House 2025

Sabato 31 maggio 2025
Dalle 10:00 alle 17:00 – Visite ogni ora
Accademia di Belle Arti di Roma
Sede di Via di Ripetta, 222.
Sede di Campo Boario – Largo Dino Frisullo, s.n.c.

Visite accessibili:
Visita dedicata a adolescenti con disturbo dello spettro autistico
ore 11:00 – sede di Via di Ripetta, 222
ore 15:30 – sede di Campo Boario, Largo Dino Frisullo, s.n.c.
a cura di Martina Isernia

Visita dedicata a persone cieche e ipovedenti
Giovedì 29 maggio 2025
ore 10:30 – sede di Campo Boario, Largo Dino Frisullo, s.n.c.
Ore 15:30 – sede di Via di Ripetta, 222
a cura di Flavia Coccioletti

Servizio di interpretariato LIS disponibile durante tutto l’orario di visita e in entrambe le sedi (10:00 –17:00)
a cura della cooperativa CREI – professionisti della lingua dei segni

Per info e prenotazioni visita il sito: openhouseroma.org

Il prossimo 31 maggio la sede storica dell’Accademia di Belle Arti di Roma di Via di Ripetta e, per la prima volta, la sede di Campo Boario – Ex mattatoio apriranno loro porte a chiunque avrà voglia di visitarle! L’Accademia di Belle Arti di Roma, infatti, aderisce anche quest’anno all’iniziativa Open House Roma, evento che celebra il design e l’architettura della Capitale, offrendo un’occasione unica per visitare le bellezze nascoste della nostra città e, in particolare, le sedi dell’Accademia di Belle Arti di Roma, accompagnati dalla guida degli studenti e delle studentesse dell’Accademia stessa.

Anche quest’anno, inoltre, l’Accademia di Belle Arti di Roma ha scelto di fare un passo avanti ponendo al centro della programmatica della giornata il tema dell’accessibilità. A seguito dell’attivazione nel 2022 delle borse di dottorato in Scienze del Patrimonio Culturale, in collaborazione con l’Università di Tor Vergata, che hanno visto vincitori due progetti incentrati sull’accessibilità nei siti culturali, gli aspetti della ricerca e dell’accessibilità sono diventati punti focali dell’istituzione.
In occasione dell’evento annuale che apre le porte delle sedi della storica istituzione, si è quindi deciso di dedicare particolare attenzione a queste tematiche attraverso visite accessibili dedicate a ciechi e ipovedenti, adolescenti con disturbo dello spettro autistico e con servizio di interpretariato LIS per tutto l’orario delle visite.

Per info e prenotazioni visita il sito: openhouseroma.org 


Ufficio Comunicazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma

Coordinamento: Prof. Guglielmo Gigliotti g.gigliotti@abaroma.it
Collaborazione: Chiara Picco, Marianna Pontillo comunicazione@abaroma.it

1925-2025: Gastone Novelli, 100

Intervengono:

Umberto Croppi
Presidente dell’Accademia di Belle Arti di Roma

Filippo La Rosa
Direttore Generale per la diplomazia pubblica e culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione

Paola Bonani
Storica dell’arte e Curatrice presso l’Azienda Speciale Palaexpo

Marco Rinaldi
Professore di Storia dell’Arte Contemporanea, Accademia di Belle Arti di Roma

In occasione del centenario della nascita di Gastone Novelli (Vienna 1925 – Milano 1968), che ha già visto lo svolgimento di due incontri a lui dedicati presso l’Accademia di Francia e in occasione della Festa della Resistenza nel quartiere San Lorenzo, l’Accademia di Belle Arti di Roma ospita una conferenza di presentazione di due mostre dedicate nel 2025 a uno dei maggiori artisti italiani del secondo Novecento.
Dichiara Filippo La Rosa, Vice Direttore Generale per la Diplomazia pubblica e culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione: “L’opera di Gastone Novelli ha i tratti di chi mette l’Italia al centro e poi volge lo sguardo, alternativamente, alla Francia e al Brasile, paesi i cui movimenti artistici in quel momento si rincorrevano l’un l’altro. Sono sempre stato ammirato di come, decenni dopo la sua esperienza paulista, la sua impronta sia ancora così profonda e feconda. Gruppi di studenti e di studiosi, che ruotano intorno al MAC Ibirapuera, si nutrono del suo lavoro così come i letterati francesi che Novelli ha incontrato più avanti nella sua vita. Pochi artisti italiani fuori dai “movimenti” canonici hanno avuto, nel ‘900, questa capacità di attrazione su esponenti artistici di diversi continenti.”

L’evento è organizzato con la collaborazione dell’Archivio Gastone Novelli, Roma.
LE MOSTRE:

“L’arte deve vivere al sole”. Gastone Novelli in Brasile
a cura di Ana Gonçalves Magalhães e Marco Rinaldi
con la collaborazione dell’Archivio Gastone Novelli, Roma, e dell’Istituto Italiano di Cultura, São Paulo
São Paulo, Museu de Arte Contemporânea da Universidade de São Paulo
2 agosto – 12 ottobre 2025

La mostra a San Paolo si focalizzerà sul periodo trascorso dall’artista in Brasile, che va dal 1949 al 1954.
Il Brasile degli anni Cinquanta costituisce un fertile terreno di transiti e presenze italiane e internazionali, che producono un grande fermento e animano la scena culturale e artistica: da Pietro Maria Bardi, direttore della rivista “Habitat” e fondatore e direttore del Museo d’Arte di San Paolo, progettato dalla moglie Lina Bo, agli architetti Rino Levi, Daniele Calabi, Giancarlo Palanti, Gio Ponti, Pier Luigi Nervi, i BBPR, fino a Franco Albini e Franca Helg; fondamentali sono poi stati i passaggi più antichi di Le Corbusier e di Max Bill, oltre che le mostre di Alberto Magnelli e Paul Klee ospitate dalle Biennali di San Paolo.
È in questo clima che vengono a formarsi il primo linguaggio astrattista e le prime formulazioni della poetica di Novelli, in sintonia con il concretismo brasiliano e sulla scorta delle suggestioni prodotte dalla riflessione sui lavori di Magnelli, Bill, Klee e non ultimo Corrado Cagli. Nello stesso periodo avvia l’attività didattica presso il Museo d’Arte di San Paolo e si dedica alla produzione ceramica e alla realizzazione di allestimenti espositivi, mentre i suoi interessi si volgono anche verso la lingua degli indios Guaraní.
La mostra costituirà una rassegna pressoché completa della sua produzione pittorica e grafica del periodo brasiliano, tappa fondamentale di maturazione dell’artista e delle sue prime riflessioni sul linguaggio.

Gastone Novelli
a cura di Elisabetta Barisoni e Paola Bonani
con la collaborazione dell’Archivio Gastone Novelli, Roma
Venezia, Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna
25 ottobre 2025 – 22 febbraio 2026

L’esposizione di Venezia invece offrirà una ricognizione completa del suo percorso di ricerca attraverso la raccolta di circa 60 opere tra le più significative presenti nelle collezioni pubbliche e private italiane. Il percorso comprenderà tutte le diverse fasi della ricerca di Novelli, partendo dalle primissime prove gestuali e segniche degli anni de “L’Esperienza Moderna”, rivista fondata con Achille Perilli alla fine degli anni Cinquanta, fino alla maturazione all’inizio degli anni Sessanta della sua personale poetica, in cui si fondono scrittura e immagini, per giungere ai lavori della fine del decennio, momento in cui la parola e l’azione dell’artista tornano a essere investiti di un più esplicito significato etico e politico. A Ca’ Pesaro saranno inoltre raccolte nuovamente per la prima volta le opere con cui Novelli scelse di presentarsi nelle due importanti edizioni della Biennale di Venezia del 1964 e del 1968.

Infine, un’ultima iniziativa riguarderà la pubblicazione del volume Novelli A-Z, a cura di Paola Bonani, per i tipi di Electa, in uscita a ottobre.

Gastone Novelli nasce nel 1925 a Vienna. Durante la Seconda Guerra Mondiale partecipa alla Resistenza, viene arrestato, torturato e condannato a morte. La pena viene commutata in carcere a vita e viene liberato all’ingresso delle truppe alleate a Roma il 4 giugno 1944.
Nel 1948 compie il primo viaggio in Brasile, dove inizia la sua attività artistica.
Nel 1955 si stabilisce a Roma e si inserisce rapidamente nell’ambiente artistico della città grazie all’amicizia con Emilio Villa.
Nel 1957 compie diversi viaggi a Parigi, dove incontra Tristan Tzara, André Masson, Man Ray e Hans Arp. Lo stesso anno fonda con Achille Perilli la rivista “L’Esperienza Moderna” e la Galleria La Salita di Roma gli dedica una personale.
A partire dagli anni Sessanta frequenta Samuel Beckett, Georges Bataille, Pierre Klossowski, René de Solier e avvia una stretta amicizia con Claude Simon, che in uno dei suoi ultimi libri, Le Jardin des Plantes (1997), racconta la profonda consonanza intellettuale e creativa che lo legava all’artista. Con alcuni di loro Novelli avvia vere e proprie collaborazioni: con Beckett prepara un progetto editoriale per illustrare L’image, rimasto poi incompiuto; nel 1962 realizza il libro unico per Histoire de l’œil di Bataille, mentre nel 1965 commenta con le tavole del libro Das Bad der Diana il mito di Diana e Atteone, analizzato da Klossowski.
Inizia a collaborare con gli scrittori della neoavanguardia italiana, con i quali condivide la medesima tensione verso la sperimentazione linguistica.
Nel 1964 fonda con Perilli, Alfredo Giuliani e Giorgio Manganelli la rivista “Grammatica”. Vince il Premio Gollin alla Biennale di Venezia dove è invitato con una sala personale.
Nel 1966 pubblica il libro Viaggio in Grecia, vera e propria summa di anni di riflessioni sul linguaggio e di peregrinazioni in universi segnici, che vanno dalla psicologia del profondo, al mito, fino al definitivo approdo all’antropologia e allo strutturalismo di Claude Lévi-Strauss.
Nel 1968 viene di nuovo invitato alla Biennale veneziana con una sala personale, ma per protesta contro l’intervento della polizia all’interno dei Giardini si rifiuta di esporre le sue opere rovesciandole contro le pareti. In ottobre è a Milano, dove inizia l’insegnamento all’Accademia di Belle Arti di Brera. Muore il 22 dicembre per un collasso postoperatorio.
Novelli ha esposto nei più importanti musei e istituzioni italiane e internazionali. Oggi le sue opere sono conservate al MoMA di New York, alla National Gallery di Washington, al MASP di San Paolo, al British Museum di Londra, alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, al Museo del Novecento di Milano e alla Peggy Guggenheim Collection di Venezia.

Defragment

Livia Ribichini, artista romana attiva tra Italia e Paesi Bassi, si è formata tra l’Accademia di Belle Arti di Roma e il Frank Mohr Institute di Groningen. Al centro della sua ricerca ci sono le relazioni tra corpo, tecnologia, spazio e percezione. Le sue opere mettono in discussione le strutture che regolano il nostro rapporto con la realtà, utilizzando strumenti come sensori, video, ambienti interattivi, glitch, sculture in movimento e oggetti riconfigurati. Nel corso dell’incontro con gli studenti, che avverrà nell’ambito della lezione del prof. Cristian Rizzuti, Livia Ribichini illustrerà Defragment, un progetto immersivo che trasforma le sue opere e performative in un’esperienza sensoriale interattiva che inaugurerà nello spazio romano Primalinea Studio il 17 maggio 2025.

 

Ufficio Comunicazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma
Coordinamento: Prof. Guglielmo Gigliotti g.gigliotti@abaroma.it
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Variazioni di rosso

Controllo e violenza di genere nell’era digitale

Il colore rosso è individuato come simbolo della violenza di genere a partire dall’installazione Zapatos rojos realizzata da Elina Chauvet (2009) come monito in seguito all’uccisione della sorella da parte del marito. Successivamente, il colore rosso viene ripreso per la realizzazione della panchina come rappresentazione di un posto lasciato vuoto dalle vittime di violenza, divenendo simbolo di riflessione collettiva.

L’Accademia di Belle Arti di Roma, quale luogo di formazione delle giovani generazioni e di produzione artistica, vuole sottolineare l’importanza di una riflessione sul tema della violenza di genere, attraverso seminari, incontri e la realizzazione di un intervento di arredo urbano (panchina/seduta) di colore rosso presso la sede di Campo Boario a Testaccio. Una particolare attenzione sarà dedicata al tema del controllo digitale per diffondere, ad un pubblico sempre più vasto, quali sono i segnali (campanelli d’allarme) per riconoscere un atteggiamento ossessivo ed opprimente e per un utilizzo del digitale senza condizionamenti.

Il progetto finanziato dall’ agenzia Astra/AXA di Largo Dino Frisullo è realizzato in collaborazione con Differenza Donna, associazione che gestisce il numero antiviolenza 1522, e la Falegnameria sociale K’alma. Il primo appuntamento, strutturato in una parte seminariale ed una parte di dialogo con artiste, curatrici, studentesse e studenti e docenti, è previsto per giovedì 22 maggio presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, sede di Campo Boario.

Programma del 22 maggio 2025:

Ore 8.30 – Accoglienza

Ore 9.00
SalutiCecilia Casorati, Direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Roma
Presentazione del progettoFrancesca Longo
Interventi di design sostenibile nell’area di Campo BoarioKetty di Tardo
Gender gap nei luoghi di lavoroBenedetta Artusa, UAA for women – AXA
Il controllo digitaleChiara Brassotti Ziello, UAA for women – AXA

9.30 – 11.00
Seminario – Discriminazioni e violenze di genere nella storia, Alessia D’Innocenzo, Responsabile CAV “Alessia e Martina Capasso” e Responsabile Prevenzione, attività con giovani e nelle scuole – Associazione Differenza Donna Ong-APS

Ore 11.00 – Pausa

11.30 – 13.00
Incontro con:
Francesca Montinaro – Artista transmediale e scenografa
Paola Ugolini – Critica d’arte e curatrice Fondazione InBetweenArtFilm

13.30 – 14.30 Pausa

Ore 14.30 – 16.00
Seminario – Stereotipi e pregiudizi di genere. A che punto siamo? A cura di Costanza Giannelli, Operatrice, Attivista, Esperta di comunicazione, Associazione Differenza Donna Ong-APS

16.00-18.00
Incontro con:
Francesca Grossi e Vera Maglioni – Artiste performers
Anahi Mariotti – Artista

La conferenza è aperta anche ad un pubblico esterno.
È previsto un light lunch per i partecipanti

La conferenza prevede un limite di partecipanti, pertanto, è richiesta la prenotazione all’indirizzo maria.masi@studenti.abaroma.it entro il 19 maggio con oggetto: “Partecipazione conferenza Variazioni di rosso”

In foto: Maria Esposito, Variazioni di rosso, 2025

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Vincenzo Scolamiero Come sogni perduti

Inaugurazione 12 maggio 2025 ore 17.00

Il 12 maggio si apre, alla Casa Museo Hendrik Christian Andersen afferente all’Istituto Pantheon e Castel Sant’Angelo – Direzione Musei Nazionali della Città di Roma, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Roma, la mostra personale di Vincenzo Scolamiero, Come sogni perduti, a cura di Maria Giuseppina Di Monte e Roberto Gramiccia.

Vincenzo Scolamiero espone sei grandi tele, concepite ad hoc per la Casa Andersen; la mostra s’incentra su due installazioni in perfetta sintonia con il luogo dove l’artista ha disperso le tracce della sua ispirazione: tra zolle, racimoli e frammenti donati dalla natura, con resti di opere incompiute del padrone di casa.

Il concetto espositivo è, dunque, parte integrante della mostra, ne segna il tracciato e ne spiega l’intenzione. Non è soltanto un’installazione ma un percorso che entra in dialogo con il sito che Scolamiero vede cristallizzato nel tempo e carico di tracce di vita vissuta e di esperienze creative mosse da una volontà utopica: quella di immaginare una città ideale, sede di un laboratorio perenne in cui l’arte avrebbe dovuto incontrare la scienza, la filosofia, la musica, il pensiero religioso e quello estetico.

Il progetto ideale di Hendrik Andersen, che è rimasto inattuato, ha animato la sua fantasia, segnandone la strada espressiva. L’utopia che resta un sogno perduto ma che non smette di emanare la sua forza immaginifica, si è concretizzata nel titolo della mostra, Come sogni perduti, che riporta una frase tratta dalla novella Lenz di Georg Büchner, molto amata da Scolamiero. Una metafora del viaggio folle e allucinato attraverso una natura vertiginosa e ostile. In essa egli riconosce la metafora della condizione dell’artista, inesorabilmente spinto a trovare un compimento della sua creatività, un approdo irrealizzabile e inafferrabile del suo sogno espressivo.

Nelle sei tele, disposte come lungo un cammino, trova dunque concretizzazione figurativa ogni suggestione avvertita e vissuta intensamente dal pittore: l’incantevole chimera universalistica di Hendrik Andersen e il fascino di questo tempio utopico ancora intatto e oggi musealizzato, l’evocazione di una lettura che da anni stimola la sua immaginazione, la riflessione sul senso stesso del dipingere e dell’inseguire i propri fantasmi senza pace né tregua.

Scrive la curatrice, Maria Giuseppina Di Monte: «Una fantasmagoria di immagini poetiche che prendono spunto dalla natura e la rielaborano attraverso visioni istantanee che danno origine ad altre visioni oniriche; da un segno ne nasce un altro fino a saturare le tele in cui domina il verde e il bruno, colori della terra, molto presenti nelle opere dell’artista che sembrano scaturire proprio da un’orogenesi naturale».

Il carattere installativo della mostra si adatta all’ambiente, che nelle opere sembra alternare gli estremi di un sogno malinconico e struggente – la coppia di tele verticali nei due imbotti dell’atrio appaiono come fragili e cristalline cineserie che danno il benvenuto agli ospiti della casa che fu – e quelli di un’immersione a occhi aperti nelle viscere della terra nei quattro dipinti che, sostenuti da strutture di travertino di cava, chiudono il visitatore in un circuito compresso e inquietante.

Dall’oro scintillante delle due tele d’ingresso, riacceso in superficie da sventagliate cromatiche rosse e verdi che ne muovono l’aria e ne livellano lo spazio, si passa dunque al folle viaggio attraverso un mondo instabile e misterioso, in cui le forze della natura, pacifiche sul plinto centrale, prendono vita e sconquassano gli animi, al ritmo ondulante delle forme che emergono da un fondo oscuro e ventoso.

Non una mostra tradizionale o un’installazione, quella di Scolamiero a Casa Andersen è piuttosto un viaggio tra sogni e utopie, in cui l’arte è insieme ragione e immaginazione, realtà e sogno, sentiero illuminato e burrone profondissimo.

Vincenzo Scolamiero è docente di Pittura presso il Dipartimento di Arti Visive dell’Accademia di Belle Arti di Roma, città nella quale vive e lavora. Sue opere sono conservate in importanti collezioni pubbliche e private. La sua prima personale si tiene nel 1987 presso la storica galleria Al Ferro di Cavallo di Roma, a cura di Antonio Alessandro Mercadante. Ha esposto in gallerie private e in rilevanti spazi nazionali e internazionali, tra Roma (Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Palazzo delle Esposizioni, Chiostro del Bramante, Galleria Comunale di Arte Moderna, Macro, Chiostro del Bramante), Milano, Venezia, Bologna, Torino, Rimini, Treviso, New York, Seul, Busan, Pechino, Shanghai, Fenghuang. L’ultima in ordine di tempo (2025) è la mostra Anatomia di un paesaggio A. Bellobono, L. Coser, G. Frangi, V. Scolamiero a Palazzo Sarcinelli, Conegliano (TV), a cura di Fabio Cosentino e Alberto Dambruoso.

SCHEDA INFORMATIVA

Titolo: Vincenzo Scolamiero. Come sogni perduti
Catalogo: De Luca Editori d’Arte, contributi di Roberto Gramiccia, Francesca Bottari, Diletta Branchini.
Sede: Casa Museo Hendrik Christian Andersen, via Pasquale Stanislao Mancini 20, 00196 Roma
Ingresso: Intero Euro 6,00; ridotto Euro 2,00; gratuità di legge
Il biglietto per la Casa Museo e la Mostra è acquistabile presso il totem digitale (abilitato POS) o su https://portale.museiitaliani.it/b2c/#it/buyTicketless/4e7c2220-041e-42aa-9ffc-e21888df1eff
Orari: dal martedì alla domenica ore 9.30 – 19.30; ultimo ingresso ore 18.45. Chiuso il lunedì.
tel. +39 06 3219089 | dms-rm.museoandersen@cultura.gov.it
Sito web: direzionemuseiroma.cultura.gov.it/museo-hendrik-christian-andersen/
FB: www.facebook.com/CasaMuseoHendrikChristianAndersen/
X: x.com/MuseoAndersen
IG: www.instagram.com/casamuseoandersen/

Si ringrazia
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Ufficio Promozione e Comunicazione

Pantheon e Castel Sant’Angelo – Direzione Musei nazionali della città di Roma
dms-rm.comunicazione@cultura.gov.it

Ufficio stampa
Roberta Melasecca_Melasecca PressOffice – blowart
roberta.melasecca@gmail.cominfo@melaseccapressoffice.it
tel. 3494945612
cartella stampa su www.melaseccapressoffice.it

 

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Spazi di ricerca condivisi

Lunedì 12 maggio 2025, incontro aperto alle studentesse, agli studenti e ai docenti
Aula 308 ore 9:30-12:45, Sala Lettura ore 14:00-18:30
Martedì 13 maggio 2025, laboratorio riservato alle dottorande e ai dottorandi.

Accessibilità:
Informiamo tutte le studentesse, gli studenti e i docenti che nella giornata del 12 maggio è previsto il servizio di interpretariato LIS a cura della Cooperativa Crei.
I power point proiettati utilizzeranno un font ad alta leggibilità. Le aule sono accessibili tramite ascensore.
Per qualsiasi esigenza di accessibilità all’evento contattare Martina Isernia all’e-mail (m.isernia@abaroma.it)

Le due giornate di confronto sulle ricerche di dottorato hanno come intento lo sviluppo di una rete tra ricercatrici/ricercatori e studiose/i e prevedono la partecipazione delle dottorande e dei dottorandi dell’Accademia di Belle Arti di Roma appartenenti al 38°, 39° e 40° ciclo, coinvolgendo anche le borse in convenzione con l’Università di Tor Vergata e l’Università di Roma Tre.
Attraverso la creazione di un momento di dialogo si vuole dare vita a una piattaforma aperta capace di guardare non soltanto alle singole ricerche dottorali ma anche alle metodologie applicate, agli approcci ai casi studio e alle relazioni tra le diverse tematiche, per generare un ecosistema di pratiche condivise nel superamento dell’individualismo accademico. Sentiamo l’urgenza di operare in una prospettiva dialogica e orizzontale, nella relazione tra ricerche teoriche-progettuali e practice-based, tra artiste/i e operatrici/tori culturali.
Il duplice obiettivo è partecipare attivamente allo sviluppo e al confronto delle ricerche in ambito accademico, inserendole in una cornice più ampia che possa diventare parte di un percorso formativo da condividere con le studentesse e gli studenti.

La prima giornata è pensata come un momento di incontro aperto alla comunità accademica dove ognuna/o interverrà condividendo prospettive di ricerca e metodologie secondo l’approccio che preferisce. La seconda giornata avrà invece un focus laboratoriale e sarà sviluppata come uno spazio intimo e a porte chiuse dedicato a tutte/i le/i dottorande/i.

Programma del 12 maggio 2025:

Saluti istituzionali: Cecilia Casorati, Direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Roma
Introduzione alle ricerche dottorali in Accademia: Dalma Frascarelli, Responsabile Dottorati di Ricerca e Terza Missione dell’Accademia di Belle Arti di Roma.

Moderano: Martina Isernia e Martina Macchia

Intervengono:

Chiara Mu, Come fare ricerca con la pratica artistica;
Marianna Pontillo, Voce del verbo comunicare. L’esperienza dell’Ufficio Comunicazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma;
Floriana Boni, «Purché tiri al favoloso»: da La Galeria di Marino alla costruzione di un ambiente narrativo digitale;
Alessio Esposito, Ipotesi per una “postmediazione” nell’era del superamento algoritmico della logica digitale;
Mattia Cleri Polidori, Emergenze. Metodologie operative;
Chiara Guidoni, Il museo come dispositivo critico e relazionale: il caso CAMP – Colonna Art Museum Pescara e oltre;
Maria Teresa Coppola e Martina Di Gennaro, Archiviare oggi. L’archivio come spazio aperto;
Anna Fabrizi, Designer e artisti in dialogo con l’artigianalità e le aree rurali;
Flavia Coccioletti, Cecità vs Ipovisione: i dettagli che fanno la differenza. Esperienze dirette dell’associazione Museum;
Maria Giovanna Sodero, Se da domani tutti diventassimo ipovedenti, il cinema potrebbe sopravvivere?
Ola Czuba, Le ondate dell’insoddisfazione. I movimenti cinematografici degli anni ’60 in Cecoslovacchia e Jugoslavia;
Francesco Giovanetti, Narrazioni cognitive: esplorazione videoludica della psiche
Martina Isernia e Martina Macchia, Dialoghi dal margine: antispecismo e antiabilismo come pratiche di libertà

 

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Ufficio Comunicazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma
Coordinamento: Prof. Guglielmo Gigliotti g.gigliotti@abaroma.it
Collaborazione: Chiara Picco, Marianna Pontillo comunicazione@abaroma.it

 

Bisognava esserci

A cura di Teresa Macrì, cattedra di Fenomenologia delle arti contemporanee

In foto: Fly me to the Moon, 2020, Franca, Cannara – foto di Adelaide Cioni

L’incontro con l’artista Myriam Laplante, nata a Chittagong in Bangladesh, cercherà di analizzare e presentare agli studenti alcune delle sue performances più famose, illustrandole con video, foto, oggetti ed effetti che l’artista ha tirato fuori dal suo archivio delle meraviglie. La presenza di Myriam Laplante tende a interagire con gli studenti che seguono i corsi e sono interessati ai fenomeni performatici. L’incontro, intitolato “Bisognava esserci”, è un tentativo di presentazione del lavoro performatico dell’artista agli studenti, attraverso la loro narrazione. Attraverso esse, Laplante indaga intorno ai temi della coercizione e del controllo sociale, delle difficoltà di comunicazione e del rifiuto di adattarsi alla società puritana. La sua metodologia, oltre ai fondamenti basati sulla concentrazione, sul controllo del corpo nello spazio e nel tempo, induce al perturbante come categoria estetica ma lo dilata e lo evapora in una trasposizione ilare, senza togliere forza all’assunto. La performance è una pratica artistica che viene presentata (soprattutto) dal vivo, in cui si passa da un’immagine ad un’azione, attraverso l’esperienza – da parte dell’artista e dello spettatore – della percezione del tempo e dello spazio che sono gli elementi basici di questo medium espressivo, nato negli anni Sessanta come predisposizione verso il concetto di effimero. Durante la conferenza l’artista (che è stata anche docente di Tecniche Performative delle Arti Visive presso la Accademia di Belle Arti di Roma), cercherà di illustrare, con proiezioni video, ciò che ha realizzato durante gli anni della sua lunga carriera, soffermandosi sulle performances: Procede tutto secondo i piani (2003), Elisir (2005), Lupus in Fabula (2005), Fata Morgana (2008), Night Watch (2013), En cas de doute (2014), The Gateway (2017), 68 Flies (2024) e Entropia (2024).
L’incontro è aperto a tutti.

 

Ufficio Comunicazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma
Coordinamento: Prof. Guglielmo Gigliotti g.gigliotti@abaroma.it
Collaborazione: Chiara Picco, Marianna Pontillo comunicazione@abaroma.it


Arte e scienza nella cosmogonia dei dati

Il 21 maggio 2025, negli spazi dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), prende avvio “Arte e scienza nella cosmogonia dei dati”, progetto di una ricerca tra arte e scienza nato dall’incontro tra Accademia di Belle Arti di Roma (ABAROMA) e INFN – Roma Tre nell’ambito del progetto di internazionalizzazione EAR – Enacting Artistic Research.

Il progetto si svolge nel corso del 2025 attraverso più momenti di incontro e di scambio tra artisti, scienziati, studenti, ricercatori e professori impegnati ad entrare nel dialogo tra le due discipline attraverso i dati forniti dall’INFN – Istituto Nazionale di Fisica Roma Tre, in relazione al progetto Atlas del CERN di Ginevra e si riferiscono al bosone di Higgs.

Questa particella, scoperta nel 2012, il cui campo associato conferisce massa a tutte le particelle ed ha dato un contributo determinante alla nascita dell’universo e alla sua espansione attuale. Generati dal rivelatore di particelle Atlas al CERN questi dati sono organizzati in un database da dove possono essere estratti.

Questo momento di confronto avvia un periodo a lungo termine durante il quale i dati saranno restituiti in una serie di visualizzazioni che vedranno partecipi scienziati artisti e giovani ricercatori, nell’equilibrio tra creatività e precisione scientifica.

Programma

9:30-10:00
Introduzione ai laboratori
Fabio Bossi, Direttore dei laboratori nazionali di Frascati

10:10-10:25
Introduzione al progetto EAR

Beatrice Peria, Docente ABAROMA e Responsabile del Work Package 1 – Progetto EAR

10:30-10:45
Introduzione ai lavori del Work Package 4 – dottorati

Dalma Frascarelli, Docente ABAROMA e Responsabile Work Package 4 – Progetto EAR

10:50-11:20
Il bosone di Higgs e l’esperimento ATLAS

Biagio Di Micco, Professore Associato Università Roma Tre e INFN, Responsabile Progetto EAR per l’INFN

11:30-12:00
Pausa caffè

12:00-12:30
Arte e scienza ABAROMA – INFN Roma Tre
Cristian Rizzuti, Media Artist

12:30-13:00
DATASCAPES

Riccardo Torresi, Media Artist, parte del collettivo Ephemeral Tomorrow, Berlino

13:00-14:00
Pranzo

14:15-15:00
Idee per arte e scienza (discussione con i dottorandi)

15:10
Visita all’acceleratore DAFNE e ai laboratori

Partecipazione e iscrizioni
Per prenotazioni e informazioni: e.rossi@abaroma.it

Un’iniziativa del Progetto Enacting Artistic Research (EAR)
L’evento rientra nelle attività del Work Package 4 “Polo di Ricerca Artistica” del progetto Enacting Artistic Research (EAR), finanziato dall’Unione Europea – Next Generation EU, Missione 4, Componente 1, e guidato dall’Accademia di Belle Arti di Roma.

Credits foto: Vista aerea dei Laboratori Nazionali di Frascati INFN (© INFN)

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