Architetture di invenzione

Il titolo “Architetture di Invenzione” è ispirato al titolo dato da G. Battista Piranesi alle sue “Carceri di Invenzione” composte da 16 tavole concepite e incise nella Roma di metà Settecento, realizzate a più riprese nell’arco di venticinque anni.
Invenzioni e capricci mettono in discussione la realtà che finalmente, nell’età dei lumi, diventa sempre più oggettiva.
Tra i Capricci più noti al mondo dell’architettura c’è quello in cui il Canaletto dipinge tra il 1756 e il 1759 una veduta di Venezia. Il contesto ci dice che siamo nella città lagunare ma gli edifici rappresentati sono in realtà collocati in altre città. Sulla destra vi è la Basilica Palladiana, a sinistra Palazzo Chiericati, entrambe celebri architetture di Vicenza progettate da Andrea Palladio. Al centro troviamo il progetto dello stesso Palladio, mai realizzato, per il Ponte di Rialto. Piranesi nelle sue Carceri di Invenzione inventa la visione che non segue le regole prospettiche ma ha come obiettivo isolare l’edificio e creare il monumento, o meglio far rivivere le antiche vestigia. Le rovine dell’antica Roma, i palazzi, le chiese sono i principali soggetti delle incisioni piranesiane. I cumuli di rovine sono materia prima per costruire ma anche per progettare una nuova architettura visionaria. Le architetture d’invenzione sono composte dall’assemblaggio di elementi architettonici provenienti da diverse epoche.
Il filosofo Todorov scriveva a proposito di Piranesi: “nei suoi scritti teorici riprende il dibattito tra antichi e moderni per difendere la posizione di questi ultimi; non è sufficiente ammirare e imitare i greci, occorre, dopo averli studiati, trovare il coraggio e la forza di scoprire che cosa corrisponda al proprio tempo. Il grande artista crea il nuovo partendo dal vecchio e non disconosce il passato ma favorisce l’invenzione e la creazione.”.

Carmelo Baglivo, architetto, è tra i fondatori degli studi di architettura IaN+ e BAN, che si sono distinti in questi anni vincendo premi a concorsi nazionali.  IaN+ ha vinto la Medaglia d’Oro per l’Architettura Italiana (opera prima).  BaN ha vinto il prestigioso concorso per la nuova piazza Transalpina per Gorizia capitale della cultura europea 2025. Entrambi gli studi sono stati invitati in numerose mostre dalla Biennale di Venezia al museo FRAC di OrIeans.  I disegni di Carmelo Baglivo sono stati esposti in diverse mostre, tra le quali:  “Cut ‘n’ Paste”, al MoMA di New York; “Innesti”, al Padiglione Italiano della Biennale di Venezia 2014; “Disegni Corsari”, al museo Marino Marini di Firenze. È stato professore a contratto nelle facoltà di architettura di Genova e Ferrara. La sua ultima pubblicazione è “Disegni Corsari”, ed. Libri.

Fotografia dell’evento: Tempio Miesiano, Carmelo Baglivo

 

Ufficio Comunicazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma
Coordinamento: Prof. Guglielmo Gigliotti g.gigliotti@abaroma.it
Collaborazione: Chiara Picco, Martina Macchia, Marianna Pontillo comunicazione@abaroma.it

Arte per la terapia a supporto della cura del tumore al seno

Presentazione del catalogo del laboratorio “Scene di vita” e dell’attività di collaborazione finanziata dalla Komen Italia e svolta dal 2016 presso il Servizio di Terapie Integrate del Centro di Senologia Oncologica del Policlinico Agostino Gemelli

Saluti istituzionali:
Cecilia Casorati, Direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Roma

Intervengono:
Nicoletta Agostini, Maria Jacomini, Stefano Magno, Elena Polinori
le studentesse del Corso di Arte per la Terapia e le partecipanti ai laboratori

Il Corso Di Arte per la Terapia presenta l’attività di collaborazione tra il Centro Komen Italia, per le terapie integrate in oncologia della Fondazione Policlinico Agostino Gemelli IRCCS e l’Accademia di Belle Arti di Roma.
In quest’occasione verrà presentato il catalogo “Scene di vita” che documenta il terzo laboratorio svolto, risultato di un percorso terapeutico dedicato alle donne operate per tumore al seno presso il Policlinico Gemelli.
Il prossimo mercoledì 17 maggio, presso l’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti in Via di Ripetta, dalle ore 10.30, verrà presentato il catalogo “Scene di vita” che documenta il terzo laboratorio svolto, risultato di un percorso terapeutico dedicato alle donne operate per tumore al seno presso la Fondazione Policlinico Gemelli.
L’impegno portato avanti dall’Accademia e dalla Komen evidenzia l’importanza di un trattamento integrato che metta al centro la persona, secondo un approccio olistico, che accompagna la cura al prendersi cura. I laboratori di Arte per la Terapia costituiscono una risorsa importante che promuove la rielaborazione dei vissuti, fornisce supporto e contribuisce all’attivarsi di quelle risorse creative che rendono capaci di progettare nuovamente la propria vita dopo l’esperienza traumatica della malattia.

Collaborazione con il Gemelli e Komen Italia

La collaborazione tra l’Accademia di Belle Arti di Roma e il Policlinico Agostino Gemelli ha avuto inizio nell’anno accademico 2016-2017.
Il progetto di laboratorio ‘’Rigenera’’ ha vinto il finanziamento Komen Italia per la realizzazione di un laboratorio per le donne con tumore al seno in cura presso il Servizio di Terapie integrate del Centro di Senologia Oncologica del Policlinico Agostino Gemelli.
Sono state coinvolte circa 30 donne e sono stati selezionati 12 studenti. Il laboratorio realizzato con due cicli di incontri (uno per ogni gruppo di partecipanti) è stato poi documentato con un catalogo che raccoglie testi e immagini. Successivamente , con le stesse modalità, nell’anno accademico 2017-18 si è svolto il secondo laboratorio, ‘’Creando Trasformo’’, e nel 2018-19 il terzo, ‘’Scene di Vita’’, che è stato concluso a febbraio 2020 poco prima del lock-down per la pandemia. Successivamente il distanziamento sociale resosi necessario, la difficile situazione degli ospedali mobilitati per l’emergenza e la sospensione di ogni progetto da realizzarsi in presenza da parte della Komen Italia ha imposto una battuta di arresto. Con il ritorno alla normalità ci auguriamo di poter riprendere presto con una nuova proposta.
Tutti e tre i laboratori corredati da cataloghi che ne documentano il processo, hanno avuto come focus il concetto di trasformazione centrale per il delicato momento della vita che queste donne hanno attraversato. le tecniche artistiche selezionate sulla base della semplicità di utilizzazione e della adeguatezza al processo sono state assunte in quanto strumenti privilegiati di un processo di trasformazione creativa.
I laboratori sono stati sempre preceduti da una fase di progettazione concordata con il Centro di Terapie integrate e preceduti da un incontro di presentazione allo staff clinico del Centro. Sono inoltre state effettuate delle lezioni introduttive presso l’ Accademia di Belle Arti di Roma rivolte agli studenti del Corso di Arte per la Terapia con la collaborazione del Dott. Stefano Magno che ha illustrato L’approccio adottato dal Policlinico secondo principi olistici e di integrazione della cura medica, chirurgica e farmacologica e psiconcologia con terapie complementari: omeopatia, riflessologia plantare, Qi gong, musicoterapia, scrittura creativa, e altre. Altre due lezioni hanno introdotto gli studenti alla conoscenza di alcuni elementi della psico-oncologia e della psicologia della salute.
Lo spirito che ha dettato i tre laboratori che si sono svolti tutti presso il Policlinico Agostino Gemelli è stato quello di promuovere una migliore qualità di vita delle donne che sono in cura presso il Servizio di Terapie Integrate del Centro di Senologia Oncologica. Per quanto riguarda il Corso di Arte per la Terapia lo spirito con cui si è svolto il lavoro è stato quello di coinvolgere gli studenti in una partecipazione attiva: attraverso i laboratori hanno potuto sperimentarsi nella progettazione, realizzazione, documentazione dell’intervento in una dimensione di gruppo. E’ stato creato un vero e proprio team composto da docenti e studenti con ruoli definiti per ciascuno e si è instaurato un processo di sviluppo e crescita di gruppo per le donne che hanno aderito al laboratorio. Il ruolo degli studenti è stato quello di gestire le diverse fasi e attività di laboratorio e svolgere un ruolo di sostegno e facilitazione del confronto e dell’espressione delle donne partecipanti
Tutti e tre i laboratori sono stati coordinati e progettati da Nicoletta Agostini e da Maria Jacomini con la preziosa e continuativa collaborazione del Tecnico di Laboratorio Elena Polinori. Ha dato un prezioso contributo per “Rigenera” e per “Creando Trasformo” la Prof.ssa Laura Salvi e il suo laboratorio di carta fatta a mano con la tecnica hanji.

 

Ufficio Comunicazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma
Coordinamento: Prof. Guglielmo Gigliotti g.gigliotti@abaroma.it
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Volume! 1997 – TODAY

Saluti Istituzionali:
Cecilia Casorati, Direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Roma
Francesco Nucci, Neurochirurgo e Presidente della Fondazione Volume!, Roma

Modera:
Teresa Macrì, Docente dell’Accademia Belle Arti di Roma

Da una vetreria in Trastevere nasceva la Fondazione Volume! nel 1997, decollata subito come uno spazio metamorfico e un progetto di ricerca scientifica internazionale, volto ad esplorare, gli aspetti cognitivi ed emotivi sollecitati dall’osservazione delle opere d’arte. L’iter di Volume!, concepito dal neurochirurgo Francesco Nucci e diventato dal 1997 uno spazio anomalo, unico nel suo genere, custodisce l’intenso rapporto con gli artisti e le opere realizzate site-specific, in grado di promuovere il rapporto diretto tra l’artista e fruitore. Accanto e a corollario delle mostre, Volume! ha una dinamica attività riflessivo-formativa, che porta avanti attraverso una serie di eventi che includono l’arte e l’architettura e che si sviluppano attraverso la didattica, talk, convegni, incontri pubblici, iniziative congiunte con Università e Accademie.
Nell’incontro, Francesco Nucci racconterà i 25 anni di intenso vissuto e di mirabolanti attività artistico-scientifiche della Fondazione. Dal 1997 ad oggi, infatti, Volume! ha ospitato e co-operato con i maggiori artisti della scena internazionale come Jannis Kounellis, Jimmie Durham, Carsten Nicolai, Ernesto Neto, Gregor Schneider, Sol Lewitt, Gianfranco Baruchello, Carlos Garaicoa, Santiago Sierra, Sissi, Pedro Cabrita Reis, Bruna Esposito, Myriam Laplante, Langlands & Bell, Paolo Canevari, Olaf Nicolai, Christian Boltaski, Carla Accardi, Miroslaw Balka e Alfredo Pirri, Fabio Mauri e moltissimi altri. Intervenendo sullo spazio, gli artisti hanno contribuito a rendere Volume! un territorio in progress, capace di riprogettarsi continuamente ed imprevedibilmente.

La presenza dà diritto a 1 CFA

 

Fotografia in copertina: Carlos Garaicoa (2003). Foto di Claudio Abate

 

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Giornata Erasmus+ 2023

Giornata Erasmus+ 2023. Erasmus+ oltre l’Europa. Il Mediterraneo, ad esempio

 

Saluti iniziali
Cecilia Casorati, Direttrice dell’ABA Roma
Giuseppe Carmine Soriero, Presidente dell’ABA di Roma

Introduzione ai lavori
Gianfranco D’Alonzo, Referente per l’Internazionalizzazione ABA Roma
Le nuove rotte dell’Accademia

Alessandro Zicoschi, Coordinatore Erasmus+ ABA Roma
Erasmus – la diffusione delle idee e della conoscenza

Intervengono
Clara Grano, Agenzia Nazionale Erasmus+ INDIRE
Il potenziale della figura del docente all’interno delle attività Erasmus+/ novità e occasioni offerte dall’Azione KA171 nel dialogo con paesi Extra UE

Marcello Scalisi, UNIMED Unione delle Università del Mediterraneo
Prospettive ed opportunità per la cooperazione accademica con i paesi della riva sud del Mediterraneo

Marcello Gallucci, Ufficio Internazionale ABA Roma
Considerazioni conclusive

Presentazione ufficiale dell’adesione dell’Accademia di Belle Arti di Roma
all’Unione delle Università del Mediterraneo – UNIMED
e al Manifesto dell’Università Inclusiva promosso da UNHCR

Mostra collettiva “Carta”

A cura di:
Marianna Casini, Gioia Cianchi, Manuela Fernandez, Anna Maddalena, Vincenzo Quartararo.

Inaugura la mostra CARTA, realizzata dagli artisti e dai curatori dell’Accademia di Belle Arti di Roma. Dieci artisti presentano temi differenti legati nella loro poetica dall’uso della carta come materia sensibile e di riflessione, sfruttandone i suoi molteplici utilizzi ed indagando la sua funzione di luogo dedicato alla rappresentazione della propria sensibilità. La mostra è realizzata in collaborazione con Giorgia Rissone curatrice di Piano Terra Vertecchi, un progetto che propone, oltre ad un programma di incontri e didattica per ogni età, un ciclo di mostre dedicate agli artisti più giovani. L’obiettivo è di creare un luogo permeabile e aperto al dialogo, un laboratorio per lo sviluppo della creatività.

Logo di Vertecchi                  Logo di Piano Terra

 

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We are open 2023 – Open Day e Open House

Nel mese di maggio l’Accademia di Belle Arti di Roma apre le sue porte!

Open Day:
27 maggio 2023.
Dalle 10:00 alle 17:00
Sede centrale, Via di Ripetta, 222
Sede distaccata, Largo Dino Frisullo, s.n.c.
Sede distaccata, Via del Corso, 467

Open House:
20 maggio 2023
Dalle 10:00 alle 17:00
Sede centrale, Via di Ripetta, 222

Vieni a scoprire ABARoma, le sue sedi, la sua storia e la vasta offerta formativa, in due appuntamenti da non perdere.
L’Accademia di Belle Arti di Roma è la principale scuola di formazione artistico-culturale della Capitale e, in quanto erede dell’Accademia di San Luca, è tra le più antiche del mondo.

Nella giornata del 27 maggio le tre sedi dell’Accademia di Belle Arti di Roma ospiteranno l’Open Day 2023; una giornata rivolta ai giovani diplomandi del liceo e degli istituti di formazione, ma anche a chiunque abbia voglia di approfondire più da vicino i percorsi di studio e le possibilità creative che l’Accademia, in quanto Istituto di Alta Formazione Artistica, offre.
All’interno della variegata proposta formativa troverete i seguenti percorsi di primo e secondo livello: pittura, scultura, decorazione, scenografia, grafica d’arte, fotografia, cinematografia, audiovisivo, moda, grafica pubblicitaria, nuove tecnologie, curatela, arte per la terapia e comunicazione dei beni culturali.

Ecco dove verranno presentati tutti i corsi!

𝗩𝗶𝗮 𝗥𝗶𝗽𝗲𝘁𝘁𝗮, 𝟮𝟮𝟮 (sede centrale)

DIPARTIMENTO DI ARTI VISIVE
Arte ambientale e linguaggi sperimentali (biennio)
Arte e Ambiente (triennio)
Arte Sacra Contemporanea (triennio e biennio)
Decorazione – Indirizzo Arti visive per gli spazi architettonici e il paesaggio (triennio)
Decorazione (biennio)
Grafica d’Arte (triennio e biennio)
Illustrazione ed Editoria d’Arte (biennio)
Tecnologia dei materiali cartacei (biennio)
Pittura (triennio e biennio)
Scultura (triennio)
Scultura – Indirizzo Arte Pubblica e Ambientale (biennio)
Scultura – Indirizzo Nuove Tecnologie applicate alla Scultura e allo Spazio (biennio)

DIPARTIMENTO DI COMUNICAZIONE E DIDATTICA DELL’ARTE
Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico Contemporaneo (triennio e biennio)
Didattica e Comunicazione dell’Arte (triennio)
Didattica e Comunicazione dell’Arte – Indirizzo Curatoriale (biennio)
Didattica e Comunicazione dell’Arte – Indirizzo Comunicazione e Didattica del Museo e degli Eventi Espositivi (biennio)
Arte per la Terapia (biennio)

DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE
Teorie e Tecniche dell’audiovisivo (triennio e biennio)
Scenografia (triennio)
Scenografia – Indirizzo Multimediale (biennio)
Scenografia – Indirizzo Teatro (biennio)

𝗩𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗿𝘀𝗼, 𝟰𝟳𝟲 (sede distaccata)

DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE
Culture e tecnologie della moda (triennio)
Culture e tecnologie della moda – Indirizzo Costume per lo Spettacolo (biennio)
Culture e tecnologie della moda – Indirizzo Fashion Design (biennio)
Culture e tecnologie della moda – Indirizzo Design del Gioiello (biennio)
Design (triennio)

𝗟𝗮𝗿𝗴𝗼 𝗗𝗶𝗻𝗼 𝗙𝗿𝗶𝘀𝘂𝗹𝗹𝗼, 𝘀.𝗻.𝗰. (sede distaccata)

DIPARTIMENTO DI PROGETTAZIONE E ARTI APPLICATE
Foto e Video (triennio)
Fotografia Editoriale (biennio)
Cinematografia e Spettacolo (biennio)
Arti Multimediali e Tecnologiche (triennio)
Arti Multimediali e Tecnologiche – Indirizzo Nuovi Linguaggi dell’Arte (biennio)
Grafica Editoriale (triennio)
Graphic Design (biennio)
Scultura – indirizzo Ambientale e Lapis Tiburtinus (biennio)

 

Per scoprirli più nel dettaglio consultate il nostro sito al seguente link:

Corsi ABARoma

 

A precedere la giornata del 27 maggio ci sarà l’iniziativa Open House Roma, che avrà luogo presso la sede di Via di Ripetta in data 20 maggio. L’evento annuale, a cui ABARoma aderisce, celebra il design e l’architettura della Capitale, offrendo un’occasione unica per visitare le bellezze nascoste della nostra città e, in particolare, la sede principale dell’Accademia di Belle Arti di Roma. Tradizionalmente chiamato “Il ferro di cavallo”, per la sua struttura architettonica, l’edificio è stato costruito, su progetto di Pietro Camporese il Giovane, tra il 1838 e il 1844 e, per volere di Papa Gregorio XVI, divenne sede dell’Accademia di San Luca nel 1845.

Per maggiori informazioni visita il sito:

openhouseroma

Vi aspettiamo!

 

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Le immagini contro l’immaginazione: la mercificazione del sensibile

L’arte e la poesia moderna, soprattutto nel periodo compreso tra il romanticismo e il surrealismo, hanno cercato di aprire la prospettiva dell’infinito e di far scoprire a ognuno la sua singolarità, inclusa la propria parte di tenebre. Costituivano una rivolta contro «l’inaccettabile condizione umana». Ma negli ultimi decenni, una buona parte della cultura contemporanea così come le reti informatiche stanno facendo la guerra all’immaginazione, seppellendola sotto un «eccesso di realtà» tramite una produzione di immagini insignificanti. La deforestazione dell’immaginario è catastrofica quanto la deforestazione dell’Amazzonia.

Annie Le Brun (1942) da giovane ha conosciuto André Breton e il surrealismo. Ne ha tratto ispirazione per una vasta opera di poesia e di saggistica. Situandosi al di fuori delle correnti e delle istituzioni, ha insistito sul valore liberatorio dell’immaginazione, soprattutto nel romanticismo, nel romanzo gotico, nell’opera del marchese de Sade, nella poesia moderna, e più di tutto nel surrealismo. In Italia è uscito «L’eccesso di realtà. La mercificazione del sensibile» (2020).

ABARoma: logo della Libreria Stendhal

 

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Presentazione del libro di Paola Setaro

La giusta inclinazione. Poesie e collages. Presentazione del libro di Paola Setaro

La giusta inclinazione (edizione La Gru, 2022) è la voce di donna che ripercorre le tappe della sua trasformazione, dall’inadeguatezza alla profonda conoscenza di sé. I collages scandiscono il ritmo invisibile di una narrazione dove la memoria è una stanza sempre abitata, in cui se una parete cede c’è anche un punto, più puro e luminoso, che si ostina a restare.

Paola Setaro si è laureata in Lettere Moderne e in Storia dell’Arte all’Università “Federico II” di Napoli e ha conseguito il dottorato di ricerca in Estudios Artísticos, Literarios y de la Cultura presso l’Universidad Autónoma di Madrid, in cotutela con l’Università “Federico II”.
È autrice di saggi incentrati sulle relazioni artistiche e culturali tra Napoli e la Spagna in età moderna e sui temi del collezionismo e della festa. Attualmente è borsista per gli Alti Studi sull’Età e la Cultura del Barocco della Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo di Torino.
Parallelamente all’attività di ricerca, si dedica alla poesia e alla fotografia. Ha pubblicato il libro di poesie e foto Non potevo metterci anche l’orizzonte (Edizioni La Gru, 2019), mentre il racconto Il mare è di stoffa è stato ospitato nel secondo volume dei Racconti Campani (Historica Edizioni, 2020). Successivamente è uscito il libro fotografico Atlantique. Frammenti di un sentimento oceanico (con Marco Rinaldi, Eretica edizioni, 2021). Finalista al Premio Speciale Fotografia al Femminile di “Roma Fotografia” del 2021, ha esposto nello stesso anno presso la galleria Bresciani Visual Art di Roma.

Francesca Romana de Paolis si è laureata in Filologia Moderna all’Università “La Sapienza” di Roma.
Ha completato i propri studi con un Corso di Formazione Avanzata sulla Curatela Museale e l’Organizzazione di Eventi presso l’Istituto Europeo di Design di Roma.
Curatrice indipendente e ghostwriter, collabora con “Artribune”, ”Artslife”, “Exibart” e con la rivista trimestrale “Myrrha. Il dono del Sud”.
Interessata ai rapporti tra letteratura e arte, amante della scrittura e profonda conoscitrice della Neoavanguardia e in particolare del Gruppo 63, specializzata in Critica e Teoria della letteratura, porta avanti da alcuni anni ricerche sui trovatori provenzali.

Giampiero Moretti è Professore Ordinario di Critica Letteraria e Letterature Comparate presso l’Università “L’Orientale” di Napoli.
Studioso del romanticismo tedesco, ha scritto diversi volumi sul rapporto tra filosofia e letteratura, l’ultimo dei quali è Estetica e comparatistica (Morcelliana, 2021). Ha curato in lingua italiana traduzioni di Hölderlin, Schiller, Novalis, Schelling, Fechner, Klages, Heidegger e Bachofen.

 

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Lectio Magistralis “Fotografare l’Architettura”

Saluti istituzionali e introduzione
di Ernani Paterra, Vicedirettore dell’Accademia di Belle Arti di Roma

La Lectio Magistralis è aperta a tutti gli studenti (la presenza ad 8 conferenze dà diritto a 2 CFA)

Come si ritrae l’architettura? Secondo Andrea Jemolo «prima di fotografare bisogna avere un progetto chiaro che si depositi, si stratifichi e si arricchisca nel cervello del fotografo». Questa indicazione generale vale naturalmente anche quando si fotografano gli edifici e i monumenti. Le città sono in perenne trasformazione, sono un corpo vivo che cambia, ma grazie alla fotografia possiamo avere informazioni sul luogo, sulla forma e sul modo in cui la struttura interagisce con lo spazio e con la luce. La luce solare, l’illuminazione sulle architetture sono importanti perché raccontano il cambio delle stagioni e il trascorrere delle ore. A volte basta spostarsi di qualche metro per guadagnare in qualità fotografica, creatività e luce.

Andrea Jemolo è noto come uno dei maggiori maestri della fotografia di architettura storica, moderna e contemporanea. Nato a Roma nel 1957 ha esordito negli anni Settanta con foto di reportage di impegno politico. Dalla metà degli anni Ottanta il suo interesse si è indirizzato verso la fotografia di arte e architettura. Le sue campagne fotografiche spaziano dalle vestigia monumentali dell’antico Egitto e delle mura Aureliane al lavoro sugli architetti contemporanei, come la documentazione sui cantieri del MAXXI di Zaha Hadid a Roma e di Punta della Dogana di Tadao Ando a Venezia, dall’Ara Pacis all’edilizia popolare al Memoriale delle Fosse Ardeatine, e in scultura dall’arte romana al Mosé di Michelangelo, dal Barocco all’arte della Nigeria. Il suo poderoso archivio fotografico, A Photographic Archive of Architecture and Art, conta oggi oltre 15.000 immagini, realizzate nel corso di campagne fotografiche condotte a partire dalla fine degli anni Settanta per riviste e case editrici di architettura e arte, studi di architetti e importanti musei e istituzioni (vedi: https://jemolo.com/it ).

Oltre alla Lectio Magistralis (obbligatoria per gli studenti iscritti al Workshop), il Workshop prevede altri due incontri.

Scopri il Workshop

 

La ginestra, incontro con Mario Biagini

La ginestra, di Giacomo Leopardi con Mario Biagini

Può il testamento artistico e politico di un poeta indicarci la strada verso una speranza realistica e disincantata?
Mario Biagini presenta i frutti della ricerca che ha condotto in collaborazione con Felicita Marcelli su “La ginestra, o il fiore del deserto”, composta da Giacomo Leopardi nel 1836, di cui rende teatralmente palpabili i numerosi strati, dagli aspetti più formali alle implicazioni umane e filosofiche.
Biagini legge “La ginestra” come un vero e proprio manifesto politico che rivela una profonda unità, capace di coniugare raziocinio e immaginazione, intelletto e sentimento, etica individuale e coscienza civica.
Prima della recitazione della poesia Biagini introduce il testo con un suo commento originale, che rende accessibile anche a un pubblico non specialista la ricca e complessa canzone leopardiana.
“La ginestra” ci offre un punto di vista rivoluzionario da cui guardare con lucidità alla nostra esistenza, e lancia alle generazioni future (a noi) un messaggio di riscatto individuale e collettivo, nell’arido deserto delle pendici vulcaniche, “segno” senza tempo della condizione umana immersa nella Storia.

Mario Biagini, Attore, regista e pedagogo, ha lavorato con J. Grotowski dal 1986 al 1999, anno della morte del grande innovatore teatrale. È stato fino a dicembre 2022 direttore associato del Workcenter of Jerzy Grotowski and Thomas Richards, dove ha recitato in Downstairs Action, Action, The Twin – An Action in Creation, One Breath Left, Dies Irae – The Preposterous Theatrum Interioris Show, ecc. Al Workcenter ha curato la regia di One Breath Left e Dies Iræ – The Preposterous Theatrum Interioris Show. Direttore dell’Open Program da lui creato e diretto dal 2007 fino a dicembre 2021, ha curato la regia di spettacoli presentati internazionalmente, tratti da Allen Ginsberg (I Am America, Not History’s Bones – A Poetry Concert, Electric Party Songs, Night Watch, dal 2007 al 2015) e su canti della tradizione afroamericana, da cui sono nati due eventi performativi: The Hidden Sayings (2013-2020) e Open Choir (2014-2020). Dal 2010 al 2020, Biagini ha coordinato la creazione di vari spettacoli collettivi con comunità del Bronx, New York, tra cui Will Be Heard e HOME. Dal 2013 ha assistito lo sviluppo di Dark Is My Mother, opera su cui le donne del gruppo coordinate da Felicita Marcelli hanno lavorato fino al 2019. Ha curato la regia di Katie’s Tales, monologo di Agnieszka Kazimierska debuttato nel 2018, e di E Il popolo canta, recital di Felicita Marcelli sulla dialettica tra il canto tradizionale italiano e le contraddizioni della modernità, entrambi ancora rappresentati. Alla fine del 2021 Biagini ha lasciato il Workcenter e, insieme ad alcuni ex-membri dell’Open Program e altre compagne e compagni, ha fondato l’Accademia dell’Incompiuto. Attualmente Biagini sta lavorando allo sviluppo de Gli assetati, creazione collettiva ispirata a La grande beuverie di René Daumal, e sviluppa la propria ricerca personale su La ginestra o il fiore del deserto di Giacomo Leopardi, sull’azione vocale poetica e la prosodia.

Logo dell'Accademia dell'Incompiuto

 

Ufficio Comunicazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma
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