Note a margine

Opere di:
Zoe Buonvino, Elisa Cavaterra, Maura Ceccarelli, Leonardo Ciotti, Irene De Sanctis, Giulio Martellotti, Irene Ginevra Middioni, Lucia Paparello, Leonardo Petroselli, Stefano Pischiutta, Vitaliy Prynda, Caterina Sammartino, Gianmarco Savioli, Alessandro Troia, Elisabetta Vallecoccia

24 luglio 2021
ore 19.30 inaugurazione
ore 21.00 “L’Installazione: dalle origini al lavoro di Maurizio Cattelan” 

 


 

Comunicato Stampa

Note a margine non è solo il titolo che, con il curatore Sandro Polo, abbiamo voluto dare alla mostra ma è anche un omaggio al luogo che ci ospita: la biblioteca di Fregene Gino Pallotta. Un spazio speciale, sottratto alla malavita e riattivato come
presidio resiliente di cultura, di riflessione e di immaginazione. Il libro è uno scrigno che contiene parole e immagini. È immagine esso stesso; e alcuni dei giovani artisti presenti si sono confrontati, direttamente o indirettamente, con questa
problematica anche attraverso l’utilizzo degli oggetti architettonici che accompagnano la lettura come la sedia e il tavolo. Altri, visto che la mostra si svolge prevalentemente nel parco che avvolge l’edificio, si sono raffrontati con la natura: specchi che ri-leggono il verde dei fili d’erba, tele che dialogano con gli alberi, piccole e preziose carte realizzate con la terra e la sabbia, sculture in pietra, tavole composite di varie misure che formano un’unica opera che dialoga con lo spazio circostante.

I giovani artisti che partecipano a questa esposizione sono studenti interni al Dipartimento di Arti Visive dell’Accademia di Belle Arti di Roma e sono stati indicati dai docenti: Pietro Capogrosso (Disegno per la scultura), Federico Fusi (Tecniche
della scultura), Francesco Intreccialagli (Plastica ornamentale), Anna Maiorano (Decorazione), Maria Teresa Padula (Decorazione), Michele Prezioso (Disegno per la decorazione), Vincenzo Scolamiero (Pittura), Nicola Spezzano (Decorazione), Marco Brandizzi (Decorazione).

Si ringrazia il Sindaco di Fregene Esterino Montino, lo staff della biblioteca di Fregene Gino Pallotta, la GAF-Glocal Art Factory, il curatore della mostra Sandro Polo.

Marco Brandizzi
Responsabile Scuola di Decorazione ABA Roma

 

Finissage Mostra “Transizioni”

Transizioni

Transizioni, mostra collettiva degli studenti dell’Accademia

Comunicato Stampa

La mostra Transizioni costituisce la fase conclusiva di un progetto di produzione artistica incentrato sui rapporti tra Arte e Natura, svolto con gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Roma nel corso di tre anni, dal 2019 al 2021, a cura delle docenti Anna Maria Maiorano (Decorazione – Arte ambientale e linguaggi sperimentali) e Flavia Matitti (Storia dell’arte contemporanea). In questo periodo gli studenti hanno avuto modo di approfondire alcune tematiche legate all’ambiente, all’ecologia e alle pratiche artistiche, sperimentando tecniche e linguaggi spesso per loro del tutto nuovi: erbari, diari di semina, albi illustrati per bambini, audiovideo, riciclaggio di materiali plastici, performance e progetti di decorazione ambientale.
L’esposizione riunisce una selezione di lavori realizzati da venticinque studenti scelti tra tutti quelli che, nell’ultimo triennio, hanno seguito il corso di Decorazione, arte ambientale e linguaggi sperimentali. Col titolo Transizioni, si è voluto alludere a un processo di trasformazione, a un cambiamento di stato, a un tempo sospeso ma non immobile. Il termine, infatti, evoca il passaggio da un modo di essere a un altro, perciò può riferirsi alle diverse fasi della vita delle piante (germinazione, fioritura, maturazione dei frutti e senescenza) – che è l’oggetto di molti lavori esposti – ma anche alla condizione esistenziale vissuta dagli esseri umani, in particolare durante il periodo del lockdown, altro tema presente in mostra. E ovviamente la parola richiama alla mente il neo Ministero per la transizione ecologica, fondato proprio quest’anno. Trattandosi, poi, di una mostra collettiva di studenti del triennio e del biennio, il termine allude anche al diverso stato dei lavori esposti, che testimoniano un percorso in atto, tipico di chi si sta ancora formando.
In mostra saranno esposte opere di Giuseppina Bellino, Sharon Caratelli, Yuhan Chen, Katia Colaianni, Francesco De Luca, Giorgia Errera, Yilu Gao, Roberto Grilli, Bing Han, Yiting Han, Zhao Huihui, Morunzhu Jiang, Xueyan Liang, Matteo Maria Molducci, Lucia Paparello, Antonia Parente, Ma Qiaonan, Na Tan, Yue Wang, Yanxi Wei, Jiaji Zhang, Luqi Zhang, Yujie Zhang, Jiaqi Zeng, Mao Zitong.

La mostra inaugura giovedì 1° luglio alle ore 15.00, con ingressi contingentati fino alle 18.30. Nei giorni successivi la mostra sarà visitabile dal lunedì al venerdì, dalle ore 10.00 alle 18.30. Gli ingressi saranno contingentati e regolamentati in loco dagli addetti al controllo accessi, nel massimo rispetto delle regole vigenti. In occasione del finissage, che si terrà il 20 luglio alle ore 15.00, sarà distribuito il volume di Anna Maiorano e Flavia Matitti, Arte e Natura tra pratiche creative e pensiero ecologista. Incontri, laboratori e produzione artistica in Accademia, De Luca Editori.

A Misura

Mostra collettiva presentata da AlbumArte e Accademia di Belle Arti di Roma

Inaugurazione Mercoledì 19 maggio 2021
dalle ore 14.00 alle ore 21.00
SU PRENOTAZIONE

Mercoledì 19 maggio 2021 inaugura ad AlbumArte, spazio indipendente per l’arte contemporanea, la mostra collettiva delle artiste internazionali Lucia Bricco, Diana Legel, Aura Monsalves Muñoz, Juliane Schmidt, Diana Sirianni, Maria Giovanna Sodero, Alexandra Wolframm, Wang Ximan dal titolo A MISURA a cura di Donatella Landi che sarà aperta al pubblico, secondo le regole sanitarie, fino al 25 giugno 2021. La mostra è stata realizzata con il sostegno dell’Accademia di Belle Arti di Roma.

Donatella Landi, artista visiva e docente, qui nella veste di curatrice, riunisce per questa mostra collettiva un gruppo di artiste di varie nazionalità, che attualmente vivono e lavorano in Germania, Grecia, Cina e Italia e che, in tempi diversi, sono state sue allieve presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. La mostra indaga approcci, visioni e tecniche distanti tra loro, ma ciò che accomuna le opere presentate, pur “formalmente” dissimili, è l’attenzione al corpo come unità di misura, veicolo dell’esperienza del mondo.
Come riporta il testo critico della curatrice: “La tensione spaziale nei lavori che presentiamo in questa mostra crea un’assonanza circolare, grazie ad una continua triangolazione del pensiero e delle posizioni espresse, in un rimbalzo di opposte similitudini; funge da punto di forza per ridefinire il rapporto fisico ed emotivo con l’opera. Ridisegnare il mondo attraverso la misura del sé diventa metafora del processo rivelatore dell’arte. Video, pittura, disegno, performance, azioni pubbliche, sono strutture del pensiero; non solo mezzi ma sostanza mentale, geografie complesse di osservazione e misurazione che consentono di ridefinire lo spazio intorno a noi. Perché è l’arte a dar forma alle cose del mondo. (..)
É il corpo la misura dei disegni di Diana Legel, architetto di templi moderni, delle performance/azioni di Lucia Bricco, Wang Ximan e Diana Sirianni, che attraverso il corpo ridisegnano lo spazio, dell’analisi dei meccanismi “semplici” del processo costruttivo dell’opera (Juliane Schmidt), dell’osservazione della natura, della memoria e della sparizione (Aura Monsalves Muñoz, Alexandra Wolframm, Maria Giovanna Sodero). In questa mostra sono presentate opere non formalmente, ma intimamente simili, perché tutte indagano la complessità della nostra relazione con il mondo, la memoria, la natura e il dolore, trasformando il conflitto in uno strumento di conoscenza” (…) 

La mostra, promossa dall’Accademia di Belle Arti di Roma, sarà accompagnata da un catalogo che verrà presentato presso l’Accademia di Belle Arti di Roma e l’Accademia Tedesca Roma Villa Massimo.

 

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Gli artisti esposti in mostra

Lucia Bricco
Diana Legel
Aura Monsalves Muñoz
Juliane Schmidt
Diana Sirianni
Maria Giovanna Sodero
Alexandra Wolframm
Wang Ximan

 

Hanami – Impermanenza della Bellezza

Hanami – Impermanenza della Bellezza

“HANAMI. Impermanenza della bellezza” è il titolo del progetto di studio e collaborazione tra l’Accademia di Belle Arti Roma e il Museo Orto Botanico. Iniziato nel 2020 arriva al suo esordio pubblico il 17 e 18 aprile 2021, in occasione della festa Hanami. Appuntamento dedicato all’antica usanza giapponese di ammirare la straordinaria fioritura dei ciliegi nel Giardino Giapponese.
“Noi siamo le api dell’invisibile. Noi raccogliamo perdutamente il miele del visibile per accumularlo nella grande arnia d’oro dell’invisibile.” (Rainer Maria Rilke).

In questo contesto Hanami si integra “Immaginazione sostenibile” il progetto di arte contemporanea del quale, il corso di Scultura di Alessandra Porfidia promuove un lavoro di ricerca tra Arte e Natura, per valorizzare il punto di vista estetico tra visibile e invisibile.

Partendo dalla natura l’intento è arrivare ad una visione, un segno. Guardando l’ambiente naturale, le piante, che ci regalano una sorprendente ricchezza estetica, l’obiettivo è ritrovare armonia e valorizzare la bellezza che connota l’arte dai suoi albori. Quindi il focus è partire dal ristabilire armonia tra Spazio e Ambiente, tra Uomo e Natura. Il titolo dell’evento esprime la meraviglia e l’emozione suscitata dalla semplice osservazione della natura colta nel suo apice di bellezza, ma che in breve è destinata a svanire, introducendo lo spettatore al sentimento della transitorietà del mondo. Proprio questo spettacolo impermanente è ciò che permea di fascino il momento dell’Hanami e ci colpisce. Il dialogo tra natura e spettatore propone una filosofia del sentire che oggi si rivela particolarmente importante, soprattutto per le implicazioni di riscoperta della relazione fisica e concettuale con il cosmo. La natura che cambia, il suo tempo ciclico, ha sempre trovato corrispondenza in linguaggi, mondi e declinazioni della cultura giapponese. Parliamo di una vera e propria filosofia, fondata sul vivere l’esperienza. Dalla meditazione e contemplazione statica e immersiva, all’esperienza dinamica del paesaggio, rappresentato nel microcosmo del giardino giapponese che racconta un paesaggio in movimento, provocato dal camminare lungo un percorso, dove lo sguardo mutevole si accorda con il mutare dello spazio e della forma. Questo viaggio è sottolineato dalle installazioni d’Arte interpretate dagli studenti dei due corsi di Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Roma, corso della Prof.ssa Alessandra Porfidia e corso della Prof.ssa Patrizia Bisonni. Il percorso artistico che i visitatori hanno modo di ammirare investe l’area della Fontana dei tritoni lungo il cammino, attraverso le Palme, il bosco di Bambù fino al Giardino Giapponese. Le opere sono tutte scaturite dal dialogo con il luogo- Museo Orto Botanico.

Il carattere installativo delle opere rispecchia il concetto di transitorietà, presente sia nei materiali vegetali, per lo più utilizzati, che nell’aspetto concettuale interpretato dalle forme. Vicino alla Fontana centrale dei Tritoni sono presentate alcune delle opere più piccole. Si tratta di una collezione di lavori quasi tutti in ceramica, ma anche in materiali naturali e marmo, ispirati alle forme organiche. Anche queste opere poetiche sono nate dal dialogo con la bellezza delle piante e dei fiori, dei quali la vitalità e la fragranza è accostata agli oggetti presentati, grazie all’ interpretazione compositiva Ikebana creata da “Ohara A.L.U. Study Group” per cura di Silvana Mattei group leader. La poetica e l’estetica dell’Ikebana, coglie simboli e racconta una filosofia, che è stata studiata anche durante la progettazione degli oggetti contenitore creati dagli studenti-artisti.

Il mondo poetico, filosofico, estetico rappresentato dal Giardino Giapponese insieme alle opere di scultura e ikebana offre dunque ai visitatori un’occasione per avvicinarsi alla visione orientale dello spazio, del vuoto, del tempo, della natura, della bellezza, in sintonia con gli intendimenti che lo “Hanami all’Orto Botanico” ha avuto sin dalla sua prima edizione.

Artisti: Victor Albano, Mitsuki Akiyama, Jessica Anacoreta, Silvia Broccatelli, Michela Cicolani, Laura Cocuccioni, Bogdan Cota, Sabino De Nichilo, Giada D’Amico, Ainda Fabbricini, Livio Formignani, Fernando Mennella, Antonella Mosca, Mozzarella Light (Marco Frassinelli e Giulia Ciappi), Anna Nardi, Luisinia Pontremoli, Chiara Russo, Guido Saporito, Sophie Simon, Maria Vittoria Soracco, Virginia Pellegrini, Michele Vasca, Gloria Zeppilli, Liu Yi, Zuing Zhang.

 

HANAMI

hanami

impermanenza della bellezza
percorso di arte contemporanea
dialogo arte e natura

LEGENDA:
3 fontana dei tritoni
4 zona palme
5 roseto
7 bambù
21 area giardino roccioso
8 area giardino giapponese

Si prega di notare che sebbene abbiamo preso adeguate precauzioni per la sicurezza nell’installazione delle sculture, non possiamo assumerci la responsabilità per eventuali incidenti o lesioni personali subite durante la visita nel percorso artistico presente nel giardino botanico.

Please note that although we have taken appropriate health and safety precautions in the display of the sculptures, we can not take responsibility for any accidents or personal injuries suffered while the visit at the botanical garden.

Executive project: Alessandra Porfidia e Patrizia Bisonni
Laboratory and graphic coordinator: Rosa Maria Zito
Graphic Designer: Anna Nardi

Scarica la brochure

 

Mostra Iulia Ghita

COMUNICATO STAMPA

AlbumArte

presenta
Iulia Ghiță
HE FAILED TO SAVE THE ONE HE LOVED MOST

a cura di Marta Silvi

Inaugurazione lunedì 12 Aprile, dalle ore 14.00 alle ore 20.00
SU PRENOTAZIONE
fino al 26 aprile 2021
visite secondo le regole sanitarie dell’emergenza COVID – 19
dal lunedì al venerdì ore 15.00 – 19.00
AlbumArte | Via Flaminia 122, Roma

Lunedì 12 aprile 2021 inaugura ad AlbumArte, spazio indipendente per l’arte contemporanea, la mostra personale dell’artista Iulia Ghiță dal titolo HE FAILED TO SAVE THE ONE HE LOVED MOST, a cura di Marta Silvi. La mostra resterà aperta fino a lunedì 26 aprile.
Esattamente un anno fa AlbumArte diramava il comunicato di una mostra che il primo lock down avrebbe costretto poi a cancellare, relegandola nell’etere dei progetti sospesi. Il lavoro di Iulia Ghiță non si è però interrotto, bensì ha rafforzato le sue domande e arricchito la possibilità delle sue risposte, approfondendo temi e argomenti in nuce al lavoro stesso, rendendoli particolarmente aderenti alle riflessioni scaturite in questo tempo difficile e dilatato.
Così scrivevamo, inconsapevoli della tempesta che si sarebbe abbattuta di lì a poco sul genere umano: “il lavoro di Iulia Ghiță ha un forte carattere installativo, anche quando impiega il disegno e la pittura, così come la fotografia e il video. L’artista è interessata al rapporto/conflitto/tensione che si innesca tra il limite della misura umana e il tentativo di dare una forma finita a cose incomprensibili.”
Misura umana e cose incomprensibili sono il binomio caratterizzante, i due poli di tensione che generano il campo di ricerca su cui da sempre l’artista indaga e che, quest’ultimo anno con maggiore evidenza, è diventato orizzonte e limite di considerazioni quotidiane. Iulia esplora vie di conoscenza difficili da accettare come tali: sogni, rivelazioni, premonizioni, profezie, visioni. L’artista si interroga su forma e collocazione che temi sconfinati come la fiducia e la conoscenza possono assumere.
La mostra si sviluppa intorno a tre corpi di opere: due videoinstallazioni multicanale che riprendono diversi angoli della natura, LANDSCAPE2 (2017/2018) e LANDSCAPE4 (2018-20), e numerosi disegni su carta a parete che si intersecano a tratti con le stesse proiezioni, Life from herself (understood) (2016/20), Closed circle (2018-20), Untitled (2020), There was a beautiful vase at her home/the truth resides in the object, not in the word (2019).

I lavori, a prescindere dal medium impiegato, esasperano lo sguardo ammirato verso la natura circostante ccome una via di conoscenza alternativa all’indagine e alla pretesa di empatia. Un modo di vedere e di intendere la vita “così com’è” ritrovato successivamente dall’artista nelle teorie del filosofo svizzero Paul Häberlin, che allo stesso modo raccontava l’esistenza umana.
Oltre al progetto originario, la mostra si è arricchita di una forte componente pittorica e narrativa scaturita intorno al tema della cura, della terapia nel senso etimologico del termine, ispirata all’approfondimento di una figura cui da tempo Iulia Ghiță sta rivolgendo la sua attenzione: l’arcivescovo San Luca, al mondo Valentin Feliksovič Vojno-Jaseneckij, vissuto in territorio russo tra il 1877 e il 1961, noto per le sue importanti conquiste scientifiche nel campo medico chirurgico e per la profonda pìetas che ha accompagnato la sua vita e le sue azioni, che ispira la grande tela THEY BELIEVED THAT THE MERE TOUCH WOULD HELP THEM HEAL FROM ANY ILLNESS.
Cosa può l’arte davanti a situazioni critiche, di bisogno fisico? L’artista sembra porsi un quesito esistenziale semplice quanto fondamentale. La risposta non è ovvia né univoca e va anzi stimolata in maniera collettiva. Iulia Ghiță è nata a Oltenita, Romania, nel 1986, vive e lavora in Abruzzo. Si è laureata all’Università di Arte di Bucarest nel 2008 e all’Accademia di Belle Arti di Roma nel 2011. Tra le più recenti mostre e partecipazioni, nel 2019: 3650, Ex Elettrofonica, Roma; AlbumArte20x20, 2019, AlbumArte, Roma; AUGUST Life from herself (Understood), Studio Giudecca 860, Giudecca, Venezia (mostra personale); Life from herself (Understood), Alviani Art Space, Pescara (mostra personale); Tutto a posto tutto bene, Galleria Nazionale di Cosenza, Cosenza; Entasi, mostra promossa da Arco di Gallieno, Acquario Romano, Roma; Vis-a-vis, La Nube di Oort, Roma. Nel giugno 2021, una mostra di Iulia Ghiță sarà presentata in anteprima al Museo Nazionale del Contadino Rumeno. L’installazione e l’accompagnamento del libro d’artista sulla collezione del museo sono curate da Cornelia Lauf, in una serie coordinata da Ilina Schileru. www.iuliaghita.com.

SI RINGRAZIA
EXELETTROFONICA

IN COLLABORAZIONE CON
ACCADEMIA DI ROMANIA IN ROMA
ROMANIAN CULTURAL INSTITUTE
ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI ROMA

Educare alle mostre | Educare alla città

Educare alle mostre | Educare alla città

INCONTRI ONLINE SU MUSEI E MOSTRE, APPROFONDIMENTI PER UNA LETTURA RAGIONATA DELLA STORIA DELLA CITTÀ DAL CENTRO ALLA PERIFERIA.

Educare alle mostre, educare alla città, giunto alla decima edizione, propone da Febbraio a Maggio 2021 una vasta scelta di incontri sulle mostre, sui musei, sul territorio, e approfondimenti a tema storico – artistico, sociale o scientifico, per una lettura ragionata della storia di Roma dal centro alla periferia.
Quest’anno il nostro laboratorio condiviso si sposta on line, in uno spazio virtuale dove direttori di musei, curatori, studiosi e docenti universitari continuano a proporre esperienze e analisi, in un programma che volutamente mescola e integra saperi umanistici e scientifici. L’obiettivo, visto il successo dell’iniziativa presso la cittadinanza, è quello di rendere gli incontri un’occasione di conoscenza e arricchimento, non solo per gli studenti e i professori ma anche per un pubblico più ampio.
Concepito con l’intento di facilitare e approfondire il dialogo interdisciplinare (tra arte e scienza, sociologia e urbanistica, restauro e storia), il programma è realizzato grazie al lavoro in rete con altre istituzioni: le Biblioteche di Roma, la Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea, il Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo dell’Università La Sapienza, il corso di Laurea in Beni Culturali della facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Roma di Tor Vergata, il Dipartimento di Architettura di Roma Tre, l’Accademia di Belle Arti, l’Accademia Nazionale di San Luca, l’Istituto Luce, Cinecittà e la Società Italiana delle Storiche.
Gli incontri si svolgeranno on line sulla piattaforma Google Suite e saranno come sempre aperti a tutti gli interessati. Una sezione sarà riservata all’interlocuzione con i relatori, nello spirito di dialogo che è a fondamento dell’iniziativa.
Non appena possibile torneremo insieme ad incontrarci nei luoghi diversi che da sempre hanno ospitato gli appuntamenti di Educare, stimolando la conoscenza e la frequentazione degli spazi della cultura noti e meno noti della città.


FEBBRAIO

15 FEBBRAIO ore 16.30
STORIA DEL MUSEO DI ROMA
Carlo D’Aloisio da Vasto e la Roma degli anni Trenta
A cura di Sergio Guarino

16 FEBBRAIO ore 16.30
LA CITTÀ DELLE DONNE
Dalla costruzione dello spazio privato alla gestione dello spazio pubblico
A cura di Chiara Belingardi e Claudia Mattogno

22 FEBBRAIO ore 16.30
LA CITTÀ DELLE DONNE
Il mestiere più antico del mondo? Cortigiane e prostitute nella Roma del XVI secolo
A cura di Susanna Mantioni

23 FEBBRAIO ore 16.30
RACCONTARE LE MOSTRE
La Signora dell’arte.
La collezione di Bianca Attolico da Mafai a Vezzoli
A cura di Ludovico Pratesi

MARZO
1 MARZO ore 16.30
RACCONTARE LE MOSTRE
La via delle api
A cura di Massimo Capula, Carla Marangoni e Paola Marzoli

2 MARZO ore 16.30
IL MAUSOLEO DI AUGUSTO RITROVATO
A cura di Elisabetta Carnabuci e Sebastiano La Manna

8 MARZO ore 16.30
DONNE IN LUCE
A cura di Annabella Gioia

9 MARZO ore 16.30
L’EFFIMERO E LA CITTÀ CONTEMPORANEA
Allestimenti e proposte culturali nella Roma di Renato Nicolini
A cura di Monica Capalbi, Camilla De Boni, Marilù Prati, Stefano Simoncini, Francesca Romana Stabile

15 MARZO ore 16.30
RACCONTARE LE MOSTRE
Napoleone. Il mito di Roma
A cura di Claudio Parisi Presicce, Nicoletta Bernacchio, Massimiliano Munzi, Simone Pastor

16 MARZO ore 16.30
SCIENZA A ROMA: STORIE DI DONNE
Elisabetta Fiorini Mazzanti e il “Risorgimento” della Botanica Romana
A cura di Federica Favino

22 MARZO ore 16.30
RACCONTARE LE MOSTRE: JOSEF KOUDELKA. L’UOMO, IL PAESAGGIO, LA MEMORIA
A cura di Alessandra Mauro

23 MARZO ore 16.30
INTERDISCIPLINARITÀ E INTERVENTI DI RICERCA SULLA CITTÀ
Tor Bella Monaca
A cura di Carlo Cellamare

29 MARZO ore 16.30
VITA D’ARTISTA TRA TRASTEVERE E L’OTTAVO COLLE
A cura di Roberta Perfetti e Silvia Telmon

30 MARZO ore 16.30
I CENTO ANNI DELLA BORGATA GIARDINO GARBATELLA
A cura di Elisabetta Pallottino, Paola Porretta, Pietro Ruo e Francesca Romana Stabile

APRILE
12 APRILE ore 16.30
MOZART A ROMA
A cura di Fabio Benedettucci

13 APRILE ore 16.30
ROMA E I SUOI FORTI
A cura di Simone Ferretti, Elisabetta Pallottino, Giovanna Spadafora

19 APRILE ore 16.30
I TORLONIA A ROMA
Una famiglia tra aari e mecenatismo
A cura di Anna Paola Agati

20 APRILE ore 16.30
MADONNE CONTEMPORANEE
A cura di Alessia Cervelli

21 APRILE ore 16.30
“L’ANNO SCOMPARTITO A PPROVA / TRA PURCINELLA E IDDIO”
Maratona di lettura di sonetti di Giuseppe Gioachino Belli
A cura di Marcello Teodonio e Vincenzo Frustaci

26 APRILE ore 16.30
IMAGO PAPAE: LA CONCEZIONE DEL POTERE PAPALE DAL MEDIOEVO ALL’ETÀ CONTEMPORANEA
A cura di Maria Vittoria Marini Clarelli, Nicoletta Cardano, Claudia D’Alberto

27 APRILE ore 16.30
LA CITTÀ DELLE DONNE
Le donne nel cantiere della Basilica Vaticana
A cura di Assunta Di Sante e Simona Turriziani

MAGGIO
3 MAGGIO ore 16.30
LA CITTÀ DELLE DONNE
Il mestiere di prostituta a Roma durante il fascismo
A cura di Laura Schettini

10 MAGGIO ore 16.30
IL TEVERE NELLA ROMA DEL MEDIOEVO
I porti, le navi, l’arsenale
A cura di Ivana Ait e Andrea Fara

11 MAGGIO ore 16.30
SCIENZA A ROMA: LA CITTÀ E IL CONTAGIO
Roma e la peste
A cura di Maria Conforti e Irene Fosi

17 MAGGIO ore 16.30
STUDI E RICERCHE
Un Valadier ritrovato: il teatro dei Capranica alla Valle
A cura di Federico Gigli e Tania Renzi

18 MAGGIO ore 16.30
MEDIAZIONE CULTURALE NEI MUSEI
A cura di Tiziana Musi, Nicoletta Agostini, Dario Evola

24 MAGGIO ore 16.30
IL GOVERNO DELLA CITTÀ
Il Prefetto Gravina
A cura di Mariella Guercio e Lidia Piccioni

25 MAGGIO ore 16.30
“PER PIGLIARE DILETTO DI LORO PIACEVOLI CANTI, E SUAVISSIME VOCI”
A cura di Alessandro Cremona e Carla Marangoni

31 MAGGIO ore 16.30
SCIENZA A ROMA: LA CITTÀ E IL CONTAGIO
Roma e l’epidemia di colera del 1837
A cura di Luca Borghi


È previsto il rilascio di un attestato di partecipazione valido per la formazione e l’aggiornamento docenti.

CREDITI FORMATIVI

SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA
La partecipazione a cinque incontri, attestata, dà diritto agli studenti dei Corsi di: Studi storico-artistici (triennale); Storia dell’arte (magistrale); Storia, Antropologia, Religioni (triennale); Scienze storiche (Medioevo – Età Moderna – Età contemporanea/magistrale) al riconoscimento di due crediti formativi universitari.

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA “TOR VERGATA”
La partecipazione a nove incontri, attestata, dà diritto agli studenti del Corso triennale in Beni Culturali (Archeologici, Artistici, Musicali e dello Spettacolo) al riconoscimento di tre crediti formativi. Gli studenti possono partecipare anche soltanto a tre o sei incontri con il riconoscimento rispettivamente di uno o due crediti formativi.

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE
La partecipazione a sei incontri, attestata, dà diritto agli studenti dei Corsi di: Scienze dell’Architettura (triennale); Architettura-Progettazione architettonica (magistrale); Architettura-Progettazione urbana (magistrale); Architettura-Restauro (magistrale), al riconoscimento di due crediti formativi universitari.

ACCADEMIA DI BELLE ARTI
La partecipazione ad otto incontri, attestata, dà diritto agli studenti al riconoscimento di due crediti formativi.


PER PARTECIPARE è necessario prenotare al call center 060608.
A conferma della prenotazione verrà inviata una mail con il link di accesso. Se si desidera ricevere l’attestazione ai fini dei crediti formativi è necessario entrare alla conferenza presentandosi con il proprio nome e cognome completo. Alla conclusione dell’appuntamento deve essere inviata una mail di richiesta, completa dei propri dati anagrafici e del corso di studi intrapreso, al seguente indirizzo: info_didatticasovraintendenza@comune.roma.it. Durante l’incontro è richiesto di tenere la telecamera accesa.
Il programma è valido per la formazione e l’aggiornamento del personale della scuola sulla piattaforma S.O.F.I.A. del MIUR. Le iniziative formative saranno attivate nel Catalogo della piattaforma (soggetto erogatore dell’iniziativa: Sovraintendenza Capitolina ai Beni Culturali)

Progetto ideato e curato da Nicoletta Cardano

Il programma è realizzato in collaborazione con:
Il ciclo Scienza a Roma è ideato e curato da Federica Favino, Dipartimento di Storia, Antropologia, Religioni, Arte, Spettacolo – Sapienza Università di Roma.
Il ciclo La città delle donne è ideato e curato dalla Società Italiana delle Storiche.
Collaborano alla realizzazione del programma i Volontari del Servizio Civile Nazionale, progetto della Sovrintendenza Capitolina “Educhiamo insieme 4.0”.

 

Felicità della Pittura

Mostra – Felicità della Pittura, Edgardo Zauli Sajani: da Forlì a Roma

Nicola Zingaretti, Presidente della Regione Lazio, Giovanna Alberta Campitelli e Tiziana D’Acchille, Presidente e Direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Roma, Orlando Pocci, Sindaco di Velletri, in collaborazione con il Comune di Forlì, e la Fondazione Arte e Cultura, presentano la
mostra Felicità della Pittura. Edgardo Zauli Sajani da Forlì a Roma, a cura di Marco Nocca, che si inaugura il 7 dicembre 2019 alle ore 18.00 presso il Convento del Carmine di Velletri.

Dopo il successo di Juana Romani, la petite Italienne (2017), l’Accademia, con una scelta dedicata a protagonisti dimenticati della Pittura, propone nella sua sede di Velletri la riscoperta di Edgardo Zauli Sajani (1874-1944), pittore forlivese, con una mostra nel settantacinquesimo della scomparsa. Autore nel 1929 di commissioni pubbliche di rilievo, quali il Ritratto di Vittorio Emanuele III e il Ritratto di Benito Mussolini (dipinti in mostra) per la residenza podestarile di Forlì, Zauli Sajani si forma a Roma fino al 1897 all’Istituto di Belle Arti con Filippo Prosperi, pittore purista. All’ingresso nel nuovo secolo Zauli si confronta con la visione divisionista di Balla, come attestano i due studi in mostra: Ritratto di ragazza, Natura morta con frutta. Il refugium di Edgardo, uomo schivo e poco incline alle relazioni, per sperimentare la “felicità della Pittura” è Velletri, “sua seconda, carissima Patria”, dove diviene l’”Artista”, apprezzato e stimato da un’intera comunità. Da qui egli mantiene relazioni con Forlì, inviando sue opere a mostre in Romagna, o realizzando splendide pergamene celebrative di personaggi illustri (Crispino, Longo, Pedriali, Paulucci di Calboli Barone). La mostra, frutto di studi e ricerche, ricostruisce una carriera d’artista nel contesto in cui si svolse, riportando nella città laziale ben 47 dipinti, in prestito dalla Pinacoteca Civica di Forlì, che dimostrano profonda sensibilità d’interprete per gli splendidi ritratti femminili, non immuni dal fascino del decadentismo, e per il paesaggio, raffigurato sempre dal vero con raffinata maestrìa di acquarellista. Nel Refettorio del Carmine, spicca in mostra il grande dipinto Azalea. Ritratto di giovine signora, memore delle atmosfere boldiniane, medaglia d’oro per la Pittura all’esposizione di Forlì (1907), restaurato grazie ad un contributo di Volscambiente, partecipata del Comune di Velletri. Attraverso gli splendidi Autoritratti ad olio, ben quattro, è possibile seguire la vicenda esistenziale dell’artista, dalla prima gioventù alla maturità; tra i pastelli un magnifico Ritratto della madre, che richiama suggestioni dal Boccioni di primo secolo, e Il fratello Giulio, personaggio di riferimento per i contatti con Forlì. Notevoli i piccoli dipinti, che catturano scorci di Velletri (Strada con carretto a vino romano; Strada con arco) o dei pittoreschi dintorni (La Sipportica a Cori); le vedute en plein air, in cui il forlivese esprime un vibratile, trepidante sentimento dell’Antico (Arco di Tito) e del paesaggio (Casa con albero).

Le sue attività nella città laziale, restituite dal ricco catalogo, a cura di Marco Nocca sono molteplici: professore di disegno delle Scuole Tecniche, scenografo di film muti qui precocemente prodotti, illustratore di volumi e grafico (sua la Tessera del partito socialista prima della scissione di Livorno del 1921). Direttore della locale Scuola d’Arte e Mestieri dal 1898 al 1935, egli impegna gli allievi artigiani nelle occasioni particolari in cui la città si presenta all’esterno, restituite dal video in mostra (Esposizione Agricola e di Zootecnia, 1904; Arco di Trionfo per l’ingresso di Vittorio Emanuele, 1927; Festa nazionale dell’Uva, 1930; Visita di Benito Mussolini per l’inaugurazione dell’acquedotto del Simbrivio, 1932) , facendo loro raggiungere livelli d’eccellenza nazionale: nel 1943 la Regia Scuola d’Arte di Velletri è tra le eccellenze dell’Istruzione Artistica italiana, con un volume dedicato nella collana Le Monnier. Già dal 1935 Zauli si è stabilito definitivamente nella città laziale. In occasione del bombardamento alleato di Velletri del 22 gennaio 1944, il giorno dello sbarco di Anzio, lo studio-abitazione dell’artista, in via Castello viene distrutto. Ai primi di giugno dello stesso anno, Zauli muore a Roma per emorragia cerebrale, ed è ivi sepolto al Verano. Nel 1947, per espressa volontà di un gruppo di cittadini, il pittore viene trasferito nel cimitero monumentale di Velletri, in una tomba terranea in evidenza, costruita con una sottoscrizione, in segno di gratitudine per l’opera di didatta qui svolta; gli viene dedicata una strada nel centro urbano.

Le opere superstiti del maestro, custodite altrove dalla famiglia, vengono donate dalle eredi alla Pinacoteca civica di Forlì a partire dal 1998 e qui esposte nel 1999 (Edgardo Zauli Sajani: una donazione, un ritorno, a c. di G. Viroli) rendendo possibile la conoscenza di un pittore lasciato in ombra. A vent’anni da quella esposizione, nel clima critico odierno di riconsiderazione dell’arte italiana della prima metà del XX secolo, questa mostra mette a fuoco un artista singolarmente solitario, alternamente legato, nella sua epoca, ai linguaggi della pittura della penisola. Il catalogo, con il contributo di specialisti, illustra la sua vicenda artistica e professionale, proponendo l’opera di Zauli sinora rintracciata, qui arricchita per la prima volta dalle immagini delle opere perdute (ritrovate da Luciana Prati nel Fondo Piancastelli della Biblioteca Comunale di Forlì) e dal materiale donato dalla pronipote Liliana Ceradelli Witz-Hancsak. Fa da cornice la storia della Regia Scuola d’Arte di Velletri negli anni della Direzione Zauli (1898-1935), con ricca appendice documentaria.

Catalogo edito da L’Erma di Bretschneider, a cura di Marco Nocca; schede di Gabriele Romani. Introduzioni di Nicola Zingaretti, Presidente della Regione Lazio, Giovanna Alberta Campitelli e Tiziana D’Acchille, Presidente e Direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Roma, Orlando Pocci e Gianluca Zattini Sindaci Città di Velletri e Forlì, Claudio M. Micheli, Direttore artistico Fondazione Arte e Cultura. Contributi di Marco Nocca, Anna Maria Damigella, Francesca Longo, Barbara de Iudicibus, Gabriele Romani, Luciana Prati. Umberto Savo. Schede di Gabriele Romani. Schede Pergamene a cura di Flora Fiorini e Anna Provenzano. Appendice biografico-documentaria di Marco Nocca. Revisione bibliografica: Francesca Sacchini.

Visite guidate alla mostra il sabato e la domenica, ore 12.00 e ore 18.00. Gruppi: nei giorni feriali o festivi su prenotazione, a partire da 10 persone, con e-mail a dr.ssa Elisabetta Rossini, rossini.betta@gmail.com. Pagina Facebook Edgardo Zauli Sajani.

Termoformature. Gino Sabatini Odoardi e gli studenti dell’Accademia