Mambor

Proiezione del film

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Quando: 31/05-31/05/2024
Ore 17:00
Dove: Accademia di Belle Arti di Roma, Aula magna ‘’Lea Mattarella’’, Via Ripetta, 222

Introduce:
Cecilia Casorati, Direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Roma

Intervengono:
Patrizia Speciale, Archivio Mambor
Gianna Mazzini, regista del film

In collaborazione con Archivio Mambor

Il 31 maggio alle ore 17.00 presso l’Aula magna dell’Accademia di Belle Arti di Roma verrà proiettato il film Mambor in collaborazione con l’Archivio Mambor.

Il documentario, secondo le parole della regista Gianna Mazzini è: “Uno sguardo intimo e inedito sulle opere e la biografia di Renato Mambor, artista della Scuola romana di Piazza del Popolo, che si svela qui nella sua interezza e nella sua singolarità.” Il film, più che un racconto, è un vero e proprio ritratto di Mambor fatto di immagini che delineano un’esistenza intimamente connessa con il suo essere artista.
“Io gli sto dando il ritratto che mi aveva chiesto, il film. Lui mi ha dato fiducia assoluta. Ho voluto fare un ritratto ‘intero’. Tutto insieme, arte e vita. Per essergli fedele. Perché, da quando l’avevo conosciuto, l’avevo sempre visto cercare di smontare la dualità, che è un’illusione.
Lui, parlandone, la definiva oscena, com’è oscena una bugia, come è osceno tagliare, e pensare che un brandello possa vivere senza il resto. È stata la sua ossessione calma e ricorrente: l’interezza”, dichiara Gianna Mazzini.
Il documentario delinea una figura di artista complesso e vario, con molti lati ancora da scoprire ed evidenza la straordinaria capacità di Mambor di anticipare e di aprire nuovi percorsi artistici attraverso le sue idee e il suo fare.
L’Accademia di Belle Arti di Roma è lieta di offrire ai suoi studenti l’occasione di incontrare Renato Mambor attraverso le immagini di questo film, pensato proprio per chi non ha avuto la possibilità di conoscerlo. Il film è soprattutto per loro, come si evince dalle parole della regista: “Ho pensato molto a chi oggi ha vent’anni, a chi non ha nessuna idea di chi Renato sia stato e di cosa abbia prodotto. Mi è sembrata la condizione ideale per capirlo. Rileggerlo da capo. Perché è il suo percorso tutto che è incantevole: la parabola dice più dei singoli punti. E la sua ultima opera, per me, è la più nuova di tutte. Renato mi aveva anche chiesto: “niente musica”. E così è stato.”

Gianna Mazzini è una scrittrice e regista: le sue attività spaziano dal cinema al teatro, dalla letteratura alla pubblicità, dalla radio al documentario. Ha lavorato a più riprese negli anni per il settore Ricerca e Sperimentazione Rai e realizzato diversi documentari per Rai Educational (tra gli altri, per i programmi La storia siamo noi e Vuoti di memoria). Nel 2001 vince la Menzione Speciale al Minimum Prize, Università delle Idee di Michelangelo Pistoletto con il progetto “Quel tanto di differenza”. Ideatrice e Fondatrice con l’economista Giovanna Galletti, di Labodif: istituto di ricerca e comunicazione, dedica la propria vita allo svelamento dello sguardo femminile.’

 

Renato Mambor

“Voglio fare di tutto, ballare, cantare, scrivere, recitare, fare il cinema, il teatro, la poesia, voglio esprimermi con tutti i mezzi, ma voglio farlo da pittore perché dipingere non è un modo di fare ma un modo di essere”.

Renato Mambor, nato a Roma 1936, è uno dei più interessanti protagonisti della ricerca nelle arti visive degli anni Sessanta, quando inizia il suo percorso nell’ambito della Scuola di Piazza del Popolo. Le sue opere spaziano dalla pittura alla sperimentazione teatrale, alla installazione, benché Mambor si è sempre definito pittore. Nel 1975 fonda il gruppo teatrale Trousse, all’interno del quale sperimenta linguaggi diversi, identificando la totalità dello spettacolo come opera. “La Trousse” – dice l’artista- “da spazio fisico è diventata spazio mentale con soglie fluide per il passaggio dall’interno dell’individuo all’esterno del palcoscenico e viceversa.”

Negli anni 90 ritorna alla pittura, concentrando la sua attenzione sugli oggetti, in particolare su quelli che lo avvicinano al rapporto tra uomo e natura.
Negli anni 2000 realizza alcune grandi sculture e numerose installazioni nelle quali la sagoma umana è messa costantemente in relazione con lo spazio; queste opere pongono lo spettatore nella condizione particolare di essere, contemporaneamente testimone e attore della stessa.

 

Ufficio Comunicazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma
Coordinamento: Prof. Guglielmo Gigliotti g.gigliotti@abaroma.it
Collaborazione: Chiara Picco, Marianna Pontillo comunicazione@abaroma.it