LucillaMeloni
La coesistenza dei linguaggi
Il corso prende in esame la coesistenza dei linguaggi artistici che caratterizza la contemporaneità. A tal fine saranno esaminati durante le lezioni alcuni nuclei tematici che danno conto dei differenti ambiti di ricerca, mettendo in evidenza come la lettura, ossia l’interpretazione dei linguaggi dell’arte contemporanea, non possa prescindere da un principio di complessità.
Quello che emerge è che l’arte contemporanea ha abbandonato definitivamente gli “ismi” che avevano caratterizzato l’epoca dell’avanguardia storica e della neoavanguardia per abbracciare, in uno stesso lasso di tempo, pratiche anche molto diverse tra loro.
A partire dalla ridefinizione della figura dell’osservatore, i nuclei tematici che verranno approfonditi nel corso delle lezioni, possono essere così sintetizzati:
– Le diverse dinamiche alla base del rapporto autore-opera-osservatore e le modalità secondo cui alcuni artisti le hanno considerate;
– L’arte di gruppo;
– L’opera estesa: gli ambienti abitabili e gli ambienti interattivi;
– Le opere partecipate dal pubblico nelle loro molteplici forme: dall’arte relazionale all’idea di
un’arte di comunità;
– L’emergere di attitudini che mettono al centro il rapporto con la natura, differentemente
declinato;
– L’arte di fronte alle migrazioni con particolare riferimento all’area del Mediterraneo;
– Le pratiche della citazione nell’arte contemporanea;
– Il sistema dell’arte nell’epoca della globalizzazione.
Verranno prese in esame esposizioni personali e collettive, nazionali e internazionali attraverso cui si approfondiranno i singoli percorsi di ricerca. Nel corso delle lezioni verrà indicata di volta in volta un’ulteriore bibliografia, specifica dell’argomento trattato, al fine di un eventuale approfondimento.
Atlante dell’arte contemporanea nel Mediterraneo (a cura di Patrizia Mania e Roberto Pinto), Round Robin Editrice, Roma 2023;
Lucilla Meloni, Arte guarda Arte. Pratiche della citazione nell’arte contemporanea, Postmedia.books, Milano 2013 (consultabile in biblioteca);
Lucilla Meloni, Le ragioni del gruppo. Un percorso tra gruppi, collettivi, sigle, comunità nell’arte in Italia dal 1945 al 2000, Postmedia.books, Milano 2020;
Roberto Pinto, Nuove geografie artistiche. Le mostre al tempo della globalizzazione, Postmedia.books, Milano 2012.
TRIENNIO
Tra avanguardia e neoavanguardia: rapporti di contiguità tra l’arte delle avanguardie storiche e la ricerca visiva dal secondo dopoguerra agli anni Novanta del Novecento.
Il corso indaga i rapporti tra le ricerche visive sviluppate dalle avanguardie storiche che operano nei primi decenni del Novecento e le successive poetiche nate tra la fine degli anni Quaranta e gli anni Novanta. Se l’arte degli anni Sessanta e Settanta è stata definita con il termine di neoavanguardia, a testimoniare la relazione di continuità con la sperimentazione dei linguaggi che aveva caratterizzato poetiche quali il futurismo, il dadaismo, il surrealismo, anche nella produzione artistica più recente sopravvive l’eredità dell’avanguardia storica.
Così, tra i molteplici lasciti delle avanguardie, il tema futurista del movimento sarà alla base delle ricerche cinetiche degli anni Sessanta, si parlerà di newdada negli anni Cinquanta, l’happening degli anni Sessanta troverà un antecedente nelle serate futuriste e dadaiste, le parole d’ordine del Surrealismo ritorneranno negli anni della contestazione come dato culturale comune a una generazione, il rapporto arte-vita, innescatosi nel Futurismo, percorrerà molte delle poetiche neoavanguardiste. Si evidenzierà come la neoavanguardia abbia portato a compimento molte delle istanze poste dall’avanguardia e come alcuni temi, quali il coinvolgimento dello spettatore nella processualità dell’opera, siano giunti fino alla contemporaneità.
Per sostenere l’esame è richiesta, oltre allo studio dei testi indicati in bibliografia, la conoscenza approfondita del manuale di Storia dell’arte contemporanea e la conoscenza della storia del Novecento.
Gillo Dorfles, Angela Vettese, 4: Novecento e oltre, Atlas, Bergamo 2008; oppure un altro manuale di cui si verificherà l’attinenza al corso.
Maurizio Calvesi, Le due avanguardie. Dal Futurismo alla Pop Art, Laterza, Bari, 2008;
Mario De Micheli, Le avanguardie artistiche del Novecento, Feltrinelli, Milano 2014;
David Joselit, Arte americana dal 1945, Postmedia.books, Milano 2021.
Ulteriori materiali di studio per approfondimenti seminariali saranno indicati nel corso delle lezioni. Sono previste visite alle collezioni permanenti della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, della Galleria d’Arte Moderna e del MAXXI.
BIENNIO
L’opera estesa: l’arte degli ambienti
Il corso prende in esame la nascita e lo sviluppo degli ambienti nell’arte contemporanea, a partire dalle avanguardie storiche.
Il desiderio di oltrepassare i limiti fisici del quadro e della scultura comporta la trasformazione dell’oggetto artistico che, da luogo chiuso e delimitato, si inserisce nella spazialità del reale, generando un nuovo rapporto fruitivo nell’osservatore, che vi si trova immerso, fenomenologicamente.
Se i precedenti concettuali si rintracciano nei primi decenni del Novecento (dal Futurismo a Duchamp, alle avanguardie russe), è dalla seconda metà del secolo che l’opera estesa si configura come un terreno privilegiato da molti autori, di differenti ambiti e poetiche, sia in Europa che in America.
Mostre epocali documentano l’avvento dell’ambiente, di quello che Germano Celant in occasione dell’esposizione Lo spazio dell’immagine (Foligno 1967) definisce come “im-spazio”: immagine- spazio. Solo per citare alcuni esempi: nel 1969 il M.O.M.A. di New York dedica la mostra Spaces alla trasformazione dell’ambiente espositivo operata da sei artisti; nel 1976 la XXXVII Biennale di Venezia, nella sezione curata da Celant Ambiente /Arte. Dal Futurismo alla Body Art traccia un percorso che partito dalla prima avanguardia arriva al contemporaneo.
Dall’Ambiente spaziale a luce nera realizzato da Lucio Fontana nel 1949, attraverso un andamento transgenerazionale si documentano le molteplici trasformazioni dello spazio messe in campo dagli artisti, che diventa praticabile, interattivo, luogo di accadimenti in variazione, sonoro, luminoso, o spazio intimo e della contemplazione.
Francesco Poli, Francesco Bernardelli, Mettere in scena l’arte contemporanea, Johan & Levi, Milano 2022;
Lucilla Meloni, Gianni Colombo. La modulazione dello spazio, Postmedia.books, Milano 2022:
Valentina Valentini, Studio Azzurro. L’esperienza delle immagini, Mimesis, Milano 2017.
L’arte di gruppo in Italia dal secondo dopoguerra al Duemila
Il corso destinato agli studenti del Biennio offre un percorso storico incentrato sull’arte di gruppo e mette a fuoco come lo stesso concetto di gruppo, che appare come uno dei segni della modernità, si sia modificato nelle pratiche degli artisti dal secondo dopoguerra alle esperienze più recenti.
La storia dell’arte italiana del Novecento appare significativamente segnata dall’arte di gruppo: dal Fronte Nuovo delle Arti a Forma 1 e a Origine, costituitisi tra di anni Quaranta e gli anni Cinquanta e dai gruppi cinetici e programmati operanti negli anni Sessanta, quali il Gruppo T e il Gruppo N, ai collettivi degli anni Settanta, che condividono la cultura movimentista del decennio, fino alle esperienze del Gruppo di Piombino, di Studio Azzurro, di Premiata Ditta, della Banca di Oklahoma che percorrono i decenni Ottanta-Novanta, si giunge alla trasformazione del gruppo in comunità fluida e provvisoria, come accadrà, ad esempio, negli anni Duemila con l’esperienza di Stalker Osservatorio Nomade.
Nel corso del tempo la fenomenologia dell’arte “collettiva” che verrà denominata come gruppo, collettivo, sigla, comunità, si modifica ma il nesso che accomuna realtà così diverse sia dal punto di vista ideale e temporale, che per gli esiti formali raggiunti, è rintracciabile nel desiderio del singolo autore di aprirsi all’avventura di un’esperienza condivisa, dove l’”io” lascia il posto al “noi”.
Lucilla Meloni, Le ragioni del gruppo. Un percorso tra gruppi, collettivi, sigle,
comunità nell’arte in Italia dal 1945 al Duemila, Postmedia.books, Milano 2020.
Uno dei seguenti testi, a scelta dello studente:
Flaminia Gennari Santori, Bartolomeo Pietromarchi, Osservatorio Nomade. Immaginare Corviale. Pratiche ed estetiche per la città contemporanea, Mondadori, Milano 2006;
Francesco Careri, Walkscapes. Camminare come pratica estetica, Einaudi, Torino 2006;
Valentina Valentini (a cura di), Studio Azzurro. L’esperienza delle immagini, Mimesis, Milano 2017;
Alessandra Pioselli, L’Arte nello spazio urbano. L’esperienza italiana dal 1968 ad oggi, Johan & Levi, Milano 2015.
Ulteriori materiali di studio saranno indicati nel corso delle lezioni.