di Maria Cristina Reggio
«Videocamere costellano le nostre strade, città e abitazioni, sorvegliano vite che scorrono frenetiche e spesso indifferenti alla loro presenza invisibile: metodi di sorveglianza che rappresentano anche esili spade di Damocle, generando un senso di minaccia e di pericolo. Spesso i sistemi di controllo nei confronti dei “nemici possibili” sono ancora più occultati, talvolta invisibili, così come lo sono gli stessi confini. In tal modo, i dati di milioni di persone vengono raccolti ogni istante dai social, dai sistemi bancari e telefonici, da Google e dai rilevatori biometrici, andando a confluire in un sistema di metadati il cui concetto ispiratore fa pensare a una strategia di dominio universale, che utilizza le tecnologie in funzione di una progettazione globale dei consumi.
La pacifica sottomissione al Panopticon, insieme all’insorgere di un clima di incertezza e diffidenza diffuse, rendono il vicino, il passante, l’estraneo che incrociamo in autobus o in aereo, l’altro. Il nemico possibile può allora essere ciascuno di noi, l’anonimo altro che ci sta accanto. Dall’attentato dell’11 settembre 2001, seguito da molti altri episodi terroristici, in cui i sistemi di controllo sono stati elusi, l’orrore globale ha squarciato la fiducia nell’altro. La ricerca del nemico ritrovato nelle comunità contemporanee deve fare i conti con un’ambivalenza e una tensione di fondo che coinvolgono drammaticamente la diffusione dei sistemi di controllo da un lato, e la protezione degli individui, il diritto alla libertà di movimento dei popoli e l’estensione di confini invisibili dall’altro.
Sviluppando il percorso di integrazione e confronto tra diverse discipline, il progetto FAMILY GAMES#5 si è arricchito di un’ulteriore esperienza laboratoriale, tenuta da un’artista e attrice di teatro, Chiara Guidi, cofondatrice della Socìetas Raffaello Sanzio (oggi Socìetas), compagnia teatrale nata negli anni ’90, che ha fortemente segnato il panorama artistico contemporaneo.
Il laboratorio condotto da Guidi, “Lottare con la propria voce”, ha affrontato il tema del conflitto presente tra voce e parola, lavorando con un gruppo di circa trenta studenti dell’Accademia. L’artista ha intrapreso quella che lei stessa definisce “una ‘battaglia’ interna fatta di contrazioni e spinte, per giungere, alla fine, a quella forma capace di racchiudere un fuoco”. Per Chiara Guidi la voce “è materia che si può toccare, disegnare, scolpire, incidere, e colui che ne trae una forma per raccontare o recitare si pone gli stessi problemi compositivi di un artista visivo, un architetto, uno scultore. (…) La voce è una materia invisibile e sebbene i suoi colori, i suoi timbri, le sue altezze e intensità siano invisibili, tuttavia la parola si affida alla sua forza manifestativa. Il “fare” della parola si affida al corpo invisibile della voce, al suo suono”».
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“FAMILYGAMES” è un progetto multidisciplinare dell’Accademia di Belle Arti di Roma, curato da Maria Cristina Reggio e Marilena Pecoraro (docenti di anatomia artistica), e da Franco Ripa di Meana (docente di regia). In cinque anni sono stati coinvolti decine di studenti e docenti, provenienti da diversi campi artistici: pittura, scultura, teatro, arti multimediali. La ricerca si concentra sulla vita di relazione delle comunità nell’era della globalizzazione, mediante la creazione di video e performance multimediali.
Nell’Anno Accademico 2018/2019 il progetto ha preso la forma di un Laboratorio Integrato annuale: con “Familygames #5 – Il Nemico Ritrovato” gli studenti sono guidati in un lavoro di scrittura drammaturgica e multimediale, con l’obiettivo di creare un allestimento performativo che sarà presentato al pubblico il 30 maggio 2019 alle ore 21, negli spazi delle Carrozzerie | n.o.t. Tema de “Il Nemico Ritrovato” è l’insorgere dei conflitti nelle comunità contemporanee, con una particolare attenzione agli attuali fenomeni di controllo dei nemici possibili e alle nuove tecniche di videosorveglianza.