Sara
Vecchietti

Insegnamenti:
Corso di:
Trucco e Maschera Teatrale
Primo livello
Secondo livello
Trucco e Maschera Teatrale
Programma

Programma del corso
La maschera e il trucco hanno differenti funzioni a livello performativo, iniziatico e simbolico nella cultura e nelle pratiche teatrali d’occidente e d’oriente. Il corso prevede un approccio teoricopratico alla materia della rappresentazione attraverso la maschera e il trucco scenico.
La parte teorica è strutturata in due sezioni: la prima, di natura storico-critica; la seconda, propedeutica alle tecniche di esecuzione e ai materiali, che saranno sperimentati durante la fase di costruzione.
Dal punto di vista storico, saranno trattati i seguenti argomenti, connessi al ruolo drammaturgico delle scelte scenografiche e della formazione attoriale:
– il ruolo della “maschera neutra” nella creazione del personaggio per l’attore-mimatore durante il primo Novecento, secondo le principali teorie dei registi pedagoghi dell’avanguardia teatrale europea (in particolare Copeau e Decroux al Vieux Colombier);
– la funzione drammaturgica assunta dalle maschere svizzere di Basilea, nel racconto pantomimico;
– le maschere della Commedia dell’Arte italiana: i tipi e i caratteri comici;
– la funzione rituale, iniziatica, divinatoria e catartica delle maschere nel teatro orientale.
La funzione drammaturgica della maschera a teatro trova alcune comunanze col trucco scenico, individuabili nell’analogia tra fisionomia e carattere: entrambi servono a modificare le fattezze del volto adeguandolo all’immagine necessaria in un determinato contesto. In particolare, il trucco teatrale –sia di tipo pittorico bidimensionale, sia tridimensionale- è distinguibile in due principali tipologie:
– trucco caratterizzante: può riprodurre una funzione sociale (l’attore che impersona un re, uno schiavo, un guerriero, un funzionario religioso) ed ha funzione espressiva o decorativa;
– trucco celante: trucco che dà un viso completamente diverso da quello reale, celando o esasperando i lineamenti del volto o accentuandone i movimenti mimici (in senso futuristico,
espressionistico, ecc.).
A seguire, saranno fornite indicazioni riguardanti le principali tecniche di costruzione, i materiali e gli utensili di lavoro utili per la realizzazione di maschere e protesi in gomma siliconica, lattice, cartapesta, tessuto. La fase pratica del corso prevede la progettazione e la realizzazione di differenti esemplari di maschere e prototipi di truccatura teatrale, sulla base delle tecniche e delle applicazioni incontrate durante le lezioni teoriche.
Nello specifico, si costruiranno due tipi di maschere: l’una secondo il metodo della modellazione del positivo in argilla, a cui segue il calco in gesso e la costruzione della maschera vera e propria in cartapesta o lattice, da decorare con differenti soluzioni (tridimensionali o bidimensionali); l’altra secondo il metodo della composizione e assemblaggio di oggetti di recupero e materiali eterogenei di differente natura. Saranno inoltre sperimentati alcuni modelli di truccatura scenica (maschile e femminile di base, di invecchiamento e ringiovanimento, etnico, emozionale, horror, fantastico).

Finalità del corso
Il programma teorico mira all’acquisizione, da parte degli studenti, della competenza linguistica e critica entro l’ambito della figurazione, sia per la messinscena dal vivo, sia per scopi scenografici (installazioni e design); punta inoltre a stimolare la riflessione circa gli usi performativi della maschera e sulle sue valenze antropologiche e rituali, in differenti culture nel mondo. L’offerta formativa si pone in modo trasversale, per suscitare l’interesse anche di studenti d’indirizzi di studio diversi, pertanto sono previsti approfondimenti specifici sull’applicazione delle maschere nel teatro tradizionale, nell’arte visiva d’avanguardia, nel teatro sperimentale contemporaneo.
Il lavoro di ricerca sulla maschera, preparatorio alla fase pratica, può essere inteso come un momento di passaggio fondamentale nel percorso creativo, come supporto alla ricerca di linguaggi visivi. Lo studente sarà infatti invitato e guidato in un percorso di scoperta materico-formale della “propria maschera” in connessione con la sfera emotiva, da intendersi come metodologia propedeutica al processo artistico individuale. Sarà inoltre svolto un lavoro tout court per lo spettacolo dal vivo: lo step successivo sarà infatti creare una maschera specificamente pensata per le esigenze della scena e della drammaturgia.
Il lavoro pratico volge altresì a fornire specifiche competenze tecnico-artistiche, nella progettazione, nella realizzazione, nella costruzione e nelle scelte di stile per la messa in scena con il linguaggio teatrale della maschera, nel sempre aperto tentativo di scoprire possibili connessioni tra ambiti diversi dell’espressione artistica.
Uno dei fini è potenziare l’uso di differenti tecniche di costruzione e l’approccio a materiali differenti (creta, cartapesta, tecniche tradizionali, lattice, gomme siliconiche, oggetti di vario tipo, ecc.).

Modalità della didattica/organizzazione del corso
La didattica si struttura nelle seguenti attività:
– lezioni frontali introduttive del processo di lavoro;
– lezioni teoriche di approfondimento sul tema della maschera teatrale, nella storia e secondo differenti tecniche costruttive, con proiezioni di immagini e video;
– discussioni di gruppo orientate alla progettazione;
– lezioni pratiche laboratoriali con applicazione di tecnologie tradizionali e sperimentali;
– realizzazione di progetti individuali e collettivi a tema o liberi;
– colloqui individuali durante le ore di lezione.

Modalità d’esame
Alla fine del corso si verificherà il risultato delle competenze raggiunte attraverso una conversazione sugli argomenti trattati a lezione e sulla base dei volumi presenti in bibliografia.
L’aspetto pratico sarà valutato sull’analisi dei prodotti realizzati, sulla discussione del percorso creativo e sulle capacità di applicazione delle tecniche di costruzione. Si richiederà la presentazione di un dossier che documenti il processo di elaborazione delle fasi del lavoro svolto.
Gli elaborati prodotti costituiscono prova pratica d’esame, quindi ogni esercizio prodotto durante le ore di lezione va raccolto in un dossier da presentare il giorno della revisione.
La frequenza alle attività didattiche è obbligatoria. La percentuale di presenze necessarie ai fini dell’assolvimento dell’obbligo non può essere inferiore all’80% della totalità delle attività formative con esclusione dello studio individuale.

Bibliografia
– Caterina Ortu, Maschere del Mondo (disponibile in formato e-book acquistabile su Google Libri o Amazon);
1 testo a scelta tra:
– Stefano Anselmo, Il trucco: nella vita, nell’arte, nello spettacolo, Volume 2, BCM Editrice, Milano 1995 (1987);
– Donatella Mondani, Manuale di effetti speciali di trucco, BCM Editrice, Milano, 2015;
In aggiunta: dispense e video a cura della docente.

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