Francesca RomanaMorelli
Francesca Romana Morelli, è professoressa di Storia dell’Arte Contemporanea e di Storia della Fotografia. In precedenza ha insegnato presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara, poi presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Allieva di Maurizio Fagiolo, le sue ricerche riguardano in particolare l’arte italiana della prima metà e degli anni cinquanta del ‘900. È autrice di cataloghi, libri, saggi e schede, ha curato e collaborato a mostre in musei e in fondazioni, tra cui la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, The Jewish Museum (New York), Peggy Guggenheim Collection (Venezia), e per il Ministero degli Affari Esteri. Fa parte del comitato scientifico e del CdA della Fondazione Archivio Giuseppe Capogrossi, ha pubblicato, insieme a Guglielmo Capogrossi Guarna, il catalogo ragionato dell’opera figurativa dell’artista (2012), ha ideato e curato il progetto Capogrossi e il segno nei musei e nelle Istituzioni italiane (2022) per le celebrazioni dei cinquant’anni della sua scomparsa, incardinata su una mostra che ha messo a diretto confronto l’opera figurativa con quella ‘segnica’. Ha in preparazione un volume sui gioielli di Capogrossi. Ha fatto parte dei comitati scientifici dell’Archivio della Scuola e dell’Archivio Oppo. Ha pubblicato il volume Oppo. Un legislatore per l’arte. Scritti di critica e di politica delle arti 1915-1943 (De Luca, 2000) e curato la prima retrospettiva sulla sua pittura, nel 2010 a Villa Strhol-fern, corredata da una prima ricognizione sistematica dell’opera dell’artista e nel 2015 un’antologica a Villa Torlonia, con Valerio Rivosecchi. Ha curato una mostra di approfondimento sul Gruppo Origine, (Capogrossi, Burri, Colla, Ballocco) in rapporto alle astrazioni degli anni ’50 (L.U.CC.A. Center, Lucca 2009). Dal 1991 collabora da Roma a «Il Giornale dell’Arte», ha collaborato con «The Art Newspaper» e per l’inserto ArtEconomy 24 del «Il Sole 24 ore».
TRIENNIO
La storia dell’arte della seconda metà del novecento.
Programma
Il corso affronta gli artisti e gli eventi che hanno segnato le arti visive dalla fine degli anni quaranta fino al passaggio, negli ultimi due decenni del novecento, alle ricerche del nuovo secolo. Si affronteranno temi come il ruolo dell’artista, le teorie, i cambiamenti dei linguaggi espressivi nel tentativo di integrare “arte e vita”, l’uso di materiali a cominciare da quelli prelevati dalla realtà e dall’impiego del corpo stesso dell’artista, la riduzione dell’opera ai minimi termini, i cambiamenti nel sistema dell’arte, l’affermarsi di nuove culture che spostano progressivamente dall’Europa il baricentro dell’arte. Infine le vicende storiche, sociali costituiranno un terreno dialettico su cui si innestano le vicende dell’arte.
Durante il corso saranno organizzate delle visite a musei e mostre, proiettati video e filmati, cercando di stimolare la riflessione personale e la discussione tra gli studenti.
1º Semestre
orario lezione: aula 306 lunedì, orario 15.30-19
(mail: f.morelli@abaroma.it; frmorelli@hotmail.com). L’orario di ricevimento sarà comunicato durante il corso.
Programma d’esame
È obbligatorio lo studio di un testo tra quelli indicati nella bibliografia fornita dal docente e di un manuale riguardante il periodo indagato. Lo studente può scegliere testi diversi da quelli consigliati, purché lo concordi preventivamente con la docente. Saranno forni ti i PowerPoint delle lezioni.
Si richiede inoltre lo studio della storia, dalla seconda guerra mondiale al presente, per cui è consigliato il volume R. Villari, Storia contemporanea, Editori Laterza
Testi generali consigliati
-G. Dorfles e A. Vettese, Arti Visive. Il Novecento. Protagonisti e movimenti, Edizioni Atlas, Bergamo 2003
-E. H. Gombrich, La storia dell’arte raccontata da E.H. Gombrich, Einaudi, Torino 1966 (anche edizioni successive)
-H. Foster, R. Krauss, Y.-A. Bois, B.H.D. Buchloh, D. Joselit, Arte dal 1900.Modernismo, antimodernismo, postmodernismo, seconda edizione italiana a cura di E. Grazioli, Zanichelli, Bologna 2013
-M. Corgnati, F. Poli, Dizionario dell’arte del Novecento. Movimenti, artisti, opere, tecniche e luoghi, Bruno Mondadori, Milano 2001
-A. Lombardi, Arte contemporanea. Oriente-Occidente. Dal 1945 a oggi, Independently published, 2019
-G. Bora, G. Fiaccadori, A. Negri, A. Nova, I luoghi dell’arte. Storia, opere, percorsi, Electa-Bruno Mondadori, Milano 2003, vol. 6 (Nascita e sviluppi dell’arte del XX secolo)
-E. Crispolti, Come studiare l’arte contemporanea, Donzelli editore, Roma 1997
Bibliografia da cui scegliere un volume da studiare (oltre al manuale)
-V. Turner, Antropologia della performance, Bologna, Mulino 1966
-G. Celant, Arte Povera, Milano 1969
–Contemporanea, catalogo della mostra a cura di A.B. Oliva, F. Sargentini e altri autori, Centro Di Edizioni, Roma 1973
-L. Vergine, Il corpo come linguaggio, la Body-Art e storie simili, Giampaolo Prearo, Bologna, 1974 (edizione aggiornata, Skira 2000)
-G. Celant, Ambiente-Arte: dal Futurismo alla Body Art, Edizioni Biennale di Venezia, 1977
-C. Tomkins, Vite d’avanguardia, Costa & Nolan, Genova 1983
-J. Clair, Critica della modernità, Allemandi, Torino 1984
-G. Celant, Artmakers. Arte, architettura, fotografia, danza e musica negli Stati Uniti, Feltrinelli, Milano 1984
-G. Celant, Arte Povera, Umberto Allemandi & c., Torino 1989
-U Eco, Opera aperta, Bompiani Milano 1988 (prima edizione. 1962)
-A. Bonito Oliva (a cura di), Ubi Fluxus ibi Motus, Mazzotta, Milano 1990
-G. Celant, A. Costantini, Roma- New York 1948-1964, Charta, Milano 1993
-A. D’Elia (a cura di) Pino Pascali, Editore Laterza, Bari 1983 (edizioni successive e ampliate)
-F. Poli, Minimalismo, Arte Povera, Arte Concettuale, Editori Laterza, Roma-Bari 1995
–Gli anni ’60. Le immagini al potere, catalogo della mostra a cura di A. Detheridge, Edizioni Mazzotta, Milano 1996
-J. Clair, La responsabilità dell’artista. Le avanguardie tra terrore e ragione, Allemandi, Torino 1997
-A. Lugli, Wunderkammer. La stanza delle meraviglie, Umberto Allemandi, Torno 1997
-C. Salaris, Il movimento del settantasette. Linguaggi e scritture dell’ala creativa, Edizioni AAA, Bertiolo 1997
-R. Goldberg, Performance. Live Art since the 60s, Thames and Hudson, Londra 1998
–Yves Klein. La Vita, la vita stessa che è l’arte assoluta, catalogo della mostra a cura di B. Corà e Gilbert Perlein, Edizioni Museo Pecci Prato, Prato 2000
-A. Sauzeau Boetti, Alighiero e Boetti “Stamani/Showman”, Edizioni Allemandi, Torino 2001
–The Fluxus constellation, catalogo della mostra a cura di S. Solimano, Edizioni Neos, Genova 2002
-S. Bordini, Arte Elettronica. Video, installazioni, web art, computer art, Giunti Editore, Firenze-Milano 2004
–Zero. 1958-1968 tra Germania e Italia, mostra e catalogo a cura di M. Meneguzzo e S. von Wiese, Silvana Editoriale, Milano 2004
–Piero Manzoni, catalogo della mostra a cura di Germano Celant, Napoli 2007
-A. Vettese, Si fa con tutto. Il linguaggio dell’arte contemporanea, Laterza, Bari 2010
-T. Macrì, Slittamenti della performance. Vol.1. Anni 1960-2000, Postmedia Books, 2020
-A. Acocella, V. Rossi, Anni Novanta. Arti visive, moda e design, Postmedia books 2024
-J. Fontcuberta, La furia delle immagini. Note sulla postfotografia, Einaudi, Torino 2018
BIENNIO
“Io sono un viaggiatore consumato”
Pratiche di viaggio nella seconda metà del novecento
Il corso intende ricostruire le diverse modalità di viaggio attuate dagli artisti nella seconda metà del Novecento, cartina di tornasole della società occidentale coinvolta da profondi cambiamenti e lacerazioni sociali e politiche. Si tratta di mettere in gioco la propria creatività fuori dalle rotte consolidate, confrontarsi con esperienze nuove, incontri imprevedibili, spingersi oltre i bordi dell’esistenza affidata. È negli anni ’50 che in America nasce la cultura “on the road”, quando i giovani americani rigettano il sistema sociale dei loro genitori, si lasciano crescere i capelli e a cavallo di una moto percorrono le strade da costa a costa del Paese. Tra coloro che sono affascinati da simili suggestioni ci sono i protagonisti della nascente beat generation, tra il quale Jack Kerouac autore del romanzo cult generazionale On the road. Negli anni ‘60’ e ’70 si assiste tra gli artisti a una forte predisposizione al viaggio soprattutto in direzione dell’Oriente, culla delle civiltà più antiche del mondo, ma soprattutto di filosofie che vedono l’uomo come un’unità indivisibile, animato da energie e da una armonia profonde. Nasce così il progetto di Alighiero Boetti di aprire un albergo, One Hotel, a Kabul nel 1971 e lasciare che gli artigiani locali realizzino i progetti dei suoi Arazzi. Altri artisti invece nell’isolamento del proprio studio spingono l’immaginazione verso epoche e terre lontane, come Pascali e Jannis Kounellis, che fanno parte dell’avanguardia internazionale degli anni ’60.
Nei tardi anni sessanta l’idea del viaggio emerge la corrente della Land Art, in cui l’artista si inoltra nella natura, alla ricerca di nuove energie, diventando una sorta di “cacciatore di potere”. Gli inglesi Richard Long ed Hamish Fulton effettuano lunghe escursioni a piedi, all’inizio in solitaria, in luoghi deserti, compresa la catena dell’Himalaya: uno raccoglie pietre per poi disporle in forme geometriche primarie nei luoghi che attraversa, l’altro pensa l’arte come un modo di vedere la vita (non necessariamente legata alla produzione di oggetti); così inizia brevi passeggiate e realizza opere fotografiche sull’esperienza del camminare. Agli inizi degli anni ’70 i body-artist Marina Abramovic e il suo compagno Ulay vivono a bordo di un camper con cui girano l’Europa tenendo delle memorabili perfomance. Negli anni ottanta la loro separazione sarà sancita da un lungo viaggio a piedi sulla Muraglia cinese, ciascuno per conto proprio, fino a incontrarsi.
In fondo il viaggio è l’avventura di un’intera vita dedicata all’arte, non è un caso che Jannis Kounellis dichiari: «io sono un viaggiatore consumato».
Durante il corso si terranno incontri con artisti che hanno compiuto esperienze diverse rispetto al <viaggio>, si organizzeranno visite ai musei e mostre, cercando di stimolare nello studente una riflessione intorno a questo potente strumento di conoscenza e di lavoro.
2º Semestre
orario lezione: aula 207 martedì 15.30-19
(mail: f.morelli@abaroma.it; frmorelli@hotmail.com). L’orario di ricevimento sarà comunicato durante il corso.
Programma d’esame
È obbligatorio lo studio di un testo tra quelli indicati nella bibliografia, fornita durante il corso e saranno messi a disposizione i PowerPoint delle lezioni. Inoltre è obbligatorio lo studio della storia della seconda metà del novecento, per cui si consiglia il volume R. Villari, Storia contemporanea, Editori Laterza
TRIENNIO e BIENNIO
Dal pittorialismo alle ricerche delle avanguardie nei primi decenni del ‘900.
Affrontando un corso di storia della fotografia, è necessario, prima di tutto, interrogarsi su «che cosa è una fotografia?», «Che cosa la caratterizza dalle altre tecniche artistiche?». In genere si è portati a considerare il suo valore iconico, il legame diretto con la realtà tramite la ‘somiglianza’ e si utilizzano gli stessi criteri estetici con cui si valuta un dipinto (originalità del soggetto, composizione, ricchezza di dettagli o meno, capacità di astrazione, luminosità, contrasto, ecc.).
Questo interrogativo sottende a tutto il corso, che prende avvio da un momento di svolta della fotografia, quando nel 1886 alla Camera Club di Londra Peter Henry Emerson proclama la fotografia arte pittorica: è la nascita del pittorialismo. Un altro anno cruciale è il 1888, quando la Kodak commercializza il suo primo apparecchio, rivoluzionando l’utilizzo e la diffusione del mezzo. Si passa quindi alle ricerche newyorchesi di Alfred Stieglitz, alla sua rivista, «Camera work» e al suo circolo fotografico Photo Secession (1902). Nel frattempo esce il volume How the other half lives di Jacob Riis (1890), una sorta di manifesto di quella fotografia di documentazione sociale, che gioca un ruolo di primo piano nelle ricerche in questo campo nei decenni a seguire. Il mondo si appresta a diventare più piccolo con la fotografia diffusa dai rotocalchi
Con il nuovo secolo le avanguardie guardano alla fotografia come a una liberazione dalla rappresentazione della realtà. È di nuovo Stieglitz a giocare un ruolo incisivo in questa fase: nel 1907, sempre a New York, apre una galleria intitolata 291, che definisce «stazione sperimentale». Qui espone fotografia, pitture e sculture di Picasso, Matisse, Brancusi, Picabia e altri, arte tra la più aggiornate che l’America abbia mai visto. Intanto in Europa, artisti che perseguono la ricerca astratta danno vita a nuovi procedimenti tecnici, quali la rayografia, la vortografia, il fotomontaggio o collage. Esponenti delle nuove forme artistiche sono, tra gli altri, Man Ray, Christian Schad, El Lissitzky, Aleksandr Rodchenko, dal dadaismo al surrealismo, dalla nuova oggettività al Bauhaus in Germania.
Ormai è acclarato che la fotografia è un mezzo espressivo autonomo, strumento estetico fine a se stesso.
2º Semestre
orario lezione: aula 307, venerdì 11-14
ricevimento: 14-18.30 Aula professori
(mail: f.morelli@abaroma.it; frmorelli@hotmail.com).
Programma d’esame
È obbligatorio lo studio del testo di W. Guadagnini (2010) fino alla secondo conflitto mondiale e di almeno due dei testi a scelta qui di seguito elencati . Saranno forniti i PowerPoint delle lezioni.
Inoltre è obbligatorio lo studio delle vicende storiche tra la metà dell’ottocento e la seconda guerra mondiale, che fanno da sfondo al periodo preso in considerazione dal corso (consigliato R. Villari, Storia contemporanea, Editori Laterza):
-W. Guadagnini (a cura di), Una storia della fotografia dei XX e del XXI secolo, Zanichelli 2010.
-R. Krauss, Teoria e Storia della Fotografia, Mondadori, Milano 1990
-R. Barthes, La camera chiara, Einaudi, Torino 2003
-Walter Benjamin, L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, Einaudi, 2014
-Joan Fontcuberta, La furia delle immagini. Note sulla postfotografia, Einaudi, Torino 2018