IginioDe Luca
Nato a Formia (LT) il 21 agosto 1966. Diplomato in Pittura nel 1989 all’Accademia di Belle Arti di Roma dove attualmente insegna Decorazione. E’ un artista poliedrico e un musicista. Negli ultimi anni la sua poetica si è concentrata soprattutto sulla produzione di video, di immagini fotografiche, installazioni sonore ma anche di quelli che lui definisce blitz. Considerandoli a cavallo tra arte urbana e performance, l’artista compie azioni a volte sorvolando, altre proiettando e scappando, altre ancora arrivando in luoghi con elementi di forte disturbo e impatto visivo. Ibridando etica ed estetica, tecnologia e azioni comportamentali, Iginio reclama l’interazione con l’ambiente e il pubblico, denunciando, tra ironia e impegno, la crisi di valori di questo nostro tempo. Sue opere sono in collezione al Museo Olle Olsson-Huset di Stoccolma, museo Ciac di Genazzano (RM), museo MACA di Frosinone, museo MAAM di Roma, Galleria Nazionale di Cosenza, museo MLAC della Sapienza di Roma. Nel 2021 è inserito nel libro “All Boom Arte”, 10 anni di Albumarte, edizioni Quodilibet. A cura di Cristina Dinello Cobianchi. Nel 2021 è inserito nel libro “Avanti e Indietro” di Raffaele Gavarro, edizioni Maretti. Nel 2021 partecipa al progetto ideato e curato da Raffaella Frascarelli (Nomas Foundation) e da Sabrina Vedovotto “Roma città aperta”. Nel 2020 vince il bando Cantica21, Italian Contemporary Art Everywhere, indetto dal Ministero dei Beni Culturali (Mibact). Nel 2019 per la Mincione Editions pubblica il libro Blitz, a cura di Claudio Libero Pisano.Nel 2018 è invitato a I Martedi Critici, Accademia di Belle Arti di Roma, a cura di Alberto Dambruoso e Guglielmo Gigliotti. Nel 2016 pubblica Expatrie, catalogo della mostra , a cura di Giorgio De Finis. alla Casa dell’Architettura, Insideart edizioni. Nel 2012 per le edizioni “Livello Quattro” pubblica VisualizzAzioni, a cura di Claudio Libero Pisano.
Da sempre la decorazione si pone il problema dello spazio; dalla vetrata al mosaico, dalle pitture murali fino agli interventi di installazioni ambientali e di arredo urbano. Per sua natura, su scale proporzionali piccole, medie o grandi, la decorazione contempla in sé sempre e comunque la questione spaziale, dandole fondamentale importanza. L’opera e il suo contesto sono da sempre in continua e inevitabile simbiosi; proviamo ad immaginare come sarebbero le pitture preistoriche di Altamira decontestualizzate in una stanza museale asettica, pareti bianche, con spot e tanto di didascalie senza le grotte, l’umidità, l’odore di terra e la poca luce. Così una vetrata ha bisogno di uno spazio e di una fonte luminosa esterna percepita da uno spazio e da una condizione luminosa interna. Oppure il mosaico, frantumando la luce e ritmandone la percezione, si affaccia “aggrappato” al muro, si genera, vibra su una parete che è anche struttura, architettura.
Attualmente la decorazione (nell’accezione più aperta e contemporanea) vive in contesti urbani e ambientali, in spazi privati e pubblici, nelle video installazioni, nel teatro, nella moda, nel cinema, e il concetto d’installazione si scopre, anche in questo caso, quanto mai calzante e determinante.
Se la decorazione vuole sopravvivere ad una continua evoluzione linguistica e tecnologica, deve aggiornarsi su quelli che sono anche i nuovi strumenti multimediali di comunicazione, deve scrollarsi di dosso concetti quali “imbellimento”, “manufatto”, “artigianale” che, pur rappresentando un corollario di sapienze tecniche e storiche, circoscrivono e limitano un itinerario di ricerca necessariamente aperto all’attualità, sia essa artistica, politica o sociale. Relazionarsi al presente vuol dire aprirsi ad una realtà mutevole e dinamica, vuol dire vivere in una dimensione contemporanea con nuovi e permeabili criteri estetici e concettuali.
Come dare visibilità estetica e concettuale al sentire? Come donare concretezza alla mente e renderla tangibile? Come trovare il giusto linguaggio, l’alfabeto esatto di una percezione? Come iniziare un progetto? Dove orientare il nostro sguardo, la nostra ricerca? I pretesti tematici e le infinite metafore, partire dal nostro desiderio, dalle attrazioni e metterci in discussione. Nel mondo mentale e virtuale il lavoro si svela nella dimensione fisica del sentire; l’opera rende plasmabili emozioni e pensiero, è prova concreta di un percorso alchemico, spia insondabile di un labirinto interiore che trova ri-scontro nella realtà. Nasce di fronte a noi con stupore chiedendoci, svelando a noi stessi, noi stessi. Tutti i linguaggi sono praticabili, dal disegno alla fotografia, dalla pittura alla performance fino ai video, alle installazioni oggettuali e sonore. In fase di elaborazione finale del lavoro, dove sarà possibile, si tenderà a valorizzare il contesto spaziale dell’aula, in modo da imbastire tra gli elementi, un felice dialogo installativo. In questo percorso didattico non saremo soli ma, con una serie di esempi operativi e poetici, avremo un aiuto informativo, una verifica pratica offertaci dagli artisti contemporanei che con i loro “punti di vista” lavorano con molteplici linguaggi in sinergia anche con la questione spaziale. Durante le lezioni frontali sono previste proiezioni di film e di video artistici, consultazioni di riviste e cataloghi d’arte, revisioni periodiche del lavoro svolto e controllo finale del lavoro prima dell’esame. Per il biennio il lavoro che si chiede è un’impostazione più matura ed evoluta dei progetti svolti nel triennio. Oltre alla produzione del progetto e del lavoro sviluppato e finito, si chiede di creare un pdf che documenti tutte le fasi della ricerca e un portfolio finale che dia visione professionale del proprio percorso soggettivo e personale.
Obiettivi e finalità
Il corso di studi in Decorazione ha l’obiettivo di formare artisti e figure professionali qualificate nel campo delle arti visive capaci di sviluppare la ricerca nella progettazione dell’ambiente e dell’habitat territoriale, sia con l’utilizzo di metodi tradizionali che attraverso l’elaborazione e la sperimentazione dei nuovi linguaggi nel sistema della comunicazione visiva e della riqualificazione del tessuto urbano. Per rispondere alle esigenze di una realtà in divenire, multiforme e composita per presupposto storico, l’insegnamento delle discipline propedeutiche al conseguimento del diploma di primo e secondo livello in Decorazione, necessariamente multidisciplinare e trasversale nei contenuti, stimolerà gli studenti verso ricerche aperte agli sconfinamenti e alle ibridazioni. L’uso sperimentale di materie e tecniche metterà nelle condizioni di operare nella frammentazione estetica della contemporaneità per delineare di volta in volta la relazione tra contesto spaziale e intervento artistico. Centrale nel percorso didattico è la possibilità di partecipare a progetti esterni: concorsi ed esposizioni nazionali e internazionali, workshop e stage.
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