Prof. Cristian Rizzuti

Prof.ssa Sabrina Damilano

Prof.ssa Loretta Cortonesi

Prof. Andrea Liberati

Prof. Valerio Carando

Valerio Carando (Casale Monferrato, 1982). Laureato in Cinema, Televisione e Produzione Multimediale all’Università di Roma Tre, ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Storia delle Arti Visive e dello Spettacolo presso l’Università degli Studi di Pisa (con una tesi incentrata su itinerari formali e stili di regia nel cinema spagnolo del periodo franchista). Dal 2022 è docente di Elementi di comunicazione giornalistica all’Accademia di Belle Arti di Roma e di Regia alla LABA di Rimini. Ha scritto di cinema su varie pubblicazioni italiane («Segnocinema», «il manifesto», «La Furia Umana», «Cineforum», «Filmcritica») e spagnole («Dirigido por…»). È autore dei volumi Il clan dei cineasti. L’estetica del noir secondo Jean-Pierre Melville, José Giovanni, Henri Verneuil (Prospettiva, 2011), Antoni Padrós, pertorbador de consciències/Antoni Padrós, disturber of consciences (Ajuntament de Terrassa/Filmoteca de Catalunya, 2015), Gli indesiderati. I sentieri di Walter Benjamin in un film di Fabrizio Ferraro (DeriveApprodi, 2018) e De Escipión a Berlusconi. Una historia de Italia en 50 películas (Editorial UOC-Universitat Oberta de Catalunya, 2019; con Rosa Gutiérrez e Ludovico Longhi), nonché di vari saggi pubblicati in volumi collettanei e riviste accademiche. Per il Lucca Film Festival ha curato, in collaborazione con la Filmoteca de Catalunya (Barcellona) e la Cineteca Nazionale (Roma), le retrospettive su Antoni Padrós (2013) e Ninetto Davoli/Enrique Irazoqui (2014). Per la 60ª Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro ha curato, in collaborazione con Eddie Saeta (Barcellona) e la Cinémathèque Suisse (Losanna), gli omaggi a Luis Miñarro e Myriam Mézières (2024). Ha collaborato a vario titolo con le attività di festival e istituzioni quali il Festival Internacional de Cine de San Sebastián, il Loop Festival Barcelona, L’Alternativa [Festival de Cinema Independent de Barcelona], I milleocchi di Trieste, il Festival du Cinéma Méditerranéen de Tétouan, l’Ateneu Barcelonès e la Filmoteca de Catalunya. Ha collaborato con l’Àrea de Formació Complementària dell’Universitat de Barcelona. È membro della Asociación Española de Historiadores del Cine (AEHC) e, dal 2023, della giuria internazionale coordinata dall’Arab Cinema Center (ACC) che assegna annualmente, nell’ambito del Festival di Cannes, i Critics Awards for Arab Films. Ha realizzato, insieme a Mario Corrado, un film documentario sul pittore catalano Pere Lluís Via (Platges, 2010). È produttore associato del film Gli indesiderati d’Europa (Fabrizio Ferraro, Italia/Spagna 2018), sugli ultimi giorni di Walter Benjamin, riconosciuto «film d’interesse culturale» dal MiBACT e presentato in anteprima nella sezione «A History of Shadows» del 47º Festival di Rotterdam. Ha collaborato alla sceneggiatura del film Wanted (Fabrizio Ferraro, Italia, 2023), prodotto da Vivo Film (Marta Donzelli e Gregorio Paonessa) con Rai Cinema e interpretato da Chiara Caselli, Fabrizio Rongione, Denise Tantucci e Giovanni Ludeno, presentato in anteprima nella sezione «Freestyle» della 18a Festa del Cinema di Roma. Per l’editore Gremese ha curato una biografia critica, la prima in italiano, su Jacques Demy (di prossima pubblicazione, anche in Francia).

Prof. Emiliano Dante

Filmmaker, sceneggiatore e storico dell’arte. Al momento sta terminando il suo nuovo film, Il Caso (2023). Tra i suoi lavori, la trilogia di film-saggio sul terremoto costituita da Into The Blue (2009), Habitat – note personali (2014) e Appennino (2017) e Limen (Omission) (2012). Ha insegnato regia al Centro Sperimentale di L’Aquila, Storia dell’arte contemporanea all’Università di L’Aquila e all’Università di Cassino, Cinema e fotografia all’Università dell’Aquila. Tra i suoi libri, Merda d’Artista (Roma, 2005), Breve saggio sulla storia e sulla natura degli audiovisivi (Roma, 2008) e Terremoto Zeronove (L’Aquila, 2009), di cui è autore anche delle fotografie.

Prof.ssa Vera Maglioni

Formatasi nella danza contemporanea e nelle arti visive, Vera Maglioni attualmente è docente di Tecniche Performative per le Arti Visive presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Da diversi anni è impegnata nella pedagogia dell’arte attraverso la pratica dell’insegnamento flipped learning presso la scuola parentale primaria e secondaria Parco della Gratitudine di Roma.
L’insegnamento si accompagna ad una intensa pratica artistica. Dal 2006 costituisce insieme a Francesca Grossi il duo Grossi Maglioni che si occupa principalmente di installazioni, performance, pratiche relazionali ed educative, con partecipazioni a mostre nazionali e internazionali in gallerie, spazi pubblici, istituzioni museali ed accademiche.
L’indagine di Grossi Maglioni su diversi temi legati alla società e alle soggettività, coniuga i metodi della ricerca artistica con quelli dell’antropologia e dell’educazione, concentrandosi nella produzione di progetti a lungo termine su argomenti politicamente controversi, come Lo sguardo che offende, che indaga la percezione dei paesaggi, tra oggettività del dato naturale e narrazione, oppure Occupazioni, che investiga le relazioni tra architetture mobili e i bisogni di piccole comunità, con installazioni in spazi urbani e ambienti naturali.
Con il recente progetto Beast Mother, vincitore del grant per il sostegno alla ricerca dell’Italian Council decima edizione, Grossi Maglioni hanno intrapreso una ricerca sulla ridefinizione della maternità sul piano artistico, sociale e politico.
Dal 2021 con Francesca Grossi e un gruppo di artiste madri ha fondato il collettivo di ricerca e attivismo The Glorious Mothers.
Il loro lavoro di Grossi Maglioni è stato presentato in gallerie, spazi pubblici, istituzioni museali ed accademiche tra le quali: MAC Lissone (IT); Kaunas Biennial (LT); Rotor, Graz (AU); Kunsthalle Bratislava (SL); Accademia di Ungheria, Roma (IT); Novo Kulturno Naselje, Novi Sad (RS); Istituto Svizzero, Roma (IT); AlbumArte, Roma (IT); American Academy, Roma (IT); Norrköpings Konstmuseum (SW); Viafarini, Milano (IT); MACRO museum, Roma (IT); Konstall museum, Vasa (FI); Tra le residenze alle quali hanno partecipato: Magic Carpets Residency, Novi Sad (RS); Rupextre residenza per artisti e antropologi, Matera (IT); Svenska konstskolan, Nykarleby (F).
https://grossimaglioni.com/

 

Prof. Dario Agati

Prof. Gianfranco Tortora

Durante gli anni della sua formazione scolastica studia pianoforte, si afferma come dj e si forma come tecnico audio-luci-video collaborando con vari service.
Dopo il diploma prosegue i suoi studi presso la SNCI di Firenze frequentando corsi di regia, montaggio e fonia, diplomandosi come Tecnico documentarista e Tecnico di ripresa audiovisiva.
Successivamente si diploma a Roma presso l’Istituto Rossellini Cine Tv, all’ACT Multimedia a Cinecittà e consegue il Master in Fonia all’Aamod Audiovisivo.
Già durante la sua formazione inizia a lavorare come fonico di presa diretta, rumorista e fonico di mix nel campo della produzione e post produzione cinematografica per diverse società di produzione collaborando con diversi registi di fama internazionale. Nella presa diretta ha girato oltre 150 film tra cui “Una questione privata” dei fratelli Taviani, “Monte” di Amir Naderi, vincitore del premio Jaeger-LeCoultre alla 73ma mostra di Venezia, “Il punto di rugiada” di Marco Risi e serie “Sanpa” di Cosima Spender per Netflix. Nel 2013 apre la Sud Sound Studios, società di produzione e post-produzione cinematografica e televisiva. Come fonico di mix realizza oltre 100 film come “Gianni Versace, l’imperatore dei sogni” di Mimmo Calopresti, “Margherita delle stelle” di Giulio Base, “Marta, il delitto della sapienza” di Simone Manetti per Netflix e “Gate to heaven” di Jivan Avetisyan. Dal 2018 è docente di audio e mixaggio presso diverse scuole di cinema e accademie nazionali. Nel 2021 apre la Sud Sound Distribution che ad oggi vanta una distribuzione di oltre 40 titoli. Negli ultimi anni si è specializzato inoltre nella costruzione di sale e studi di post produzione professionali.

Prof. Novella Oliana

Novella Oliana (Trani, 1978) è un’artista visiva, docente e ricercatrice. Ha una formazione iniziale in studi culturali focalizzata sul Mediterraneo e il Medio Oriente (Università di Napoli L’Orientale – Italia) ed è titolare di un Dottorato di ricerca pratico-teorico in Arti Visive (Université Aix-Marseille – Francia), co-coordinato da Mario Cresci.
La sua ricerca-creazione si è inizialmente concentrata sulla rappresentazione del Mediterraneo e del suo immaginario, analizzando il mare come territorio di confine eterotopico ed allegorico. Il suo approccio si concentra sempre più nell’evoluzione del medium della fotografia nella cultura contemporanea, così come sull’uso degli archivi/documenti come pratica artistica. Ancorata alla transdisciplinarietà del pensiero, si concentra su gesti e narrazioni speculative come mezzi per ripensare i territori, trasformare il pensiero e i modi d’abitare il mondo, coltivando un approccio politico e culturale dell’arte. Nei suoi lavori utilizza vari media, dal video agli oggetti, ai disegni, alle sculture e alle installazioni.
Le sue opere sono state esposte in Italia e all’estero in mostre collettive e personali, fra cui si ricordano: Stanze Spazi Universi, Istituto Culturale Italiano di Marsiglia (2018); Cartografia performativa del Mediterraneo, Arcoscenico-Numero Cromatico (2020), Lo spazio necessario, doppia personale con Mario Cresci (Red Lab Gallery, 2020), Lo spazio necessario, Festival f4 Fondazione Fabbri (2022). È vincitrice del premio New Post Photography (Mia photo fair) 2021.
Fra le sue ultime pubblicazioni come autrice si ricordano: 2020, “The Mediterranean surface and the archetype of the island as contemporary paradigms for accessing cultural commons”, in Cultural Commons and Urban Dynamics. A multidisciplinary perspective, Università di Catanzaro, (dir. Macrì, Morea, Trimarchi), Springer edizioni; 2020, “Fra noi e le cose, 2018, “Chambres, univers: fragments d’un espace inventé. Photographie, interférence et récit dans la représentation d’un lieu liminaire”, in Espaces d’interférence narrative, Art et récit au XXI siècle, ed. Jean Arnaud, Bruno Goosse, PUM Université de Toulouse. Il suo lavoro è apparso su vari libri, cataloghi e riviste cartacee ed online, in particolare nelle recenti pubblicazioni: 2018, “What I need to be myself eslewhere”, in Il sangue delle donne. Tracce di rosso sul panno bianco, a cura di Manuela De Leonardis, Post-media Books; 2020, “Mario Cresci e Novella Oliana”, di Gigliola Foschi in Gente di Fotografia; 2020, “Cartografia performativa del Mediterraneo”, in Arcoscenico, catalogo del progetto e della mostra a cura di Numero Cromatico, Roma; 2022, “Possibili idee di mare”, in Il corpo solitario. L’autoscatto nella fotografia contemporanea, (dir. Giorgio Bonomi), Edizioni Rubbettino.