Ritornanti
Accademia di Belle Arti di Roma in collaborazione con la compagnia teatrale di Enzo Moscato / Casa del Contemporaneo Presentano Ritornanti Recital da “Spiritilli”, “Rondò”, “Cartesiana” di e con Enzo Moscato Insieme agli studenti dell’Accademia di Belle Arti Con Giuseppe Affinito, Emilio Massa, Anita Mosca
Regia di:
Enzo Moscato
Progetto di Laboratorio teatrale e Messa in Scena con:
la compagnia Teatrale Casa del Contemporaneo di Enzo Moscato
Ideato e coordinato da:
Raffaele Golino e con Sabrina Pistilli, Antonella Marotta.
Laboratorio di Scenografia Virtuale diretto da:
Pasquale Direse
Laboratorio di Costume diretto da:
Marina Sciarelli.
Studenti partecipanti:
Alice Battilani, Martina Barni, Martina Agrillo, Zoe Nardone, Gabriele Sacco, Gaia Simoncini, Elena Dell’Aiuto, Benedetto Coco, Jittape Lorenzo Lisi, Marika Gissi, Francesca Meloni, Elisa Lucchetti, Alessandra Leoncilli, Giusy Campisi, Denise Giuliani, Serena Fazzone, Liu Jie, Xue Yi Wei, Zhang Xiaode, Giuliana De Santis, Roberta Mascoli, Jessica Loverso.
Organizzazione:
Claudio Affinito
Luci:
Massimo Sugoni
Macchinista:
Rluca Marianelli
Martedì 10 e mercoledì 11 maggio 2022, alle ore 21.00, presso il Teatro Arcobaleno di Roma, va in scena un nuovo allestimento ad opera dell’Accademia di Belle Arti, diretta dall’opera teatrale “Ritornanti”, interpretata e diretta da Enzo Moscato, con gli studenti del corso di scenografia dell’Accademia delle Belle Arti, insieme a Giuseppe Affinito, Emilio Massa e Anita Mosca.
“Ritornanti”, recital tratto da “Spiritilli”, “Rondò” e “Cartesiana”, è lo spettacolo finale del Progetto di Laboratorio Teatrale e Messa in Scena dell’Accademia di Belle Arti di Roma, ideato dal Prof. Raffaele Golino e realizzato con la collaborazione della Compagnia Teatrale Casa del Contemporaneo di Enzo Moscato, che ha visto coinvolti anche i docenti nella realizzazione originale delle scene e dei costumi.
L’idea di fare un laboratorio teatrale nasce dalla volontà della Direttrice dell’Accademia, Cecilia Casorati e dall’esigenza di offrire agli studenti un’esperienza viva e diretta con le maestranze dello spettacolo, permettendo agli allievi una conoscenza poetica e pratica del mestiere attraverso un percorso di laboratorio e messa in scena con Enzo Moscato, considerato uno dei drammaturghi contemporanei più importanti del panorama italiano. Al progetto hanno preso parte i docenti dell’Accademia di Belle Arti, la Prof.ssa Sabrina Pistilli e la Prof.ssa Antonella Marotta, offrendo un supporto organizzativo per la messa in scena, due laboratori, quello della scenografia virtuale diretto da Pasquale Direse e quello dei costumi, che hanno goduto della supervisione della costumista Marina Sciarelli, entrambi coordinatori del laboratorio. Gli studenti hanno lavorato attivamente alla realizzazione del progetto pratico, a cui si sono aggiunte le linee guida del regista.
Note di regia
Ri-tornare, ri-percorrere, ri-sentire, ri-pronunciare, è, forse, l’atteggiamento che pratico di più, e più spesso, con le mie cose di teatro. Soprattutto all’ indomani della prima di un nuovo spettacolo, quando, magari, (e miracolosamente) mi sia riuscito di mettere a punto qualche significativa svolta, formale o tematica, lungo il mio, non sempre lineare, camminare drammaturgico: qualche nuova rottura, qualche nuovo azzardo, qualche inedito desiderio di “ferita” o salto, linguistici, nell’ ignoto vuoto dell’“espressivo” (rubo, con piacere, questo termine, ad Anna Maria Ortese). Del resto, nessuna parola già detta andrebbe abbandonata mai, in teatro. Nessun movimento, nessun gesto, nessun respiro, già vissuti, dovrebbero venir considerati finiti, de-finiti, esautorati. Morti. Il nomadismo della ricerca, lo spostamento continuo del limite attraverso i suoi territori, non dovrebbe esser disgiunto mai dal rassicurante, naturale, portarsi appresso sempre le proprie cose, il proprio passato, le proprie masserizie, ideologiche o grammaticali: passi già percorsi, sentieri già battuti, contagi e mali già esperiti, o, magari, chissà? Per quale grazia o imperscrutabile sventura, già scampati, mai avuti. Non per riproporli, certo, così come sono o come sono stati, bensì per fare esattamente il contrario: farli agire, respirare, dibattersi, accanto o dentro un nostro spirito cambiato, nuovo; accanto o dentro un nostro differente modo di capirli o percepirli, e, con essi, con questi “altri” sentimenti, investirli, nutrirli, vivificarli. In una parola: ri-amarli. E, attraverso noi, sperare che anche il pubblico sia colto dallo stesso, medesimo, irresistibile “coup de foudre”. [Enzo Moscato]
Ufficio Stampa: Carla Fabi
Fotografia in copertina: Cesare Accetta