Undici Accademie di Belle Arti di Stato e quattro ISIA al Padiglione Italia dell’Expo di Osaka
Fino a poco tempo fa i programmi di studio di molte Accademie d’arte erano chiaramente dominati da un modello di riflessione storico-artistica; ciò implicava una netta dualità: da un lato gli artisti producevano opere artistiche e dall’altro i critici e gli storici fornivano gli schemi e i metodi di riferimento per l’interpretazione delle opere. La pratica odierna dell’arte, tuttavia, rifugge il pensiero monolitico inquadrato in modelli binari di verità (il metodo interpretativo) e illusione (il metodo creativo visivo). Le pratiche artistiche dimostrano, inoltre, che l’arte e il metodo sono spesso due elementi equivalenti e soprattutto interdipendenti nella “costruzione” dell’opera. Tutto ciò ha generato uno spostamento dalle pratiche artistiche incentrate sui “prodotti” alle pratiche artistiche che si occupano di ambienti sperimentali e laboratoriali e della ricerca di nuove forme di conoscenza e di esperienze. In quest’ottica, i temi dell’EXPO vengono declinati nelle singole proposte delle Accademie partecipanti e, contemporaneamente, aderiscono efficacemente anche ad un’idea unica di interconnessione tra il significato delle nostre esistenze oggi e la prospettiva di miglioramento del futuro. Il ruolo delle arti e della formazione come elemento di promozione umana e di salvezza attraverso un percorso di connessione e interrelazione e quindi di conoscenza delle diverse culture. L’acronimo è: WOW We one wawe (Noi un’onda). Un’ onda che è fatta del nostro prezioso e unico materiale vitale, l’acqua, presente anche simbolicamente nel logo scelto dal Giappone per l’EXPO, che purifica e rigenera e consacra la nostra esistenza a cui consegniamo, nella sua necessaria salvaguardia, la nostra possibilità di futuro. Ma anche l’onda di tante idee, proposte e progetti concreti ed efficaci per essere i protagonisti delle nostre scelte e poter pensare e immaginare il domani.
L’Accademia di Belle Arti G. Carrara, Politecnico delle Arti di Bergamo presenta Floating realities che indaga la Realtà Virtuale e le sfide che pone alla percezione e comprensione del reale. I progetti in mostra sperimenteranno il paradigma dell’immersivo non come fuga dal reale ma come rispecchiamento critico e indagine dei suoi limiti.
In un presente pieno di conflitti e fratture, la proposta dell’Accademia di Belle Arti di Bologna , Crossing Threads/Interlacing Cultures, intende proporre esperienze, azioni, “opere” che metaforicamente e concretamente connettono, valorizzando le potenzialità relazionali di ciascuno, per immaginare e creare comunità e intrecciare culture. La presenza dell’Accademia di Belle Arti di Bologna all’EXPO di Osaka, ha il ruolo di valorizzare il suo lavoro di ricerca e sperimentazione attraverso la significativa visibilità internazionale offerta da questa esposizione e creare nuove opportunità di intessere rapporti di internazionalizzazione all’interno di uno spazio sociale basato su integrazione, inclusività e su una cultura del ‘fare’.
Crossing Threads/Interlacing Cultures presenta due eventi all’insegna dell’arte partecipata: Ri-tessere ad arte, un workshop interattivo degli studenti di Fashion Design dell’Accademia di Bologna, prevede l’installazione di due grandi tele su cui, con i mezzi della decorazione, del ricamo e dell’intreccio, verrà creata un’opera collettiva. Con la partecipazione degli studenti del Professional Institute of International Fashion di Osaka e del pubblico, gli studenti di Ababo daranno vita ad esperienze di condivisione e creatività.
Crossing Threads/Interlacing Cultures, una performance interattiva con la partecipazione del pubblico, mostra una collezione collettiva e consapevole realizzata con tecniche di upcycling e riuso, utilizzando sia materiali usati – espressione delle diverse culture di chi li ha rielaborati e di chi li ha già indossati – sia nuove tecniche, nuovi materiali ecologici e fibre vegetali.
La proposta dell’Accademia di Belle Arti di Firenze consiste in due progetti. Il primo, dal titolo New Media per la comunicazione e la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale dell’Accademia di Belle Arti di Firenze presenta i lavori del Dottorato di ricerca con l’Università di Tor Vergata di Roma, attraverso installazioni audio-video interattive e un’introduzione dei dottorandi sul tema dell’archivio multimediale come strumento per la valorizzazione e la promozione del patrimonio artistico. Il secondo progetto riguarda la presentazione di esperienze didattiche innovative e sperimentali nell’insegnamento delle arti visive, che l’Accademia di Belle Arti di Firenze ha condotto in collaborazione con istituzioni museali: la proiezione del documentario sul ciclo di mostre realizzate in collaborazione con Museo Novecento, MUS.E e Comune di Firenze dal titolo IMPALESTRA. Tra Museo e Accademia. Introduce il prof. Lorenzo Bruni, curatore del progetto di documentazione realizzato dalla classe di NTA – Nuove Tecnologie dell’Arte / ABAFI.
L’Accademia di Frosinone, con Inaudita, ineffabile ! lavora sul concetto filosofico di traduzione nella comunità. La traduzione, per dirla con Derrida, è molto diversa dall’acquisto, dalla vendita e dallo scambio. Non si tratta di trasportare succosi pezzi di significato da un lato all’altro della barriera linguistica. Ideato e curato da Antonio Trimani e Giovanni Verga, il progetto esplora la traduzione come aporia, intesa non come semplice trasferimento di significato ma come esperienza di disorientamento linguistico e uditivo. Durante la giornata del 6 ottobre, azioni estemporanee e non programmate animeranno gli spazi del Padiglione Italia, con interventi sonori. Attraverso trasduttori audio, superfici architettoniche diventeranno casse sonore, generando composizioni musicali aleatorie. Le composizioni sonore sono tre:
Forest – Nove “voci” in lingue diverse (giapponese, italiano, cinese, inglese, persiano, albanese, ecc.) si intrecciano in ritmi asincroni, accompagnate da pizzicati di violino e trame sonore che evocano la vitalità di una foresta, luogo d’incontro tra culture.
Luce – Una dimensione spirituale e meditativa, in cui un gorgheggio vocale si dissolve in uno spazio contemplativo, orientato verso la ricerca interiore.
Nasty – Risposta irriverente a Luce: i suoni caotici della motocicletta giapponese Honda 650 e frammenti rumoristici si contrappongono alla dolcezza di una ninna nanna della tradizione ciociara, creando un contrasto netto e volutamente spiazzante.
Il progetto dell’Accademia Ligustica di Genova intende stabilire connessioni impreviste tra le culture, a partire dai linguaggi della tradizione, con un occhio rivolto al rapporto tra arte e natura, da intendersi anche come ambiente. Intrecciando in maniera trasversale le ricerche, verranno individuate parole chiave, segni, che consentano uno sguardo sensibile sulla contemporaneità.
Il progetto dell’Accademia di Lecce, Convivium, indaga i nuovi riti di accoglienza attraverso oggetti mediatori che amplificano il valore di relazione della tavola e innescano processi partecipativi di condivisione. Sul tavolo il cibo racconta il territorio attraverso sapore, odore, vista, e la forma, che ne rappresenta le tracce catturate e restituite con tecnologie digitali.
L’Accademia di Napoli presenta un talk dal titolo “Didattica innovativa nell’insegnamento delle Arti” 美術 教育におけ革新的な指導方法. Saranno presentate le esperienze didattiche nell’insegnamento delle arti visive e arti applicate. Le pratiche creative sono cambiate nel tempo, e le esigenze professionali degli artisti sono diventate sempre più incalzanti dal punto di vista tecnologico e culturale. Il confronto tra i docenti dell’Accademia di Belle Arti di Napoli e i docenti dell Università d’Arte di Osaka, Kyoto, Hiroshima e Tokyo, mira a, a condividere i nuovi obiettivi e le nuove visioni. I professori coinvolti sono: Marianna Carbone, Adriana de Manes, Teruyuki Fujii, Takashi Hinoda, Rosaria Iazzetta, Toshimitsu Ito, Emiko Kasahara, Daniela Pergreffi, Olga Scotto di Vettimo, Etsuko Tashima.
L’Accademia di Palermo presenta due interventi scaturiti da una processualità corale che si fa testimonianza di un modo di vivere la progettualità e il lavoro laboratoriale dentro e fuori le aule dell’Accademia. I due progetti, oltre che nei loro contenuti specifici, vanno quindi anche letti come metafore di dimensioni relazionali, operative e immaginative necessarie per ipotizzare nuovi contesti collettivi. Il primo intervento, Mediterrano Fantastico, è una performance audio-visiva dedicata al mare che crea un’atmosfera immersiva ove paesaggi sonori insieme a canti, voci di pescatori, leggende marine e poesie dialogano con filmati realizzati appositamente e filmati di repertorio, in una connessione diretta con il pubblico che permetterà di lavorare sull’improvvisazione. Il secondo intervento, La Grande Foto, è un corto di 5’ che racconta i preparativi per uno scatto fotografico che ha visto riunirsi l’intera Accademia (studenti, professori e personale tecnico-amministrativo) in una sede che in passato ha ospitato le Officine Ducrot. Si tratta di una interpretazione del concetto di sostenibilità in termini di coesistenza delle differenze dentro un’unità di intenti, una costruzione del proprio habitat in cui rimanga saldo il legame con il territorio, la sua memoria, i suoi vènti, i ficus frondosi, i passaggi dei popoli.
Il progetto che l’Accademia di Ravenna sarà incentrato sull’interazione tra l’antica tradizione del linguaggio musivo e le nuove tecnologie. La produzione di audiovisivi e le installazioni multimediali saranno la testimonianza di una ricerca che l’Accademia di Belle Arti di Ravenna porta avanti grazie all’ampliamento dell’offerta formativa che mette in relazione la tessera di mosaico in pasta vitrea con il pixel, entrambi elementi seriali. La storia e le caratteristiche artistiche, specifiche del mosaico, sono evidenziate grazie ad un progetto multimediale che valorizza il Know-how della città di Ravenna che nei secoli ha divulgato, attraverso il mosaico, l’espressione della cultura bizantina e di un impero che ha unito Oriente e Occidente. Il frammento e la ri-composizione emergeranno in tutte le sue varianti, a fronte dell’impiego di linguaggi sempre più legati al progresso e alle tecnologie più avanzate, a dimostrazione che anche una tecnica così tradizionale come il mosaico può esprimere la modernità grazie a contaminazioni tecnologiche. L’arte musiva diventa esperienza multimediale immersiva attraverso immagini, video e nuove tecniche di virtualizzazione. L’obbiettivo è celebrare anche i Cento Anni della Scuola di Mosaico della città di Ravenna.
L’Accademia Albertina di Torino concentra le sue ricerche artistiche per Osaka su alcune key words: Body,, vision, dress, book-paper, Corpo, visione, abito, libro-carta. Dall’immagine futuro del corpo della donna nel mondo occidentale e orientale, rielaborato e pensato dall’intelligenza artificiale, alle pratiche del ricamo, come elemento di comunione e scambio in diverse culture, con la sua ritualità etnoantropologica; dalla nuova visione e percezione dell’occhio umano nella creazione artistica della pittura contemporanea, fino all’abito – corpo immagine futuristico- e al libro d’arte di carta – legato ai riti della natura. I momenti si sviluppano in forma di partecipazione con il pubblico. che assiste o un rito o partecipa a un’esperienza collettiva. I tre topics di Osaka 2025, (Saving Lives, Empowering Lives, Connecting Lives) si evidenziano, nei diversi aspetti delle installazioni interattive pensate, come ambiti di ricerca progettuale e sperimentazioni performative live con al centro l’uomo e il suo futuro tra passato e presente, connettendo culture, vite, comunità e esperienze eterogenee.
Gli ISIA di Roma, ISIA di Firenze, ISIA di Pescara, ISIA Faenza sono insieme in un unico progetto dal titolo: Building a Better Future: peace, sustainability, inclusion, cooperation. Lo spazio è concepito come luogo di “costruzione” del futuro: un allestimento base (laboratorio) che si comporrà durante il periodo fino ad arrivare alla sua definizione finale. Durante il periodo l’area muterà, si progetterà, comporrà, allestirà, implementerà fino al risultato finale. Il “work in progress” mostrerà il modus operandi ISIA -saper pensare e saper fare- attraverso uno luogo evolutivo, riconfigurabile, modulare, aperto. Lo spazio sarà interprete di “Saving, Empowering, Connecting Lives” in quanto: presenterà la creatività italiana degli ISIA e/o dell’AFAM; Ospiterà e mostrerà la creatività a lavoro attraverso studenti ISIA, esteri e aziende presenti all’Expo che progetteranno per costruire un futuro migliore attraverso il principio del “Connecting lives” *una raccolta di 12 immagini per ISIA, 4 immagini per ciascuna linea (Saving, Empowering, Connecting) di progetti e opere realizzate nella didattica e nella ricerca.
L’Accademia di Roma come Capofila, pone l’attenzione sulla cultura del progetto come elemento essenziale della ricerca artistica contemporanea, con un lavoro dal titolo: L’arte come linguaggio interculturale. Connessioni di vita e di culture, che riflette sulla capacità propria delle arti di immaginare –e realizzare – ecosistemi che accolgano e sostengano le differenze, creando empatia e cooperazione interculturale. Inoltre realizzerà, in accordo con le Accademie partner, un racconto interattivo che riunisce in un’unica narrazione, consultabile su un touchscreen, i diversi progetti. Un “catalogo della creatività” unico che permetterà al pubblico di approfondire la visione di ciò che sarà presentato e di interagire aggiungendo riflessioni e idee, partecipando attivamente alla costruzione di un work in progress i cui risultati saranno presentati alla conclusione dell’EXPO.
Gli ISIA, Istituto superiore per le industrie artistiche, sono istituzioni di livello universitario pubbliche del Ministero dell’Università e della ricerca dedicate alla formazione nel campo del design (prodotto, comunicazione, servizi). Gli ISIA in Italia si trovano a Roma, Firenze, Faenza, Urbino e Pescara, oltre una sede decentrata a Pordenone: in tutte le loro sedi si occupano di formazione, ricerca con enti e aziende, di ricerca accademica, attraverso i dottorati di ricerca, e di progetti di produzione e di internazionalizzazione. All’Expo di Osaka gli ISIA saranno presenti all’interno del padiglione italiano nell’evento WOW con una conferenza (“Building a better future: peace, sustainability, inclusion, cooperation”) e un talk (“Panorama design: design project in the age of complexity”), mentre i progetti realizzati in ambito di didattica e ricerca saranno esposti sia nell’atlante della creatività che nella mostra multimediale, che avrà luogo nell’auditorium del padiglione Italia.
Conferenza: “Building a better future: peace, sustainability, inclusion, cooperation”.
Il design come leva per il cambiamento: presentazione delle ISIA, la metodologia didattica ISIA, i temi affrontati nella didattica, l’approccio ISIA alla formazione del design. Gli ISIA, le prime istituzioni italiane dedicate alla formazione universitaria nel design, raccontano oltre mezzo secolo di esperienza educativa, ponendo al centro l’educazione al design come strumento di innovazione responsabile. Durante la conferenza verrà presentata la metodologia didattica ISIA, che combina teoria critica, laboratori pratici ed esperienze di progettazione interdisciplinare in contatto con contesti reali, per preparare gli studenti a tradurre obiettivi etici in soluzioni originali e trasformative grazie anche a scambi di conoscenze tra contesti nazionali ed internazionali.
Talk: “Panorama design: design project in the age of complexity”.
Gli ISIA si confrontano su progetti di produzione e ricerca, di livello nazionale e internazionale, che mostrano i temi di ricerca accademica e per l’impresa sviluppati per rispondere ai problemi complessi della nostra epoca. Gli ISIA discuteranno sulle direzioni di ricerca nel campo del design per affrontare le nuove dinamiche della complessità globale. Durante il talk verranno presentati casi di studio che affrontano problemi sociali, ambientali ed economici che richiedono approcci integrati di design, ricerca e impresa.
Verranno inoltre mostrati progetti che affrontano le sfide del contemporaneo attraverso la ricerca applicata e le metodologie del design, sfruttando la collaborazioni tra accademia e impresa, riflettendo sulle nuove modalità produttive, sui processi di innovazione sociale, sulla creazione di opportunità e buone pratiche sostenibili e di inclusione.
È stata data a questa ricognizione il titolo di Art and design for future lives, come compendio sintetico delle proposte pensate per l’uomo, l’ambiente, la città, la persona, la natura nella declinazione di Arte e Design come specifiche delle discipline delle nostre Istituzioni. Un progetto unico di sistema orientato alla sperimentazione e alla ricerca dell’Alta Formazione Artistica Italiana realizzato da 11 Accademie di Belle Arti di Stato: Politecnico Accademia “Carrara” di Bergamo, Accademia di Belle Arti di Bologna, Accademia di Belle Arti di Firenze, Accademia di Belle Arti di Frosinone, Accademia di Belle Arti Ligustica di Genova, Accademia di Belle Arti di Lecce, Accademia di Belle Arti di Napoli, Accademia di Belle Arti di Palermo, Accademia di Belle Arti di Ravenna, Accademia Albertina di Belle Arti di Torino e 4 ISIA, Istituti Superiori per le Industrie Artistiche di Roma, Firenze, Faenza e Pescara, capofila Accademia di Belle Arti di Roma per il Padiglione Italia a Osaka EXPO 2025, Istituzioni appartenenti tutti al settore AFAM. Obiettivo finale del progetto complessivo è quello di creare una rete della ricerca artistica e scientifica delle Istituzioni AFAM con la realizzazione di prodotti artistici, i cui esiti siano poi valutabili con parametri in linea con quelli della ricerca prettamente di ambito universitario. La recente decretazione dei Dottorati di ricerca AFAM permette una più ampia possibilità di programmare attività interdisciplinare di attività di ricerca e sperimentazione. Le molteplici proposte qui presentate per Osaka 2025 saranno una sorta di prewiew di una più ampia ricognizione dello stato della ricerca artistica e scientifica delle Istituzioni AFAM con la ripresentazione dei progetti Tra ottobre 2025 e marzo 2026 a Torino nella programmata iniziativa, assegnataria del bando PNRR, internazionalizzazione AFAM dell’Accademia di Belle Arti di Torino, dal tiolo: INAR – Italian Network of Artistic Research Art Research World Expo, ARWE, 2026. La creazione dell’INAR rappresentando così un evento unico nel suo genere, promuoverà il sistema dell’alta formazione artistica italiana presso un pubblico mondiale. L’ampio numero di membri associati garantirà una presenza e una partecipazione senza precedenti in termini di creazione e di divulgazione. I tredici progetti qui anticipati saranno il centro della riflessione e degli esiti artistici e scientifici delle Istituzioni coinvolte che avranno potuto misurare, se potranno essere presentati a Osaka 2025, le loro potenzialità di sperimentazione e di ricerca dinanzi a un pubblico internazionale I risultati teorici e pratici legati al Padiglione Italia di Osaka 2025, consentiranno ai membri del progetto AFAM di elaborare forme innovative di esposizione.
Contatti
Salvo Bitonti, Accademia Albertina di Torino
direzione@albertina.academy
Cecilia Casorati, Accademia di Belle Arti di Roma
direzione@abaroma.it