Abstract
Immaginiamo di trovarci davanti a uno spettacolo dal vivo: teatro, danza, performance. L’esperienza è unica, irripetibile, effimera. Ma come possiamo documentarla? Da qui nasce la prima domanda che guiderà gli studenti in questa Lecture di Mounir Derbal: come si documenta filmicamente uno spettacolo? Non si tratta soltanto di registrare, ma di capire quali scelte tecniche ed estetiche permettano di restituire, almeno in parte, la complessità della scena.
La seconda questione riguarda la funzione promozionale delle immagini. Ci chiediamo: quali materiali video sono davvero utili per la promozione di uno spettacolo dal vivo? Trailer, estratti, backstage: ogni formato ha un linguaggio e un pubblico di riferimento.
Allo stesso tempo, è necessario interrogarsi sui bisogni concreti delle compagnie. Di cosa hanno bisogno per promuovere efficacemente il loro lavoro? Questa domanda apre a riflessioni pratiche: strumenti, risorse, ma anche strategie di comunicazione.
Infine, ci soffermiamo sull’archiviazione. Come si costruisce un archivio video che non sia soltanto un contenitore, ma un testimone dell’effimera natura dello spettacolo? L’obiettivo è mantenere viva la dimensione sensoriale e relazionale della performance, anche a distanza di tempo.
La lecture rientra in un progetto di collaborazione con il Romaeuropa Festival.
Mounir Derbal
https://www.mounirderbal.com/about
Mounir Derbal (1997) è un autore e regista formatosi tra l’Italia e il Regno Unito. Il suo lavoro spazia tra cinema e fotografia, con progetti che includono il cortometraggio “Nel Blu”, sostenuto dalla Cineteca di Bologna, e il finto reportage “Spaccapistoni”, supportato da CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia. Ha recentemente completato una trilogia di cortometraggi sperimentali/sci-fi – composta da “youcanuselemons”, “Hard Rain Noon” e “Lily, Lily, Lily” – attualmente in distribuzione. Sta ora sviluppando due lungometraggi: “BadLand”, un film sci-fi a basso budget – finalista Biennale College Cinema ‘24, e “Via di Bravetta, 415”, una commedia politica transculturale ambientata nel 2006, tra telefoni a conchiglia e MTV.