Azione collettiva voluta dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Roma in ricorrenza della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
‘’Lo giuro, mamma, sono morta combattendo.
Lo giuro, mia cara mamma, ho urlato forte così come volavo alto.’’
Le parole dell’attivista peruviana Cristina Torre Cáceres, scritte nel 2011, tornano ad infiammare il dibattito odierno, con la stessa potenza e attualità del giorno in cui sono state scritte; potenti come le parole di Elena Cecchettin, sorella di Giulia Cecchettin uccisa dall’ex ragazzo tra la notte dell’11 e il 12 novembre 2023.
A pochi giorni dai fatti avvenuti in Veneto ricorre la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita il 17 dicembre 1999 dall’Assemblea Generale per le Nazioni Unite, giornata che dà inizio ai 16 giorni di attivismo contro la violenza di genere che precedono il 10 dicembre, giornata mondiale per i diritti umani.
Una violazione dei diritti umani, quella della violenza contro le donne, che fin troppo spesso viene ritenuta una questione di responsabilità esclusivamente femminile, soggetta a generalizzazioni che puntano a deresponsabilizzare l’individuo perché ‘’innocente’’ e a non riconoscere un problema culturale grave, radicato, la cui responsabilità morale ricade su tutti noi. Come ha scritto lucidamente Michela Murgia ‘’nessuno è innocente se crede di dover rispondere solo di sé’’.
L’Accademia di Belle Arti di Roma, dopo aver già preso parte alla mobilitazione internazionale con il convegno ‘’Sorella, Io ti credo’’ dello scorso 25 marzo, aderisce con fermezza alle manifestazioni del 25 novembre per volere del corpo studentesco.
Docenti e studenti si uniscono in un grido corale di dissenso per dire basta alla violenza e rifiutare una cultura patriarcale radicata nelle nostre coscienze, ricordando ancora una volta il valore della libertà altrui e l’assunto per cui nessuno ha il diritto di esercitare il proprio potere su un altro individuo.
Il 25 novembre a partire dalle 10:30 si svolgerà presso la sede di Via Ripetta un’azione collettiva, che prenderà la forma di un momento di condivisione attraverso il linguaggio artistico, alla quale sono tutti invitati a partecipare, affinché non sia il grido solo di una, ma quello di tutti, per fare davvero rumore. Si invita chi vorrà prendere parte all’iniziativa ad indossare qualcosa di rosso. Alcuni dei cartelloni, realizzati durante la movimentazione, verranno portati al corteo organizzato a Roma dal movimento transfemminista ‘’Non Una Di Meno’’ in occasione della ricorrenza.
‘’Ma, per quello che vuoi di più, non legare mia sorella.
Non rinchiudere le mie cugine, non privare le tue nipoti.
Non è colpa tua, mamma, non è stata nemmeno mia.
Sono loro, saranno sempre loro.
Combatti per le loro ali, quelle ali che mi tagliarono.
Combatti per loro, che possano essere libere di volare più in alto di me.
Combatti per urlare più forte di me.
[…]
Se domani sono io, mamma, se non torno domani, distruggi tutto.
Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima.’’
NUMERO ANTIVIOLENZA 1522
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Ufficio Comunicazione dell’Accademia di Belle Arti di Roma
Coordinamento: Prof. Guglielmo Gigliotti g.gigliotti@abaroma.it
Collaborazione: Chiara Picco, Marianna Pontillo comunicazione@abaroma.it