1918-2018: cent’anni fa finiva la Grande Guerra, lasciandosi dietro il fragore delle bombe, un immenso teatro di macerie e il non senso di una carneficina di dimensioni clamorose. Anche in Italia morirono o rimasero feriti migliaia di figli, padri, mariti, fratelli. Migliaia di lavoratori e di professionisti, menti e braccia sottratte a un’economia colpita al cuore. E al fronte andarono anche artisti, docenti, studenti, intellettuali. Qualcuno per scelta, per vocazione interventista, per senso dell’onore, molti per obbedienza e senza via di scampo. Con l’arte che tornava a incrociare la vita, i destini di un Paese, i codici morali e culturali, la politica e le ambizioni del potere.
Anche l’Accademia di Belle Arti di Roma partecipa alle celebrazioni per il centenario di quell’epilogo. E lo fa con una mostra pensata per valorizzare il patrimonio di documenti presenti nel proprio Archivio Storico, tutti legati a professori e studenti che parteciparono alla Prima Guerra Mondiale: Cambellotti, Sironi, Sartorio, Fratino, Costantini, Oppo… Un corpus di opere d’arte e poi lettere, certificati, cartoline, fotografie, cataloghi, registri…
Alla base un complesso lavoro d’archivio e di ricerca, per un progetto prodotto dall’Accademia e curato dalle professoresse Barbara de Iudicibus e Francesca Longo.
“L’ACCADEMIA IN GUERRA. Artisti, docenti e studenti nel primo conflitto mondiale” è curata da Barbara de Iudicibus e Francesca Longo. Visitabile fino al 6 dicembre 2018. Dal lunedì al sabato, ore 10-18, Via di Ripetta 222 / Aula Colleoni.