Gianluca
Bernardini

Insegnamenti:
Corso di:
Editoria per il Fashion Design
Secondo livello
Biografia

Laureato in Pittura presso l’Accademia di Belle arti di Bologna nel 1987. Terminati gli studi accademici si trasferisce nel 1989 a Berlino frequentando gli ambienti artistici della città, che lascerà la sera prima della caduta del muro… Tornato in Italia, si dedica ad attività di restauro e consolidamento affreschi, cartoonist e artista full-time. Negli anni ’90 lavora con lo Studio A.G.O. s.r.l. di Bologna in qualità’ di Art Director.
Nel 1999 co-fonda lo studio Latveria Design Srl con il ruolo di presidente e Art Director. Lo studio è impegnato in attività strategiche e di comunicazione principalmente per aziende del settore tessile e abbigliamento. Dal 2010 si occupa di metodologie di design thinking, design management, strategic & concept design, in qualità di partner di DMC, Design Management Center, un’associazione che si occupa di progettare e applicare strumenti per gestire l’innovazione all’interno delle organizzazioni, pubbliche o private.
Tra gli interessi più recenti vanno annoverati i nuovi software di motion graphic e di tecniche di animazione digitale finalizzate alla content creation, il neuromarketing, le scienze comportamentali applicate al Design e la digital graphic assistita dall’ intelligenza artificiale. Dal 2006 al 2020 docente del corso di Editoria per il Fashion Design all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel 2022 è stato Docente di Editoria per il Fashion Design, Ambientazione Moda e Logica ed Organizzazione di impresa all’Accademia di Belle Arti di Roma. Docente di Ruolo in Fashion Design All’Accademia di Belle arti di Palermo

Editoria per il Fashion Design
Programma

Il corso si preoccupa di indagare i meccanismi di progettazione, produzione e comunicazione del settore abbigliamento, ovvero le necessità di comunicazione che nascono da questioni commerciali, stilistiche, tecniche ed economiche assai precise che si trasformano poi in strumenti, segni e atmosfere di stile una volta orientate sui pubblici, interni alle aziende prima e in seguito ai consumatori e ai mercati. Non si tratta esclusivamente di glitter e creatività.
Gli strumenti di comunicazione differiscono molto a seconda dei pubblici di riferimento e della temporalità dell’industria; a seconda del momento, progettuale, commerciale o distributivo, cambiano gli obbiettivi da comunicare, i supporti e il tono di voce. Attraverso le presentazioni di case history rilevanti, alternate a momenti di verifica degli elaborati in aula si parte dalla definizione della “mission” del marchio, al suo sviluppo nei tradizionali strumenti di diffusione, come brand book o vision book, passando attraverso la definizione grafica della segnaletica del prodotto, le sue grafiche, e la sua rappresentazione negli strumenti cartacei e web come look book, cataloghi, advertising e materiale per il punto vendita. Non si fa riferimento a nessun testo specifico tuttavia si suggerisce la lettura di Critica portatile al visual design di Riccardo Falcinelli e Grafica per la Moda edizioni Logos.

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